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EPREUVE DlITALIEN - CRDP de l'académie de Montpellier

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L’épreuve oraLe <strong>de</strong> Langue au crpe épReuVe d’italien<br />

consigLi per presentare un documento<br />

i<strong>de</strong>ntificare iL documento<br />

natura, fonte<br />

epreuve d’itaLien<br />

Questo documento; questo testo è un articolo; è un brano tratto da un giornale; da<br />

una rivista; da un settimanale; da un quotidiano; da un’indagine; da un’inchiesta;<br />

da un’intervista; da un diario; da un romanzo; da una novella; da un’opera teatrale<br />

intitolato/a…<br />

è un racconto tratto da un fatto di cronaca…<br />

autore<br />

è stato scritto da un/una giornalista; da uno scrittore/una scrittrice molto<br />

famoso/a…<br />

l’autore di questo testo è…;<br />

Questo brano è tratto da un romanzo di…<br />

data di pubbLicazione<br />

Questo articolo è stato pubblicato nel 2006 / il 14 maggio 2006.<br />

è un articolo <strong>de</strong>l 14 maggio 2006.<br />

il brano è tratto da un romanzo che fu pubblicato nel 1987 / nell’87.<br />

introdurre iL tema e La probLematica<br />

il tema / l’argomento svolto dall’autore…<br />

in questo racconto / in questa novella / in questo aneddoto, si tratta di…<br />

l’interesse <strong>de</strong>l brano scelto consiste / sta nel…<br />

il testo suggerisce i<strong>de</strong>e / pensieri… <strong>de</strong>sta l’attenzione…<br />

Quest’articolo sembra molto critico verso… / ren<strong>de</strong> conto di…<br />

consigLi per La presentazione <strong>de</strong>L documento<br />

per iniziare, si <strong>de</strong>vono selezionare le informazioni essenziali e indispensablili alla<br />

comprensione <strong>de</strong>l contenuto, che rispondono alle doman<strong>de</strong> fondamentali:<br />

chi?;<br />

che cosa?;<br />

come?; Quando?;<br />

dove?;<br />

perché?;<br />

RepRoduction inteRdite © 2009. cRdp <strong>de</strong> <strong>l'académie</strong> <strong>de</strong> montpellieR 1


L’épreuve oraLe <strong>de</strong> Langue au crpe épReuVe d’italien<br />

come finisce?<br />

nel redigere il riassunto per la presentazione <strong>de</strong>l documento, si integreranno le<br />

risposte a queste doman<strong>de</strong>. Riassumere significa esporre brevemente e con parole<br />

proprie ciò che altri hanno scritto per esteso dunque bisogna essere attenti e non<br />

ripren<strong>de</strong>re per forza tutte le parole incontrate nel testo.<br />

presentare Lo schema <strong>de</strong>L documento<br />

il testo è composto di due parti; sequenze; paragrafi…; ci sono tre parti…<br />

possiamo individuare tre parti in questo brano…<br />

la prima parte che va dalla riga/linea 1 alla riga/linea…, è incentrata sul tema<br />

<strong>de</strong>lla violenza…<br />

la seconda parte inizia alla riga… e finisce alla linea…; l’autore ci presenta i due<br />

protagonisti/il protagonista e il luogo/i luoghi <strong>de</strong>ll’azione…<br />

l’ultima parte è ambientata durante il secondo dopoguerra…<br />

strutturare La presentazione<br />

in primo luogo…; per cominciare…; innanzitutto…; prima…; prima di tutto…<br />

in secondo luogo, poi…; dopo…; in seguito…<br />

per finire…; infine…<br />

in conclusione…; per conclu<strong>de</strong>re…; insomma…<br />

costruire un ragionamento<br />

m precisare cioè…; vale a dire…, anzi…; il che significa…<br />

m insistere è chiaro che…; è ovvio che…; è certo che…; si capisce…; appunto!<br />

m obiettare eppure…; purtroppo…; però…; tuttavia…; ma…; invece…; da una<br />

parte… dall’altra…; mentre…; in compenso…, d’altra parte…<br />

m conce<strong>de</strong>re, attenuare in un certo senso…; nel caso in cui…; magari…; forse…,<br />

può darsi che + congiuntivo presente, benché/sebbene + congiuntivo<br />

m esprimere un’alternativa o…; oppure…; ovvero…<br />

m esprimere una restrizione per altro…; comunque…; nemmeno…; neanche…,<br />

neppure…<br />

m esprimere la conseguenza dunque…; quindi…; di conseguenza…; così…; si può<br />

<strong>de</strong>durre che…<br />

m esprimere il tempo Quando…; durante…; per…; mentre…; ogni volta che…; man<br />

mano…; nel frattempo…; in attesa…; prima che + congiuntivo presente<br />

m ren<strong>de</strong>re conto <strong>de</strong>ll’opinione <strong>de</strong>ll’autore l’autore/il giornalista spiega…; fa riferimento<br />

a…; <strong>de</strong>nuncia…; critica…; condanna…; vanta…; mette in rilievo / in<br />

luce…<br />

m dare il proprio parere Secondo me…; a parer mio…; per quanto mi riguarda…;<br />

credo che + congiuntivo presente, penso che + congiuntivo presente, mi sembra<br />

che + congiuntivo presente, stimo che + congiuntivo presente, suppongo che +<br />

congiuntivo presente, giudico che + congiuntivo presente<br />

ii. consigLi per acQuisire una pronuncia corretta<br />

Lettere e suoni<br />

in italiano, si pronunciano tutte le lettere: e/uropa, a/utomobile, a/erona/utica<br />

bisogna anche pronunciare le doppie consonanti.<br />

L’aLfabeto<br />

l’alfabeto italiano si compone di ventuno lettere, cinque vocali e sedici consonanti:<br />

a B c d e F g H i l m n o p Q R S t u V Z. ad esse si aggiungono altre cinque<br />

lettere: J K W X y, che servono per trascrivere le parole di origine greca o latina,<br />

oppure le parole che <strong>de</strong>rivano da lingue straniere. l’alfabeto perciò si esten<strong>de</strong> a<br />

ventisei lettere.<br />

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L’épreuve oraLe <strong>de</strong> Langue au crpe épReuVe d’italien<br />

Le vocaLi<br />

la e può essere chiusa e si pronuncia « é » : elementare. la e può essere aperta e si<br />

pronuncia « è » : certo. la o può essere chiusa e si pronuncia « ó » : come, dove.<br />

la o può essere aperta e si pronuncia « ò » : la porta. la u si pronuncia come il<br />

suono « ou » <strong>de</strong>l francese.<br />

Le consonanti<br />

m la « c »<br />

− c+a = « ka » : la casa c+o = « ko » : la cosa<br />

− c+u = « kou » : il cugino<br />

c+e = « tche » : la cena<br />

− c+i = « tchi » : la cucina<br />

c+i+a = « tchia » : ciao<br />

− c+i+o = « tchio » : la cioccolata<br />

c+i+u = « tchiou » : il fanciullo<br />

− c+H+e = « ke » : perché<br />

m la « g »<br />

c+H+i = « ki » : la chitarra<br />

−<br />

− g+a = « ga » : la gara g+o = « go » : il gorilla<br />

− g+u = « gou » : il gusto g+e = « dje » : il gelato<br />

− g+i = « dji » : il giro g+i+a = « djia » : gianna<br />

− g+i+o = « djio » : il gioco g+i+u = « djiou » : giuseppe<br />

− g+H+e = « gue » : il ghetto<br />

− g+l+i = « llieu » : gli spaghetti<br />

g+H+i = « gui » : la ghirlanda<br />

m la « M » e la « N »<br />

− Si pronunciano come in francese ma per le sillabe : am, an, em, en, im, in, om,<br />

on, um e un, non c’è nasalizzazione. Si pronunciano la vocale e la consonante.<br />

m la « R »<br />

− la R si ottiene facendo vibrare la punta <strong>de</strong>lla lingua all’altezza <strong>de</strong>gli alveoli <strong>de</strong>l<br />

palato, al livello <strong>de</strong>gli incisivi superiori.<br />

m la « S »<br />

− la S può essere sorda o aspra e si pronuncia come la s francese : rosso, falso, il<br />

sole, l’asfalto.<br />

− la S può essere sonora o dolce e in questo caso si pronuncia come la z francese:<br />

la rosa.<br />

− S+c+a = « ska » : la scarpa S+c+o = « sko » : lo scolaro<br />

− S+c+u = « skou » : la scu<strong>de</strong>ria<br />

S+c+e = « che » : la scena<br />

− S+c+i = « chi » : la scimmia S+c+i+a = « cha » : la striscia<br />

− S+c+i+o = « cho » : lo sciopero S+c+i+u = « chou » : sciupare<br />

− S+c+H+e = « ske » : lo scheletro S+c+H+i = « ski » : lo schiavo<br />

m la « Z »<br />

− la Z può essere sorda o aspra e si pronuncia « ts » : lo spazio » o « tts » : la<br />

lezione.<br />

− la Z può essere sonora o dolce e in questo caso si pronuncia « dz » : zero.<br />

