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luglio/settembre 2008 - Consorzio Marina di San Nicola

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Come proteggere le palme<br />

dal “punteruolo rosso”<br />

ambiente<br />

Intervista al dottor Diego Ancarani, responsabile tecnico della Ipecos <strong>di</strong> Grosseto, società che<br />

con interventi mirati si occupa della <strong>di</strong>fesa delle piante dalla minaccia del temibile e vorace insetto<br />

Dottor Ancarani, innanzitutto<br />

le chie<strong>di</strong>amo:<br />

cos’è il “punteruolo<br />

rosso” della palma?<br />

“Il Rhynchophorus ferrugineus<br />

è un coleottero curculionide<br />

che viene in<strong>di</strong>cato anche con il<br />

nome <strong>di</strong> Peste della palma. La<br />

specie è originaria dell’Asia<br />

meri<strong>di</strong>onale e della Melanesia,<br />

ma come tanti altri parassiti,<br />

tramite le consuete attività<br />

commerciali, ha colonizzato<br />

numerosi Paesi. Sono stati segnalati<br />

ad esempio gravi danni<br />

nei palmeti da dattero della<br />

penisola arabica o forti attacchi<br />

alle palme ornamentali<br />

nelle isole Canarie e nella costa<br />

me<strong>di</strong>terranea spagnola dov’è<br />

comparso nel 1994. Nel<br />

2005 è arrivato in Italia, segnalato<br />

per la prima volta in<br />

un vivaio della zona <strong>di</strong> Pistoia,<br />

in Toscana. Attualmente<br />

i danni maggiori vengono<br />

segnalati in Sicilia, Puglia,<br />

Campania, Lazio e un focolaio<br />

importante è stato in<strong>di</strong>viduato<br />

anche in Liguria nella citta<strong>di</strong>na<br />

<strong>di</strong> Bor<strong>di</strong>ghera”.<br />

Qual e’ in sintesi la biologia <strong>di</strong><br />

questo insetto ?<br />

“Questo trascorre lo sta<strong>di</strong>o<br />

larvale all’interno dei tessuti<br />

vegetali <strong>di</strong> cui si ciba e, come<br />

adulto, sulla chioma della palma.<br />

La femmina depone circa<br />

300 uova sfruttando le parti<br />

più vulnerabili della pianta,<br />

come la base delle giovani foglie,<br />

su eventuali ferite o in cavità<br />

del tronco. In 2-5 giorni le<br />

uova si sviluppano in piccole<br />

larve che iniziano subito a nutrirsi<br />

a scapito dei tessuti della<br />

pianta. A seguito <strong>di</strong> tale attività<br />

vengono a formarsi numerose<br />

gallerie localizzate<br />

prevalentemente nella parte<br />

verde e in particolare alla base<br />

delle foglie più recenti, ciban-<br />

dosene e indebolendone la<br />

struttura”.<br />

Quali sono i tempi <strong>di</strong> crescita?<br />

“Il periodo larvale può variare<br />

da 1 a 3 mesi alla conclusione<br />

del quale la larva si chiude in<br />

un pupario cilindrico formato<br />

da strati fibrosi vegetali. All’interno<br />

<strong>di</strong> tale struttura l’insetto<br />

procede nella propria<br />

metamorfosi, affrontando lo<br />

sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> ninfa a cui segue infine,<br />

