luglio/settembre 2008 - Consorzio Marina di San Nicola

More documents

Recommendations

Info

territorio Barriere antirumore? Riparliamone… Nostra intervista al delegato del sindaco alla “zonizzazione acustica” Franco Di Antonio Un problema molto sentito da tanti consorziati ma che da qualche tempo sembra esser caduto nel dimenticatoio o quantomeno accantonato è quello delle barriere antirumore. Noi torniamo sull’argomento con una breve cronistoria dei fatti e con una interessante intervista che ci farà capire meglio di che cosa stiamo parlando. Nell’anno 2000 l’allora Cda del Consorzio fece effettuare dalla Asl competente le misurazioni della rumorosità provocata dal passaggio dei treni e delle macchine. Ebbene, le misurazioni dimostrarono come fosse normalmente superata la soglia di rumorosità, espressa in decibel, oltre la quale vi è l’obbligo per gli enti competenti di realizzare queste benedette ptotezioni. Inviammo il plico con le misurazioni all’Anas e alle Ferrovie dello Stato, oltre che al Ministero per le Infrastrutture e al Comune di Ladispoli. Dall’Anas non pervenne alcuna risposta nonostante diversi solleciti, mentre dalle Ferrovie arrivò la notizia che nella nostra zona le barriere antirumore erano previste nel piano degli interventi dei prossimi 15 anni. Il Comune di Ladispoli ha un proprio delegato a questo settore, chiamato “zonizzazione acustica”, nominato dal sindaco: è Franco Di Antonio e con lui ci intratteniamo per una intervista sull’argomento… Innanzitutto cosa si intende, sig. Di Antonio, per “zonizzazione acustica”? “Si tratta di una legge dello Stato che deve essere attuata da Regioni e Comuni, la legge 26 ottobre 1995, n. 447 ovvero la legge quadro sull’inquinamento acustico. Questa inter- 14 Lug/Set 2008 viene a regolamentare un evento ormai parte della vita moderna cioè quello della produzione del rumore. Studi e ricerche hanno confermato come il rumore arrechi danni alla salute”. Danni da inquinamento acustico… giusto? “Giusto. Con l’entrata in vigore della legge viene fissata come competenza dei Comuni quella di predisporre il Pcca ovvero il Piano di classificazione acustica comunale e cioè la classificazione del territorio in aree omogenee per gli aspetti urbanistico, demografico e di uso del territorio stesso, al fine di applicare i limiti di legge e di riportare le condizioni di inquinamento acustico al di sotto di tali limiti”. E’ stata fatta a Ladispoli questa classificazione? “Ancora no in quanto essa deve tener conto del cosiddetto Put e cioè il Piano urbano del traffico e successivamente del Prg, il Piano regolatore generale”. Prg e Put, due scogli che a Ladispoli non sono stati ancora superati. Quindi? “L’Amministrazione comunale si dovrà allineare alle linee guida regionali prima di approvare definitivamente il Pia- no di zonizzazione acustica. Esiste un piano di massima che è stato presentato alla Giunta, che aggiornato e corretto dovrà essere adottato in Consiglio comunale con delibera apposita. Il processo con tutti i passaggi richiede almeno quattro mesi. Il Comune potrà quindi approvare la classificazione acustica del territorio unitamente a un Piano di risanamento acustico”. Tempi biblici, dunque… “In effetti è un processo non propriamente brevissimo. L’assessorato all’Urbanistica sta elaborando proprio il documento da presentare al pubblico. Quando entrano in gioco costi e azioni professionali di enti specializzati, il lavoro non è di rapida esecuzione. Ci auguriamo di essere in grado di rispettare i termini che si sono ipotizzati per la presentazione del Prg”. Qual’è la posizione e l’impegno del Comune su questa materia? “Quello che amo definire paesaggio sonoro si inquadra in quell’ampia e determinata problematica che ci pone come obiettivo lo sviluppo dei diritti costituzionali dei cittadini. Essi sono nel nostro caso almeno due: il diritto costituzionale della salvaguardia della salute e quello alla salvezza del territorio dall’inquinamento tra cui quello acustico. La tutela ottiene il doppio risultato di salvare l’ambiente e la salute”. Quali informazioni può fornirci, in particolare, sul caso specifico di S. Nicola? “Per accelerare l’iter di realizzazione delle barriere antirumore, ove previste, occorre completare la realizzazione del Piano acustico comunale, così sarà possibile avere la chiave d’accesso alle procedure di richiesta urgente di realizzazione delle opere previste dalla legge”. Detto in soldoni? “E qui entriamo nei meandri di questioni molto burocratiche, in perfetto stile italiano. La strada da seguire è quella tracciata dalle due leggi principali, la citata 447/95 e il più recente DL 19 agosto 2005, n. 194 che recepisce la normativa comunitaria in merito, cioè la direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale. Le finalità e il campo di applicazione di questa legge sono principalmente l’elaborazione e l’adozione dei piani di azione volti ad evitare e a ridurre il rumore ambientale laddove necessario nonché ad evitare aumenti del rumore nelle zone silenziose”. In parole povere, quali saranno i tempi? “La legge prevede che entro il 18 luglio 2013 l’autorità individuata dalla Regione, tenuto conto dei risultati delle mappe acustiche strategiche, elabori e trasmetta alla Regione stessa i piani di azione e le sintesi. I piani di azione sono quelli destinati a gestire i problemi di inquinamento acustico e i
elativi effetti, compresa, se necessario, la sua riduzione. All’attuazione degli articoli si provvede con le risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. Può il Comune nel frattempo fare qualcosa? “Nel caso di superamento dei valori di attenzione, i Comuni provvedono all’adozione di Piani di risanamento acustico. I Piani di risanamento sono approvati dal Consiglio comunale. Essi devono contenere la individuazione della tipologia e la entità dei rumori presenti, incluse le sorgenti mobili, nelle zone da risanare individuate ai sensi di legge”. E se il Comune invece non si muove? “In caso di inerzia del Comune e in presenza di gravi e particolari problemi di inquinamento acustico, all’adozione del piano si provvede, in via sostitutiva, con le società e gli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture. Tenuto conto dei risultati della mappatura acustica di cui all’articolo 3 della legge, le società elaborano e trasmettono alla Regione i piani di azione e le sintesi”. Insomma è un caos megagalattico, un labirinto da cui è difficile uscire… “Non voglio scoraggiare nessuno, ma supponendo di non dover ricorrere alla giustizia (cosa che consegnerebbe ai nostri nipoti il problema) i tempi non sono brevissimi, ma alla fine, ne sono certo, avremo l’opera di risanamento acusti- territorio co che consegnerà ai cittadini una realtà civile. Come in tutte le cose italiche sarebbe stato meglio che in fase di costru- zione dei centri residenziali si fosse lasciato un corridoio di 150 metri ai lati della ferrovia e 50 dalle strade nazionali per impiantare una barriera frangirumore di carattere arboreo cosa che avrebbe aggiunto perfino valore agli abitati, ai quali si affiancava così un bel parco. Ma questa è tutta un’altra storia…”. Lug/Set 2008 15
Page 1: Periodico d’informazione sulle at
Page 4 and 5: il fondo del direttore Editoriali B
Page 6 and 7: INprimoPIANO Un acquedotto… coi f
Page 8 and 9: ambiente che sulla persistenza dell
Page 12 and 13: attività Al “Velico” si naviga
Page 16 and 17: LAVORIinCORSO... eALTREnotizie AVVI
Page 18 and 19: lettere&segnalazioni Questa pagina

luglio/settembre 2008 - Consorzio Marina di San Nicola

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?