Mexia - Maurizio Ferrarotti

Posted 14/04/2006 h 11.02 a.m., CET. Dalla HP di Virgilio: “Le natiche
perfette secondo l’università di Manchester”. Saranno quelle delle zebre, è
chiaro! Due settimane senza Toro: che palle, no? Tocca ingegnarsi. Oltre
che farmi il culo a capanna, benché molta gente sia convinta che io passi
gran parte del mio tempo a baloccarmi – perché non svito bulloni e non
smuovo malta con la pala, nevvero, stronzi? – sto leggendo alcune cosette
interessanti, tipo una bella biografia analitica dei Radiohead, le memorie
di un finchley boy (i Finchley Boys erano una brigata di giovani uligani
dai capelli un po’ corti che accompagnavano gli Stranglers in ogni loro
trasferta musicale) e tenendomi costantemente aggiornato sulle vicende
dell’amato Athletic Bilbao. A questo proposito, il grande Julen Guerrero
continua a scaldare la panchina e la cosa mi lascia alquanto basito. L’ho
visto strabiliare il San Mamés la bellezza di tredici anni fa, ogniqualvolta
entrava in possesso del pallone tutto il pubblico rossobianco della Catedral
lo acclamava a viva voce, soprattutto le ragazzine, “venga Julen, venga!”,
aveva qualcosa del miglior Netzer e sfumature di Schuster e Neumann ma
soprattutto era un prodotto della fertilissima cantera vasca, poi con Jupp
Heynckes è caduto in disgrazia e da allora nada, sentado en el banquillo.
E non è che l’Athletic stia propriamente facendo scintille… brutti tempi
corrono.
Il momento autoreferenziale, perché la falsa modestia è perniciosa. I miei
due romanzi on-line, Lady Godivatron e Il Ragazzo della Maratona,
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