dopo 14-21 giorni, quello<br />

<strong>di</strong> adulto. L’intero ciclo dura 4<br />

mesi per cui sullo stesso albero<br />

possono sovrapporsi più generazioni<br />

dell’insetto”.<br />

Da che cosa si riconosce una<br />

pianta attaccata ?<br />

“Purtroppo i danni causati<br />

dalle larve risultano evidenti<br />

solo in una fase avanzata dell’infestazione.<br />

I sintomi esteriori<br />

dell’attacco del curculionide<br />

sono rappresentati dall’anomalo<br />

portamento delle foglie<br />

centrali che si piegano a causa<br />

dell’indebolimento provocato<br />

dal punteruolo e talvolta si<br />

staccano cadendo pericolosamente<br />

a terra. Successivamente<br />

la palma assume un aspetto<br />

ad ombrello aperto o a fungo e<br />

in questo sta<strong>di</strong>o i giochi sono<br />

fatti: la pianta è perduta e gli<br />

adulti del punteruolo la abban-<br />

donano migrando verso altre<br />

piante. Questi insetti sono in<br />

grado <strong>di</strong> volare anche per <strong>di</strong>stanze<br />

<strong>di</strong> un chilometro...”.<br />

E come ci si può <strong>di</strong>fendere da<br />

questo flagello?<br />

“Noi cre<strong>di</strong>amo, in accordo con<br />

le <strong>di</strong>rettive emanate da parte<br />

dei servizi fitosanitari competenti,<br />

che sia in<strong>di</strong>spensabile<br />

abbattere le piante ormai irrime<strong>di</strong>abilmente<br />

attaccate dall’infestante;<br />

d’altra parte siamo<br />

convinti che si debba tentare<br />

<strong>di</strong> curare le palme nei primi<br />

sta<strong>di</strong> dell’infestazione e<br />

prevenire l’attecchimento del<br />

Il dott. Ancarani mentre effettua un intervento <strong>di</strong> endoterapia<br />

rincoforo in quelle sane, evitando<br />

nel contempo la <strong>di</strong>spersione<br />

dell’insetto adulto”.<br />

Quali meto<strong>di</strong>che applicare allora?<br />

“Come descritto in precedenza,<br />

il rincoforo sviluppa il proprio<br />

sta<strong>di</strong>o larvale all’interno<br />

della pianta ospite. Di conseguenza,<br />

risulta praticamente<br />

irraggiungibile dai comuni<br />

bioci<strong>di</strong> applicati per irrorazione.<br />

Si rende pertanto in<strong>di</strong>spensabile,<br />

affinché i principi<br />

attivi abbattenti vengano a<br />

contatto con le larve, iniettarli<br />

all’interno della pianta stessa<br />

tramite iniezioni endoterapiche.<br />

L’endoterapia è un’effi-<br />

cace meto<strong>di</strong>ca che può essere<br />

utilizzata su quasi tutti i tipi<br />

<strong>di</strong> piante e in particolare su<br />

quelle ornamentali, per combattere<br />

infestazioni e malattie<br />

provocate da insetti e funghi.<br />

Come e perché questo sistema<br />

funziona?<br />

“Il metodo, basato sull’iniezione<br />

<strong>di</strong> specifiche sostanze<br />

nel tronco, consente <strong>di</strong> colpire<br />

il parassita in tutti i rami e foglie,<br />

anche le più lontane,<br />

sfruttando la linfa ascendente<br />

che dalle ra<strong>di</strong>ci porta acqua e<br />

sali minerali ad ogni cellula<br />

della pianta. I vantaggi dell’endoterapia,<br />

rispetto ai tra<strong>di</strong>zionali<br />

trattamenti eseguiti<br />

me<strong>di</strong>ante irrorazione <strong>di</strong> soluzioni<br />

biocide, si possono così<br />

riassumere: nessuna <strong>di</strong>spersione<br />

<strong>di</strong> insetticida nell’ambiente,<br />

rispetto dell’entomofauna<br />

utile, lunga durata, massima<br />

efficacia. Nel caso delle piante<br />

<strong>di</strong> palma, appare evidente la<br />

necessità <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re preventivamente<br />

lo sviluppo delle<br />

larve e soprattutto <strong>di</strong> prestare<br />

la massima attenzione per in<strong>di</strong>viduare<br />

precocemente il momento<br />

dei loro primi inse<strong>di</strong>amenti.<br />

Infatti, gli interventi <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fesa possono sortire qualche<br />

risultato solo se attuati con<br />

tempestività”.<br />

Com’è la tipologia <strong>di</strong> intervento?<br />

“Può essere <strong>di</strong>stinta in due casi:<br />

palme che non manifestano<br />

ancora segni <strong>di</strong> attacco e palme<br />

che manifestano i primi segnali<br />

<strong>di</strong> attacco. Nel primo caso,<br />

a livello preventivo, si può<br />

optare per un intervento <strong>di</strong> endoterapia,<br />

somministrando<br />

principi attivi autorizzati in<br />

deroga dal Ministero della Salute.<br />

Anche se non vi sono ancora<br />

delle risultanze scientifi-<br />

segue a pag. 8<br />

Lug/Set <strong>2008</strong><br />

7

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