L’accento tonico e L’intonazione<br />

L’accento tonico<br />

la maggior parte <strong>de</strong>lle parole italiane è piana, cioè con l’accento tonico sulla<br />

penultima sillaba:<br />

italia, andare, un animale<br />

le parole per le quali l’accento ca<strong>de</strong> sull’ultima sillaba, sono le parole tronche, si<br />

ritrovano molto facilmente perché è obbligatorio indicare l’accento sulle parole<br />

tronche:<br />

la città, la pubblicità, la virtù, la libertà<br />

Se l’accento ca<strong>de</strong> sulla terzultima sillaba o sulla quartultima sillaba, sono le parole<br />

sdrucciole e le parole bisdrucciole :<br />

l’epoca, la musica, il cinema<br />

abitano, interrogano, portamelo.<br />

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L’épreuve oraLe <strong>de</strong> Langue au crpe épReuVe d’italien<br />

L’intonazione<br />

nella lingua parlata, il senso <strong>de</strong>lla frase <strong>de</strong>riva spesso dall’intonazione. l‘intonazione<br />

in italiano ha dunque un carattere distintivo, significa che permette di<br />

capire se ci si trova di fronte a una domanda, a un’esclamazione o ad un ordine.<br />

ad esempio, « perché » ha tre significati diversi (traduzioni possibili in francese:<br />

pourquoi, parce que, pour que); grazie all’intonazione si potrà capire il senso <strong>de</strong>lla<br />

parola e <strong>de</strong>lla frase.<br />

possiamo distinguere tre tipi di intonazione.<br />

la frase affermativa ha una curva melodica discen<strong>de</strong>nte.<br />

la frase interrogativa è segnata dall’intonazione ascen<strong>de</strong>nte.<br />

la frase esclamativa è segnata dall’intonazione ascen<strong>de</strong>nte e poi discen<strong>de</strong>nte.<br />

iii. aLcuni consigLi per correggervi<br />

m ne pas confondre è = il est / c’est et c’è = il y a.<br />

pour la traduction <strong>de</strong> « il y a », penser à faire l’accord et à conjuguer le verbe au<br />

temps voulu :<br />

m c’è un gatto<br />

m ci sono un gatto e un cane<br />

m c’era una volta una principessa ..<br />

m ci saranno diverse persone<br />

m c’è stato<br />

un terribile inci<strong>de</strong>nte<br />

m ci sono state <strong>de</strong>lle proposte interessanti<br />

attention, au passé composé, l’auxiliaire être se conjugue avec lui-même.<br />

pour traduire « on », c'est-à-dire pour exprimer l’indéfinition, on utilise la forme<br />

réfléchie et il y a accord avec le sujet :<br />

m si ve<strong>de</strong> un ragazzo<br />

m si vedono due ragazzi<br />

m attention à l’accord <strong>de</strong> l’adjectif attribut :<br />

m quando si è giovani,<br />

si è belli = accord masculin pluriel<br />

m quando si è madri,<br />

quando si è incinte = accord au féminin pluriel<br />

l’adverbe est toujours placé après le groupe verbal :<br />

m ho studiato molto<br />

m hai parlato poco<br />

m per capire meglio<br />

Si molto, troppo, poco ou tanto sont adjectifs ne pas oublier qu’ils s’accor<strong>de</strong>nt et<br />

ne rien ajouter en équivalent <strong>de</strong> « <strong>de</strong> » :<br />

m ci sono molti esercizi, tante doman<strong>de</strong> e poche risposte giuste<br />

attention aux accords du type :<br />

m la piccola classe / le piccole classi<br />

m la gran<strong>de</strong> classe / le grandi classi<br />

m ogni = chaque, ogni est toujours suivi du singulier :<br />

m ogni giorno, ogni alunno<br />

les mots tronqués sont invariables :<br />

m la città / le città, la specialità / le specialità<br />

les mots en –ore sont masculins sauf la folgore : il colore, l’odore, il rumore, il<br />

calore, lo stupore<br />

le mot « il problema » est un mot masculin en – a.<br />

ne pas traduire « tout le mon<strong>de</strong> » par « tutto il mondo » mais par « tutti » ou<br />

« la gente ». attention la gente est toujours féminin singulier :<br />

m la gente dice…, si esprime…<br />

ne pas traduire « tout le temps » par « tutto il tempo » mais par « sempre ».<br />

eviter <strong>de</strong> doubler le démonstratif d’un article, on entend fréquemment : nel questo<br />

testo (dans le ce texte) = in questo testo, car nel = in+il<br />

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L’épreuve oraLe <strong>de</strong> Langue au crpe épReuVe d’italien<br />

ne pas confondre per = pour et da = par.<br />

ne pas confondre anche = aussi, même et stesso = même, i<strong>de</strong>ntique.<br />

attention pour exprimer le « vous <strong>de</strong> politesse », il faut utiliser « la troisième<br />

personne <strong>de</strong> courtoisie »: « la terza persona di cortesia » : lei, pronom personnel<br />

sujet féminin singulier. il ne faut pas pour autant faire l’accord au féminin ! n’oubliez<br />

pas que les pronoms personnels compléments et les possessifs sont aussi à la<br />

3e personne.<br />

m come Lei ha <strong>de</strong>tto prima… (sujet)<br />

m Le propongo di fare l’analisi <strong>de</strong>l primo paragrafo… (coi)<br />

m La ringrazio… (cod)<br />

m non ho capito la sua domanda …<br />

i testi<br />

documento n°1<br />

Caccia al virus cattivo nel regno di<br />

Topolino<br />

I parchi Disney; il sogno <strong>de</strong>i piccoli. Una volta<br />

arrivati si ribalta la gerarchia adulto-bambino. È il<br />

figlio che guida, che sa meglio cosa fare. Ogni angolo<br />

è un’avventura, un colore e un suono.<br />

début<br />

IL MITO<br />

Nico Orengo<br />

I Parchi Disney costituiscono un appuntamento ineludibile per chi, e non da oggi, ha <strong>de</strong>i figli. Può aver<br />

loro promesso di portarli dove c’erano i faraoni che, pietra su pietra, costruivano enormi montagne,<br />

può loro promettere di portarli in un’isola senza alberi dove gli uomini, non si sa come, tiravano su<br />

giganteschi faccioni, può insomma prometter loro la luna. Non c’è, non ci sarà verso: vorranno andare<br />

a Disneyland. Perché è in quel luogo di finzione che, paradossalmente, tutti i luoghi e i personaggi <strong>de</strong>lla<br />

finzione, da Paperino a Topolino, da Minnie a Qui, Quo, Qua, saltano fuori dalle pagine <strong>de</strong>i giornalini,<br />

dai fotogrammi <strong>de</strong>i film. È lì che l’auto di Gastone, i dollari di Paperone, le orecchie di Topolino, diventano<br />

reali, voluminosi come le case, le stra<strong>de</strong>, i prati <strong>de</strong>lle avventure di Disney.<br />

È lì che pren<strong>de</strong> corpo la fantasia di un mondo, anche molto europeo, che si è fatto americano per<br />

riraccontarci Pinocchio e Biancaneve, Tarzan <strong>de</strong>lla Giungla e il mondo contadino e urbano a stelle e<br />

strisce.<br />

È lì, una volta varcati quei cancelli, che trovi ranch e trenini <strong>de</strong>lla prateria, le ten<strong>de</strong> <strong>de</strong>gli indiani e le<br />

miniere, le grandi ban<strong>de</strong> musicali e gli hot-dog, le cascate di coca-cola e quelle di patatine fritte. (...)<br />

