PDF Rivista Incontri 3-4-2008.pmd - Scalabrinians
PDF Rivista Incontri 3-4-2008.pmd - Scalabrinians
PDF Rivista Incontri 3-4-2008.pmd - Scalabrinians
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>Incontri</strong> nº 312 .<br />
1
.<br />
2 <strong>Incontri</strong> nº 312
4<br />
6<br />
8<br />
Sommario<br />
10<br />
12<br />
14<br />
16<br />
18<br />
20 Giovanni Agnelli, l’Avvocato.<br />
24 Rosita Di Geronimo.<br />
28<br />
Editoriale<br />
Di che giovani ...<br />
e di che mondo parliamo?<br />
Vita cittadina<br />
Buona Pasqua!<br />
L’esperto casa risponde<br />
Le filtrazioni sul tetto ...<br />
La pagina delle ACLI<br />
Assistenza medica per<br />
gli associati Acli Venezuela.<br />
CEPAM<br />
Refugiados en Venezuela.<br />
Ideali e Religione<br />
Come essere un ‘buon’ laico?.<br />
Diffondere il messaggio<br />
cattolico attraverso You Tube.<br />
Protagonisti<br />
On.le Mariza Bafile<br />
Cultura, Rassegne &Tendenze<br />
Mostre<br />
L’Italia delle tradizioni.<br />
In<br />
copertina:<br />
Gli<br />
auguri<br />
di<br />
Buona<br />
Pasqua<br />
2008!<br />
30<br />
32<br />
34<br />
35<br />
36<br />
38<br />
40<br />
42<br />
44<br />
46<br />
48<br />
50<br />
52<br />
54<br />
Moda<br />
‘AltaRoma’, moda.<br />
Arte<br />
I Macchiaioli tornano al<br />
Chiostro del Bramante.<br />
Teatro e musica<br />
El ‘Cascanueces’ flamenco.<br />
Como gusteis.<br />
Facto Delafé<br />
y Las flores Azules.<br />
Arte Sacro.<br />
Opinioni<br />
Il bullismo a scuola.<br />
Venezuela oggi<br />
Jóvenes Venetos de Venezuela.<br />
Segundo Encuentro de los<br />
Jóvenes Venetos de Venezuela.<br />
Inaugurato il Parco<br />
S. Francesco, a Villa Pompei.<br />
Sport e tempo libero<br />
Vita Sana<br />
Spese compulsive.<br />
Anni ‘Enta’.<br />
Aneddoti in pillole: Sportivi,<br />
Personaggi Noti, Regioni.<br />
Sport<br />
Giochi Olimpici 2008.<br />
La pagina letteraria<br />
La porti un baccione<br />
a Firenze.<br />
Edoardo Spadaro<br />
Cucina<br />
Ricotta e Cheese Cake<br />
<strong>Incontri</strong><br />
<strong>Rivista</strong> multiculturale di attualità<br />
italiana in Venezuela,<br />
iscritta alla Federazione Unitaria<br />
Stampa Italiana all’ Estero e alla<br />
Federazione Stampa Scalabriniana<br />
A.C. <strong>Rivista</strong> <strong>Incontri</strong>:<br />
Presidente: Sante Cervellin<br />
Direttore: Giuseppe Cogo<br />
Redazione ed impaginazione:<br />
Maysy Sans<br />
Segreteria:<br />
Anita de Roviello<br />
Pubblicità:<br />
Daniel Penyy Telf. 0212 - 285.5994<br />
286.0228 Cel.: 0414 - 1120816<br />
Silvano Ponte Telf. 0212 - 285.5994<br />
286.0228 Cel.: 0412 - 7377665<br />
Collaboratori:<br />
G. Tassello, Edoardo Sanna, Enzo<br />
Gandin, Franco Soressi, Vittorio<br />
Fioravanti, Alessandro D’Alessandro,<br />
Cristina Castillo, Jolmar Taborda,<br />
Franca Giacobbe, Marco Vardabasso,<br />
John Flynn, Piero Sala, Giuseppe<br />
Domingo, Cristiano Camera, Pietro<br />
C. Ciallella, Nicola Di Mattia,<br />
Lucía Rouces, Adnkronos, ed i<br />
collaboratori per la spedizione posta.<br />
Una copia<br />
Bs. 6.000,00<br />
Abbonamento Annuo:<br />
Ordinario<br />
Bs. 50.000,00<br />
"Sostenitore" Bs. 100.000,00<br />
Estero<br />
US$ 50,00<br />
BANCO BANESCO conto nº<br />
0134 0384 82 3841006312<br />
BANCO EXTERIOR<br />
conto nº<br />
0115 0023 45 0230155154<br />
Deposito Legal pp 76 - 1373<br />
Editore: GRÁFICAS EVI<br />
Telf.: 0212-862-6623<br />
Fotolito: BAFFO<br />
Telf.: 0212-862-6623<br />
Plastificazione copertina omaggio:<br />
INDUSTRIA ENZO<br />
DE VENEZUELA, C.A.<br />
Telf.(0212) 241.46.76<br />
Av. El Samán, Quinta RIMAC - PB<br />
La Floresta - Telf. (0212) 285.59.94<br />
Fax: (0212) 286.42.06<br />
Apdo. 68827 - Caracas 1062-A<br />
incontri@cantv.net<br />
revistaincontri@gmail.com<br />
<strong>Incontri</strong> nº 312 . 3
Editoriale<br />
Editoriale<br />
Abbiamo rinchiuso nella<br />
parola “i giovani” tanti e<br />
troppi concetti, analisi<br />
dotte e aggiornate teorie.<br />
Per poterle smaltire abbiamo perso<br />
tempo e risorse.<br />
Il tempo, inesorabile, ci lascia ora<br />
stupiti. Abbiamo combinato poco e i<br />
ventenni di un tempo passano oggi la<br />
quarantina. Osserviamo che una generazione<br />
intera non è fiorita nella sua<br />
stagione e a furia di fare foglie ci viene il<br />
dubbio che non possa più dare frutti.<br />
Abbiamo ridotto la gioventù ad essere<br />
un testimone passivo di ciò che non si è<br />
fatto.<br />
Ora sentiamo, noi e loro, che la nostra<br />
società perde colpi per avanzare in una<br />
4 . <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
società armonizzata verso una migliore<br />
qualità di vita. Ci illudiamo, noi anziani,<br />
di poter recuperare il tempo perduto con<br />
la nostra conoscenza, malizia e capacità<br />
di districarsi nelle “circostanze” della<br />
società globale.<br />
Detto in altro modo, persino di fronte<br />
al nostro fallimento non siamo disposti<br />
come troppo radicali e intanto il loro vigore<br />
fisico non è più quello di una volta.<br />
Non basta il chirurgo plastico o i dibattiti<br />
televisivi a ridare vitalità a un<br />
paese. Sono di dubbio esito i rimedi che<br />
vengono oggi suggeriti; la crisi è morale<br />
e sociale, prima di essere economica<br />
o finanziaria.<br />
Il vero grande rimedio è l’educazione<br />
a gestire la propria vita con più sobrietà.<br />
L’uso del denaro dev’essere più serio<br />
per i giovani, per le persone mature e<br />
per gli anziani. Se non si hanno soldi, si<br />
giustifica un debito per le medicine o il<br />
latte per i bambini, ma non per andare in<br />
vacanza.<br />
Nella cronaca di qualche tempo fa si<br />
è letto di un impiegato che mangia solo<br />
il primo, nella mensa aziendale, per<br />
portare il secondo piatto al “barbone”<br />
che cerca l’elemosina all’angolo. Bella<br />
notizia che sembra aver contagiato<br />
qualche suo collega che lo sta imitando.<br />
A sbandierare soluzioni geniali si<br />
presenta la politica dei diversi partiti.<br />
Prima inneggiano alla flessibilità del<br />
lavoro, poi diventano critici della precarietà<br />
e alla fine per ottenere voti promettono,<br />
non un posto di lavoro, ma una<br />
prebenda sociale che permetta ai giovani<br />
di continuare a cercare il posto<br />
giusto e non si sentano defraudati e<br />
obbligati a cercarlo nel mondo della manovalanza.<br />
Si dimentica che il lavoro<br />
rappresenta qualcosa in più di un solo<br />
mezzo per sopravvivere.<br />
La Chiesa da tempo si occupa di questi<br />
problemi. I Papi a partire dalla “Re-<br />
Di che giovani e di<br />
che mondo parliamo?<br />
a cedere l’acceleratore e ancor meno il<br />
volante ai giovani, anche se sono i nostri<br />
figli.<br />
Questo tipo di tempo perso si può<br />
rimpiangere ma non certo recuperare. La<br />
società viaggia su binari che passano i<br />
sessanta e i settanta, certo tutte persone<br />
con molta esperienza ma poco predisposta<br />
a cambi necessari, intesi sempre<br />
rum Novarum” e poi dal Concilio Vaticano<br />
II hanno emanato encicliche per<br />
sensibilizzare i fedeli ad affrontare questi<br />
problemi ed affiancare con la loro solidarietà<br />
le fasce deboli sempre più esposte<br />
alle sofferenze dei cambi epocali.<br />
“Lavorare o non esistere, questo è il<br />
problema”, sembra dire oggi la nostra<br />
modernità.
Un tempo la società offriva alternative<br />
di vita, di lavoro e di livello di vita<br />
senza farci sentire degli esclusi per<br />
appartenere a una famiglia di classe<br />
medio bassa o decisamente bassa. Con<br />
poche lire si andava in trattoria, si mangiava<br />
sano anche se senza il lusso di un<br />
ristorante, e si pagava per quel che si<br />
mangiava. Il cameriere che conosceva i<br />
problemi meglio dei nostri servitori<br />
pubblici, portava in tavola, senza farseli<br />
chiedere, un paio di cestini in più di<br />
pane o una replica del piatto di pasta.<br />
Oggi tutto si risolve con la carta di<br />
credito. Tutti pagano il prezzo con tutta<br />
disinvoltura. Molti, e sempre di più,<br />
fanno poi una fatica del diavolo a pagare<br />
i debiti; diavolo che vedono in carne ed<br />
ossa quando cadono in mano agli usurai.<br />
I giovani si domandano come mai<br />
oggi con tanti manager di successo e<br />
di stipendi favolosi, le società annegano<br />
nei debiti, quando prima andavano a<br />
gonfie vele?<br />
Sarebbe molto meglio vedere giovani<br />
dallo sguardo pulito e che non siano<br />
ricattati con la minaccia del posto di<br />
lavoro per fargli apporre la firma su<br />
bilanci sbilenchi.<br />
Qui non si tratta di argomenti di colore<br />
laico o cristiano.<br />
I giovani si sentiranno accolti e legittimi<br />
attori del nostro mondo quando<br />
per accedere alla “società” e alle responsabilità<br />
civiche ci vedranno seduti<br />
insieme a loro.<br />
Dopo le consegne tocca a loro alzarsi<br />
per primi per realizzare il loro progetto di<br />
vita che è poi parte del nostro stesso<br />
futuro.<br />
Non è un rischio lasciare in mano ai<br />
giovani il mondo. E’ un esercizio di fiducia<br />
che determinerà le loro future scelte<br />
positive.<br />
Oggi, noi anziani, eravamo i giovani<br />
di ieri a cui venne consegnato un mondo<br />
in guerra e un’arma per difenderlo, con<br />
l’alternativa della morte. Ne uscimmo<br />
con coraggio e determinazione uniti negli<br />
stessi ideali, seminando vita e progresso.<br />
Questo è il mondo che meritano i<br />
nostri giovani.<br />
Uniti, soprattutto nella difficoltà,<br />
scegliamo la vita, crediamo nell’uguaglianza<br />
e camminiamo insieme. Così si è,<br />
si diventa e si resta… giovani.<br />
P. Giuseppe Cogo<br />
Editoriale<br />
<strong>Incontri</strong> nº 312 . 5
Vita cittadina<br />
Cari lettori di<br />
<strong>Incontri</strong>, a<br />
voi tutti voglio<br />
augurare una Buona<br />
Pasqua, che porti<br />
nella vostra vita un<br />
senso di gioia, ma non<br />
quella gioia intende il<br />
mondo, ma la vera<br />
gioia, seria e profonda<br />
perché basata sul messaggio<br />
della risurrezione<br />
di Cristo nostro<br />
Redentore.<br />
Gioia che cambia<br />
íntimamente dentro di<br />
noi la nostra visione<br />
della vita e del mondo<br />
che ci circonda.<br />
Abbiamo bisogno<br />
di gioia, di pace e di<br />
sicurezza interiore,<br />
mentre vediamo intorno<br />
a noi un mondo<br />
immerso nell´ ansietà,<br />
nella precarietà e nella<br />
paura.<br />
Ma guardandoci un<br />
po’ indietro, due mila<br />
anni fa, quando Gesú<br />
risuscitó dal sepolcro,<br />
le cose non erano per<br />
nulla diverse.<br />
Apriamo il Vangelo<br />
e seguiamo le donne<br />
che di buon mattino si<br />
incamminano per andare<br />
al sepolcro... neanche pensavano alla possibilità della<br />
risurrezione, e tanto meno se l´aspettavano.<br />
Avevano accettato la bruttezza del mondo con tutte le sue<br />
difficoltà, ma Gesù aveva dato loro il dono di una nuova visone<br />
della vita.<br />
Chi ci sposterà via il masso dall´ingresso del sepolcro?<br />
Così dicevano l´una all´altra le donne mentre si recavano la<br />
mattina di Pasqua al sepolcro per cospargere di profumi il<br />
corpo del Signore, sepolto di fretta la sera del Venerdì Santo.<br />
Ma quale non fu la loro immensa sorpresa nell´accorgersi<br />
che la pietra era rotolata rotolata via benché fosse molto<br />
grande.<br />
Fratelli miei, anche noi oggi spesso ci chiediamo chi e<br />
quando rotolerà via i macismi dalla vita di ogni giorno.<br />
Sono i macigni, che opprimono soprattutto la povera gente:<br />
i macigni delle ingiustizie; quelli delle malattie – antiche e nuove<br />
– che fanno paura; quelli dei problema sociali sempre piú acuti<br />
che non trovano condivisa soluzione.<br />
È’ cambiato il modo di vivere di molta gente e tante novità<br />
– è inutile nasconderlo, possono fare umanamente paura<br />
E se vogliamo insistere nell´esaminare i nostri “macigni” in<br />
questo paese non troveremo un granché che ci possa con-<br />
.<br />
6 <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
solare: i salari più o<br />
meno son rimasti come<br />
prima, mentre i prezzi<br />
sono fortemente cresciuti,<br />
e domani potrà<br />
essere peggio; e con i<br />
pochi soldi che ti rimangono<br />
in tasca non<br />
trovi sul mercato quello<br />
che ti serve per vivere;<br />
camminando di<br />
giorno per la strada ti<br />
guardi attorno e indietro<br />
per evitare un<br />
attacco brutale; in casa<br />
tua ti circondi di mura<br />
con fili elettrici spinati,<br />
proprio come in prigione;<br />
se hai risparmiato,<br />
lavorando duramente<br />
tutta una vita,<br />
preghi di evitare un<br />
sequestro, e se ti capitasse,<br />
preghi che ti si<br />
risparmiasse la vita... e<br />
avanti di questo passo.<br />
Ma come duemila<br />
anni fa la risposta al<br />
cruccio delle donne fu<br />
la tomba vuota (la vita<br />
era risorta, la morte<br />
non aveva potuto trattenerla<br />
e la speranza<br />
rifioriva), così è oggi<br />
per noi.<br />
È quella tomba vuota<br />
il segno della nostra speranza.<br />
La certezza che il Cristo è risorto dà senso a tutto ciò che<br />
accade nel cammino dell´uomo.<br />
Ci assicura che nonostante tutto, la potenza e la bontà di<br />
Dio vincono ogni sorta di male, vincono la stessa morte. È il<br />
perenne messaggio pasquale che ci fa cantare – sinceramente<br />
gioiosi – il canto nuovo dell´alleluia. La risurrezione di Gesù è<br />
il faro che illumina ogni vita – questa nostra povera vita – e la<br />
storia intera.<br />
Con la Pasqua siamo chiamati alla fiducia: una fiducia che<br />
non nasce da noi, ma dalla certezza che Dio è fedele alle sue<br />
promesse. Lui è vindice del sangue del suo Cristo e di quelli in<br />
cui il Cristo si riconosce: i poveri e gli oppressi, gli emarginati,<br />
i deboli e gli insignificanti; Lui rovescia i potente dai troni e<br />
innalza gli umili.<br />
È per questo che la Pascua esclude ogni paura e angoscia.<br />
È principio di una fiducia senza limiti, di una gioia pura senza<br />
frontiere. Una gioia non ingenua, né frutto di facile utopia:<br />
una gioia che si fonda su un fatto, un evento preciso: Egli è<br />
risorto. Questa gioia pasquale ci darà la visione cristiana della<br />
nostra vita.<br />
P. Giuseppe Cogo<br />
Buona Pasqua!
