Mexia - Maurizio Ferrarotti

Posted 08/04/2006 h 07.00 p.m., CET. Naturalmente mi girano i
cosiddetti, come potrebbe essere altrimenti. Si vede che qualche entità
spirituale rigatina ha voluto punire le nostre strippate per l’eliminazione
della Gobba dalla Chepsion Lig – alla Zebra va di traverso la zuppa
inglese! – facendoci perdere nel modo più fegatoso possibile per giunta
contro una squadra e una città ad alto tasso di gobbismo – come tutta
l’Emilia Romagna, notoriamente una regione col cuore a sinistra e il
portafoglio a casa Grande Stevens. Checché ne dirà sicuramente quella
faccia da seminarista zebrato di Stefano Pioli a tutti i microfoni di questo
pianeta, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, ma a babbo morto
questi discorsi pesano quanto l’aria fritta. Così come prendersela con
Orfei, benché pure io mi sia incazzato a mille con lui, come si fa infatti a
lasciare due metri all’ultimo minuto di gara a un giocatore notoriamente
guizzante come Asamoah? Nondimeno nel secondo clistere modenese c’è
anche un notevole concorso di colpa da parte di tutta la squadra, fattasi
infilare pollescamente da un contropiede da manuale che ai canarini non
gli riuscirà più neanche fra trent’anni. Tornando a Orfei, quello è. In
panchina abbiamo Doudou, Brevi e Ungari. Che De Biasi mediti e
arrivederci a Verona, dove sto seriamente meditando di andare perché,
diamine, non ce la faccio proprio più a soffrire davanti alla tele. Non fa per
me. Non ha mai fatto per me. A dispetto delle mie 41 primavere, sono e
rimango un ragazzo di stadio…
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