Eurodisney è il sogno che ti porta in treno in auto, in aereo. Ma poi, una volta che ci arrivi, la gerarchia<br />

adulto-bambino si ribalta, ed è il più piccolo che guida, che sa meglio guidare. È lui che conosce e intuisce<br />

immediatamente “l’impaginazione” <strong>de</strong>l luogo, che sa “sfogliare” le pagine, girare i quartieri, infilarsi<br />

nelle attrazioni. E in quella finzione l’adulto è spinto ad accettare come “verità” Pluto o Paperino, a dare<br />

la mano, a farsi fotografare, a sorri<strong>de</strong>re, a mostrare i <strong>de</strong>nti alla strega di Biancaneve, a indicare con timore<br />

e disgusto la rossa mela sul davanzale.<br />

È un luogo dove il reale imita l’immaginario, gli dà corpo, lo sostituisce e dove, in uno spazio relativamente<br />

contenuto, si accatasta, avviene di tutto, dal medioevo all’ avventura spaziale, dalla piuma indiana<br />

al carrello lunare. Ogni angolo è un’avventura, un colore, un odore, un suono. Ogni lato si modifica con<br />

quel qualcosa che c’è di successivo, a venire.<br />

da La Stampa 1° agosto 2000<br />

fin<br />

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L’épreuve oraLe <strong>de</strong> Langue au crpe épReuVe d’italien<br />

guida aLLo studio e aLL’anaLisi <strong>de</strong>L primo documento<br />

il giorno <strong>de</strong>ll’esame, il documento proposto può essere sia un brano letterario, sia<br />

un brano non letterario, come ad esempio un articolo di giornale. Questo articolo<br />

può essere illustrato come il documento n° 1, in questo caso si <strong>de</strong>ve assolutamente<br />

sfruttare l’intero documento.<br />

è ovvio che questo presupponga che prima si studi il vocabolario specifico.<br />

l’incipit, che con termine inglese viene anche <strong>de</strong>tto lead ha un’importanza <strong>de</strong>cisiva<br />

perché permette di far conoscere in maniera rapida le informazioni essenziali<br />

presenti nel testo provocando, nel contempo, la curiosità <strong>de</strong>l lettore.<br />

nel lead, in generale, <strong>de</strong>vono trovare risposta le cinque doman<strong>de</strong> informative fondamentali:<br />

“chi?, dove?, quando?, che cosa?, perché?” che sono le cinque “w”. nei<br />

giornali italiani infatti il titolo e gli elementi ad esso aggregati (occhiello, catenaccio,<br />

sommario) contengono spesso qualcuna <strong>de</strong>lle cinque “w”<br />

l’articolo (il pezzo, nel linguaggio giornalistico) si costruisce poi come un vero e<br />

proprio montaggio <strong>de</strong>i vari elementi che ne costituiranno la struttura narrativa: al<br />

chi, al che cosa, … si aggiunge poi il “come” e la chiusura.<br />

Leggere iL testo e sottoLineare Le informazioni e frasi più importanti<br />

paroLe e frasi importanti :<br />

iL mito<br />

m un appuntamento ineludibile per chi, e non da oggi, ha <strong>de</strong>i figli<br />

m non c’è, non ci sarà verso: vorranno andare a disneyland<br />

m quel luogo di finzione<br />

m è lì che l’auto (…), le orecchie di topolino, diventano reali, voluminosi come le<br />

case,…<br />

m che pren<strong>de</strong> corpo la fantasia di un mondo, anche molto europeo, che si è fatto<br />

americano per riraccontarci pinocchio e Biancaneve, tarzan <strong>de</strong>lla giungla …<br />

m una volta varcati quei cancelli<br />

m le cascate di coca-cola e quelle di patatine fritte<br />

m la gerarchia adulto-bambino si ribalta, ed è il più piccolo che guida, che sa meglio<br />

guidare. è lui che conosce e intuisce immediatamente “l’impaginazione” <strong>de</strong>l luogo,<br />

che sa “sfogliare” le pagine, girare i quartieri, infilarsi nelle attrazioni. e in quella<br />

finzione l’adulto è spinto ad accettare come “verità” pluto o paperino…<br />

m è un luogo dove il reale imita l’immaginario, gli dà corpo, lo sostituisce<br />

m ogni angolo è un’avventura, un colore, un odore, un suono. ogni lato si modifica<br />

con quel qualcosa che c’è di successivo, a venire.<br />

a partire di Questi eLementi, si <strong>de</strong>ve rispon<strong>de</strong>re aLLe seguenti doman<strong>de</strong>:<br />

m chi?, che cosa?, come?, Quando?, dove?, perché?, come finisce? titolo?, Fonte?<br />

m chi? : bambini e genitori<br />

m che cosa? : vanno nei parchi disney<br />

m come? : c’è un’attrazione che trasforma il luogo in un luogo dove il passaggio è<br />

obbligato<br />

m Quando? : da sempre<br />

m dove? : disneyland, eurodisney<br />

m perché? : in questo mondo dove tutto è falso, c’è tanta magia e il bambino si<br />

ritrova in un mondo che è suo<br />

m come finisce? : pure l’adulto in questo mondo dove il reale imita l’immaginario,<br />

torna bambino e vive l’avventura<br />

m titolo: caccia al virus cattivo nel regno di topolino<br />

m Fonte: La Stampa<br />

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L’épreuve oraLe <strong>de</strong> Langue au crpe épReuVe d’italien<br />

osservare iL documento<br />

<strong>de</strong>scrizione<br />

il titolo in alto, al centro, è scritto in grassetto, sotto il titolo c’è il sommmario. il<br />

sommario ripren<strong>de</strong> alcune frasi chiave <strong>de</strong>ll’articolo.<br />

alla <strong>de</strong>stra <strong>de</strong>l sommario, c’è una fotografia. in primo piano a <strong>de</strong>stra si vedono<br />

Biancaneve e davanti a lei una ragazzina che porta lo stesso vestito. notiamo che<br />

la loro posa è quasi i<strong>de</strong>ntica. in fondo possiamo ve<strong>de</strong>re il famoso castello riconoscibile<br />

fra tutti perché si ritrova sugli oggetti disney, è diventato complementare<br />

<strong>de</strong>gli orecchi di topolino.<br />

breve anaLisi<br />

leggendo il titolo si capisce che nei parchi disney, non c’è virus cattivo. Significa<br />

che all’interno tutto è bello, tutto è magico e feerico perché la macchina disney<br />

funziona e si impegna per offrire il sogno. in questo mondo spariscono i problemi,<br />

il quotidiano… e appena si entra la magia <strong>de</strong>ve operare.<br />

lo scopo <strong>de</strong>l sommario è di dare un’i<strong>de</strong>a <strong>de</strong>l soggetto <strong>de</strong>ll’articolo per invogliare<br />

il lettore a leggere l’articolo dalla prima all’ultima riga. insiste sul fatto che tutti<br />

i bambini sognano di andare in questi parchi, per vivere avventure affascinanti in<br />

mezzo ai loro personaggi preferiti, i personaggi <strong>de</strong>lle storie con cui sono e siamo<br />

tutti cresciuti. Si capisce anche, che una volta in questo mondo, l’adulto e dunque<br />

i genitori non hanno più il loro ruolo. in questo regno di carta, regna il bambino<br />

e il bambino solo.<br />

la fotografia dà un’i<strong>de</strong>a <strong>de</strong>i sogni che si possono realizzare nel mondo di disney e<br />

offre un’immagine positiva, la ragazzina è travestita da Biancaneve e sembra felice,<br />

si diverte. dando questa visione positiva, si occulta tutto quello che può stare dietro<br />

ai parchi disney, come le file di gente, le condizioni di lavoro <strong>de</strong>gli impiegati…<br />

riLeggere iL testo e trarne L’i<strong>de</strong>a centraLe:<br />

l’i<strong>de</strong>a centrale <strong>de</strong>ll’articolo è che eurodisney è un luogo di finzione in cui tutte le<br />

regole in vigore nel mondo reale risultano sovvertite.<br />

riLeggere e individuare Le differenti parti o schema <strong>de</strong>L testo:<br />

m 1§ : eurodisney, la <strong>de</strong>stinazione preferita <strong>de</strong>i bambini,<br />

m niente può rivaleggiare con disney, neanche l’egitto …<br />

nota bene : topolino = mickey; Qui, Quo, Qua = Riri, Fifi, loulou; paperone = oncle picsou; paperino = donald; Biancaneve<br />

