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DUILIO GIUGNO - Publidea95

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dossier<br />

Una scuola oltre confini<br />

Il Liceo Scientifico di Casalpalocco si distingue particolarmente per l’attività di scambi culturali. Paesi<br />

europei ed extraeuropei sono le destinazioni di queste significative esperienze, nel corso delle quali<br />

i ragazzi sono ospiti di famiglie straniere, avendo così l’opportunità di conoscere altre città, tradizioni<br />

ed usanze. La scuola porta avanti anche il progetto “Anno all’estero”, che consente agli studenti di vivere<br />

un intero anno scolastico in un altro paese. E quest’anno è arrivato anche il successo nel concorso<br />

nazionale “L’Europa va a scuola”<br />

testo// Cecilia M. Calamani<br />

Inghilterra, Stati Uniti, Cina,<br />

Francia, Belgio, Ungheria,<br />

Svezia Olanda, Turchia…<br />

sono solo alcuni dei Paesi con i<br />

quali il liceo scientifico Democrito<br />

di Casalpalocco organizza<br />

scambi interculturali da più di<br />

vent’anni. Da non confondere<br />

con i viaggi di istruzione, gli<br />

scambi culturali tra le scuole<br />

danno ai ragazzi l’occasione –<br />

unica nella vita – di vivere, per<br />

una o più settimane, nella famiglia<br />

di un loro coetaneo del<br />

Paese di destinazione, ricambiando<br />

poi l’ospitalità ricevuta.<br />

Due momenti di arricchimento,<br />

quindi, che lasciano il segno e<br />

aiutano a crescere. Entrare in<br />

un’altra realtà condividendo la<br />

vita quotidiana con i loro ospiti,<br />

capire che il mondo non si ferma<br />

ai confini del proprio quartiere o<br />

della propria città, conoscere le<br />

usanze di Paesi culturalmente<br />

lontani e, di conseguenza, apprezzare<br />

le situazioni in cui vivono<br />

sono, per gli studenti del<br />

liceo, chiavi fondamentali per<br />

imparare a collocarsi correttamente<br />

nel mondo sfrondando<br />

quel pregiudizio che, per motivi<br />

culturali o familiari, rischia di<br />

soffocare la loro naturale apertura<br />

al mondo e alla diversità.<br />

Organizzati dalla professoressa<br />

Chouery, responsabile del progetto,<br />

e dallo stesso dirigente<br />

scolastico, la professoressa Bise-<br />

10 Litoralegiugno2010<br />

gna, gli scambi culturali del Democrito<br />

si arricchiscono ogni<br />

anno di nuovi Paesi e nuove<br />

esperienze. Quest’anno, per la<br />

prima volta, gli studenti di due<br />

classi hanno sperimentato il gemellaggio<br />

con la scuola italiana<br />

di Istanbul, frequentata da ragazzi<br />

del luogo. Le due scolaresche,<br />

quella turca e quella<br />

italiana, hanno passato una settimana<br />

insieme ad Instanbul ed<br />

una successiva a Roma, vivendo<br />

nelle famiglie dei loro rispettivi<br />

ospiti, visitando le due capitali e,<br />

naturalmente, socializzando tra<br />

loro. L’esperienza non si limita,<br />

quindi, alla scoperta di una città<br />

straniera perché viene completata<br />

dalla visita della propria<br />

città, per molti ancora sconosciuta.<br />

Come afferma la professoressa<br />

Bisegna, “L’importanza<br />

di questi scambi rispetto ai semplici<br />

viaggi di istruzione in cui i<br />

ragazzi fanno solamente i turisti,<br />

è di favorire l’apertura al dialogo<br />

interculturale e innescare la<br />

riflessione sui diritti umani e<br />

sulle difficoltà del mondo globalizzato”.<br />

Ma qual è l’età adatta<br />

per trarre il massimo vantaggio<br />

da questa esperienze? Secondo i<br />

docenti che hanno accompagnato<br />

gli studenti in Turchia, è certamente<br />

quella del biennio. Dopo<br />

è tardi per sradicare il pregiudizio<br />

che i ragazzi mostrano verso<br />

mondi a loro sconosciuti o ritenuti<br />

- a torto - culturalmente inferiori.<br />

Inoltre, difficilmente<br />

quando crescono sono disposti a<br />

dormire in famiglia, preferendo<br />

il più comodo e meno vincolante<br />

albergo. Da non sottovalutare,<br />

comunque, la reticenza dei genitori<br />

– che a volte diventa vero e<br />

proprio ostracismo - nel mandare<br />

i propri figli in una famiglia straniera.<br />

Merita menzione un altro<br />

progetto che il Democrito<br />

persegue da<br />

tempo nell’ambito<br />

dell’intercultura e<br />

dell’integrazione: il<br />

progetto europeo<br />

“Anno all’estero”,<br />

nato per consentire<br />

agli studenti che lo<br />

richiedono di passare<br />

un anno scolastico in<br />

un altro Paese, ospiti<br />

in famiglia. Parallelamente,<br />

il Democrito<br />

e alcune<br />

famiglie accolgono<br />

per un anno i ragazzi<br />

stranieri. Un’esperienza<br />

formativa e umana che resterà<br />

ai pochi fortunati per la vita<br />

intera. Infine, in ambito europeo,<br />

quest’anno il Democrito si è distinto<br />

come primo classificato<br />

nel concorso nazionale “L’Europa<br />

va a scuola”, organizzato<br />

dalla provincia di Roma in collaborazione<br />

con l’Ispi (Istituto<br />

degli studi di politica internazionale<br />

con sede a Milano): la<br />

classe che ha partecipato ha<br />

vinto un viaggio a Strasburgo,<br />

una delle tre sedi del Parlamento<br />

europeo. Cambiano gli equilibri<br />

mondiali e delle popolazioni e la<br />

scuola dovrebbe essere, come lo<br />

stesso Democrito dimostra, il deputato<br />

ideale a instradare le coscienze<br />

dei più giovani, troppo<br />

spesso presi dal loro mondo - al<br />

contrario sempre più chiuso –<br />

verso un’apertura che è richiesta<br />

loro non per un lontano domani,<br />

ma per oggi stesso.

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