Mexia - Maurizio Ferrarotti

Posted 29/03/2006 h 09.30 a.m., CET. Il giorno dopo la meritata sconfitta
della Giubbendus in quel di Highbury Park, si ripropone prepotentemente
l’argomento della sudditanza psicologica degli arbitri nostrani nei suoi
confronti. Solo i vari Chirico, Mughini, Giletti e Sposini – quest’ultimo
futuro consulente del canale tematico Rai sui Gobbi, ecco perché assilla
chiunque non sia di fede bianconera al Brogesso di Biscardi – possono
continuare a negare partigianamente l’evidenza, cioè che i rigatini sono
protetti in casa e, per modo di dire, maltrattati in Europa. Ma quando mai
Vieira e Camoranesi sono stati puniti in campionato per dei fallacci come
quelli di ieri sera… godono dell’immunità diplomatica, altro che storie. E
non mi vengano a confutare la tesi con l’espulsione di Pavel Nedved
contro la Roma, poiché trattasi di eccezione che conferma la regola, vale a
dire di fischietto nel centro del mirino che per una volta vuole dimostrare
ai suoi detrattori di non essere poi così smaccatamente asservito. Per di più
quel cartellino rosso era sacrosanto, andiamo.
Ma vi è pure un’altra, forse più scottante verità: la Juve non è poi così
forte come la dipingono, dipendendo in buona parte i suoi risultati da
Drazan Culovic – vedi partite con la Fiorentina, Werder Brema, Parma,
Udinese…Allorché il giocatore virtuale sunnominato va fuori forma, la
Zebra Onnivora ricade pesantemente sulla superficie terrestre. E Hleb,
Reyes, Fabregas, Pires e Thierry Henry ballano squisitamente sulla sua
carcassa per la gioia dei nostri occhi granata…
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