= Blanche neige ; cenerentola = cendrillon<br />

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L’épreuve oraLe <strong>de</strong> Langue au crpe épReuVe d’italien<br />

m è un luogo di finzione e di sogno<br />

m è un luogo dove la finzione diventa reale<br />

m 2&3 § : eurodisney, un luogo dove i ruoli sono rovesciati e dove il bambino guida<br />

l’adulto<br />

m un luogo che offre tanta diversità<br />

m un mondo smisurato e americanizzato<br />

m un mondo che ha il potere di sedurre gli adulti<br />

m 4§ : il fascino <strong>de</strong>ll’avventura<br />

m le avventure possibili<br />

m la diversificazione spaziale e temporale<br />

m in questo mondo non c’è posto per la realtà<br />

ii - presentazione <strong>de</strong>L tresto<br />

Questo documento è un articolo tratto da la Stampa. è stato pubblicato il primo<br />

agosto 2000. il giornalista, nico orengo, spiega in questo articolo che eurodisney<br />

è un luogo di finzione in cui tutte le regole in vigore nel mondo reale risultano<br />

sovvertite.<br />

Queste regole sono sovvertite perché si può cambiare di universo e di epoca in un<br />

attimo, perché tutto è falso ma tutto sembra vero e perché nel regno di topolino,<br />

il bambino è re. ma in questo mondo dove tutto è illusione, nessuno resiste e pure<br />

i genitori perdono il loro ruolo.<br />

m alcuni argomenti per poter esprimere il vostro punto di vista :<br />

m il piacere, il gioco, il sogno<br />

m sviluppare l’immaginazione<br />

m il fascino <strong>de</strong>l mondo di disney<br />

m la realtà e la finzione<br />

m il posto <strong>de</strong>i personaggi di finzione nel quotidiano <strong>de</strong>l bambino e nella sua vita<br />

m il bambino/re<br />

m lo statuto <strong>de</strong>i bambini in Francia, in italia… negli altri paesi<br />

m pro o anti disney<br />

m il consumismo, la pubblicità<br />

m il lavoro e le condizioni di lavoro a eurodisney<br />

m il paradosso disney<br />

m alcune doman<strong>de</strong> :<br />

m che cosa cerca di dimostrare il giornalista quando scrive che il bambino preferisce<br />

disney al paese dove c’erano i faraoni?<br />

m Quale paragone fa il giornalista?<br />

m perché il giornalista paragona il mondo di disney a un libro che si apre?<br />

m che cosa rappresenta questo mondo di finzione per i bambini? e per gli adulti?<br />

m può spiegare la frase: “è un luogo dove il reale imita l’immaginario”?<br />

m il mondo di disney può trovare un posto qualsiasi a scuola o nell’insegnamento?<br />

m i grandi classici di disney hanno ancora molto successo, qual è, secondo lei, il<br />

segreto di questo successo?<br />

m<br />

che cosa evoca per lei l’espressione “nel regno di disney”?<br />

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L’épreuve oraLe <strong>de</strong> Langue au crpe épReuVe d’italien<br />

documento 2<br />

Il bullismo a scuola<br />

Le tesi sostenute dagli autori si allineano alla recente letteratura sul tema: il bullismo, che trova nella<br />

scuola un luogo in cui manifestarsi, non andrà più sottovalutato consi<strong>de</strong>rate le sue conseguenze imprevedibili<br />

tanto per chi lo pratica quanto per chi lo subisce.<br />

“Il bullismo è un comportamento prepotente, non dovuto a prece<strong>de</strong>nti provocazioni, che mira<br />

a colpire gli altri mediante comportamenti di aggressione verbale, relazionale (esclusione dal<br />

gruppo, diffusione di calunnie) e fisica. Ci sono distinzioni di sesso e di età fra chi pratica il<br />

bullismo: mentre i maschi adottano strategie di tipo diretto, soprattutto fisico, le ragazze utilizzano<br />

prepotenze relazionali indirette, che incidono sui rapporti di amicizia fra compagne. Le modalità<br />

vessatorie sono molto legate all’età: i più piccoli, abituati al contatto fisico <strong>de</strong>l gioco, esercitano<br />

e subiscono prepotenze più dirette; i ragazzi, che sperimentano nuovi tipi di relazioni più<br />

centrate sui sentimenti, scelgono pratiche più indirette, relazionali, e quindi anche più nascoste.<br />

Particolarità <strong>de</strong>l bullismo è il suo carattere di gruppo: la forza <strong>de</strong>l bullo è intensificata dall’attenzione<br />

e dal supporto <strong>de</strong>i sostenitori e da chi semplicemente non si oppone per paura o sottomissione. I<br />

motivi che portano un ragazzo a diventare bullo, possono <strong>de</strong>rivare dal <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio di essere approvati<br />

e consi<strong>de</strong>rati bravi e capaci, di compiacere le aspettative <strong>de</strong>i genitori o <strong>de</strong>i coetanei, dal <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio di<br />

i<strong>de</strong>ntificarsi con un gruppo per aumentare il livello di autostima. Il rendimento scolastico può quindi<br />

essere influenzato anche da aspetti emotivo-relazionali: il fatto di conseguire cattivi risultati scolastici,<br />

spinge il ragazzo a frequentare compagni con le stesse caratteristiche, che si sostengono reciprocamente<br />

nell’esprimere atteggiamenti sempre più negativi verso la scuola. Il bullo costituisce un mo<strong>de</strong>llo positivo<br />

per i componenti <strong>de</strong>l gruppo, che sono spinti a imitarlo. Ecco perché essere bravi a scuola può diventare<br />

causa di emancipazione dal gruppo.<br />

Le statistiche riferiscono che un bambino su tre all’interno <strong>de</strong>lla scuola <strong>de</strong>ll’obbligo subisce prepotenze,<br />

e se è vero che il numero <strong>de</strong>i bambini coinvolti diminuisce alla scuola secondaria di primo grado rispetto<br />

alla scuola primaria, è altrettanto vero che i ruoli, col passare <strong>de</strong>l tempo tendono a fossilizzarsi con gravi<br />

conseguenze per lo sviluppo socio-affettivo.<br />

Per questo motivo urge attivare a<strong>de</strong>guati programmi di prevenzione e intervento fin dai primi anni<br />

scolastici.”<br />

“Il bullismo a scuola” di Beatrice Benelli e Gianluca Gini,<br />

L’Educatore, a. 50, n. 16, 1 mar 2003, pp. 9-11<br />

fin<br />

paroLe e frasi importanti :<br />

m il bullismo, che trova nella scuola un luogo in cui manifestarsi<br />

m le sue conseguenze sono imprevedibili tanto per chi lo pratica quanto per chi lo<br />

subisce.<br />

m il bullismo è un comportamento prepotente<br />

m colpire gli altri mediante comportamenti di aggressione verbale, relazionale<br />

(esclusione dal gruppo, diffusione di calunnie) e fisica. ci sono distinzioni di<br />

sesso e di età fra chi pratica il bullismo<br />

m i maschi adottano strategie di tipo diretto, soprattutto fisico, le ragazze utiliz-<br />

zano prepotenze relazionali indirette, che incidono sui rapporti di amicizia fra<br />

compagne<br />

m le modalità vessatorie sono molto legate all’età<br />

m i più piccoli,…subiscono prepotenze più dirette; i ragazzi, che sperimentano<br />

nuovi tipi di relazioni più centrate sui sentimenti, scelgono pratiche più indirette,<br />

relazionali,<br />

m particolarità <strong>de</strong>l bullismo è il suo carattere di gruppo: la forza <strong>de</strong>l bullo è intensi-<br />

ficata dall’attenzione e dal supporto <strong>de</strong>i sostenitori e da chi semplicemente non<br />

si oppone<br />

m i motivi che portano un ragazzo a diventare bullo, possono <strong>de</strong>rivare dal <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio<br />

di essere approvati e consi<strong>de</strong>rati bravi e capaci, di compiacere le aspettative <strong>de</strong>i<br />

genitori … per aumentare il livello di autostima<br />

m il rendimento scolastico può quindi essere influenzato anche da aspetti emotivo-<br />

relazionali<br />

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L’épreuve oraLe <strong>de</strong> Langue au crpe épReuVe d’italien<br />

m il bullo costituisce un mo<strong>de</strong>llo positivo per i componenti <strong>de</strong>l gruppo, che sono<br />

spinti a imitarlo<br />

m le statistiche… un bambino su tre all’interno <strong>de</strong>lla scuola <strong>de</strong>ll’obbligo subisce<br />