<strong>Incontri</strong> nº 312 .<br />
7
Vita cittadina<br />
L’esperto casa risponde<br />
I lavori si<br />
anticipano<br />
se l’urgenza<br />
è eccezionale<br />
Domanda:<br />
“Nel 2006 ho denunciato all’amministratore del condominio<br />
l’infiltrazione di acqua dal tetto condominiale nella<br />
veranda di proprietà. L’amministratore ha incaricato una<br />
ditta che al termine dei lavori ha fatto sapere che il problema<br />
era stato sanato.<br />
A settembre di quest’anno il problema si è riproposto,<br />
con un peggioramento di tutto il tetto che copre la veranda.<br />
Ho informato telefonicamente l’amministratore, ricevendo<br />
assicurazioni su un rapido intervento. Il 5 e 23 ottobre ho<br />
risollecitato il problema via fax senza avere alcuna risposta.<br />
Niente può escludere un peggioramento della frattura nel<br />
tetto.<br />
Alla luce di quanto detto, ho il diritto di far riparare il<br />
danno esistente da una ditta da me incaricata, rimettendo<br />
poi la fattura da pagare all’amministratore condominiale?<br />
Come posso richiamare l’amministratore al rispetto<br />
.<br />
8 <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
montacargas<br />
dell’obbligo di “tutela delle parti comuni” previsto dall’articolo1130<br />
del Codice civile?<br />
Francesco BARTOLOZZI - SESTO FIORENTINO<br />
Risposta:<br />
L’articolo 1134 del Codice civile consente al condomino di<br />
far eseguire lavori sulle parti comuni solo se sono urgenti. In<br />
questo caso avrà diritto al rimborso della spesa sostenuta.<br />
La giurisprudenza ha chiarito che in materia condominiale<br />
questa norma ha portata eccezionale, diversamente che nella<br />
comunione.<br />
«La diversa disciplina dettata dagli articoli 1110 e 1134 del<br />
Codice civile in materia di rimborso delle spese sostenute dal<br />
partecipante per la conservazione della cosa comune, rispettivamente,<br />
nella comunione e nel condominio di edifici, che<br />
condiziona il relativo diritto, in un caso, a mera trascuranza<br />
degli altri partecipanti e, nell’altro caso, al diverso e più stringente<br />
presupposto dell’urgenza, trova fondamento nella considerazione<br />
che nella comunione i beni comuni costituiscono<br />
l’utilità finale del diritto dei partecipanti, i quali, se non vogliono<br />
chiedere lo scioglimento, possono decidere di provvedere<br />
personalmente alla loro conservazione, mentre nel condominio<br />
i beni comuni rappresentano utilità strumentali al<br />
godimento dei beni individuali, sicché la legge regolamenta<br />
con maggior rigore la possibilità che il singolo possa interferire<br />
nella loro amministrazione.<br />
Ne discende che, instaurandosi il condominio sul fondamento<br />
della relazione di accessorietà tra i beni comuni e le<br />
proprietà solitarie, poiché tale situazione si riscontra anche in<br />
caso di condominio minimo, cioè di condominio composto da<br />
due soli partecipanti, la spesa autonomamente sostenuta da<br />
uno di essi è rimborsabile solo nel caso in cui abbia i requisiti<br />
dell’urgenza, ai sensi dell’articolo 1134 del Codice civile»<br />
(Cassazione civile, Sezioni Unite, 31 gennaio 2006, n. 2046,<br />
conforme, Tribunale di Monza, Sezione II, 10 luglio 2006).<br />
Posta la difficoltà di dimostrare l’urgenza si consiglia di<br />
insistere con l’amministratore per il ripristino del tetto.<br />
CesarinaVittoria
<strong>Incontri</strong> nº 312 .<br />
9
Vita Vita cittadina<br />
La pagina delle ACLI<br />
Dopo la visita in Venezuela del Direttore Generale del Patronato<br />
ACLI Damiano Bettone e del Responsabile del Servizio Estero,<br />
Francesco Martinelli, avvenuta il febbraio scorso, il Patronato<br />
ACLI de Venezuela é ora pronto e felice di poter presentare alla<br />
nostra collettività il progetto sulla salute, problema profondamente<br />
sofferto da molti nostri connazionali.<br />
Lo presenta Edoardo Sanna, Direttore Nazionale del Patronato<br />
ACLI de Venezuela.<br />
Progetto di collaborazione -<br />
agevolazione medico-odontologica<br />
per associati alle<br />
‘ACLI de Venezuela’<br />
Il presente progetto ha per scopo la<br />
prestazione di servizi medico-odontologici<br />
e specialistici, con la possibilità<br />
di estendere la presente convenzione ad<br />
una rete di farmacie che operino a livello<br />
nazionale. Come qualsiasi progetto, inizialmente<br />
saranno presi in considerazione<br />
i risultati dei primi mesi per verificare<br />
a quali altre specialità indirizzare<br />
i nostri interventi di assistenza sanitaria.<br />
In sostanza, pur consapevoli del fatto<br />
che non possiamo risolvere i problemi<br />
sanitari dei Nostri Connazionali, proveremo<br />
ad offrire condizioni vantaggiose,<br />
sia dal punto di vista strettamente medico,<br />
che da quello economico. Il sogno<br />
futuro è di estendere la nostra attività<br />
con la creazione di ambulatori per i<br />
Connazionali associati ,che coprano<br />
tutte le specializzazioni mediche.<br />
I Soci saranno dotati di una tessera<br />
identificativa, studiata in modo tale da<br />
individuare coloro che sono in disagio<br />
socio-economico (personale incaricato<br />
provvederà all’identificazione) e che<br />
conterrà i dati identificativi del paziente,<br />
recante le patologie da cui è affetto, le<br />
eventuali allergie e altri dati sanitari utili.<br />
Questi dati saranno conosciuti solo dal<br />
medico e dal Socio.<br />
La tessera conterrà il numero della<br />
cedula, l’impronta digitale, la fotografia,<br />
il logo dell’istituzione, sarà intrasferibile<br />
e con scadenza di 5 anni: ogni anno, al<br />
pagamento della tessera annuale, si apporrà<br />
un bollino per certificare la avvenuta<br />
iscrizione.<br />
Condizioni di accesso al servizio<br />
1.- Il paziente, per accedere ad un servizio<br />
sanitario, dovrà presentare la<br />
tessera emessa dall’istituzione.<br />
2.- La tessera sarà intransferibile.<br />
10 . <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
3.- Si indicheranno, per ogni specialista,<br />
il giorno (o i giorni della settimana<br />
dal lunedì al venerdì), gli orari in cui gli<br />
specialisti di ogni specialità odontologica,<br />
medica o psicologica forniranno<br />
le prestazioni.<br />
4.- Le emergenze saranno coperte,<br />
fuori dai giorni normali indicati, con un<br />
tariffario speciale.<br />
5.- Il paziente dovrà pagare secondo<br />
il tariffario stabilito per ogni specialitá.<br />
6- La prestazione medica include<br />
soltanto la diagnosi e il trattamento ambulatoriale<br />
medico, odontoiatrico o psicologico.<br />
Non è considerato il ricovero<br />
in ospedale.<br />
7.- Nel settore odontologico si offrono<br />
le prestazioni indicate nel tariffario<br />
di base.<br />
8.- La libertà di associarsi o incorporare<br />
altri specialisti, le modifiche, condizioni<br />
o piani di salute saranno determinati<br />
dalla la Giunta Direttiva delle<br />
ACLI de VENEZUELA e dal Coordinatore<br />
per la salute.<br />
9.- I pazienti, nella classificazione<br />
stabilita dalle ACLI come “senza risorse”<br />
saranno attesi, nelle tre specialità,<br />
soltanto nei servizi di base. Se necessitassero<br />
di assistenza protésico-odontologica,<br />
interverrebbe il fondo di solidarietà<br />
creato dalle ACLI de VENE-<br />
ZUELA.<br />
Prestazioni dei professionisti:<br />
1. Il professionista si impegnerà con<br />
le ACLI de VENEZUELA a rispettare le<br />
condizioni che stabilisce l’istituzione<br />
con i pazienti, negli orari assegnati per<br />
ogni specialità, presentando relazioni<br />
settimanali al coordinatore della salute,<br />
per creare una statistica di visite e<br />
supervisionare l’attività in ogni settore.<br />
2. Il professionista dovrà mensilmente<br />
versare il 10% delle parcelle ricevute<br />
al fondo di solidarietà.<br />
3. Tutti i professionisti si riuniranno<br />
trimestralmente per scambiare idee e<br />
nuove prospettive con la Presidenza<br />
delle ACLI de VENEZUELA.<br />
4. - Ogni trattamento medico-odontologico<br />
sarà indicato nella cartella sanitaria<br />
di ogni specialità e avrà validità di<br />
documento legale e probatorio delle<br />
diagnosi e dei trattamenti effettuati.<br />
Il Patronato ACLI<br />
in Venezuela<br />
e Rep. Dominicana<br />
Coordinatore Nazionale<br />
Edoardo Sanna<br />
edoardo.sanna@acli.it<br />
Caracas,<br />
Antonieta Porfidio,<br />
Elisabeth Colangelo<br />
Av. Francisco de Miranda,<br />
Centro Plaza Torre A, piso 16, of.<br />
16/B, Tel. e fax: 0212-2856720<br />
Mérida,<br />
Laura Rojas,<br />
Centro Comercial Cubo Rojo,<br />
Av. Gonzalo Picón Crece con<br />
Viaducto Miranda, primer piso,<br />
Oficina 3, Telf. 0274-4176134<br />
Valencia,<br />
Tito Pulsinelli<br />
El Trigal,<br />
Centro Italo Venezolano<br />
0241.842.17.94 -<br />
0416- 741.11.03<br />
Santo Domingo (Rep. Dom.),<br />
Guido Baccoli.<br />
Per maggiori informazioni,<br />
rivolgersi alla Sede di Caracas
<strong>Incontri</strong> nº 312 .<br />
11
Vita cittadina<br />
Centro de Estudios de Pastoral y Asistencia Migratoria<br />
Venezuela recibe a refugiados procedentes de<br />
países como Haití o Irak, aunque la gran mayoría<br />
de ellos en los últimos años han sido colombianos.<br />
Según datos del Alto Comisionado de las Naciones<br />
Unidas para los Refugiados (ACNUR) un promedio de 200<br />
mil colombianos han abandonado sus hogares a causa del<br />
conflicto armado interno.<br />
No obstante, según explica John Fredikson -representante<br />
del ACNUR- esta cifra puede variar ya que existe “un goteo<br />
constante” de refugiados que pasan de Venezuela a<br />
Colombia, “difícilmente cuantificable”, porque cruzan la<br />
frontera más de una vez en busca de “un lugar seguro”; a<br />
veces se trata de familias enteras, que traen apenas la vida<br />
como único bien. Ellos claman por la atención rápida de un<br />
país al que llaman ‘hermano’. Igualmente afirma que Venezuela<br />
cuenta con mecanismos institucionales y jurídicos<br />
que facilitan la misión de ACNUR<br />
La Constitución de la República Bolivariana de Venezuela,<br />
“reconoce y garantiza el Derecho de Asilo y Refugio.”<br />
A pesar de que Venezuela ratificó el Protocolo sobre el estatuto<br />
de los Refugiados, aprobado en Nueva York el 31 de<br />
Enero de 1967, hasta esos momentos el trato que se le había<br />
dado a los Colombianos que huían de su guerra interna era<br />
de “desplazados en tránsito”, término por demás impropio,<br />
sacado de la creatividad de los personeros del gobierno de<br />
turno. La frontera Venezolana, históricamente, por su permeabilidad,<br />
ha acogido a ciudadanos Colombianos en su territorio,<br />
tanto a los que vienen huyendo para salvar sus vidas,<br />
así como aquellos que buscan mejorar sus condiciones económicas,<br />
en ambos casos, buscan tener una vida más digna,<br />
unos vienen obligados y otros vienen voluntariamente.<br />
El 3 de Octubre del año 2001, muchas organizaciones de<br />
Derechos Humanos que venían trabajando esta problemática,<br />
vieron cristalizados sus esfuerzos, en la promulgación<br />
de la Ley Orgánica sobre Refugiados o Refugiadas,<br />
Asilados o Asiladas (LORA). La LORA pretende proteger<br />
12 . <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
Refugiados<br />
en Venezuela<br />
Más de 8<br />
mil personas<br />
registradas<br />
como<br />
solicitantes<br />
de refugio<br />
en Venezuela<br />
y garantizar los Derechos de los Refugiados; sin embargo explícitamente<br />
no establece claramente el reconocimiento de los Derechos<br />
Humanos de los solicitantes de Refugio, no prevé una<br />
documentación temporal hasta que haya respuesta a su solicitud,<br />
que les permita emplearse, movilizarse, etc., están en una especie<br />
de limbo, durante el cual se están violentando los Derechos de<br />
estas personas.<br />
Según el artículo 19 de la LORA: “El documento de identidad<br />
otorgado a las personas que se encuentren en el país con la condición<br />
de Refugiado (a) bajo los términos de esta Ley, será válido<br />
no solo para la permanencia legal sino para el ejercicio de<br />
cualquier actividad lucrativa.”<br />
Claramente se puede deducir que solo hasta que sea resuelta<br />
la solicitud de refugio, el solicitante tendría acceso a trabajar,<br />
ante lo cual cabe la pregunta, ¿De qué vivirá mientras se resuelve<br />
este asunto?<br />
La Comisión Nacional para Refugiados (CONARE) comienza<br />
a trabajar en el año 2003 y las secretarías técnicas en 2006, las<br />
cuales tienen sede en San Cristóbal, estado Táchira, Guasdualito,<br />
estado Apure y Maracaibo, estado Zulia, para atender las solicitudes<br />
de refugio<br />
La Comisión Nacional de Refugiados, Caritas de Venezuela y<br />
ACNUR trabajan en la frontera, para , entre otras cosas, otorgarle<br />
a quienes llegan la documentación requerida para movilizarse.<br />
En este sentido, ACNUR espera agilizar, junto a las autoridades<br />
venezolanas, la entrega de la documentación con la que<br />
esas personas pueden obtener el estatus legal de refugiados. El<br />
que les sea otorgada la condición de Refugiados es vital, porque<br />
solamente así podrán optar al documento de identidad venezolano<br />
y el Estado se comprometerá a no devolverlos a Colombia.<br />
A finales del 2007, la Superintendencia Nacional de Bancos<br />
(Sudaban), solicitó a todas las instituciones bancarias e instituciones<br />
crediticias públicas y privadas nacionales permitir a refugiados<br />
y solicitantes de refugio en Venezuela realizar cualquier<br />
tipo de operación financiera con su documento provisional de
Vita cittadina<br />
Centro de Estudios<br />
identificación.<br />
La medida beneficia a unas nueve mil personas, en su mayoría<br />
de nacionalidad colombiana, que se encuentran en Venezuela<br />
como solicitantes de refugio, dijo la Agencia de la<br />
Organización de las Naciones Unidas para los Refugiados<br />
(ACNUR) en un comunicado de prensa.<br />
Como se dice en un informe publicado por Servicio Jesuita<br />
a Refugiados titulado “Fronteras Silenciosas”, la situación<br />
de los solicitantes de Refugio en materia laboral es precaria,<br />
en su mayoría son campesinos pobres, que solo saben trabajar<br />
la tierra, entran generalmente por las trochas, algunos sin documentación,<br />
otros con un permiso fronterizo; al llegar a<br />
nuestro país se ubican en los estados fronterizos de Zulia,<br />
Táchira y Apure y algunos se aventuran hacia el interior del<br />
país ubicándose en los barrios de las grandes ciudades.<br />
Los que llegan a la frontera se emplean, como jornaleros en<br />
alguna finca de las zonas rurales fronterizas, zonas que siempre<br />
se han caracterizado por el abandono del Estado, la falta de<br />
institucionalidad y la pobreza generalizada de sus pobladores;<br />
