Mexia - Maurizio Ferrarotti

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07.06.2013 Views

l’autoreferenzialità il sale della fottuta terra attuale, e a me, lo ammetto spassionatamente, ha sempre fatto alquanto difetto… benché abbia avuto anch’io le mie bambole in deliquio, eh eh eh. “La tua roba è grezza però fila che è un piacere” mi è stato sussurrato nell’orecchio una volta. Da allora spero, anzi sono convinto di essere migliorato. A ogni buon conto, coloro che avessero un minimo di pazienza per consultare la sezione works del mio sito personale, scoprirebbero che negli ultimi sei anni tra le varie cose ho scritto un romanzo (Lady Godivatron), una guida semiseria alle meraviglie dei Paesi Baschi (Euskal Herria Photo Show), un pamphlet sul punk (Punkwriting), la nuova versione di Ultimo Stadio intitolata Il Ragazzo della Maratona, una teoria di racconti lunghi, il presente blog sul Toro che ha ormai largamente superato il centinaio di pagine (Toro Blog 2005-2006) e, in ultimo, un reportage sul dramma vissuto dal Toro nell’estate del 2005 che, toccando ferro, sarà pubblicato entro il mese di giugno da un’importante casa editrice. Tutto periodicamente revisionato e ripassato al correttore ortografico-grammaticale. Ah, dimenticavo, ho pure tradotto in italiano tre libri spagnoli inediti in Italia, Héroes di Ray Loriga, El engaño de Beth Loring di Fernando Schwartz e Alaska y otras historias de la movida di Rafa Cervera, ma nessuna editrice ha voluto prenderne in considerazione l’acquisto dei diritti di pubblicazione. Peggio per loro, quei testi sono realmente buoni e venderebbero bene, ma non come l’autobiografia pianificata a tavolino di una studentessa meridionale col 118

craving delle doppie penetrazioni e le irrumazioni con ingestione di seme maschile nei cessi del liceo. In definitiva, non sarò prolifico nonché qualitativo quanto Philip K. Dick nel periodo 1962-1964, ma le emorroidi del letterato le ho anch’io, eccome! Per questo vado a correre e faccio auto-shiatsu tutti i giorni. O quasi. 119

l’autoreferenzialità il sale della fottuta terra attuale, e a me, lo ammetto<br />

spassionatamente, ha sempre fatto alquanto difetto… benché abbia avuto<br />

anch’io le mie bambole in deliquio, eh eh eh. “La tua roba è grezza però<br />

fila che è un piacere” mi è stato sussurrato nell’orecchio una volta. Da<br />

allora spero, anzi sono convinto di essere migliorato. A ogni buon conto,<br />

coloro che avessero un minimo di pazienza per consultare la sezione<br />

works del mio sito personale, scoprirebbero che negli ultimi sei anni tra le<br />

varie cose ho scritto un romanzo (Lady Godivatron), una guida semiseria<br />

alle meraviglie dei Paesi Baschi (Euskal Herria Photo Show), un pamphlet<br />

sul punk (Punkwriting), la nuova versione di Ultimo Stadio intitolata Il<br />

Ragazzo della Maratona, una teoria di racconti lunghi, il presente blog sul<br />

Toro che ha ormai largamente superato il centinaio di pagine (Toro Blog<br />

2005-2006) e, in ultimo, un reportage sul dramma vissuto dal Toro<br />

nell’estate del 2005 che, toccando ferro, sarà pubblicato entro il mese di<br />

giugno da un’importante casa editrice. Tutto periodicamente revisionato e<br />

ripassato al correttore ortografico-grammaticale. Ah, dimenticavo, ho pure<br />

tradotto in italiano tre libri spagnoli inediti in Italia, Héroes di Ray Loriga,<br />

El engaño de Beth Loring di Fernando Schwartz e Alaska y otras historias<br />

de la movida di Rafa Cervera, ma nessuna editrice ha voluto prenderne in<br />

considerazione l’acquisto dei diritti di pubblicazione. Peggio per loro, quei<br />

testi sono realmente buoni e venderebbero bene, ma non come<br />

l’autobiografia pianificata a tavolino di una studentessa meridionale col<br />

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