prepotenze,… diminuisce alla scuola secondaria di primo grado rispetto alla<br />

scuola primaria,… con gravi conseguenze per lo sviluppo socio-affettivo<br />

m urge attivare a<strong>de</strong>guati programmi di prevenzione e intervento fin dai primi anni<br />

scolastici<br />

schema<br />

m <strong>de</strong>finizione <strong>de</strong>l bullismo<br />

m perché si diventa un bullo?<br />

m le conseguenze <strong>de</strong>l bullismo<br />

transizione<br />

i giornalisti rendono conto <strong>de</strong>lla diffusione che il fenomeno <strong>de</strong>l bullismo<br />

ha raggiunto anche la scuola italiana, di ogni livello. Evocando<br />

le conseguenze<br />

<strong>de</strong>l bullismo, tentano di interpellare i lettori, le istituzioni e i genitori e di farli<br />

reagire per cercare di lottare contro queste manifestazioni di violenza e contro<br />

tutti i pericoli e le <strong>de</strong>viazioni possibili.<br />

aLcuni argomenti per poter esprimere iL vostro punto di vista :<br />

m la violenza a scuola (fisica, morale, verbale)<br />

m i bambini e il concetto di violenza<br />

m la violenza e la televisione<br />

m l’evoluzione <strong>de</strong>i comportamenti nei cortili <strong>de</strong>lle scuole<br />

m l’appartenenza a un gruppo e l’i<strong>de</strong>ntificazione al capo gruppo<br />

m il potere<br />

m l’amicizia, i rapporti tra adolescenti, i valori e gli i<strong>de</strong>ali<br />

m l’espressione o la non espressione <strong>de</strong>i sentimenti<br />

m il malessere giovanile<br />

m il gioco come espressione <strong>de</strong>lla violenza?<br />

m le attività comuni che possono unire (sport, associazioni …)<br />

m le varie forme di emarginazione<br />

m la vita nei quartieri a rischio<br />

m la prevenzione e la missione <strong>de</strong>lla scuola<br />

aLcune doman<strong>de</strong><br />

m come si potrebbe <strong>de</strong>finire con parole più semplici il bullismo?<br />

m le sembra un fenomeno proprio nuovo o solo il termine è nuovo?<br />

m che tipo di rapporti induce il bullismo?<br />

m perché l’età e il sesso influenzano i comportamenti?<br />

m che cosa si può dire a proposito <strong>de</strong>i motivi che portano al bullismo?<br />

m che cos’è la scuola <strong>de</strong>ll’obbligo?<br />

m l’aggregazione a un gruppo di giovani riveste sempre un aspetto negativo?<br />

m come si potrebbe analizzare la diffusione di questo fenomeno?<br />

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L’épreuve oraLe <strong>de</strong> Langue au crpe épReuVe d’italien<br />

documento 3<br />

ARTICOLI 4/7/2006<br />

Il ministro <strong>de</strong>i Trasporti: Ponte sullo Stretto discorso<br />

chiuso. La struttura esclusa dal programma <strong>de</strong>ll’Unione<br />

Debut<br />

ROMA. «Il discorso Ponte sullo Stretto e’ chiuso». Lo ha <strong>de</strong>tto il ministro <strong>de</strong>i Trasporti, Alessandro<br />

Bianchi, intervenendo a un convegno a Messina, sul tema <strong>de</strong>lla mega opera che unirebbe le spon<strong>de</strong><br />

di Sicilia e Calabria. «I collegamenti tra Sicilia e continente - ha aggiunto il ministro - avverranno<br />

attraverso sistemi di mobilita’ alternativa. C’e’ un sistema portuale straordinario che va messo nelle<br />

condizioni di funzionare meglio». «Dato che a malapena riusciremo a realizzare, con la disponibilità<br />

finanziaria che abbiamo, le priorità infrastrutturali di questo governo, è ora di dire basta con il Ponte.<br />

Il discorso è chiuso, esaurito». Ha continuato il ministro, a margine di un incontro a Messina sulle<br />

possibili alternative alla realizzazione <strong>de</strong>l ponte sullo Stretto. Riba<strong>de</strong>ndo che il ponte «nel programma<br />

<strong>de</strong>ll’Unione è escluso, o se vogliamo metterla così, escluso come priorità - Bianchi ha aggiunto - che<br />

a<strong>de</strong>sso bisognerà lavorare sul cosid<strong>de</strong>tto altro, che non vuol dire - ha precisato Bianchi - partire da zero,<br />

perchè correlato da una lunghissima tradizione di studi sull’area <strong>de</strong>llo Stretto, si tratterà di far diventare<br />

pratica le i<strong>de</strong>alizzazioni di questi studi».<br />

(…) Per il ministro ai Trasporti Alessandro Bianchi, il progetto <strong>de</strong>l ponte sullo Stretto in questi anni<br />

ha sottratto «tutte le risorse, non solo quelle finanziarie, ma anche intellettuali, culturali e tecniche» a<br />

quegli studi che invece cercavano un’alternativa valida alla costruzione <strong>de</strong>lla mega struttura e che invece<br />

«sono finiti nel dimenticatoio».<br />

«Avevamo questo Moloch che incombeva su di noi - ha <strong>de</strong>tto ancora il ministro a margine di un incontro<br />

a Messina sulle possibili alternative alla realizzazione <strong>de</strong>l ponte - ma a<strong>de</strong>sso è giunto il momento di<br />

tirare fuori quanto <strong>de</strong>tto in tutti questi anni e rivalutare lo straordinario sistema portuale che esiste in<br />

Calabria e in Sicilia».<br />

È infatti nell’assicurare «i collegamenti tra la Sicilia e il continente» sfruttando «una serie di punti<br />

diversi, invece di un nodo concentrato (il ponte, ndr.)» che il ministro Bianchi ve<strong>de</strong> l’alternativa alla<br />

mega infrastruttura. Solo compren<strong>de</strong>ndo «il sistema <strong>de</strong>llo Stretto - ha <strong>de</strong>tto il ministro conclu<strong>de</strong>ndo - la<br />

possibilità di realizzare il potenziamento <strong>de</strong>i collegamenti merci e passeggeri, mettendo in relazione i<br />

diversi porti <strong>de</strong>lla Sicilia e <strong>de</strong>lla Calabria, si potrà trovare la soluzione idonea, alternativa, al ponte sullo<br />

Stretto».<br />

fin<br />

paroLe e frasi importanti :<br />

m ponte sullo Stretto discorso chiuso<br />

m la struttura esclusa dal programma <strong>de</strong>ll'unione<br />

m il ministro <strong>de</strong>i trasporti, alessandro Bianchi, intervenendo a un convegno a<br />

messina, sul tema <strong>de</strong>lla mega opera che unirebbe le spon<strong>de</strong> di Sicilia e calabria<br />

m c'è un sistema portuale straordinario<br />

m «dato che a malapena riusciremo a realizzare, con la disponibilità finanziaria che<br />

abbiamo, le priorità infrastrutturali di questo governo, è ora di dire basta con il<br />

ponte<br />

m escluso come priorità<br />

m bisognerà lavorare sul cosid<strong>de</strong>tto altro<br />

m il progetto <strong>de</strong>l ponte sullo Stretto in questi anni ha sottratto «tutte le risorse, non<br />

solo quelle finanziarie, ma anche intellettuali, culturali e tecniche» a quegli studi<br />

che invece cercavano un'alternativa valida alla costruzione <strong>de</strong>lla mega struttura e<br />

che invece «sono finiti nel dimenticatoio».<br />

m è giunto il momento di tirare fuori quanto <strong>de</strong>tto in tutti questi anni e rivalutare<br />

lo straordinario sistema portuale che esiste in calabria e in Sicilia».<br />

m assicurare «i collegamenti tra la Sicilia e il continente» sfruttando «una serie di<br />

punti diversi, invece di un nodo concentrato<br />

m per realizzare il potenziamento <strong>de</strong>i collegamenti merci e passeggeri, mettendo in<br />

relazione i diversi porti <strong>de</strong>lla Sicilia e <strong>de</strong>lla calabria, si potrà trovare la soluzione<br />

idonea, alternativa, al ponte sullo Stretto».<br />

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L’épreuve oraLe <strong>de</strong> Langue au crpe épReuVe d’italien<br />

schema<br />

m la notizia, l’abbandono <strong>de</strong>l progetto<br />

m la soluzione alternativa<br />

m parere e posizione <strong>de</strong>l ministro <strong>de</strong>i trasporti<br />