recibiendo unos salarios bastante bajos y sin la garantía que<br />
le sean pagadas las prestaciones sociales que son obligatorias<br />
en Venezuela.<br />
En cuanto al solicitante que se ubica en las grandes ciudades,<br />
entre ellos podemos encontrarnos con algunos profesionales<br />
o estudiantes, pero que a pesar de su capacitación,<br />
no les es permitido continuar los estudios a nivel superior y<br />
en su mayoría se han tenido que dedicar al trabajo informal.<br />
El mismo informe indica que en Venezuela existen diecisiete<br />
Organizaciones no gubernamentales (ONGs) defensoras de<br />
Derechos Humanos, cuyo propósito es monitorear el proceso<br />
político venezolano y lograr la plena vigencia de los Derechos<br />
Humanos en el país. El trabajo está divido en grupos y uno de<br />
los grupos temático es el de Refugio, cuyo propósito principalmente<br />
está encaminado hacia la protección y defensa de los<br />
Derechos Humanos de los solicitantes de Refugio. Ahora y después<br />
de esperar un tiempo “prudencial” se ha decido intentar<br />
las acciones viables y pertinentes a las que haya lugar para<br />
exigir al estado venezolano el cumplimiento de sus com-promisos<br />
internacionales sobre el tema y sobre todo la exigen-cia de la<br />
visibilidad de estos hombres, mujeres, niños y ancia-nos que<br />
dejaron atrás su territorio, sus costumbres y su gente, y que con<br />
dolor y tristeza y con esperanza y amor por la vida están<br />
solicitando se les permita reconstruir su vida en nuestro territorio.<br />
Venezuela garantiza el ejercicio de los derechos humanos a<br />
toda persona sin discriminación de ninguna clase, se compromete<br />
a adoptar “medidas positivas a favor de personas o<br />
grupos que puedan ser discriminados, marginados o vulnerables;<br />
protegerá especialmente a aquellas personas que<br />
por alguna de las condiciones antes especificadas, se encuentren<br />
en circunstancias de debilidad manifiesta y sancionará<br />
los abusos o maltratos que contra ellas se cometan.”<br />
Sería importante que CONARE cumpliera con el artículo 17<br />
de la Ley Orgánica sobre Refugiados o Refugiadas y Asilados<br />
o Asiladas, que determina que en un lapso de noventa días<br />
continuos el organismo debe dar respuesta a la solicitud, ya<br />
sea aprobándola o negándola; para así sincerar la situación<br />
de cada uno de ellos y darles la opción, en caso necesario, de<br />
encaminarse hacia otras alternativas.<br />
Cristina Castillo<br />
Refugiados Refugiados en en Cifras<br />
Cifras<br />
Hasta junio de 2007, 8.801 personas han solicitado<br />
refugio en Venezuela (colombianos casi 100%), en 2006<br />
la cifra era de 7.754, de acuerdo con ACNUR.<br />
El Estado venezolano reconoció la condición de<br />
refugiados de 852 (hasta junio de 2007), el año anterior<br />
eran 720.<br />
Según la Comisión Nacional de Refugiados, desde<br />
enero de 2007 hasta julio se ha reconocido la condición<br />
de refugiados a 132 personas.<br />
Zulia fue la región con el mayor aumento de<br />
solicitantes de refugio con 726 personas registradas, que<br />
representan 70%, Seguido por los estados Táchira, Apure<br />
y Caracas.<br />
<strong>Incontri</strong> nº 312 . 13
Come si fa ad essere<br />
un buon laico?<br />
Chi era adulto ai tempi del<br />
Concilio Vaticano si ricorderà<br />
quanti articoli sono stati<br />
scritti per chiarire cosa intendeva la<br />
Chiesa per laico. Personalmente, forse<br />
in modo superficiale, pensavo che sarebbe<br />
stato meglio lasciare i nuovi fedeli<br />
infervorati dai lavori conciliari nella<br />
grande schiera del Popolo di Dio riunito<br />
nella Chiesa con un itinerario e con ideali<br />
comuni, qualunque fosse la diversa<br />
chiamata a funzioni diverse.<br />
Ma l’entusiasmo finì per creare una<br />
nuova categoria, quasi a mettere in luce<br />
una nuova schiera di soldatini fuori dalla<br />
gerarchia ma con tanta voglia di far la<br />
stessa campagna. Era pur sempre una<br />
divisione di ruoli che non si chiarirono,<br />
anzi nel pieno fervore cominciarono ad<br />
alzarsi critiche da parte dei laici ai membri<br />
della gerarchia e all’organizzazione della<br />
Chiesa. I laici volevano sentirsi più preti<br />
e i preti finirono per essere operai, molti<br />
a tempo pieno.<br />
Eppure il messaggio era stato molto<br />
chiaro: I preti facciano i preti e si dedichino<br />
al loro ministero e lascino ai laici le<br />
faccende del mondo. Era una considerazione<br />
di buon senso anche perché nelle<br />
faccende del mondo bisogna avere<br />
destrezza e furbizia, caratteristiche entrambe<br />
che i preti non hanno. E qui con<br />
spiccata vocazione da giallo poliziesco<br />
si pensò che il cristiano dovesse andar<br />
nel mondo camuffato da “non cristiano”<br />
o per lo meno da “cristiano tiepidino”.<br />
Nella politica, terreno molto sdrucciolevole<br />
si andava addirittura in maschera<br />
quando s’entrava in qualche<br />
14 . <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
commissione dai temi gelidi. Frutto di<br />
questa fauna da camaleonti sono a distanza<br />
di trent’anni i logoranti tentativi<br />
di oggi di definire lo Stato laico, i comportamenti<br />
laici per essere buoni cittadini e<br />
la dicotomia irriconciliabile tra scienza e<br />
fede.<br />
Si finisce per relegare le proprie convinzioni<br />
religiose a qualcosa che appartiene<br />
al bagaglio di una cultura personale<br />
fuori dal tempo che non trova<br />
applicazione nei fatti concreti della quotidianità.<br />
Mi vien da pensare a una visione del<br />
mondo “a cassettini” dove tutto deve<br />
trovare collocazione con enciclopedica<br />
precisione e illuministica sensibilità.<br />
Quanto ai cassetti delle religioni è sempre<br />
meglio chiuderli e far finta di non<br />
trovar più le chiavi.<br />
Meno male che la Chiesa ha deciso<br />
ora di parlare meno dei ruoli e più del<br />
“Popolo di Dio” e dei cristiani che si<br />
convertono perché incontrano Cristo sul<br />
loro cammino che gli cambia radicalmente<br />
la vita. La caduta rovinosa dal cavallo<br />
della nostra perfezione lascia un segno<br />
così indelebile che per il cristiano i problemi<br />
di cui parlavamo non si pongono.<br />
Non li ha la gerarchia che stretta attorno<br />
alla Cattedra del Vescovo vede il cammino<br />
che deve realizzare, non più facile,<br />
ma certamente più netto.<br />
Il cristiano che si muove nel mondo,<br />
i cosidetti laici, ha finalmente capito che<br />
la sua missione è nel mondo e ci va da<br />
cristiano convinto e cittadino conscio<br />
dei diritti e doveri civici. Con il coraggio<br />
di alzare la voce quando questi diritti e<br />
doveri si scontrano con la sua visione.<br />
Non esistono due etiche. Esiste il bene<br />
comune e un luogo che è proprio del<br />
cittadino cristiano; esiste anche un<br />
modo per procedere orientato alle virtù<br />
che può elencare il Catechismo della<br />
Chiesa, ma potremmo persino chiamare<br />
Galateo, vista la mancanza di buon gusto<br />
e moderazione del giorno d’oggi. Se Cristo<br />
diventa il centro della nostra vita e<br />
la cambia, non c’è da mimetizzarsi nella<br />
società per nascondere la trasformazione,<br />
ma c’è da dar testimonianza con la<br />
propria vita che il cambio è in meglio.<br />
Qualche Vescovo è andato anche più<br />
in là e ha voluto sottolineare che certi<br />
problemi si possono affrontare senza<br />
turbare le proprie convinzioni religiose<br />
partecipando al dibattito come cittadini<br />
con il diritto di uguaglianza d’accesso<br />
ai temi politici.<br />
Ricordo che negli anni della guerra<br />
del Vietnam il pianista Pollini, già famoso,<br />
prima di iniziare il concerto lesse un<br />
messaggio scritto di suo pugno dove<br />
informava il pubblico che quella guerra<br />
anche per un artista era motivo di turbamento<br />
profondo che non poteva non<br />
influire sull’interpretazione della musica<br />
in programma. Scatenò un putiferio sulla<br />
stampa e ritornò a galla la meschina concezione<br />
che all’artista si perdona qualsiasi<br />
peccato se fa il giullare, ma se vuol<br />
fare il cittadino lo si condanna al silenzio.<br />
La situazione non è cambiata oggi e<br />
la società pretende che ognuno eserciti<br />
il suo ruolo senza dar fastidio, intendendo<br />
che la gestione della politica deve<br />
essere appannaggio della gerarchia come<br />
la salvezza era un tempo legata al<br />
giudizio della Chiesa e non al perdono e<br />
alla misericordia che ci ha assicurato<br />
Cristo in croce.<br />
Tutti i cristani sono chiamati, anche<br />
in politica, ad occuparsi delle cose del<br />
mondo. Lo sanno far bene, anche meglio<br />
dei preti che talvolta non se ne rendono<br />
conto ed entrano trionfalmente nei poteri<br />
della gestione pubblica forti di uno<br />
sbandierato potere morale e chiarezza<br />
intellettuale.<br />
Qui verrebbe buono il pensiero dei<br />
Padri della Chiesa che si sentivano dei<br />
nani e tuttavia, issati sulle spalle di chi li<br />
aveva preceduti, potevan ergersi come<br />
giganti. Anche per essere buoni laici e<br />
cristiani bisogna chiedersi seriamente se<br />
siamo giganti veri o nani da farsa, senza<br />
dimenticarci che per andare avanti il gigante<br />
si deve issare sulle spalle di un altro<br />
per vedere più lontano anche lui.
<strong>Incontri</strong> nº 312 .<br />
15
Ideali e Religione<br />
YouTube ha rappresentato<br />
una miniera<br />
per la comunità<br />
non-profit, perché ha dato<br />
la possibilità di diffondere<br />
ogni video immediatamente e<br />
in tutto il mondo, afferma il<br />
produttore Colin Mason.<br />
Mason, direttore di produzione<br />
mediatica del Population<br />
Research Institute (PRI)<br />
di Front Royal, in Virginia, ha<br />
parlato a ZENIT del successo<br />
che l’organizzazione ha riscosso<br />
nell’utilizzare questo<br />
mezzo per la diffusione del<br />
messaggio cattolico.<br />
Il PRI ha lanciato il suo<br />
primo video a giugno per presentare<br />
il suo lavoro e le sue<br />
attività di ricerca. La sua efficacia<br />
ha portato a una nuova<br />
iniziativa chiamata “Viral<br />
Video Campaign”.<br />
Il primo video della campagna,<br />
un filmato pro-vita di 51<br />
secondi intitolato “The Human<br />
Race” pone un quesito:<br />
“L’umanità sta procedendo<br />
rapidamente verso il futuro.<br />
Ma dove stiamo andando?”.<br />
“Abbiamo avuto un buon<br />
successo con YouTube, che è<br />
stato responsabile di una<br />
buona parte del traffico sul<br />
nostro sito web. La gente ha<br />
espresso grande sostegno ai<br />
video – per la loro qualità,<br />
il loro messaggio, ecc.”, ha<br />
detto Mason.<br />
“Crediamo che questi vi-<br />
16 . <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
Diffondere il messaggio<br />
cattolico attraverso YouTube<br />
deo brevi, energici, siano<br />
fondamentali nel promuovere<br />
la consapevolezza delle<br />
questioni relative alla vita<br />
nella generazione di You<br />
Tube”, ha aggiunto.<br />
“Inside Catholic”, ex “Cri<br />
sis Magazine”, ha realizzato<br />
uno spot di 57 secondi su<br />
YouTube contenente un messaggio<br />
pro-vita, “The Baby in<br />
the Box”.<br />
Brian Saint-Paul, editore di<br />
“Inside Catholic”, afferma<br />
che YouTube “fornisce sia un<br />
formato video stabile, visibile<br />
da chiunque, sia i mezzi<br />
per diffondere il video a un<br />
vasto pubblico. Abbiamo avuto<br />
una grande risposta”,<br />
“e continuerà finché esisterà<br />
YouTube”.<br />
“Tra trent’anni”, ha commentato<br />
Saint-Paul, “la gente<br />
potrà ancora guardare e beneficiare<br />
dei nostri video. E’<br />
una cosa splendida”.<br />
Il Cardinale Justin Rigali,<br />
Arcivescovo di Philadelphia,<br />
è il primo porporato a usare il<br />
nuovo mezzo per raggiungere<br />
i fedeli. Famose alcune sue riflessioni<br />
sul Vangelo inserite<br />
YouTube durante la Quaresima<br />
del 2007.<br />
“Il primo video mandato<br />
dal Cardinale è stato uno<br />
dei più visti su YouTube”, ha<br />
detto Donna Farrell, direttore<br />
per le comunicazioni dell’Arcidiocesi<br />
di Philadelphia.<br />
“La reazione alle sue riflessioni<br />
è stata sorprendente.<br />
Abbiamo avuto notizie di<br />
gente di tutto il mondo, Australia,<br />
Filippine, Italia, e<br />
molti nell’Arcidiocesi di Philadelphia,<br />
compreso un ragazzo<br />
che si è definito ‘uno<br />
skateboarder quindicenne”.<br />
Visto il successo iniziale,<br />
sono stati inserite anche omelie,<br />
dichiarazioni per l’Arcidiocesi<br />
e perfino l’apparizione del<br />
Cardinal Rigali al Theology<br />
on Tap, una iniziativa che<br />
punta a far discutere di teologia<br />
o di tematiche legate al<br />
mondo ecclesiale in ambienti<br />
rilassati come i pub.<br />
“YouTube è un luogo in<br />
cui la gente comunica su<br />
molteplici cose, e sicuramente,<br />
dal punto di vista della<br />
Chiesa, abbiamo il desiderio<br />
di comunicare Cristo”, ha<br />
detto il Cardinal Rigali.<br />
“Abbiamo il messaggio del<br />
Vangelo – l’edificante messaggio<br />
di Gesù, uno splendido<br />
messaggio di speranza,<br />
amore e fede”.<br />
“La gente ama i media”,<br />
ha concluso Mason. “Ama<br />
gli estratti e i video che la<br />
intrattengono nelle pause o<br />
nel tempo libero. Se quindi<br />
possiamo utilizzare questo<br />
potere, il potere dei video<br />
brevi, incisivi, possiamo servircene<br />
per aumentare la<br />
consapevolezza circa la nostra<br />
causa”.<br />
GMG 2008<br />
La Giornata Mondiale della Gioventù<br />
2008, che la città australiana<br />
di Sydney accoglierà dal 15 al 20<br />
luglio prossimo ha mobilitato tutto<br />
il continente per la preparazione,<br />
sia nelle regioni socialmente evolute<br />
sia in quelle meno sviluppate<br />
I temi del grande incontro<br />
mondiale sono quelli tipici di una<br />
società moderna, come il secolarismo<br />
oppure la lontananza di<br />
tanta parte dei giovani dalla<br />
pratica religiosa.<br />
Si spera la presenza di moltissimi giovani che<br />
aderiscono in modo convinto e forte alla fede o che manifestano<br />
una speciale fedeltà alla Giornata Mondiale della<br />
Gioventù, avendo partecipato a diverse edizioni della<br />
medesima”. Vi sono varie iniziative di gemellaggio e di aiuto<br />
finanziario per i giovani delle parti più povere del mondo<br />
perché vi possano partecipare.<br />
Per la preparazione dell’evento si ricorre anche ad annunci<br />
pubblici, alla predisposizione di programmi per pellegrini,<br />
all’opera di sensibilizzazione nelle scuole, ricordando che lo<br />
scopo principale è quello dell’evangelizzazione”. La Giornata,<br />
del resto, è considerata “uno degli eventi più importanti nella<br />
storia dell’Australia. Sta crescendo l’interesse per la visita<br />
del Papa Benedetto XVI, quale evento di particolare grazia”.
