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Quadrimestrale - Cassa Rurale di Levico Terme

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MILLENNI DI ACCOGLIENZA<br />

A LEVICO TERME<br />

La vocazione turistica del nostro territorio fa arrivare<br />

ogni anno a <strong>Levico</strong> molti visitatori che apprezzano la bellezza<br />

dei luoghi e la nostra accoglienza; a volte capita<br />

<strong>di</strong> avere ospiti illustri che scelgono <strong>Levico</strong> per riposare,<br />

godere della natura o che sono semplicemente <strong>di</strong> passaggio.<br />

Potrebbe essere interessante scoprire quanti<br />

“Vip” nel corso dei secoli sono passati da <strong>Levico</strong> come<br />

turisti, visitatori e, a volte, invasori spietati.<br />

Cominciando dall’inizio, ma proprio dall’inizio, la presenza<br />

<strong>di</strong> ampie testimonianze <strong>di</strong> età preromana ci <strong>di</strong>ce che<br />

l’Alta Valsugana era punto <strong>di</strong> passaggio e ristoro per<br />

uomini preistorici, che si fermarono pure ad approfi ttare<br />

del clima. I punti <strong>di</strong> sosta però non erano quelli che<br />

conosciamo oggi: i contemporanei <strong>di</strong> Ötzi preferivano<br />

bivaccare nella cosiddetta “Val dei Casai” e in Valdrana,<br />

tra il castello <strong>di</strong> Selva e l’abitato <strong>di</strong> Campiello, il vero<br />

centro, allora, della vita citta<strong>di</strong>na. Dopo che le genti retiche<br />

vi stabilirono uno o più villaggi, e le possibilità <strong>di</strong><br />

soggiorno soggiorn aumentarono, <strong>Levico</strong><br />

venne visitata pure dai Romani,<br />

man e tanto piacque loro<br />

che la presero sotto il loro<br />

dominio dom presumibilmente<br />

dal I secolo a.C. Cristo fi no<br />

al V secolo d.C.<br />

Non abbiamo notizie <strong>di</strong><br />

transiti tran illustri <strong>di</strong> antichi<br />

romani, rom anche se è verosi-<br />

mile che le legioni <strong>di</strong> Roma<br />

abbiano bivaccato spesso sul<br />

nostro territorio terr durante le loro<br />

marce tra<br />

il Nord Europa e l’Italia<br />

attraverso la via Clau<strong>di</strong>a Augusta<br />

Altinate.<br />

Di Di sicuro le strutture ricettive<br />

dell’epoca nnon<br />

furono suffi cienti a<br />

sopportare un fl usso <strong>di</strong> arrivi gran-<br />

de come qquello<br />

delle invasioni bar-<br />

bariche: da noi passarono un po’<br />

tutti, Goti, Unni Gepi<strong>di</strong> e Burgun<strong>di</strong>,<br />

ma furono i Longobar<strong>di</strong> a trovare il<br />

luogo ameno amen e fermarsi più a lungo<br />

<strong>di</strong> tutti, fi no n al decimo secolo (an-<br />

cora oggi molti loro bion<strong>di</strong> <strong>di</strong>scen-<br />

denti scelgono sce <strong>Levico</strong> per le loro<br />

più pacifi che e gra<strong>di</strong>te “invasioni”<br />

estive).<br />

Quando le cose, con la nascita<br />

del Sacro Romano Impero,<br />

sembrarono sem<br />

acquietar-<br />

si, <strong>Levico</strong> e Selva furono<br />

scelte sce<br />

dai Principi Vescovi<br />

s<br />

to ri<br />

a<br />

come sede delle loro “vacanze”, luogo accogliente ed<br />

economico per i nostri antichi governanti, visto che le<br />

spese <strong>di</strong> vitto e alloggio erano a carico della comunità.<br />

Da qui partirono pure le loro scorrerie nei territori del<br />

Veneto. A ricambiare le nostre cortesi razzie venne a<br />

<strong>Levico</strong> anche il famigerato Ezzelino da Romano, che nel<br />

1255 salì la Valsugana, ma invece <strong>di</strong> approfi ttare del<br />

clima del lago, mise più volte a ferro e fuoco l’intero<br />

contado e il castello. Fortunatamente non furono le uniche<br />

visite della <strong>Levico</strong> me<strong>di</strong>evale: <strong>Levico</strong> registrò una<br />

