luglio/settembre 2008 - Consorzio Marina di San Nicola
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INprimoPIANO<br />
Un acquedotto… coi fiocchi<br />
Breve excursus sull’impianto idrico consortile<br />
allo scopo <strong>di</strong> chiarirne meglio il funzionamento<br />
e tranquillizzare i consorziati sulla potabilità<br />
e i relativi controlli<br />
Certi <strong>di</strong> fare cosa gra<strong>di</strong>ta<br />
ai consorziati, abbiamo<br />
pensato <strong>di</strong> parlare in<br />
questo numero, dell’acquedotto<br />
del nostro comprensorio.<br />
L’impianto, gestito dal <strong>Consorzio</strong>,<br />
è stato negli ultimi anni totalmente<br />
rinnovato, passando<br />
per due fasi: la prima ha riguardato<br />
negli anni dal 1998 al 2000<br />
il rifacimento <strong>di</strong> tutte le tubazioni<br />
nella parte compresa tra<br />
l’Aurelia e la ferrovia; la seconda,<br />
negli anni dal 2001 al 2003<br />
ha interessato la rimanente porzione<br />
del comprensorio. Un lavoro<br />
molto complesso, resosi ne-<br />
6 Lug/Set <strong>2008</strong><br />
cessario sia per eliminare le vecchie<br />
originarie condotte in ferro<br />
e in eternit (quest’ultimo peraltro<br />
vietato dalla legge) sostituendole<br />
con le più moderne tubazioni<br />
in plastica (per la esattezza<br />
“pead” ovvero polietilene<br />
ad alta densità) e sia anche per<br />
razionalizzare il funzionamento<br />
dell’intero impianto, nell’intento,<br />
perfettamente centrato, <strong>di</strong><br />
raggiungere come risultato il<br />
massimo ren<strong>di</strong>mento con il minimo<br />
<strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> energia. Per<br />
ren<strong>di</strong>mento inten<strong>di</strong>amo pressione<br />
e portata dell’acqua, mentre<br />
l’energia è quella necessaria a<br />
far girare le pompe che prelevano<br />
l’acqua dalla falda. I pozzi<br />
sono quattro (in via del Sole, via<br />
del Centauro, largo Sirenetta e<br />
via Venere), ciascuno dei quali è<br />
dotato <strong>di</strong> una pompa <strong>di</strong> idonea<br />
potenza e <strong>di</strong> un impianto automatico<br />
<strong>di</strong> clorazione che <strong>di</strong>sinfetta<br />
l’acqua in uscita. Il nuovo<br />
impianto, per quanto abbiamo<br />
detto, richiede me<strong>di</strong>amente, cioè<br />
in con<strong>di</strong>zioni normali <strong>di</strong> erogazione,<br />
il funzionamento <strong>di</strong> uno o<br />
al massimo due pozzi contemporaneamente.<br />
Un tempo i quattro<br />
pozzi funzionavano anche<br />
tutti in contemporanea, con più<br />
<strong>di</strong> una pompa accesa per ciascun<br />
pozzo, e immettevano acqua <strong>di</strong>rettamente<br />
in rete, con notevole<br />
spreco <strong>di</strong> energia ed usura <strong>di</strong> apparecchiature<br />
e impianti. Inoltre,<br />
il cloro immesso <strong>di</strong>rettamente<br />
nell’acqua in uscita dal pozzo<br />
non aveva tempo <strong>di</strong> reagire e <strong>di</strong><br />
far sentire i suoi benefici almeno<br />
alle prime utenze che la rete alimentava.<br />
Ora, invece, le condotte provenienti<br />
dai quattro pozzi veicolano<br />
l’acqua fino al serbatoio posto<br />
sulla sommità della torre piezometrica<br />
(il “fungo”). Un serbatoio,<br />
circa 300 metri cubi, al cui<br />
interno sono posizionati ad altezze<br />
sfalsate quattro galleggianti<br />
collegati elettricamente ai pozzi<br />
e che, a seconda della richiesta<br />
idrica, con l’innalzamento o l’abbassamento<br />
del livello dell’acqua,<br />
rispettivamente spengono o<br />
accendono le relative pompe.<br />
L’andamento della richiesta idrica<br />
e quin<strong>di</strong> della erogazione vengono<br />
registrati e graficizzati su<br />
<strong>di</strong>schi cartacei, 24 ore su 24, da<br />
uno strumento chiamato “venturimetro”.<br />
In caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>sservizio<br />
ad una o più pompe o <strong>di</strong> mancato<br />
funzionamento dei galleggianti,<br />
un allarme viene inviato<br />
da una centralina <strong>di</strong> controllo all’apparecchio<br />
cellulare <strong>di</strong> un nostro<br />
tecnico reperibile.<br />
Dal serbatoio l’acqua viene poi<br />
convogliata, tramite una unica<br />
tubazione, all’interno <strong>di</strong> un im-<br />
pianto debatterizzatore che con<br />
apposite lampade ad UV abbatte<br />
ogni eventuale residuo <strong>di</strong> inquinamento<br />
non ancora eliminato<br />
con la precedente clorazione.<br />
Dopo il debatterizzatore, l’acqua<br />
finalmente viene immessa<br />
nella rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e quin<strong>di</strong><br />
erogata alle singole abitazioni<br />
tramite derivazioni <strong>di</strong> allaccio<br />
ciascuna delle quali provvista <strong>di</strong><br />
un misuratore per rilevare i consumi.<br />
In ultimo – ma non certo per<br />
importanza – ci soffermiamo<br />
sulla potabilità e più in generale<br />
sulla qualità dell’acqua. A tal<br />
proposito assicuriamo innanzitutto<br />
ai consorziati che la nostra<br />
acqua è tenuta costantemente<br />
sottocontrollo dal <strong>Consorzio</strong><br />
attraverso una società<br />
privata che ne effettua i prelievi<br />
con cadenza mensile, sia <strong>di</strong>rettamente<br />
ai pozzi che soprattutto<br />
lungo la rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione,<br />
esattamente presso le<br />
quattro fontanelle pubbliche<br />
del comprensorio. Un laboratorio<br />
specializzato esegue quin<strong>di</strong><br />
le analisi chimiche e batteriologiche<br />
dell’acqua prelevata, comunicandone<br />
volta per volta al<br />
<strong>Consorzio</strong> l’esito. Pubblichiamo,<br />
a sinistra, alcuni dei risultati<br />
delle ultime analisi.<br />
Ma non finisce qui: anche la Asl<br />
competente esegue controlli sulla<br />
nostra acqua e, solo in caso <strong>di</strong><br />
esito non favorevole delle analisi,<br />
ne dà comunicazione al sindaco<br />
<strong>di</strong> La<strong>di</strong>spoli, responsabile<br />
della sanità sul territorio comunale,<br />
il quale a sua volta ci gira<br />
le risultanze negative e le eventuali<br />
prescrizioni da seguire o le<br />
correzioni da apportare.<br />
Conclu<strong>di</strong>amo questo breve excursus<br />
sul nostro acquedotto<br />
dando la massima garanzia ai<br />
consorziati sulla potabilità e<br />
sulla buona qualità della nostra<br />
acqua, oltre che tranquillizzarli<br />
circa la sua quantità. La carenza<br />
idrica e soprattutto la poca<br />
pressione sembrano ormai un<br />
lontano ricordo.