<strong>Incontri</strong> nº 312 .<br />
17
On.le<br />
Mariza Bafile<br />
oltre il difficile mestiere della politica<br />
Abbiamo avuto il piacere di<br />
avere l´opportunitá di una<br />
intervista lampo con la Onorevole<br />
Mariza Bafile, la nostra rappresentante<br />
nel Parlamento italiano.<br />
Ne riportiamo succintamente i punti<br />
salienti.<br />
- Per la prima volta gli italiani all’estero<br />
hanno avuto la possibilitá di<br />
entrare da protagonisti nel Parlamento<br />
18 . <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
italiano. Una tua valutazione di questa<br />
esperienza?<br />
- Credo che la legge che ha permesso<br />
agli italiani all’estero l’ingresso<br />
nel Parlamento italiano sia stata una<br />
svolta storica, epocale.<br />
Naturalmente, come tutte le svolte<br />
tanto significative, ha bisogno di<br />
tempo per essere assorbita. Non è stato<br />
facile; alcuni partiti ci hanno attaccato<br />
duramente; gli altri ci scrutavano con<br />
una curiositá che consideravo ugualmente<br />
mortificante.<br />
- Atteggiamenti che, secondo te,<br />
possono cambiare? E come?<br />
- Certamente. Cambieranno, piano,<br />
piano, come tutti i cambiamenti importanti.<br />
Ma chi crede nelle potenzialità di<br />
questo diritto al voto deve lavorare<br />
molto perché le due Italie, attraverso<br />
il voto, si incontrino davvero. Come?<br />
Posso descrivere un po’ la mia esperienza.<br />
Ho capito dal primo giorno che per<br />
guadagnarmi non un seggio ma un<br />
posto vero all’interno della Camera dei<br />
Deputati dovevo lavorare più e meglio<br />
dei colleghi italiani. E´quello che ho<br />
fatto.<br />
Sapevo che partivo svantaggiata<br />
rispetto agli altri per tre ragioni: essere<br />
donna, essere emigrante ed essere<br />
sudamericana. Poco a poco ho percepito<br />
il rispetto degli altri parlamentari e<br />
dei funzionari. Alla fine di questa brevissima<br />
legislatura sono stata la deputata<br />
segretario di presidenza che ha<br />
fatto piú iniziative.<br />
- Quali, per esempio?...<br />
- Ce ne sarebbe una sfilza , se si volesse<br />
proprio elencare tutte le iniziative<br />
in cui sono stata coinvolta e spesso<br />
protagonista, ma forse non potrebbero<br />
interessare un granché. Ho presieduto<br />
a moltissime sedute in diverse commissioni<br />
parlamentari, per esempio, sul<br />
problema mondiale dell´AIDS; sui diritti<br />
umani dei prigionieri nelle carceri<br />
sudamericane, incluso il Venezuela; ho<br />
presentato in anteprima il documentale<br />
“Bellissime”, storia del ´900 attraverso<br />
le donne, portato poi nelle scuole<br />
in Italia e presto vorrei portarlo alle<br />
scuole italiane in V enezuela; ho partecipato<br />
ai lavori del Gruppo Parlamentare<br />
Amici del Venezuela, sia in<br />
Italia che in Venezuela... Si potrebbe<br />
continuare a non finire, ma fermiamoci<br />
qui.<br />
- E il tempo per il lavoro in aula e in<br />
commissione?<br />
- Questo è il nostro dovere più serio<br />
e fondamentale a cui mi sono dedicata
fedelmente. Basti pensare che ho una<br />
percentuale di assenze in aula di solo<br />
il 4,5 per cento. Due deputati dell’America<br />
Meridionale, sono stati assenti<br />
rispettivamente, uno 58,62 per cento e<br />
l´altro 63,05 per cento.<br />
Mostrare serietà e partecipazione in<br />
aula e in commissione anche per quanto<br />
riguarda le tematiche italiane é stato<br />
essenziale sotto vari punti di vista.<br />
Innanzitutto per imparare il più<br />
possibile, per afferrare i meccanismi di<br />
questa grande macchina. In secondo<br />
luogo per far capire a tutti che noi, italiani<br />
all’estero, abbiamo la preparazione<br />
e la serietà sufficienti per occupare<br />
uno scranno in Parlamento. Dimostrando,<br />
cosí, che possiamo essere una<br />
vera ricchezza per l’Italia.<br />
- Quali sono le battaglie per le quali<br />
ti sei impegnata maggiormente? Quali<br />
consideri i tuoi successi e quali le tue<br />
frustrazioni?<br />
- Come ho promesso in campagna<br />
elettorale e seguendo l’impegno che ha<br />
animato tutto il mio lavoro giornalistico,<br />
ho dato assoluta priorità alle<br />
problematiche dei piú deboli, i nostri<br />
anziani meno fortunati, quelli che non<br />
hanno accesso nelle “stanze del potere”.<br />
Sappiamo che molti di loro non<br />
possono andare da un medico, non<br />
hanno accesso alle medicine e spesso<br />
non hanno da mangiare. Innanzitutto<br />
ho messo l’accento sul problema sanitario.<br />
Praticamente in tutto il Sud America<br />
la sanitá pubblica é carente e quella<br />
privata carissima. Ho contato sulla<br />
sensibilità del Vice-Ministro per gli<br />
italiani nel mondo Franco Danieli che<br />
ha elaborato un piano di assicurazioni<br />
per garantire l’accesso alla sanità a<br />
tutti gli italiani. In alcuni paesi il progetto<br />
è andato avanti speditamente, in<br />
altri ha incontrato alcuni problemi che<br />
si vanno risolvendo.<br />
Ma la cosa più importante é che<br />
finalmente l’Italia ha capito che bisogna<br />
rimediare alle carenze sanitarie<br />
dei nostri connazionali e trovare vie<br />
per garantire ai nostri anziani bisognosi<br />
le cure a cui hanno diritto.<br />
In Venezuela il progetto sta procedendo<br />
molto bene, grazie ad un accordo<br />
con Rescarven che permette anche ad<br />
altri italiani non indigenti di usufruire<br />
dei prezzi ragionevoli.<br />
Seconda battaglia in questo senso<br />
é stata quella per ottenere l’assegno<br />
di solidarietà. Sono riuscita a creare<br />
una sensibilizzazione trasversale che<br />
ha permesso l’approvazione del relativo<br />
progetto di legge da parte di tutte<br />
le commissioni. In due mesi avremmo<br />
avuto la definitiva approvazione della<br />
legge. La sua interruzione, dovuta alla<br />
caduta del governo, è tra le cose che<br />
maggiormente mi amareggia. In considerazione<br />
della quasi approvazione<br />
della legge il viceMinistro Danieli ha<br />
deciso di avviarla in via sperimentale<br />
utilizzando l’aumento dei fondi per<br />
l’assistenza decisi in Finanziaria e<br />
presto i nostri anziani riceveranno parte<br />
di questo aiuto per diritto e senza<br />
doverlo chiedere.<br />
Tra le frustrazioni anche quella che<br />
riguarda la legge della cittadinanza,<br />
altro progetto giá avviato che sarebbe<br />
stato approvato entro l’anno e che avrebbe<br />
permesso il riacquisto a chi l’ha<br />
persa per ragioni di lavoro e alle donne<br />
di trasmetterla anche ai figli nati<br />
prima del ’48.<br />
- Quali i progetti qualora venissi<br />
rieletta?<br />
- In primis naturalmente<br />
lottare per portare<br />
a conclusione rapidamente<br />
queste leggi già avviate,<br />
quella per l’assegno di<br />
solidarietà e quella per il<br />
riacquisto della cittadinanza.<br />
Lavorare poi per<br />
un miglior funzionamento<br />
dei Consolati e per un più<br />
capillare insegnamento<br />
della lingua italiana dando<br />
giusto spazio e riconoscimento<br />
ai docenti locali.In<br />
seguito vorrei dedicarmi<br />
ai giovani, alle<br />
donne, agli imprenditori<br />
e ai professionisti. Per i<br />
giovani avevo già avviato<br />
contatti con varie Università<br />
per favorire le doppie<br />
lauree, un cammino per<br />
evitare i problemi dei riconoscimenti<br />
dei titoli di<br />
studio, e per favorire corsi<br />
di formazione professionale.<br />
Per le donne presenterò<br />
il progetto per un<br />
Protagonisti<br />
Osservatorio delle donne italiane nel<br />
mondo e riprenderò quello di un incontro<br />
tra donne imprenditrici italiane<br />
e sudamericane che, se non fosse caduto<br />
il Governo, avremmo realizzato a<br />
maggio sia a Napoli che a Udine. Insomma<br />
mi piacerebbe riprendere il<br />
cammino interrotto perché credo che<br />
ci sia davvero molto da fare. Il voto è<br />
una grande opportunità di partecipazione<br />
e di crescita. Ma sappiamo bene<br />
che per raggiungere le mete più<br />
ambite e difficili, bisogna impegnarsi,<br />
dare il meglio di noi stessi. Io ci credo<br />
e, se mi sarà data l’opportunità, continuerò<br />
ad andare avanti con lo stesso<br />
impegno dimostrato fino ad oggi, per<br />
tutti i miei connazionali, indipendentemente<br />
dai colori politici e dai<br />
paesi in cui vivono.<br />
Grazie, Onorevole Mariza, per tenere<br />
i nostri lettori aggiornati e per portare<br />
alla nostra conoscenza il Suo lavoro che<br />
chiaramente rivela il Suo forte impegno<br />
nel difendere i nostri diritti.<br />
Seguiremo con attenzione le Sue<br />
battaglie e insieme ne celebreremo le<br />
vittorie.<br />
<strong>Incontri</strong> nº 312 . 19
Giovanni Agnelli,<br />
l’Avvocato<br />
Giovanni Agnelli detto Gianni,<br />
meglio conosciuto come<br />
“l’Avvocato”, per molti anni<br />
il vero e proprio emblema del capitalismo<br />
italiano, nasce a Torino il 12 marzo 1921.<br />
I genitori lo chiamano con il nome<br />
del suo mitico nonno, il fondatore della<br />
Fiat, quella “Fabbrica Italiana Automobili<br />
Torino” che lo stesso Gianni porterà<br />
ai suoi massimi fulgori dopo gli anni<br />
passati come apprendistato, in qualità<br />
di vicepresidente, all’ombra di Vittorio<br />
Valletta, altra grande figura manageriale<br />
che ha saputo guidare l’azienda torinese<br />
con sagacia ed eccellenza dopo la scomparsa<br />
del fondatore avvenuta nel 1945.<br />
Valletta aveva posto delle basi solidissime<br />
per la crescita della Fiat (favorendo<br />
l’immigrazione dal Mezzogiorno<br />
e conducendo con pugno di ferro le trattative<br />
con i sindacati), in un’Italia uscita<br />
provata e martoriata dall’esperienza<br />
della Seconda Guerra Mondiale.<br />
Grazie al boom economico e al rapido<br />
sviluppo, poi, gli italiani poterono permettersi<br />
i prodotti sfornati dalla casa<br />
torinese, che vanno da celebri scooter<br />
come la Lambretta ad altrettanto indimenticate<br />
autovetture come la Seicento,<br />
20 . <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
facendo della Fiat un marchio diffusissimo.<br />
L’entrata di Gianni Agnelli nella stanza<br />
dei bottoni, quella che gli conferirà il<br />
potere assoluto, è datata 1966, quando<br />
gli viene finalmente conferito l’incarico<br />
di Presidente.<br />
Da quel momento in poi per<br />
molti, Agnelli è stato il vero monarca<br />
italiano, quello che nell’immaginario<br />
collettivo ha fatto<br />
le veci della famiglia reale esiliata<br />
da un decreto costituzionale.<br />
Ma la conduzione Agnelli<br />
non si rivelerà per nulla facile.<br />
Anzi, a differenza dei suoi predecessori,<br />
l’Avvocato si troverà<br />
ad affrontare quello che forse è<br />
stato il momento più difficile in<br />
assoluto per il capitalismo italiano,<br />
quello contrassegnato<br />
dalla contestazione studentesca<br />
prima e delle lotte operaie<br />
poi, fomentate e incentivate in<br />
modo virulento dall’esplosione<br />
rivoluzionaria.<br />
Sono gli anni in cui si susseguono<br />
i cosiddetti “autunni caldi”,<br />
un ribollire di scioperi e di<br />
Ritratto di Gianni Agnelli su fondo<br />
azzurro in una serigrafia a olio su<br />
tela opera di Andy Warhol del 1972<br />
picchetti che mettono in grave difficoltà<br />
la produzione industriale e la competitività<br />
della Fiat.<br />
Agnelli, però, ha dalla sua parte un<br />
carattere forte e comprensivo, tendente<br />
alla mediazione delle parte sociali e alla<br />
ricomposizione delle contraddizioni:<br />
tutti elementi che gli permettono una gestione<br />
lungimirante e ottimale delle contestazioni,<br />
evitando di esasperare gli<br />
scontri. In mezzo a tutte queste difficoltà<br />
riesce dunque a traccheggiare la Fiat<br />
verso porti dalle acque tutto sommato<br />
sicure.<br />
I risultati sono sotto gli occhi di tutti<br />
e dal 1974 al 1976 è eletto a gran voce<br />
Presidente della Confindustria, in nome<br />
di una guida che gli industriali vogliono<br />
sicura e autorevole. Anche questa volta,<br />
il suo nome è visto come garanzia di equilibrio<br />
e di conciliazione, alla luce della<br />
ingarbugliata situazione politica italiana,<br />
simbolo evidente delle più clamorose<br />
contraddizioni. Unico fra i paesi europei,<br />
nella penisola si stava consumando il<br />
cosiddetto “compromesso storico”,<br />
ossia quella specie di accordo bifronte<br />
che vedeva alleati il partito cattolico per<br />
eccellenza, quindi visceralmente anticomunista,<br />
come la Democrazia cristiana e<br />
il Partito Comunista Italiano, portavoce<br />
del socialismo reale e dell’alleanza ideale<br />
con la Russia (sebbene criticata e per<br />
Gianni Agnelli<br />
con, alle spalle, i ritratti<br />
del nonno e di Valletta.