transizione<br />

l’articolo è incentrato sull’abbandono <strong>de</strong>l progetto <strong>de</strong>l ponte sullo Stretto di<br />

messina e sulle ragioni di questo abbandono. è in apparenza neutro, ma le numerose<br />

citazioni, la cui inserzione <strong>de</strong>riva da un puro intento cronachistico, permettono in<br />

qualche misura di capire le posizioni <strong>de</strong>l ministro.<br />

aLcuni argomenti per poter esprimere iL vostro punto di vista<br />

m il ponte: per chi? perché?, la sua utilità<br />

m il territorio italiano, la Sicilia<br />

m lo sviluppo <strong>de</strong>lle tecniche di costruzione<br />

m conseguenze <strong>de</strong>l ponte sull’economia<br />

m conseguenze <strong>de</strong>l ponte sul turismo<br />

m il turismo in italia, nel sud <strong>de</strong>ll’italia<br />

m le ragioni <strong>de</strong>lla lentezza <strong>de</strong>lle grandi realizzazioni<br />

m la protezione <strong>de</strong>lla natura e <strong>de</strong>ll’ambiente<br />

m lo Stretto di messina nella storia e nella letteratura<br />

m vivere su un’isola<br />

aLcune doman<strong>de</strong><br />

m perché per parlare <strong>de</strong>l ponte si usa l’espressione: “mega opera”?<br />

m Ha già sentito parlare <strong>de</strong>l progetto di questo ponte o di altri grandi progetti<br />

italiani?<br />

m perché potrebbe essere utile il ponte?<br />

m Quali argomenti potrebbero dare quelli che sono per la realizzazione <strong>de</strong>l ponte?<br />

m Quali argomenti potrebbero essere sviluppati da quelli che sono contro il<br />

progetto?<br />

m Quali possono essere “le priorità infrastrutturali” di cui si parla nell’articolo?<br />

m perché l’articolo si trova nella rubrica “ambiente”?<br />

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L’épreuve oraLe <strong>de</strong> Langue au crpe épReuVe d’italien<br />

documento 4<br />

Il motorino <strong>de</strong>i quattordicenni<br />

<strong>de</strong>but<br />

Il motorino <strong>de</strong>i quattordicenni ha già una letteratura, l’argomento è stato sviscerato da psicologi e giuristi,<br />

non ci tornerei sopra se in questi giorni non avessi attentamente osservato mio figlio : da una settimana<br />

è senza motorino perché l’ha rotto e lo stanno aggiustando. Bene, da una settimana mio figlio vive<br />

chiuso in casa in autoesilio.<br />

Legge tutto quello che gli capita, sta per ore davanti alla televisione, non frequenta nessuno. Dapprima<br />

mi sono arrabbiato, gli ho <strong>de</strong>tto che un motorino in riparazione non era una tragedia e che non era il<br />

caso di seppellirsi in casa come un vedovo inconsolabile, perché non telefonava ai suoi amici, non li<br />

invitava, non andava a trovarli?<br />

Lui mi ha risposto che non si sentiva per nulla un vedovo inconsolabile ma che semplicemente non<br />

voleva esser di peso ai suoi amici, non voleva “rompere”. Io ho replicato che mi sembravano scrupoli<br />

eccessivi e che le vere amicizie non si incrinavano per <strong>de</strong>i guasti meccanici.<br />

Per qualche giorno ho seguitato a polemizzare, poi mi son convinto che aveva ragione lui. Qualche<br />

amico è venuto a tovarlo, ma roba di dieci minuti, doveva trovarsi con gli altri per il motocross, poi<br />

andavano al bar, poi andavano a mangiar la pizza in collina. Mio figlio non poteva seguirli in autobus e<br />

neanche in tassi e neanche sul sellino posteriore perché è proibito.<br />

Da quando si è diffusa la voce che mio figlio era appiedato il telefono non ha più squillato, come se gli<br />

amici avessero paura di farsi incastrare in una partita a scacchi, in una conversazione, un amico senza<br />

motorino è come un amico malato, che noia andarlo a trovare, tenerlo un po’ su.<br />

Sotto questo aspetto mio figlio si è rivelato saggio, intuendo la morte civile che gli veniva <strong>de</strong>cretata, ha<br />

accettato questo blackout, non ha cercato nessuno, non si è umiliato a elemosinare conforto, aspetta la<br />

riparazione come si aspetta una guarigione.<br />

C’è una giungla per gli adolescenti, sono contento che mio figlio se ne stia ren<strong>de</strong>ndo conto, una pregiungla<br />

che anticipa quella <strong>de</strong>ll’esistenza adulta. Siamo cercati, contesi, adulati non per quello che siamo<br />

ma per il ruolo che occupiamo e il peso specifico che abbiamo. È una storia vecchia ma è significativo<br />

scoprire come questa storia cominci subito, a sedici anni, quando basta un motorino per uscire dal<br />

giro.<br />

A<strong>de</strong>sso non è più mio figlio, solo a telefonare al meccanico, gli telefono anch’io per aver notizie di questa<br />

male<strong>de</strong>tta frizione. Sta in casa, mi fa compagnia, si fa anche una cultura ma è uno spostato: la casa <strong>de</strong>i<br />

nostri figli ormai sono le stra<strong>de</strong>.<br />

Luca GOLDONI, È successo qualcosa?, Mondadori, Milano, 1974<br />

fin<br />

paroLe e frasi importanti :<br />

m il motorino <strong>de</strong>i quattordicenni<br />

m io figlio : da una settimana è senza motorino perché l’ha rotto e lo stanno aggiu-<br />

stando<br />

m da una settimana mio figlio vive chiuso in casa in autoesilio.<br />

m non frequenta nessuno. dapprima mi sono arrabbiato, gli ho <strong>de</strong>tto che un moto-<br />

rino in riparazione non era una tragedia<br />

m lui mi ha risposto… non voleva esser di peso ai suoi amici<br />

m ho seguitato a polemizzare, poi mi son convinto che aveva ragione lui<br />

m Qualche amico è venuto a trovarlo, ma roba di dieci minuti,<br />

m il telefono non ha più squillato<br />

m un amico senza motorino è come un amico malato, che noia andarlo a trovare,<br />

tenerlo un po’ su.<br />

m io figlio si è rivelato saggio<br />

m aspetta la riparazione come si aspetta una guarigione.<br />

m c’è una giungla per gli adolescenti … una pre-giungla che anticipa quella<br />

<strong>de</strong>ll’esistenza adulta. Siamo cercati, contesi, adulati non per quello che siamo ma<br />

per il ruolo che occupiamo e il peso specifico che abbiamo.<br />

m non è più mio figlio, solo a telefonare al meccanico, gli telefono anch’io per aver<br />

notizie<br />

m<br />

la casa <strong>de</strong>i nostri figli ormai sono le stra<strong>de</strong>.<br />

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L’épreuve oraLe <strong>de</strong> Langue au crpe épReuVe d’italien<br />

schema<br />

m l’isolamento legato alla perdita <strong>de</strong>l motorino e il cambiamento <strong>de</strong>l modo di<br />

vivere<br />

m la presa di coscienza <strong>de</strong>l padre sul fatto che la vita <strong>de</strong>gli adolescenti si svolge<br />

fuori di casa<br />

m la difficoltà di vivere in una società paragonata a una giungla<br />

transizione<br />

m la vicenda (la storia) <strong>de</strong>l motorino permette di capire che nel mondo di oggi si<br />

vive come in una giungla, con le sue regole ferree, e nel quale una persona non è<br />

più consi<strong>de</strong>rata per quello che è, ma per il ruolo che svolge nella società. dimostra<br />

anche che pure gli adolescenti possono farne l’esperienza.<br />

aLcuni argomenti per poter esprimere iL vostro punto di vista<br />

m l’acquisto <strong>de</strong>l motorino: un motivo di discussioni fra genitori e figli<br />

m il motorino: l’incubo <strong>de</strong>lle mamme<br />

m il pericolo, il traffico caotico in italia nelle grandi città<br />

m l’invasione <strong>de</strong>i motorini in città<br />

m la sicurezza, il rispetto <strong>de</strong>lle leggi, il casco<br />

m il culto <strong>de</strong>l motorino e soprattutto <strong>de</strong>lla Vespa in italia<br />

m il motorino come simbolo di i<strong>de</strong>ntificazione e di aggregazione con un gruppo<br />