serie <strong>di</strong> passaggi <strong>di</strong> nobili germanici, che vi si inse<strong>di</strong>arono<br />

in nome del conte <strong>di</strong> Tirolo, ma probabilmente non<br />

furono visite economicamente interessanti, se si pensa<br />

che uno fra i maggiormente ricordati <strong>di</strong> tutto il 1300 fu<br />

Federico, detto “il tasca vuota”.<br />

Maggiore fortuna venne a <strong>Levico</strong> con la pacifi cazione<br />

del Clesio, che a <strong>Levico</strong> spese un sacco <strong>di</strong> (nostri) sol<strong>di</strong><br />

per abbellire il castello e farne la propria <strong>di</strong>mora… ma<br />

non ci venne mai. Ci fece invece spesso visita il suo<br />

successore, Cristoforo Madruzzo, che vi invitò vescovi<br />

e car<strong>di</strong>nali venuti per il Concilio <strong>di</strong> Trento. A Castel Selva,<br />

riportano la cronache, <strong>di</strong>morarono in un sol colpo<br />

l’arcivescovo <strong>di</strong> Canterbury primate d’Inghilterra, i legati<br />

pontifi ci del Concilio e ben due car<strong>di</strong>nali che sarebbero<br />

poi <strong>di</strong>ventati papi, un bel colpo per l’immagine <strong>di</strong> <strong>Levico</strong>,<br />

mossa <strong>di</strong> marketing <strong>di</strong>ffi cile da bissare! Dopo questo exploit<br />

<strong>di</strong> notorietà <strong>Levico</strong> ebbe modo <strong>di</strong> accogliere <strong>di</strong>versi<br />

personaggi d’alto rango, una serie <strong>di</strong> principesse <strong>di</strong> sangue<br />

reale che andavano spose a principi italiani, qualche<br />

ban<strong>di</strong>to, ma nulla <strong>di</strong> più. Ci passò Andreas Hofer al principio<br />

dell’Ottocento, perorando la causa del Tirolo con<br />

esiti tuttora <strong>di</strong>battuti, e poco prima <strong>di</strong> lui era passato<br />

Napoleone, che sebbene semplice generale e non ancora<br />

imperatore dei francesi, ci snobbò con tutte le sue<br />

truppe per andarsene a dormire a Borgo… Quando le<br />

attrattive turistiche aumentarono, <strong>Levico</strong> <strong>di</strong>venne mèta<br />

privilegiata dell’alta nobiltà imperiale: la principessa <strong>di</strong><br />

Win<strong>di</strong>schgraetz, cugina dell’imperatore d’Austria, fu a<br />

<strong>Levico</strong> più volte, e così pure l’arciduca Eugen, nipote<br />

<strong>di</strong> Francesco Giuseppe. Sissi, ovvero l’imperatrice Elisabetta<br />

d’Austria, quella no, non venne mai a <strong>Levico</strong>,<br />

ma d’altra parte non si può avere tutto… Abbiamo però<br />

avuto l’onore della visita <strong>di</strong> un’altra imperatrice, Zita <strong>di</strong><br />

Borbone, l’ultima imperatrice d’Austria. Venne a <strong>Levico</strong><br />

per stare accanto al marito Carlo, l’ultimo imperatore<br />

asburgico, che seguiva da vicino le operazioni militari<br />

della prima guerra mon<strong>di</strong>ale. Finita la guerra, pure il nostro<br />

nuovo re, Vittorio Emanuele III (il bisnonno <strong>di</strong> Filiberto,<br />

quello che balla in TV) insieme alla bella regina Elena<br />

venne a farci visita, soggiornando al Grand Hotel. Dopo<br />

loro vennero molti, e la fortuna turistica <strong>di</strong> <strong>Levico</strong> decollò,<br />

ma questa non è già più storia, è memoria <strong>di</strong> tutti…<br />

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