certi versi ripudiata).<br />
A corollario di questo quadro già<br />
incerto, vanno annoverate anche altre<br />
emergenze interne ed esterne di tutto<br />
rilievo, come l’endemica crisi economica<br />
e il sempre più articolato e incisivo ter-<br />
Da bambino su una piccola<br />
auto-giocattolo Bugatti.<br />
rorismo rosso di quegli anni, un movimento<br />
rivoluzionario che traeva forza da<br />
un certo consenso non così poco diffuso.<br />
Ovvio dunque che il “metodo Valletta”<br />
fosse ormai inconcepibile. Impossibile<br />
fare la voce grossa con il sindacato,<br />
nè era ormai pensabile usare quel<br />
“pugno di ferro” con cui il manager<br />
successore di Giovanni Agnelli era noto.<br />
Serviva invece un lavoro di concertazione<br />
tra governo, sindacati e confindustria:<br />
i responsabili di queste tre forze,<br />
saggiamente, sposeranno questa linea<br />
“morbida”.<br />
Ma la crisi economica, malgrado le<br />
buone intenzioni, non lascia scampo. Le<br />
ferree leggi del mercato piegano le buone<br />
intenzioni e, alla fine degli anni ’70, la<br />
Fiat si trova nel bel mezzo di una terribile<br />
tempesta. In Italia imperversa una fortissima<br />
crisi, la produttività cala spavento-<br />
samente e i tagli all’occupazione sono<br />
alle porte. Discorso che vale per tutti e<br />
non solo per la Fiat, solo che quest’ultima<br />
è un colosso e quando si muove, in<br />
questo caso negativamente, mette paura.<br />
Per fronteggiare l’emergenza si parla<br />
di qualcosa come quattordicimila<br />
licenziamenti, un<br />
vero e proprio terremoto sociale,<br />
se realizzato. Si apre<br />
dunque una dura fase di<br />
scontro sindacale, forse il<br />
più caldo dal dopoguerra,<br />
passato alla storia grazie a<br />
Agnelli<br />
durante<br />
una visitadellaReginaElisabetta<br />
a<br />
Roma.<br />
record assoluti come<br />
il famoso sciopero dei<br />
35 giorni. Fulcro della<br />
protesta diventano i<br />
cancelli dei nevralgici<br />
stabilimenti di Mirafiori.<br />
La trattativa è in<br />
mano completamente<br />
alla sinistra, che egemonizza<br />
lo scontro, ma<br />
a sorpresa il segretario<br />
del Partito comunista<br />
Enrico Berlinguer promette<br />
il sostegno del<br />
Pci in caso di occupazione<br />
delle fabbriche.<br />
Il braccio di ferro si<br />
conclude il 14 ottobre,<br />
con la “marcia dei<br />
quarantamila” quando,<br />
del tutto inaspet-<br />
Il lancio<br />
del<br />
bouquet<br />
eseguito<br />
da<br />
Marella<br />
dopo le<br />
nozze con<br />
Gianni<br />
Agnelli.<br />
Protagonisti<br />
tatamente, i quadri della Fiat scendono<br />
in piazza contro il sindacato (caso unico<br />
di tutta la storia legata agli scioperi).<br />
La Fiat, sotto pressione, rinuncia ai<br />
licenziamenti e mette in cassa integrazione<br />
ventitremila dipendenti. Per il sindacato<br />
e la sinistra italiana è una sconfitta<br />
storica. Per la Fiat è una svolta decisiva.<br />
L’azienda torinese è pronta dunque<br />
a ripartire di slancio e su nuove basi.<br />
Agnelli, affiancato da Cesare Romiti,<br />
rilancia la Fiat in campo internazionale<br />
e, in pochi anni, la trasforma in una holding<br />
con interessi assai differenziati, che<br />
non si limitano più al solo settore dell’auto<br />
(in cui fra l’altro aveva ormai assorbito<br />
anche l’Alfa Romeo e la Ferrari),<br />
ma vanno dall’editoria alle assicurazioni.<br />
La scelta, al momento, risulta vincente<br />
e gli anni ’80 si rivelano fra i più riusciti<br />
di tutta la storia aziendale. Agnelli si consolida<br />
sempre di più come il re virtuale<br />
d’Italia. I suo vezzi, i suoi nobili tic vengono<br />
assunti come modelli di stile, come<br />
garanzia di raffinatezza: a cominciare dal<br />
celebre orologio sopra il polsino, fino<br />
all’imitatissima erre moscia e alle scarpe<br />
scamosciate.<br />
Intervistato dalle riviste di mezzo<br />
<strong>Incontri</strong> nº 312 . 21
Protagonisti<br />
mondo, si può permettere giudizi taglienti,<br />
a volte solo affettuosamente ironici,<br />
su tutti, dai politici in carica, agli<br />
amati giocatori dell’altrettanto amata<br />
Juventus, la passione parallela di una<br />
vita (dopo la Fiat, si capisce); squadra<br />
di cui, curiosamente, ha l’abitudine di<br />
guardare prevalentemente un solo tempo,<br />
il primo.<br />
Nel 1991 è nominato senatore a vita<br />
da Francesco Cossiga mentre, nel 1996<br />
passa la mano a Cesare Romiti (rimasto<br />
in carica fino al 1999).<br />
E’ poi la volta di Paolo Fresco presidente<br />
e del ventiduenne John Elkann<br />
(nipote di Gianni) consigliere d’amministrazione,<br />
succeduto all’altro nipote,<br />
Giovannino (figlio di Umberto e Presidente<br />
Fiat in pectore), scomparso prematuramente<br />
in modo drammatico per un<br />
tumore al cervello. Brillante e assai capace,<br />
doveva essere lui la futura guida<br />
dell’impero Fiat. La sua morte ha sconvolto<br />
non poco non solo lo stesso Avvocato,<br />
ma tutti i piani di successione<br />
dell’immensa azienda familiare.<br />
In seguito, un altro grave lutto colpirà<br />
il già provato Avvocato, il suicidio del<br />
quarantaseienne figlio Edoardo, vittima<br />
di un dramma personale in cui forse si<br />
mescolano (stabilito che è sempre impossibile<br />
calarsi nella psiche altrui), crisi<br />
esistenziali e difficoltà a riconoscersi<br />
come un Agnelli a tutti gli affetti, con gli<br />
onori ma anche gli oneri che questo<br />
comporta.<br />
Il 24 gennaio 2003 Gianni Agnelli,<br />
dopo una lunga malattia si spegne. La<br />
22 . <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
L’Avvocato con la<br />
nuova generazione:<br />
i nipoti Lapo<br />
e John Elkann.<br />
camera ardente viene<br />
allestita nella pinacoteca<br />
del Lingotto, secondo<br />
il cerimoniale del<br />
Senato, mentre i funerali<br />
si svolgono nel Duomo<br />
di Torino in forma ufficiale<br />
e trasmessi in<br />
diretta da Rai Uno.<br />
Seguiti con commozione<br />
da un enorme folla,<br />
le cerimonie hanno<br />
incoronato definitivamente Gianni Agnelli<br />
come il vero monarca italiano.<br />
Ora, a cinque anni dalla scomparsa<br />
di Gianni Agnelli, è stata inaugurata al<br />
Vittoriano di Roma una grande mostra<br />
fotografica a cura di Marcello Sorgi: "Il<br />
secolo dell'Avvocato. Gianni Agnelli,<br />
una vita straordinaria".<br />
250 scatti realizzati dai maggiori fotografi<br />
italiani e internazionali, oltre che<br />
dagli archivi storici di Fiat e "La Stampa"<br />
e da quello di Vito Liverani, ripercorrono<br />
la sua vita, un'esistenza strettamente<br />
intrecciata con i grandi avvenimenti<br />
storici.<br />
“La mostra ripercorre una vita piena,<br />
avventurosa, dalla lunga presidenza<br />
della Fiat al ruolo di interlocutore<br />
con i governi internazionali fino alla<br />
conquista di un ruolo istituzionale con<br />
la nomina a Senatore”.<br />
"Gianni Agnelli pensava che l'Italia<br />
dovesse adeguarsi alla sfida della globalizzazione<br />
- ha spiegato Marcello<br />
Sorgi - amava profondamente il suo<br />
Paese, ma non riusciva a capacitarsi<br />
perché l'Italia viaggiasse sempre con<br />
passo più lento rispetto agli altri".<br />
Al contrario, l'Avvocato si mostrava<br />
sempre in anticipo sui tempi.<br />
Un uomo alto tra bassi, magro tra<br />
Gruppo di famiglia con Marella. Egon Furstenberg, le sorelle Clara<br />
e Susanna, il nipote Edoardo Teodorani Fabbri, il figlio Edoardo<br />
e il conte Giovanni Nuvoletti, marito di Clara.<br />
grassi, elegante, carismatico che, in parecchi<br />
momenti della sua vita, ha rappresentato<br />
l’Italia più e meglio di molti<br />
leader politici e di governo.<br />
Lo hanno chiamato in mille modi a<br />
seconda dei ruoli svolti nella sua intensa<br />
esistenza. Per molti è stato il sovrano<br />
che ha regnato sull’ultimo grande<br />
impero industriale privato italiano.<br />
Per tutti è stato e sarà sempre l’Avvocato.
Protagonisti<br />
<strong>Incontri</strong> nº 312 311 . 23
Rosita Di Geronimo<br />
Alcune persone hanno il dono di moltiplicarsi quando chiama la solidarietà.<br />
E cosí Rosita la si ritrova in ogni iniziativa benefica della nostra collettività. Non<br />
esita ad occupare la sedia di presidenza delle nostre associazioni quando c’è<br />
bisogno di rimettere in moto l’entusiasmo nei momenti di crisi.<br />
La sua voglia di fare è contagiosa e sa sempre vedere le opportunità quando<br />
per gli altri le strade sembrano senza uscita.<br />
Rosita non dice mai di no. Accetta subito le sfide iniziando il dialogo con un<br />
accattivante “Parliamone!” Non esita a lanciare le sue idee e progetti persino al<br />
Presidente della Repubblica; lo ha fatto con un tono simpatico e confidenziale<br />
riscuotendo la geneale simpatia in una riunione ufficiale al Palazzo Presidenziale.<br />
Presentate da lei le cause giuste diventano improrogabili.<br />
La <strong>Rivista</strong> <strong>Incontri</strong> le ha rivolto alcune domande per illustrare le attività che<br />
tutti conoscono e soprattutto per capire in che modo Rosita riesce a convincere<br />
e qual’ è il suo segreto per trascinare gli amici a collaborare nelle iniziative a<br />
favore dei nostri connazionali.<br />
24 . <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
una fatina<br />
che appare<br />
sempre<br />
al momento<br />
giusto<br />
- Dove trova tanto ottimismo per la<br />
vita, nonostante anche Lei abbia avuto i<br />
suoi momenti difficili.<br />
- Sono stata sempre una persona<br />
molto positiva, provo a risolvere da<br />
sola i miei problemi e spesso ci riesco.<br />
- Chi le ha insegnato tanta gentilezza<br />
verso gli altri? I connazionali sono<br />
spesso un po’ crudi ...<br />
- Devo molto ai miei genitori che<br />
hanno trasmesso ai figli parte della<br />
loro grande educazione e formazione.<br />
Sono loro il nostro riferimento.<br />
Ci hanno insegnato anche l’amore
verso il prossimo ed ho imparato da<br />
sola la solidarietà frequentando i nostri<br />
emigranti e conoscendo le loro sofferenze.<br />
- Tutti conoscono Rosita per il suo<br />
sorriso e per la sua eleganza che non<br />
mette a disagio, anzi fa sentire importanti<br />
i suoi amici e interlocutori e questa<br />
sembra nobiltá naturale.<br />
- Il sorriso è un dono naturale e spontaneo.<br />
L’eleganza è un dono di natura.<br />
Chi ha rispetto di se stesso lo ha anche<br />
per gli altri.<br />
La nostra collettività merita molto<br />
rispetto e anche un grazie per l’affettto<br />
che mi dimostrano.<br />
- Che consiglio darebbe alle amiche<br />
che non trovano tempo da dedicare al<br />
loro prossimo?<br />
- Quando si è sensibili e si è attenti<br />
agli altri il tempo si trova, a costo di<br />
tralasciare i propri impegni.<br />
L’attenzione per il prossimo non è<br />
mai una perdita di tempo e si riceve<br />
sempre molto quando si semina un po’<br />
di affetto per gli altri.<br />
- La vita non è sempre stata generosa<br />
con Lei. Cosa le reclama più di tutto?<br />
- Sono cosciente che non si può<br />
avere tutto dalla vita e con l’avanzare<br />
dell’età si impara ad apprezzare ciò<br />
che si ha e a limitare i tanti desideri.<br />
Nonostante il colpo al cuore ricevuto<br />
per la scomparsa di mio marito, ringrazio<br />
Iddio per la salute che continua a<br />
darmi con molta vitalità.<br />
- Perché alcune delle nostre istituzioni<br />
mostrano segni di declino?<br />
Segno dei tempi nuovi o stanchezza<br />
di chi le governa?<br />
<strong>Incontri</strong> nº 312 . 25
Con un<br />
gruppo di<br />
connazionali,<br />
in lieta<br />
compagnia.<br />
- Il segno di declino dimostra una<br />
sola cosa: mancano i leader e chi si dovrebbe<br />
assumere la responsabilità di<br />
affrontare le nuove sfide dei tempi.<br />
- Sono pronti i giovani a portare<br />
avanti la barca?<br />
- Il mondo è dei giovani, ne sono<br />
sicura perché sono loro che hanno a<br />
portata di mano la tecnologia per<br />
portare avanti qualsiasi idea e progetto.<br />
Bisogna solo motivarli e dare<br />
loro fiducia,<br />
Lo sperimento nelle istituzioni e<br />
persino nelle nostre, ad esempio nella<br />
Giunta Direttiva della Casa di Sicilia<br />
dove dalla Presidenza vedo le difficoltà<br />
a portare avanti iniziative che un<br />
tempo venivan naturali.<br />
- Quando si tratta di aiutare gli italiani<br />
lei non dice mai di no, qualcuno<br />
però resta a guardare dalla finestra.<br />
.<br />
26 <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
- Quando mi chiedono aiuto sono<br />
pronta a dare una mano secondo la<br />
mia possibilità. Se si sta alla finestra<br />
non si vede più di tanto.<br />
- Lei dà l´impressione di una persona<br />
felice. Qual è il suo segreto per<br />
esserlo?<br />
- Sì, sono felice. Non è difficile, basta<br />
essere a posto con la coscienza, con<br />
Dio e con gli uomini.<br />
- Qual’ è il Santo o la Santa a cui è<br />
piú devota?<br />
- Mi piace parlare con Dio, poi con<br />
la Madonna e qualche santo come San<br />
Francesco di Paola; sento che mi<br />
proteggono e mi danno anche qualche<br />
risposta alle mie domande.<br />
- Se Lei fosse un Ministro responsabile<br />
della sicurezza e tranquillità dei<br />
cittadini cosa direbbe?<br />
-Avrei da dire tante cose ma mi limito<br />
a dire che l’uomo sicuro è quello che<br />
coltiva i valori della famiglia ed educa<br />
i propri figli alla morale e alla giustizia<br />
...<br />
- Il Venezuela è ancora un Paese di<br />
cui ci si può innamorare?<br />
- Ho fiducia nel Venezuela. I tempi<br />
sono difficili ma in Sicilia si dice: “Tempo<br />
e mal tempo non dura tutto il tempo”.<br />
Grazie, Rosita, per averci concesso il<br />
piacere di introdurci nella ricchezza della<br />
tua vita intima.<br />
Questa conversazione, cari lettori, più<br />
che un´intervista formale è stata un interessante<br />
colloquio cuore a cuore con<br />
una persona che apprezza il dono della<br />
vita e lo gode per se stessa, per la sua<br />
famiglia e per tutti quelli che incontra,<br />
bisognosi, nel suo peregrinare della vita<br />
stessa.<br />
Difatti, mentre ci scambiavamo le<br />
battute, domanda e risposta, ho avuto<br />
la chiara sensazione che Rosita stava<br />
andando a risolvere un altro problema:<br />
allungava il passo e rispondeva dritta<br />
al punto e frettolosamente. Ero tentato<br />
a chiederle: “che problema stai andando<br />
a risolvere stamattina?”.<br />
Rosita era se stessa, e siamo contenti<br />
di aver potuto cogliere le sue “perle sapienziali”<br />
di una persona che dedica la<br />
sua vita al bene suo, della sua famiglia e<br />
della comunità che lei sente come la sua<br />