sociale<br />

m l’isolamento <strong>de</strong>ll’adolescente<br />

m l’adolescenza: periodo di transizione<br />

m la manifestazione <strong>de</strong>ll’indipen<strong>de</strong>nza e <strong>de</strong>ll’autonomia<br />

m il rifiuto da parte <strong>de</strong>i genitori di ve<strong>de</strong>re i figli crescere<br />

m l’educazione alla sicurezza stradale a scuola<br />

m pro o contro il motorino (rumoroso, pericoloso, economico, ecologico, <strong>de</strong>mocra-<br />

tico …)<br />

aLcune doman<strong>de</strong> :<br />

m come sono i rapporti tra padre e figlio?<br />

m che cosa questa storia “banale” fa capire ai protagonisti? cosa insegna loro?<br />

m l’autore conclu<strong>de</strong> il racconto con questa osservazione: “la casa <strong>de</strong>i nostri figli<br />

ormai sono le stra<strong>de</strong>”. che cosa vuole dire?<br />

m che cosa si può dire a proposito <strong>de</strong>ll’evoluzione <strong>de</strong>lle reazioni e <strong>de</strong>l comporta-<br />

mento <strong>de</strong>l padre?<br />

m che cosa rappresenta il motorino per i giovani?<br />

m i giovani rispettano le regole di sicurezza?<br />

m che cosa può o <strong>de</strong>ve fare la scuola perché i giovani rispettino meglio le regole?<br />

m potrebbe essere più efficace il lavoro fatto a scuola a proposito <strong>de</strong>lla sicurezza<br />

stradale? come?<br />

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documento 5<br />

Una discussione<br />

Un giorno, a tavola, ci fu una discussione, quasi un litigio. Lo zio aveva mosso un blando rimprovero al<br />

figliolo:<br />

— “Capisco che tu sia voluto andare a teatro… Ma cenare, potevi cenare a casa”. Si riferiva alla sera<br />

avanti.<br />

Remo ebbe un gesto di fastidio.<br />

— “Lo so, ti fa piacere stare con gli amici” disse la madre inviperita. “Ma almeno a pranzo e a cena,<br />

potresti stare con noi …”<br />

Improvvisamente si mise a piangere. La guardarono stupefatti.<br />

Lo zio si commosse. Le posò la mano sul braccio:<br />

— “Che ti pren<strong>de</strong>, mamma?”<br />

— “Si vergogna di noi” rispose lei tra i singhiozzi. “Perché siamo gente da nulla…”<br />

— “Che vai dicendo” fece Remo. Aveva sempre l’aria infastidita.<br />

— “Anche i tuoi amici, perché non ce li fai conoscere? Ce ne avessi almeno parlato. Niente, non vuoi<br />

dirci niente…”<br />

A un tratto attaccò a parlare Remo:<br />

— “Che ve ne parlerei a fare? Se non mi state nemmeno a sentire. Voi, a parte gl’interessi, non vi occupate<br />

d’altro… Vi dovrei raccontare di me, <strong>de</strong>i libri che leggo? Dei discorsi che faccio con gli amici? Di<br />

quello che ho visto iersera a teatro?” Si rivolse al padre: “Cosa credi che sia andato a ve<strong>de</strong>re, le ballerine?<br />

Perché prima l’hai <strong>de</strong>tto con un tono… Come se i soldi li buttassi al vento. Sono andato a ve<strong>de</strong>re una<br />

commedia di Piran<strong>de</strong>llo. Ma voi non lo sapete nemmeno, chi è Piran<strong>de</strong>llo”.<br />

— “Remo, ma non è colpa nostra se non siamo gente istruita. Non abbiamo avuto il tempo di farci<br />

un’istruzione…”<br />

— “Almeno tu, il tempo lo avresti. Non fai niente dalla mattina alla sera…”<br />

— “La pensate tutti nello stesso modo”, disse la madre rabbiosa. “Ma i sacrifici che ho fatto per voi<br />

quando eravate piccoli, di quelli, non ne sapete niente. Sì, di quando vostro padre era in guerra… e io<br />

dovevo farmi in quattro per mandare avanti la baracca…”<br />

— “Si parla di oggi mamma. Che vita fai, scusa? Ti potresti interessare di qualcosa. Potresti leggere<br />

qualche libro. Potresti andare a teatro. Ti ci porterei io, a teatro. Potresti andare ai concerti con Adriana.<br />

Ma tu niente, preferisci ricevere le amiche… Voi cre<strong>de</strong>te di aver fatto abbastanza allevandoci e assicurandoci<br />

una vita agiata. Ma vi siete curati di capirci? Non parlo solo di me. Parlo di Adriana. E di Gisella:<br />

fa parte anche lei <strong>de</strong>lla famiglia”.<br />

Carlo CASSOLA, Gisella, Rizzoli, Milano, 1976<br />

fin<br />

paroLe e frasi importanti :<br />

m ci fu una discussione, quasi un litigio<br />

m rimprovero al figliolo:<br />

m Remo ebbe un gesto di fastidio<br />

m la madre inviperita. “ma almeno a pranzo e a cena, potresti stare con noi …”<br />

m si mise a piangere. la guardarono stupefatti.<br />

m “Si vergogna di noi”<br />

m “perché siamo gente da nulla…”<br />

m anche i tuoi amici, perché non ce li fai conoscere? ce ne avessi almeno parlato.<br />

niente, non vuoi dirci niente…”<br />

m “che ve ne parlerei a fare? Se non mi state nemmeno a sentire.<br />

m “cosa credi che sia andato a ve<strong>de</strong>re, le ballerine? (…) come se i soldi li buttassi<br />

al vento. Sono andato a ve<strong>de</strong>re una commedia di piran<strong>de</strong>llo. ma voi non lo sapete<br />

nemmeno, chi è piran<strong>de</strong>llo”.<br />

m non è colpa nostra se non siamo gente istruita<br />

m i sacrifici che ho fatto per voi quando eravate piccoli, di quelli, non ne sapete<br />

niente. Sì, di quando vostro padre era in guerra…<br />

m “Si parla di oggi mamma. che vita fai, scusa?<br />

m preferisci ricevere le amiche… Voi cre<strong>de</strong>te di aver fatto abbastanza allevandoci e<br />

assicurandoci una vita agiata. ma vi siete curati di capirci?<br />

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<strong>de</strong>bu


L’épreuve oraLe <strong>de</strong> Langue au crpe épReuVe d’italien<br />

schema<br />

m i rimproveri <strong>de</strong>i genitori<br />

m la risposta <strong>de</strong>l figlio<br />

m la madre in cerca di compassione<br />

m lo sfogo <strong>de</strong>l figlio.<br />

transizione<br />

Questa discussione tra i genitori e il figlio alla quale assiste la cugina gisela,<br />

permette di capire che i rapporti tra genitori e figli ieri come oggi sono spesso<br />

conflittuali e difficili e che i motivi <strong>de</strong>i litigi non sono per forza tanto cambiati. il<br />

contrasto tra genitori e figli è il risultato di cambiamenti profondi all’ interno <strong>de</strong>lla<br />

struttura sociale.<br />

aLcuni argomenti per poter esprimere iL vostro punto di vista<br />

m la difficoltà di comunicare<br />

m l’evoluzione <strong>de</strong>lla famiglia<br />

m la fine <strong>de</strong>lla famiglia tradizionale: conseguenze sui rapporti tra genitori e figli<br />

m la famiglia i<strong>de</strong>ale, perfetta esiste?<br />

m l’i<strong>de</strong>a di sacrificio, sacrificarsi per i figli<br />

m la tristezza e la solitudine <strong>de</strong>lla madre<br />

m l’educazione <strong>de</strong>i figli<br />

m l’autorità<br />

aLcune doman<strong>de</strong><br />

m Secondo lei, esiste ancora la famiglia tradizionale?<br />

m per quali ragioni si può avere una discussione o un litigio in famiglia?<br />

m come si può interpretare la frase <strong>de</strong>l padre: “non abbiamo avuto il tempo di farci<br />

un’istruzione.”?<br />

m avere <strong>de</strong>i figli ren<strong>de</strong> impossibile l’istruzione?<br />

m di che cosa si ren<strong>de</strong> conto la madre? che cosa le sfugge?<br />

m<br />

come le sembra la risposta finale <strong>de</strong>l figlio? è giustificata?<br />

