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dossier<br />
L’istruzione nell’antica Roma<br />
La fase iniziale dello studio era deputata in origine alle famiglie. Poi furono create le scuole<br />
elementari, con l’apprendimento di quella che oggi definiremmo matematica. Lo studio della<br />
grammatica corrispondeva invece alla scuola media. L’ultimo e più elevato livello scolastico<br />
era invece la “rettorica”, che formava gli oratori<br />
testo// Riccardo Lo Faro<br />
Nell’antica Roma si suppone<br />
che fosse discretamente<br />
diffuso un certo<br />
livello d’istruzione. Non solo i<br />
metodi ma gli stessi scopi dell’educazione<br />
romana subirono<br />
profonde modificazioni nel<br />
corso della lunga storia della repubblica<br />
e dell’impero. Inizialmente<br />
non si poneva il problema<br />
dell’organizzazione di scuole a<br />
carattere elementare. Padre e<br />
madre erano deputati a queste<br />
forme di insegnamento<br />
per i figli, e lo dovevano<br />
fare in una maniera<br />
tanto più complessa<br />
quanto più elevata era<br />
lo loro classe sociale e le<br />
funzioni cui i ragazzi<br />
erano destinati. Ma non<br />
tutti avevano la possibilità<br />
di dedicare tanto<br />
tempo ai propri<br />
figli, e fu<br />
così che<br />
2<br />
4 Litoralegiugno2010<br />
alcuni locali e botteghe furono<br />
adibiti a litterarum ludi cioè<br />
scuole elementari tenute da persone<br />
che inizialmente ricevevano<br />
per compenso solo doni ed<br />
in seguito furono stipendiate. I<br />
ragazzi, per recarsi a scuola, si<br />
alzavano di primissimo mattino<br />
e dovevano portare con se la<br />
capsa con la quale trasportavano<br />
i libri e tutto<br />
il mater<br />
i a l e<br />
o c -<br />
1<br />
corrente per scrivere.<br />
Le ore di<br />
scuola do-<br />
vevano essere lunghe: le lezioni<br />
si interrompevano per il prandium<br />
e riprendevano nel pomeriggio.<br />
I fanciulli imparavano<br />
con i literatores a leggere,<br />
a scrivere e a contare, serven<br />
dosi delle dita prima<br />
e dell’abaco poi.<br />
L’abaco era una tavola<br />
di uso comune in tutto il<br />
mondo antico, nella<br />
quale venivano segnati i<br />
numeri in colonne verticali, da<br />
destra a sinistra con le unità, le<br />
decine e le centinaia. Il lavoro<br />
dei ragazzi era semplificato con<br />
l’aiuto dei calculi, sassolini o pedine<br />
che si mettevano sopra i numeri<br />
per risolvere le<br />
diverse operazioni --