famiglia estesa.<br />
P. Giuseppe Cogo
<strong>Incontri</strong> nº 312 .<br />
27
Cultura, rassegne rassegne & tendenze tendenze<br />
Mostre<br />
Il canto a tenore e l’opera dei pupi,<br />
zampogne e ciaramelle, ‘tanghi<br />
italiani’ e poeti a braccio, ma anche<br />
degustazioni di prodotti enogastronomici<br />
tipici delle regioni italiane<br />
sulle Terrazze dell’Ara Coeli, di fronte a<br />
una delle vedute più belle di Roma dall’alto.<br />
Questa è stata l’articolata proposta<br />
di “Ieri, oggi, domani. L’Italia delle<br />
tradizioni”, programma di incontri,<br />
tavole rotonde, spettacoli, mostre, installazioni<br />
e concerti per valorizzare<br />
l’immenso patrimonio delle tradizioni<br />
popolari italiane, al Complesso del Vittoriano<br />
il 1, il 2 e il 3 febbraio.<br />
“La scommessa dell’Italia ha anticipato<br />
la scommessa europea di essere<br />
uniti nelle diversità”, ha sottolineato<br />
il ministro per i Beni e le Attività<br />
Culturali Francesco Rutelli, presentando<br />
l’iniziativa nata a seguito della ratifica,<br />
da parte del Parlamento italiano,<br />
della Convenzione Unesco del 2003 per<br />
la salvaguardia del patrimonio immateriale.<br />
“La nostra unità nazionale - ha<br />
aggiunto - nasce proprio dalle diversità,<br />
ed è per questo che la tre giorni si<br />
svolgerà al Vittoriano, rivalutato quale<br />
simbolo dell’Unità nazionale dal<br />
Presidente Ciampi, che inaugurò nel<br />
1999 una mostra dedicata alle regioni<br />
italiane.<br />
La promozione delle politiche di sal-<br />
L’Italia delle tradizioni<br />
Rutelli: “La sfida del Mibac è la salvaguardia delle tradizioni popolari”<br />
.<br />
28 <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
vaguardia delle tradizioni e diversità<br />
culturali è la sfida del ministero per i Beni<br />
Culturali, di quello di oggi e di quello<br />
che verrà domani.<br />
Questo - ha aggiunto il ministro - è<br />
un messaggio di volontà politica e di<br />
determinazione”.<br />
Ricordando che “la cultura popolare,<br />
definita anche ‘cultura minore ‘ o<br />
dell’Italia ‘profonda’, è un baluardo<br />
non residuale, ma in grado di tramandare<br />
i valori di un Paese pluralistico<br />
La sagra del 1° maggio in<br />
onore di S.Efisio a Cagliari
La Regata Storica nel<br />
Canal Grande a Venezia<br />
fatto di diversità culturali”, il ministro<br />
Rutelli ha presentato l’iniziativa, realizzata<br />
dal ministero per i Beni Culturali in<br />
collaborazione con l’Enit-Agenzia nazionale<br />
del Turismo.<br />
Il senso di “Ieri, oggi, domani. L’Italia<br />
delle tradizioni” è, secondo il giornalista<br />
Vincenzo Mollica, quello di valorizzare<br />
tradizioni in grado, ancora oggi, “di<br />
raccontare quello che siamo e che, per<br />
fortuna, non abbiamo mai smesso di essere:<br />
tradizioni che scorrono nel nostro<br />
sangue e che hanno resistito agli<br />
attacchi televisivi, generazione dopo<br />
generazione”.<br />
E’ stato proprio Vincenzo Mollica a<br />
moderare la tavola rotonda che ha aperto<br />
la tre giorni al Vittoriano.<br />
All’incontro sul tema “Conservazione,<br />
valorizzazione e promozione del<br />
patrimonio culturale immateriale: un<br />
L’Infiorata<br />
di Genzano in<br />
provincia di Roma<br />
che si svolge in<br />
commemorazione<br />
del Corpus Domini<br />
percorso da costruire”,<br />
introdotto dal<br />
sottosegretario di<br />
Stato ai Beni Culturali<br />
Danielle Mazzonis,<br />
è seguita l’esibizione<br />
di artisti rappresentativi<br />
della tradizione<br />
popolare, tra<br />
cui il canto a tenore<br />
del gruppo “Su Cunsonu<br />
Santu Juanne<br />
de Thiesi”, Paola Pitagora<br />
che ha interpretetato<br />
le poesie di<br />
Peppino Marotto e lo<br />
spettacolo di Peppe<br />
Barra e Ambrogio<br />
Sparagna.<br />
Il 2 febbraio, il programma<br />
di “Ieri, oggi,<br />
domani. L’Italia<br />
delle tradizioni” è<br />
proseguito con il seminario<br />
“Il livello nazionale:<br />
un percorso da costruire” e le<br />
due tavole rotonde dedicate ai temi “Esperienze<br />
europee in ambito di patrimonio<br />
culturale immateriale” e “Strategie<br />
e iniziative per il futuro”, ma anche<br />
mostre, installazioni, filmati e , in chiusura,<br />
il concerto di Angelo Branduardi<br />
con la “Lauda di Francesco” e altri brani<br />
Cultura, rassegne & tendenze<br />
Arte<br />
tratti dal suo repertorio musicale. Gran<br />
finale, infine, il 3 febbraio, con lo spettacolo<br />
“Le tradizioni in festa” che ha<br />
coinvolto il Vittoriano tanto al suo interno<br />
quanto negli spazi all’esterno, con<br />
performance di danza e musica delle<br />
tradizioni italiane.<br />
La Partita a Scacchi con le pedine viventi a Marostica in provincia di Vicenza<br />
<strong>Incontri</strong> nº 312 . 29
Cultura, rassegne & tendenze<br />
Moda<br />
Ad ‘AltaRoma’, giro<br />
del mondo in 32 griffe<br />
Una settimana della moda<br />
“stellare”, come l’asteroide<br />
“Couturier” (sarto) che gravita<br />
in orbita nel nostro sistema solare,<br />
quella che da poco ha chiuso i battenti<br />
negli spazi dell’Auditorium della Musica<br />
in occasione della dodicesima edizione<br />
di ‘AltaRoma’.<br />
Vetrina internazionale, forte di anni<br />
di lavoro alle spalle e di un mercato che<br />
quest’anno ha fatto registrare slanci<br />
inaspettati. Secondo dati Istat l’export<br />
di prodotti tessili, abbigliamento, cuoio<br />
e calzature registrato a Roma nei primi 9<br />
mesi del 2007 è stato caratterizzato da<br />
30 . <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
un incremento del +7,5 % rispetto ad un<br />
esiguo +4,7% della media nazionale.<br />
Tra i mercati consolidati spicca la<br />
forte crescita degli USA (+31%) e la frenata<br />
del Giappone (-13%). Non da meno<br />
anche le vendite verso i “mercati emergenti”<br />
come la Federazione Russa<br />
(+117,0%), gli Emirati Arabi (+115,1%)<br />
e la Cina (+69%).<br />
Assistiamo ad un processo di consolidamento<br />
delle 18.000 imprese di moda<br />
che gravitano nel Lazio: il numero delle<br />
aziende si riduce lasciando il mercato a<br />
realtà sempre più solide e capaci di competere<br />
sui mercati internazionali.<br />
A scandire le cinque giornate che<br />
Roma dedica all’haute couture sono stati<br />
36 eventi, 29 sfilate, 1 proiezione, 3 performance,<br />
1 workshop, 1 presentazione<br />
di un libro, 5 stilisti provenienti da<br />
altrettanti Paesi diversi (Libano, Palestina,<br />
Russia, Olanda, Repubblica Ceca),<br />
32 maison e 1 accademia della moda.<br />
Spenti i riflettori su AltaRoma la neo<br />
eletta presidentessa Nicoletta Fiorucci<br />
rilancia stimoli e progetti per la prossima<br />
edizione, attesa per la prima decade di<br />
luglio.<br />
“Sono convinta che occorra puntare<br />
sulla qualità, su regole più rigide e su<br />
una migliore valorizzazione delle<br />
scuole di moda” spiega la Fiorucci che<br />
ribadisce l’equilibrio con la kermesse<br />
milanese e la necessità di stringere accordi<br />
con la Festa del cinema .<br />
“Con Milano non c’è alcuna competizione,<br />
è il nostro orgoglio, se non ci<br />
fosse non ci sarebbe neanche Roma.<br />
La moda italiana è nata grazie al<br />
cinema. Il cinema è la comunicazione<br />
per eccellenza del costume e della moda.<br />
Speriamo di trovare un accordo con<br />
il presidente della Fondazione della<br />
Festa del Cinema per dare il via ad una<br />
collaborazione con AltaRoma”.<br />
Stelle del firmamento Haute Couture<br />
a Roma sono state griffe storiche come<br />
Sarli, Gattinoni, Curiel, Balestra, Ferrera<br />
e Bona ma anche giovani italiani e<br />
stranieri che faranno parlare di loro come<br />
il milanese Albino, il libanese Arsouni e<br />
la quindicenne russa Plastinina.
<strong>Incontri</strong> nº 312 .<br />
31
.<br />
32 <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
“Sulle colline a Settignano”<br />
olio su tela dipinto da<br />
Telemaco Signorini<br />
nel 1885-1890<br />
C’<br />
è anche “Il Rio Maggiore”,<br />
quadro di Telemaco<br />
Signorini esposto<br />
per la prima volta, nella<br />
grande mostra che riporta i Macchiaioli<br />
a Roma a cinquanta anni<br />
dalla rassegna della Galleria Nazionale<br />
d’Arte Moderna.<br />
“I Macchiaioli. Sentimento<br />
del vero”, curata da Francesca<br />
Dini per la Fondazione Bicherasio<br />
Torino, si presenta così ulteriormente<br />
arricchita per il<br />
Chiostro del Bramante aggiungendo<br />
capolavori quali “La<br />
I Macchiaioli<br />
tornano al Chiostro<br />
del Bramante, Roma<br />
scolarina” di Giovanni Fattori e “Carro e<br />
bovi nella Maremma toscana” di Giuseppe<br />
Abbati al percorso espositivo composto<br />
da oltre cento opere. Realizzata in collaborazione<br />
con la Galleria d’arte moderna<br />
di Palazzo Pitti la mostra rappresenta<br />
un’occasione unica per la cospicua presenza<br />
di opere difficilmente accessibili,<br />
che consentono inediti accostamenti<br />
illustrando le molteplici sfaccettature di<br />
una pittura originale e rivoluzionaria.<br />
Otto le sezioni che raccontano la storia<br />
e l’evoluzione di una delle più originali<br />
avanguardie di metà Ottocento, quella<br />
propria di quei pittori progressisti che,<br />
convenuti a Firenze da diversi luoghi della<br />
penisola, nel 1856 si costituirono in<br />
gruppo di lavoro. Ad aprire la mostra, una<br />
panoramica sullo strumento ed emblema<br />
del movimento dei realisti toscani, la<br />
“macchia”, indagata attraverso i capolavori<br />
di Telemaco Signorini, Serafino De<br />
Tivoli, Vito D’Ancona, Giovanni Fattori,<br />
Raffaello Sernesi, Vincenzo Cabianca. Si<br />
passa poi a quello che rappresentò il<br />
momento più poetico della storia dei<br />
Macchiaioli, gli anni Sessanta e il nuovo<br />
modo di rapportarsi al paesaggio, e agli<br />
splendidi dipinti di Fattori, Borrani,
Abbati e Lega, esemplificativi<br />
della sublimazione del tema del<br />
lavoro e della vita quotidiana<br />
italiana, temi cari a questi pittori.<br />
Grande spazio è riservato all’opera<br />
“Ave Maria” di Fattori,<br />
per la sua testimonianza di apertura<br />
verso le influenze internazionali,<br />
e alla seconda gene-<br />
“Al<br />
pianoforte”<br />
olio<br />
su tavola<br />
dipinto<br />
da Vito<br />
D’Ancona<br />
nel 1873<br />
Cultura, rassegne & tendenze<br />
Arte<br />
razione di “Macchiaioli” che approda, dopo il 1870, ad un fare<br />
più narrativo, come dimostrano le opere di Francesco Gioli,<br />
Niccolò Cannicci, Egisto Ferroni. A partire dagli anni Ottanta<br />
i capiscuola macchiaioli, pur rimanendo fedeli ai temi precipui<br />
del Realismo, tendono a sviluppare percorsi individuali: Fattori<br />
esprimendo il sentimento di appartenenza alla civiltà della sua<br />
terra; Signorini privilegiando le case e i volti di Riomaggiore;<br />
Lega accentuando la spiritualità delle donne del Gabbro. E’<br />
attraverso questi tre grandi maestri che l’eredità dei Macchiaioli<br />
si consegna al Novecento.<br />
“Carro e bovi nella Maremma toscana”,<br />
olio su tela dipinto da Giuseppe Abbati<br />
<strong>Incontri</strong> nº 312 . 33
Cultura, rassegne & tendenze<br />
Teatro<br />
Como regalo de Navidad<br />
el joven director<br />
caraqueño<br />
Juan Carlos Souki (en una<br />
pequeña paréntesis de su estadía<br />
en New York) nos ofreció<br />
uno de los más hermosos<br />
espectáculos para toda la familia:<br />
“El Cascanueces Flamenco”<br />
en el Teatro del Colegio<br />
Santa Rosa de Lima de Caracas.<br />
El tradicional cascanueces vibró al ritmo flamenco gracias<br />
a su director, quien agregó al variopinto espectáculo navideño<br />
castañuelas, música española en vivo y esa ancestral fuerza<br />
andaluza que convirtió a las bailaoras en gráciles pájaros sobre<br />
el escenario.<br />
La historia de Navidad del clásico<br />
literario de Ernst Theodor Amadeus<br />
Hoffmann, adquirió nueva<br />
vida al ritmo de las palmas y de reconocidos<br />
actores de nuestra televisión.<br />
El cuento, que narra la historia<br />
de Clara, en la fotografia de<br />
Roland Streuli con la actriz Julie<br />
Restifo, una niña que en vísperas<br />
de la Navidad recibe como regalo<br />
un cascanueces – un soldado de<br />
madera que sirve para romper nueces-,<br />
y que cautiva todos los diciembres<br />
a los espectadores del<br />
mundo, quienes vuelven a sentirse<br />
niños con el clásico representado<br />
por las compañías de ballet más reconocidas.<br />
En el “Cascanueces Flamenco” cobra una nueva dimensión<br />
el onírico relato, gracias a la incorporación de la música<br />
tradicional española.<br />
Juan Carlos Souki habla con detalle del equipo que participó<br />
en esta creativa experiencia musical; propuesta en la cual<br />
rompen el vidrio que podría existir entre una bailarina clásica<br />
y la audiencia: “El proyecto es el resultado de cuatro años<br />
de conversaciones con María Graciela González, de ella es<br />
la idea original, quien es bailarina de flamenco. Nos sentamos<br />
a trabajar, me pareció una idea apasionante y<br />
empezamos a armar la estructura del guión y el equipo de<br />
gente para cada renglón especifico. En el área musical<br />
estuvo Pedro Chacón, quien es musicólogo, compositor y<br />
guitarrista flamenco. Y por el lado de las adaptaciones<br />
musicales estuvo Xavier Losada, quien es un jóven compositor<br />
de música experimental. Ambos crearon un equilibrio<br />
interesante. La historia original en sí es un tema delicado.<br />
El Cascanueces viene de un clásico literario que se llama<br />
“El Cascanueces y el Rey de los ratones” (1816); Tchaikowsky<br />
compone la música para el ballet (1890), pero la historia<br />
34 . <strong>Incontri</strong> nº 312 311<br />
“El Cascanueces Flamenco”<br />
de Juan Carlos Souki<br />
Julie Restifo<br />
con ‘Clara’.<br />
para el ballet no es exactamente la historia de la novela.<br />
El espectáculo tiene unos 70 minutos de duración. El<br />
cascanueces original está dividido en dos actos y este en<br />
tres: El primer acto es hiperrealista, la fiesta de Navidad de<br />
la familia Stahlbaum donde se entregan los regalos, con<br />
actores que se ven de verdad, todo muy natural y se balan<br />
tres piezas flamencas. En el segundo acto, cuando inicia el<br />
sueño de Clara, es cuando se introducen los códigos que<br />
trabajamos. Hay una escena muy fuerte, que es la pelea de<br />
de los soldados y los ratones, y en ese momento Clara queda<br />
del mismo tamaño del cascanueces. El tercer acto es la<br />
vuelta al mundo y es el más flamenco, hay mucha danza y no<br />