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L’épreuve oraLe <strong>de</strong> Langue au crpe épReuVe d’italien<br />

documento 6<br />

L'orologio <strong>de</strong>l padre<br />

<strong>de</strong>but<br />

Finalmente, un giorno, io cre<strong>de</strong>tti arrivata l’occasione, che avevo sempre aspettato, di dargli la gran<strong>de</strong><br />

prova di me! Ci bagnavamo insieme, e nuotando egli smarrì nel mare, inspiegabilmente, il suo famoso<br />

orologio anfibio, <strong>de</strong>l quale andava fiero e che portava anche in acqua. Fummo assai contristati <strong>de</strong>lla<br />

perdita; lui guardava il mare con una smorfia di rabbia, poi si riguardava il polso nudo; e mi rispose con<br />

un’alzata di spalle quand’io mi offersi di andargli a ricercare l’orologio nei fondi sottomarini. Tuttavia,<br />

mi ce<strong>de</strong>tte la sua maschera subacquea; e io partii, fremendo d’ambizione e d’onore. Lui rimase a aspettarmi<br />

sulla riva.<br />

Esplorai tutti i fondi, nel tratto che avevamo percorso prima bagnandoci: le acque, là, non sono molto<br />

alte, e sono interrotte da secche e scogliere. La mia ricerca si prolungava, gli scogli alti mi nascon<strong>de</strong>vano<br />

alla sua vista; e io riaffiorando ogni tanto per ripren<strong>de</strong>r fiato, udivo i suoi fischi di richiamo. Da principio<br />

lo lasciai senza risposta, perché mi vergognavo di non potergli annunciare una vittoria; ma infine,<br />

per rassicurarlo che non ero sparito nel mare come l’orologio, gli risposi, dall’alto d’uno scoglio, con<br />

un lungo fischio. Mi guardò in silenzio, senza nessun cenno; e io, a riguardare la sua persona dorata<br />

dall’estate, e segnata al polso da un cerchio più bianco, <strong>de</strong>cisi: “O tornare da lui con l’orologio,<br />

o morire! ”<br />

Mi riagganciai la maschera, e ripresi la mia esplorazione. Oramai, ritrovare l’orologio non significava<br />

soltanto la riconquista d’un tesoro, non era più una questione d’onore soltanto. Quella ricerca aveva<br />

preso per me uno strano senso fatale, la sua durata trascorsa mi pareva già incommensurabile, e il suo<br />

termine quasi un traguardo <strong>de</strong>lla mia sorte! Erravo per quei fondi variegati e fantastici, fuori dai regni<br />

umani, bruciando, minuto per minuto, questa speranza ineguagliabile: di splen<strong>de</strong>re, come un prodigio,<br />

agli occhi di Lui! Era questa, la posta grandiosa che era in gioco! E nessuno per aiutarmi, né angeli né<br />

santi da pregare. Il mare è uno splendore indifferente, come Lui.<br />

Le mie ricerche rimanevano inutili; estenuato mi tolsi la maschera, e mi aggrappai con le mani a uno<br />

scoglio per riposarmi. Lo scoglio mi nascon<strong>de</strong>va la vista <strong>de</strong>lla riva, e nascon<strong>de</strong>va a mio padre la scena<br />

<strong>de</strong>lla mia sconfitta. Ero solo, in un campo senza direzione, peggio d’un labirinto.<br />

Ora mentre, aggrappato allo scoglio, mi bilanciavo tristemente sull’acqua, a un movimento che feci<br />

intravidi uno scintillio metallico al sole! Puntando le due mani saltai sullo scoglio, e scopersi l’orologio<br />

smarrito, che scintillava in una cavità asciutta <strong>de</strong>lla roccia. Era intatto, e accostandomelo all’orecchio<br />

udii il suo tichettío.<br />

Elsa MORANTE, L’isola di Arturo, Einaudi, 1999<br />

fin<br />

paroLe e frasi importanti :<br />

m cre<strong>de</strong>tti arrivata l’occasione, che avevo sempre aspettato, di dargli la gran<strong>de</strong><br />

prova di me!<br />

m ci bagnavamo insieme<br />

m nuotando egli smarrì nel mare, inspiegabilmente, il suo famoso orologio anfibio,<br />

<strong>de</strong>l quale andava fiero<br />

m Fummo assai contristati <strong>de</strong>lla perdita<br />

m i rispose con un’alzata di spalle quand’io mi offersi di andargli a ricercare<br />

l’orologio nei fondi sottomarini<br />

m esplorai tutti i fondi<br />

m le acque, là, non sono molto alte<br />

m la mia ricerca si prolungava<br />

m udivo i suoi fischi di richiamo<br />

m da principio lo lasciai senza risposta, perché mi vergognavo di non potergli<br />

annunciare una vittoria;<br />

m <strong>de</strong>cisi: “o tornare da lui con l’orologio, o morire !”<br />

m ripresi la mia esplorazione<br />

m ritrovare l’orologio non significava soltanto la riconquista d’un tesoro, non era<br />

più una questione d’onore soltanto. Quella ricerca aveva preso per me uno strano<br />

senso fatale, la sua durata trascorsa mi pareva già incommensurabile, e il suo<br />

termine quasi un traguardo <strong>de</strong>lla mia sorte!<br />

m<br />

speranza ineguagliabile: di splen<strong>de</strong>re, come un prodigio, agli occhi di lui!<br />

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L’épreuve oraLe <strong>de</strong> Langue au crpe épReuVe d’italien<br />

m il mare è uno splendore indifferente, come lui.<br />

m le mie ricerche rimanevano inutili<br />

m sconfitta<br />

m ero solo, in un campo senza direzione, peggio d’un labirinto.<br />

m intravidi uno scintillio metallico al sole<br />

m e scopersi l’orologio smarrito<br />

m era intatto<br />

schema<br />

m la situazione iniziale e la perdita <strong>de</strong>ll’orologio<br />

m la volontà di ritrovare l’orologio e di diventare un piccolo eroe<br />

m la <strong>de</strong>lusione di una vana ricerca<br />

m l’orologio ritrovato<br />

transizione<br />

in questo brano, la scrittrice ha scelto di mettere in evi<strong>de</strong>nza l’ammirazione <strong>de</strong>l<br />

figlio per suo padre, ma questo sentimento non sembra corrisposto perché si capisce<br />

che è abbastanza indifferente nei confronti <strong>de</strong>l figlio. il bambino vuole assolutamente<br />

attirare l’interesse <strong>de</strong>l padre che i<strong>de</strong>alizza.<br />

ALCUNI ARGOMENTARI PER POTER ESPRIMERE IL VOSTRO PUNTO DE VISTA<br />

m la speranza di fare piacere al padre<br />

m il bisogno di essere riconosciuto, di essere importante<br />

m la <strong>de</strong>lusione<br />

m la vergogna<br />

m l’onore<br />

m l’i<strong>de</strong>alizzazione <strong>de</strong>l padre, l’ammirazione<br />

m la volontà di diventare un piccolo eroe<br />

m la ricerca, il tesoro<br />

m l’orologio, il simbolo<br />

m l’assenza di complicità<br />

m la solitudine, il labirinto<br />

aLcune doman<strong>de</strong><br />

m come si può interpretare l’espressione: “l’occasione (…) di dargli la gran<strong>de</strong> prova<br />

di me”?<br />

m avrà notato la maiuscola a “lui”, che cosa dimostra?<br />

m come le sembra il padre di arturo?<br />

m Ha ragione di vergognarsi il ragazzo?<br />

m<br />

come si può spiegare la frase: “il mare è uno splendore indifferente, come<br />

lui.”?<br />

è così importante l’orologio per il figlio?<br />

documento con guida allo studio e all’analisi<br />

documento n°1: caccia al virus cattivo nel regno di topolino, nico oRengo, La Stampa, 1° agosto 2000.<br />

per esercitarsi<br />

documento n°2: il bullismo a scuola, Beatrice Benelli e gianluca gini, L’Educatore, 1° marzo 2003.<br />

documento n°3: il ministero <strong>de</strong>i trasporti : ponte sullo Stretto di messina discorso chiuso, antonella maRiotti,<br />

La Stampa, 4 luglio 2006.<br />

documento n°4: “Il motorino <strong>de</strong>i quattordicenni”, luca goldoni, è successo qualcosa?, 1974.<br />

documento n°5: “una discussione”, carlo caSSola, Gisella ,1976.<br />

documento n°6: “L’orologio <strong>de</strong>l padre”, elsa moRante, l’isola di arturo, 1999.<br />

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