hay textos: es China, Rusia, Arabia, Venecia, pero es fusión<br />
de flamenco con música de cada uno de esos Paises.”.<br />
El espectáculo estuvo conformado por cinco compañías:<br />
una infantil de baile, una juvenil,<br />
una profesional, una de actores<br />
que incluyó protagonistas y figurantes<br />
y una compañía de músicos.<br />
Entre los actores invitados estuvo<br />
Antonio Delli y Javier Vidal (representaron<br />
al papa de Clara y el<br />
Juez Stahlbaum, respectivamente),<br />
Julie Restito e Indira Leal (en los<br />
roles de la mamá de Clara y la Sra.<br />
Stahlbaum), Deivi Garcés (el principe),<br />
Giovanni Reali (el padrino<br />
Drosselmeier) y la bailaora flamenca<br />
Daniela Tugues (hada de azúcar)<br />
entre otros.<br />
“Me encantan los musicales,<br />
trabajé en espectáculos donde<br />
había partes musicales pero no con música en vivo. El padre<br />
de Clara es un personaje precioso, es noble, de buenas<br />
maneras, de las familias modelo, clásicas con todos los<br />
valores” señala el actor Antonio Delli.“Yo había participado<br />
con anterioridad en la versión clásica del ballet, pero en el<br />
rol de papá de Clara. Ahora<br />
mi personaje es el padri- Fotografia de Juan Carlos Souki<br />
no Drosselmeier y siempre<br />
está presente, porque es<br />
quien le regala a Clara el<br />
muñeco Cascanueces. Me<br />
parece interesantísimo<br />
que hayan aflamencado a<br />
Tchaikovsy y en Venezuela,<br />
pues el flamenco tiene mucho<br />
público… por esto gustó<br />
mucho” agrega Giovanni<br />
Reali.<br />
Alessandro<br />
D’Alessandro Galassi
Con el nombre de “Como gustéis”<br />
nos encontramos<br />
con el último trabajo dirigido<br />
a todos los públicos que nos presenta<br />
Xiomara Moreno Producciones para celebrar<br />
su XV aniversario de actividades<br />
ininterrumpidas sobre la ingeniosa comedia<br />
de William Shakespeare en<br />
versión y dirección de Javier Moreno<br />
en los espacios de Teatro Trasnocho.<br />
En inglés, As You Like It es una obra<br />
cómica escrita por el gran dramaturgo<br />
británico, hacia 1599, es la octava de dieciocho<br />
comedias siguiendo un orden<br />
cronológico de las que escribió Shakespeare.<br />
Es considerada por<br />
muchos críticos como<br />
una de sus comedias<br />
más maduras y trabajadas<br />
en la que se<br />
convergen elementos<br />
clásicos del género.<br />
Forma parte de la convención<br />
pastoril e incorpora,<br />
de esta forma,<br />
muchos de sus rasgos<br />
característicos: la naturaleza<br />
opuesta a la<br />
corte, personajes disfrazados,<br />
el abordaje<br />
de la cuestión amorosa,<br />
el juego de identidades,<br />
y el descubrimiento<br />
personal mediante<br />
la pérdida y la<br />
recuperación.<br />
El espectáculo sorprendió por su<br />
sentido lúdico y por su pícara interpretación<br />
de la obra original; logro que se<br />
debe a Javier<br />
Moreno, autor<br />
de la versión y<br />
director de este<br />
primer montaje<br />
que se hace en<br />
Venezuela de la<br />
mencionada obra.<br />
Con doce actores en escena, “Como<br />
gustéis” relata los contratiempos de<br />
Rosalinda y Celia, dos amigas que lle-<br />
“Como gustéis”<br />
Jesús Vieira<br />
durante su<br />
interpretación.<br />
Cultura, rassegne & tendenze<br />
Teatro<br />
gan al Bosque de Arden; una, disfrazada<br />
de hombre y la otra de campesina.<br />
Las acompaña el disoluto bufón Yesca.<br />
Rosalinda se enamora del joven Orlando,<br />
pero no le puede revelar su identidad;<br />
mientras la campesina Febe, se<br />
enamora del supuesto hombre que es<br />
Rosalinda. Desde aquí parten una serie<br />
de ingeniosos malentendidos, los cuales<br />
deberán atravesar por entretenidos momentos<br />
para ser superados.<br />
Al respecto, nos dice el director y<br />
versionador Javier Moreno: “Como gustéis<br />
abriga la certeza de que todo ha<br />
de acabar bien, porque los interlocutores<br />
acceden a un intercambio con<br />
<strong>Incontri</strong> nº 312 . 35
Cultura, rassegne & tendenze<br />
Teatro<br />
los mejores propósitos. Se<br />
burla la adversidad, que también<br />
existe, se vadean los obstáculos<br />
y se arriba a mejor<br />
meta.”<br />
En la puesta en escena no<br />
hay elementos que distraigan<br />
al público del buen decir de<br />
un excelente elenco conformado<br />
por actores de teatro,<br />
como lo son: Carolina Leandro,<br />
Jesús Vieira, Claudia Nieto,<br />
Nelson Lehmann, Mayte<br />
Parias, Raúl Hernández, Trino<br />
Rojas, Hans Velásquez, Valentina<br />
Castellanos, John David<br />
Peña y el joven actor y<br />
cantante Eduis Guerra, quien<br />
enamora con su hermosa y<br />
melodiosa voz. El arreglo de<br />
las canciones es de Manuelita<br />
Zelwer, la asistencia de<br />
dirección es de John David<br />
Peña y la producción general<br />
de Xiomara Moreno y Valentina<br />
Herz.<br />
Se trata de una comedia ligera,<br />
muy fresca, un canto primaveral<br />
al amor sin ataduras<br />
sociales, sino al encuentro espontáneo<br />
e ingenuo que sólo<br />
se puede producir en el Bosque<br />
de Arden. Lugar de encuentros<br />
fantásticos, una especie<br />
de bosque encantado<br />
donde todo resulta “Como<br />
Gustéis”. Es decir en el acuerdo<br />
de las partes, porque<br />
hay conversión al bien hasta<br />
para los malvados de esta<br />
obra. En esta comedia nos encontramos<br />
con el famoso<br />
monólogo de un bufón melancólico:<br />
“El mundo entero<br />
es un escenario y todos los<br />
hombres y mujeres simplemente<br />
comediantes. Tienen<br />
sus entradas y salidas. Y un<br />
mismo hombre representa<br />
muchos papeles…”.<br />
Xiomara Moreno Producciones<br />
queria deleitar a su<br />
público con una obra feliz, optimista,<br />
alegre y con la que<br />
quiere agradecer el paso junto<br />
en estos quince años de teatro.<br />
Porque “Celebrar es siempre<br />
agradecer”.<br />
José Antonio Barrios Valle<br />
36 . <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
Evangelizar a través de su Arte Sacro, es<br />
la labor que ha desarrollado el pintor y<br />
escultor venezolano Gustavo Martínez<br />
Montiel en su sólida trayectoria que abarca más<br />
de 70 exposiciones tanto internacionales como<br />
nacionales, entre las que destacan: Los Santos<br />
Patronos de Caracas en la Fundación Banco Industrial<br />
de Venezuela; Bienal de Acuarela en el<br />
Museo de Arte Moderno de Cuenca, Ecuador ;<br />
Fundación Rozas Botràn de Guatemala ; Royal<br />
College of Art de Londres ; II Salón Soroptimist<br />
Internacional donde obtuvo el Primer Premio de<br />
Pintura ; Platos por la Vida en la Galería Freites ;<br />
Galería Aguilar de Palma de Mallorca, y Agrupación<br />
de Acuarelistas de Cataluña en Barcelona, España.<br />
Su obra, representada en importantes colecciones<br />
de Venezuela y del exterior, está impregnada<br />
de la religiosidad de su creador ,quien inspirado<br />
por San J. María Escrivá de Balaguer, santifica su<br />
trabajo profesional, en este caso a través del Arte.<br />
Facto Delafé<br />
y las Flores<br />
azules<br />
Marc Barrachina en las voces<br />
y los sintetizadores, Oscar<br />
D’Aniello como vocalista y<br />
autor de las letras, y Helena Miguel en la<br />
voz solista y coros, conforman este grupo<br />
que nos visitó desde Barcelona, España<br />
el domingo 24 de febrero en el Centro Cultural<br />
Chacao (Sala Experimental) con un<br />
concierto se caracterizó por la presencia<br />
de estructuras pop mezcladas con ritmos<br />
hip hop.<br />
Las letras de sus canciones mezclan el<br />
lirismo con el parafraseado típico del<br />
genero, constituyéndose en uno de los<br />
puntos fuertes del grupo. Su ritmo posee<br />
un templo delicadamente tranquilizador<br />
en el que se combinan bases electrónicas, percusiones y teclados, con pequeñas dosis<br />
orquestales.<br />
“Enero en la Playa”, “Mar El Poder del Mar”, “Mediterraneo”, “Fuzz”, “1” y “La Metavolante”<br />
fueron algunos de los temas del concierto de una hora de duración con maravillosas<br />
proyecciones de vídeos y maquinas de hacer burbujas. Globos y papelillos de todos colores<br />
volaban sobre el público que lleno la sala. La cordialidad de los tres jóvenes de la banda fue la<br />
protagonista de la noche.<br />
Alessandro D’Alessandro Galassi<br />
Evangelizar<br />
a través del arte<br />
Gustavo<br />
Martínez,<br />
en<br />
Barcelona,<br />
(España)
<strong>Incontri</strong> nº 312 .<br />
37
Opinioni<br />
Il bullismo a scuola,<br />
qualcosa di più di un problema<br />
Come sempre, i protagonisti<br />
delle tristi storie di bullismo<br />
sono tre: i bulli, la vittima ed<br />
il gruppo che resta a guardare in silenzio;<br />
le violenze sono fisiche, psicologiche<br />
e sessuali.<br />
Gli esperti si sono sempre prodigati a<br />
spiegare che il classico bullo è un adolescente<br />
che ha complicate situazioni<br />
familiari che purtroppo lo rendono prepotente<br />
e violento; in questi ultimi casi<br />
però i bellimbusti sono risultati essere<br />
ragazzi che vivevano in famiglie agiate<br />
a cui non mancava niente e che non avevano<br />
nessun motivo per essere arrabbiati<br />
con il mondo.<br />
Scendono in campo stuoli di psicologi,<br />
i politici, il governo e ognuno dice la<br />
sua.<br />
38 . <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
Tutti sembrano pronti ad intervenire<br />
con dovere d’urgenza a iniziative straordinarie<br />
perché il mondo della scuola<br />
sembra gravemente ammalato.<br />
Gli episodi di violenza si susseguono<br />
sulle cronache dei giornali e coinvolgono<br />
studenti e persino i professori. Si<br />
tratta di episodi preoccupanti che vedono<br />
il branco diretto dai bulli, avventarsi<br />
con violenza contro studenti che sono<br />
modelli di studio, ma ritenuti di poca<br />
muscolatura. Il forte infligge al compagno<br />
una punizione perché è troppo<br />
rispettoso delle regole che invece vanno<br />
infrante per dimostrare alla società che<br />
si ha carattere.<br />
Le vittime di questi gravi episodi non<br />
hanno spesso il coraggio di denunciare<br />
e non li assiste l’omertà del gruppo che<br />
fa da spettatore che si identifica sempre<br />
con i più forti, almeno fino a quando<br />
non viene interrogato dall’autorità di<br />
polizia.<br />
Gli stessi professori sono vittime di<br />
episodi sconvolgenti proiettati senza<br />
pudore al mondo via Internet, con gravi<br />
danni morali per le vittime. Si è arrivati<br />
persino ad episodi che coinvolgono i<br />
professori con questi bulli, non ultimo<br />
una professoressa che reclamava la sua<br />
privacy dopo relazioni intime con uno<br />
studente.<br />
I presidi delle scuole sono colti di<br />
sorpresa perché evidentemente si trovano<br />
di fronte a situazioni che vanno<br />
trattate con accortezza sociale, politica,<br />
amministrativa e quant’altro serva per<br />
evitare che le loro pur sagge e sacro-
sante decisioni, vengano tacciate di autoritarismo.<br />
I professori si trovano in<br />
una situazione di ricatto perché dopo<br />
anni di “mandar giù” si sentono ora<br />
scoppiare con il rischio di compromettere<br />
anche la loro pensione.<br />
Dall’alto dei palazzi ministeriali si<br />
assiste improvvisamente a un pieno riconoscimento<br />
delle funzioni delle autorità<br />
locali con tutte le loro autonomie<br />
decisionali e se ne lavano le mani attenti<br />
a non far rimbalzare le gocce.<br />
Le prime considerazioni generali lasciano<br />
intravvedere una scarsa partecipazione<br />
della famiglia alla formazione dei<br />
figli che difendono a spada tratta di<br />
fronte alle autorità scolastiche, magari<br />
per coprire il fatto che la violenza che si<br />
manifesta a scuola inizia tra le pareti<br />
domestiche.<br />
Prendono a sberle i professori che<br />
bocciano i figli o li minacciano con ritorsioni<br />
di vario tipo e anche questo è un<br />
segno evidente di una prassi che ha la<br />
sua palestra all’ombra del focolare.<br />
“Cosa si può fare ? - si domanda<br />
una professoressa - A volte io e i miei<br />
colleghi ci sentiamo veramente scoraggiati...non<br />
è facile parlare con le<br />
famiglie, pochi sono i casi in cui ci troviamo<br />
di fronte a persone che realmente<br />
si rendono conto dove stanno andando<br />
i loro figlioli e i nostri consigli sono<br />
visti come dei giudizi sul loro modo di<br />
essere padri e madri e quindi accolti<br />
con freddezza e sospetto”.<br />
In una scuola elementare una professoressa<br />
si sfoga: “Questi bambini sono<br />
assetati di affetto, di esperienze, di<br />
abbracci, di colori,di parole, di rassicurazioni<br />
e invece ricevono, nella migliore<br />
delle ipotesi, un nuovo astuccio<br />
o un paio di scarpe nuove... e quando<br />
crescono tutta quella rabbia che sentono<br />
di avere dentro senza nemmeno<br />
capire perchè, spesso si trasforma nella<br />
violenza, nella mancanza di amore<br />
verso il prossimo,quello più vicino a te<br />
e meno fortunato, più sensibile, come<br />
ad esempio un compagno down,o straniero,o<br />
semplicemente più sensibile e<br />
quindi esposto....vedono loro stessi, se-<br />
Opinioni<br />
condo me... e colpiscono quello che<br />
loro non vogliono tornare ad essere<br />
più... con enormi sensi di colpa...”<br />
In che direzione si deve andare?<br />
Ci si accorge che qualche scuola ha<br />
già scelto in sordina cosa fare.<br />
In qualche scuola superiore si promuove<br />
per rimuovere alla svelta, seguendo<br />
il vecchio detto latino ‘promoveatur<br />
ut removeatur’ e che se la veda<br />
poi l’Università che ha toreri più abili<br />
per “divertirsi” coi torelli.<br />
Per rendersene conto non è necessaria<br />
alcuna indagine conoscitiva. Basta<br />
vedere qualche quiz televisivo per misurare<br />
i livelli di cultura dei giovani<br />
lungo il territorio nazionale.<br />
Il fenomeno trova le sue radici profonde<br />
nella nostra società, nella famiglia<br />
e nella convivenza in generale. Gli studenti<br />
non fanno più distinzione tra comportamenti<br />
pubblici e privati con i loro<br />
principi o le loro circostanze.<br />
Bisogna aggiornare i corsi di educazione<br />
civica o fare qualcosa di più?<br />
<strong>Incontri</strong> nº 312 . 39
Los jóvenes venezolanos de<br />
origen veneta hemos vivido y<br />
vivimos realidades semejantes,<br />
que se traducen en una sola idea: la<br />
de vivir en su país natal manteniendo a<br />
la par dos culturas: la venezolana y la<br />
veneta.<br />
Muchos de nosotros hemos enfrentado<br />
en nuestro pasar por la vida la inestabilidad<br />
de, por así decirlo, estar<br />
sentados en dos silla, sin poder comunicar<br />
este dilema a alguien que pudiera<br />
entender; refugiándonos en nosotros<br />
mismos o en la crisálida de la negación<br />
a una realidad. Hay alguno de nosotros<br />
que simplemente, por comodidad o<br />
miedo a enfrentar conflictos internos,<br />
dicen son o Venezolanos o Venetos y<br />
punto; y por el contrario habemos quienes<br />
aceptamos esa dualidad. La verdad<br />
es que, en realidad somos venezolanos,<br />
porque nacimos en este maravilloso<br />
país, debido a que nuestros ancestros<br />
lo escogieron (por una razón u otra) para<br />
inmigrar y somos Venetos ya sea que<br />
poseamos en línea directa, se pudiera<br />
decir, 100% de sangre veneta, en donde<br />
todas las células de nuestro cuerpo gritan<br />
Veneto, Veneto o tengamos sólo un<br />
porcentaje, en donde las células gritan<br />
Veneto, Venezuela. En todo caso son<br />
dos ‘V’.<br />
Es por ello que un grupo de nosotros<br />
hemos pensado, con el apoyo de las<br />
asociaciones venetas y su federación,<br />
de crear una agrupación sin fines de<br />
lucro que englobe a todos los jóvenes<br />
venetos-venezolanos. No solo para conocernos,<br />
sino para oírnos, dialogar,<br />
participar y realizar programas que nos<br />
ayuden a ser mejores personas y profesionales<br />
para nuestro bien, Venezuela<br />
y la Regione Veneto.<br />
Esta agrupación se reorganizará bajo<br />
la tutela temporal del “Comitato Giovani<br />
Veneti all’Estero”, instrumento creado<br />
40 . <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
Venezuela oggi<br />
Jóvenes Venetos<br />
Dos culturas un corazón<br />
por los jóvenes venetos del<br />
mundo bajo la idea de una sola<br />
unidad surgida en el 2005<br />
en Brasil, donde se sostenía<br />
la “Consulta Annuale dei Veneti<br />
nel Mondo”; y la tutela<br />
permanente de la Federazione<br />
delle Associazioni Venete nel Mondo<br />
di Venezuela<br />
En la primera reunión del 14 de Enero<br />
se reunió un grupo reducido de jóvenes<br />
y no tan jóvenes, para concretizar una<br />
idea formal.<br />
La segunda reunión se efectuó el<br />
pasado 23 de Febrero, la siguiente será<br />
el 29 de Marzo y así sucesivamente. Se<br />
pretende ayudar a sus miembros, a<br />
través de programas y proyectos que la<br />
Regione ofrece. La Regione Veneto en<br />
su plan trienal del 2004-2006 condujo<br />
diversos programas destinados a los<br />
jóvenes con temas como: Agricultura,<br />
Asociacionismo, Comercio, Culinaria,<br />
Desarrollo profesional y gerencial, Desarrollo<br />
de la Micro-Empresa. Enología,<br />
Idioma Italiano, Transporte, Turismo, Vinícola<br />
y por supuesto Estadías Culturales.<br />
Para el próximo periodo 2007-2009, la<br />
Regione Veneto propone: además de la<br />
continuidad de los ya realizados en el<br />
pasado; la realización de programas formativos<br />
destinados a los jóvenes que<br />
residen en el exterior, ya sean estos realizados<br />
en sus países de nacimiento en<br />
el Veneto para la radicación laboral en la<br />
provincia para aquellos jóvenes interesados,<br />
en colaboración de los entes<br />
locales, asociaciones de emigrantes,<br />
cámaras de comercio, etc.<br />
Activar, además, la promoción del<br />
“sistema veneto” en los sectores de<br />
producción y económicos-comerciales<br />
mediante cualquier forma útil de iniciativa<br />
involucrando al mundo del asociacionismo<br />
y a las comunidades venetas<br />
en el extranjero.<br />
Esperamos que los jóvenes venezolanos<br />
de origen veneta se interesen por<br />
estas iniciativas que no solo la Federazione<br />
delle Associazioni Venete nel<br />
Mondo di Venezuela, el Comitato Giovani<br />
Veneti all’Estero y la Regione<br />
Veneta están implementando y participen<br />
en masa el 29 de Marzo en la Sala<br />
de Conferencia del Complejo Católico<br />
“Iglesia Nuestra Señora de Pompei”, en<br />
la Alta Florida, a las 10:00am.<br />
Richard Cavallin<br />
richard.cavallin@maquivial.com
<strong>Incontri</strong> nº 312 .<br />
41
Venezuela oggi<br />
Un grupo de jóvenes se reunieron<br />
por segunda vez en<br />
el “Incontro di Giovani<br />
Veneti del Venezuela”, el día 23 de febrero<br />
en las instalaciones del Club Italo<br />
Venezolano de Caracas. Esta iniciativa<br />
se originó hace 3 años por un grupo internacional<br />
de jóvenes descendientes<br />
de inmigrantes provenientes de la Región<br />
del Veneto; reunidos en la ciudad<br />
de Bento Gonçalves en el estado de Rio<br />
Grande do Sul, Brasil.<br />
En el “Incontro” se reunieron 15 jóvenes<br />
descendientes de inmigrantes<br />
provenientes de diversas provincias del<br />
Veneto con la finalidad de colocar los<br />
cimientos para una agrupación formal<br />
de descendientes de inmigrantes venetos<br />
Tuvo la asistencia del Presidente y<br />
Tesorero de la Federación de las Asociaciones<br />
Veneta de Venezuela, Sres. Guillermo<br />
Faccioli y Antonio Buffolo; el Rev.<br />
Joseph Cogo, director de la Revista <strong>Incontri</strong><br />
y el arq. Richard Cavallin, coordinador<br />
del Comitato Giovani Veneti<br />
all’Estero.<br />
Se trataron temas como la historia de<br />
las asociaciones venetas en Venezuela,<br />
la composición del gobierno regional del<br />
Veneto, los programas de la Región para<br />
el trienio 2007-2009, la importancia de<br />
.<br />
42 <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
II encuentro<br />
de los jóvenes Venetos<br />
Dos Dos Dos Dos Dos culturas culturas culturas culturas culturas<br />
un un un un un corazón corazón corazón corazón corazón<br />
En las fotos:<br />
algunos momentos del encuentro.<br />
los jóvenes en las asociaciones y sobre<br />
todo lo que las asociaciones pueden<br />
hacer para los jóvenes y los que estos<br />
pueden hacer por las asociaciones.<br />
El Sr. Faccioli, dio la bienvenida y<br />
describió la formación de las asociaciones<br />
en Venezuela. El Rev. Cogo, exaltó<br />
la iniciativa y exhorto<br />
a su continuación<br />
para que el esfuerzo<br />
realizado<br />
hasta la fecha no se<br />
pierda. El Sr. Antonio<br />
Buffolo explicó<br />
el organigrama y<br />
funciones del gobierno<br />
Regional. El<br />
arq. Cavallin, habló<br />
sobre la creación y<br />
funciones del Comitato<br />
Giovani all’Estero<br />
Intervino el Sr. Sergio Parisi con un<br />
tema inspirador para todos los jóvenes,<br />
exponiendo las diferencias entre las generaciones<br />
de los padres, abuelos y la<br />
de los jóvenes.<br />
Enfatizó que no debemos sentirnos<br />
dos personas diferentes: venezolanos<br />
y venetos; sino que somos una sola persona<br />
venezolanos-venetos y por tal hecho<br />
como venezolanos<br />
tenemos un futuro<br />
y como venetos tenemos<br />
raíces muy profunda;<br />
explicó la importancia<br />
de los programas<br />
y ayudas que la<br />
Región esta realizado<br />
hoy día.<br />
La srta. Patrizia Rossi,<br />
explicó los proyectos<br />
de la Region, como<br />
son: los programas sobre<br />
la tecno-agricultura,<br />
el asociacionismo,<br />
el comercio, el arte culinaria, el desarrollo<br />
profesional y gerencial, el desarrollo de<br />
la Micro-Empresa, proyectos sobre enología<br />
y vinicultura, estudios de italiano,<br />
proyectos para el desarrollo profesional<br />
en los temas de transporte y turismo,<br />
las estadías culturales, programas formativos<br />
destinados a los jóvenes que<br />
residen en el exterior, ya sean estos realizados<br />
en sus países nativos o en el Veneto<br />
para la radicación laboral en la provincia<br />
para aquellos jóvenes interesados,<br />
en colaboración con los entes<br />
locales, asociaciones de emigrantes, cámaras<br />
de comercio, etc. Activar la promoción<br />
del “sistema veneto” en los<br />
sectores de producción y económicoscomerciales<br />
mediante cualquier forma<br />
útil de iniciativa envolviendo al mundo<br />
del asociacionismo y las comunidades<br />
venetas en el extranjero.<br />
Los demás asistentes expusieron sus<br />
inquietudes sobre asistencia social para<br />
los ancianos o personas enfermas y/o<br />
discapacitadas con pocos recursos económicos,<br />
ciudadanía, eventos culturales,<br />
becas, programas de post-grado, etc.<br />
Se concluyo con un ciclo de preguntas<br />
y respuestas, un video sobre la economía<br />
de la Región Veneto y un refrigerio.
Non<br />
hai rinnovato<br />
ancora<br />
l’abbonamento<br />
alla <strong>Rivista</strong><br />
<strong>Incontri</strong> ?<br />
Ricordati<br />
di farlo<br />
al più presto<br />
possibile!<br />
Grazie<br />
<strong>Incontri</strong> nº 312 . 43
Venezuela oggi<br />
Inaugurato il Parco San<br />
p<br />
Franceso in Villa Pompei<br />
Domenica 17 Febbraio anche<br />
il Sole non ha voluto perdersi<br />
lo spettacolo . Dopo una notte<br />
di pioggia è apparso radiante per illuminare<br />
il cielo azzurro di san Antonio de<br />
Los Altos , dando un tocco di magica<br />
allegria alla cerimonia programmata in<br />
Villa Pompei .<br />
S’inaugurava il “Parco San Francesco<br />
d’Assisi “ un tocco in più di bellezza<br />
e di pratica eleganza della nostra Casa<br />
di Riposo che , a ragione , viene indicata<br />
come un hotel di cinque stelle per la sobria<br />
ma funzionale comodità che offre ai<br />
nostri anziani Italiani meno fortunati,<br />
dando loro a piene mani assistenza, protezione<br />
, rispetto e sopratutto tanto tanto<br />
amore .<br />
Il programma della giornata è iniziato<br />
nell’intimità della Cappella con la celebrazione<br />
della Santa Messa officiata da<br />
Sua Eccellenza il Nunzio Apostolico<br />
.<br />
44 <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
Mons. Giacinto Berloco, per ringraziare<br />
il Signore di aver ispirato ed assistito<br />
“gli operai della Sua vigna”nella realizzazione<br />
di questo meraviglioso progetto.<br />
Prima dell’inizio della Santa Messa il<br />
Presidente dell’Associazione Civile Cristoforo<br />
Colombo Avv. Giorgio Mazzucchelli<br />
, ha voluto ricordare e condividere<br />
con i membri della giunta Direttiva , con<br />
tutti i collaboratori e gli amici intervenuti<br />
nella realizzazione del progetto , il<br />
merito e la soddisfazione per il lavoro<br />
compiuto .<br />
La giunta Direttiva, alla fine<br />
della Celebrazione ha voluto con-<br />
Nelle foto:<br />
I diversi momenti della<br />
ceerimonia. La benedizione, il<br />
pubblico presente, le suore di<br />
villa Pompei attorniando al<br />
Sig. Nunzio.<br />
segnare al geniale ed umile Architetto<br />
di Villa Pompei Dr. Antonio Pinzani , una<br />
targa di ringraziamento riconoscente:<br />
“Il GRAZIE di Villa Pompei” .<br />
Preceduti da S.E. Monsignor Berloco,<br />
i presenti si sono poi diretti alla zona del<br />
nuovo parco per procedere alla bene-
dizione della statua del Santo. Era veramente<br />
edificante vedere le persone meravigliate<br />
da tanta bellezza, percorrere i<br />
vialetti del parco nel mezzo di un’esplosione<br />
di verde e del colore dei fiori , frutto<br />
di un sapiente paesaggismo, rinfrescati<br />
dall’alto zampillo di una grande fontana,<br />
il tutto sotto lo sguardo vigile e sorridente<br />
di un San Francesco soddisfatto.<br />
Il Nunzio Apostolico ha quindi benedetto<br />
la statua del poverello di Assisi<br />
invocando la Sua protezione per gli anziani<br />
, per l’anzianato e per noi tutti che<br />
con tanta tenacia e con tanto amore lo<br />
abbiamo voluto e realizzato .<br />
Ci vuoi aiutare?<br />
Abbiamo bisogno di persone<br />
che si incarichino di ottenere<br />
abbonamenti, pubblicità,<br />
distribuzione locale per la<br />
rivista rivista INCONTRI<br />
INCONTRI<br />
Come incentivo offriamo il 20%<br />
dell’ammontare ottenuto.<br />
Vi saremo grati.<br />
PPPPP. . . . . Giuseppe Giuseppe Giuseppe Giuseppe Giuseppe Cogo, Cogo, Cogo, Cogo, Cogo, cs cs cs cs cs<br />
Assorto nella mia commozione, ho<br />
ricordato quando , in un passato lontano<br />
, ricevetti in New Yok la visita di un<br />
carissimo confratello, Padre Ettore Rubin,<br />
mio compagno di Seminario, che mi<br />
disse: “Giuseppe ce l’ho fatta ! Ho<br />
incontrato a Caracas la persona che<br />
mi aiuterà a materializzare il sogno di<br />
una Casa di riposo per quegli anziani<br />
Italiani poveri, abbandonati da tutti e<br />
bisognosi di tutto . Con le nostre sole<br />
forze non avremmo mai potuto farcela.<br />
Si tratta di un uomo che sa il<br />
fatto suo , assistito da tante idee , da<br />
una ottima situazione economica ,<br />
ma sopratutto da un grande cuore<br />
generoso , tanto grande che tu non<br />
lo puoi immaginare ! Mi disse anche<br />
il nome... che in questo momento non<br />
ricordo... e concluse: è la risposta<br />
alle nostre preghiere!, Padre Ettore<br />
vive ed opera negli USA assistendo<br />
l’emigrazione nascosta e clandestina<br />
dei più bisognosi .<br />
Un giorno certamnte tornerà fra noi<br />
per rivedere la grandiosità di un’opera<br />
dovuta sopratutto alla sua intuizione<br />
ed alla sua ansia di bene. Peccato non<br />
Venezuela oggi<br />
averlo qui, oggi, con noi.<br />
La festa , si concluse come tutte le<br />
feste: un Brindisi di buon vino , allietato<br />
da un rinfresco- merenda preparato dalle<br />
nostre care, efficientissime suore, alle<br />
quali va il sincero affettuoso riconoscimento<br />
nostro e della comunità Italiana<br />
, per una impeccabile conduzione di<br />
questa meravigliosa opera di carità .<br />
Una giornata che non si potrà facilmentte<br />
dimenticare: Bravi i nostri Italiani!<br />
Padre Giuseppe Cogo<br />
<strong>Incontri</strong> nº 312 . 45
Sport e tempo libero<br />
Vita sana<br />
Shopping compulsivo?<br />
Avete mai sentito parlare di<br />
shopping compulsivo? di<br />
dipendenza di shopping? Si<br />
tratta di un impulso irrefrenabile ad<br />
acquistare una quantità di oggetti spesso<br />
superflui che si configura come una<br />
vera e propria dipendenza.<br />
La Sindrome di shopping compulsivo<br />
è infatti spesso annoverata tra le cosiddette<br />
“nuove dipendenze” insieme al<br />
gioco d’azzardo, alla dipendenza di internet<br />
e a quella di sport estremi.<br />
Si tratta quindi di dipendenze da un<br />
comportamento definite addiction (per<br />
distinguerle dalle dipendenze di sostanze<br />
come la cocaina o l’alcol).<br />
Potremmo definirle, analogamente a<br />
quanto avviene per anoressia e bulimia,<br />
sindromi “time and culture binding”,<br />
in quanto si tratta di condizioni nelle<br />
quali il disagio individuale trova espressione<br />
attraverso l’esasperazione di modalità<br />
e stili di vita caratteristici della<br />
cultura di appartenenza dell’individuo.<br />
Questo tipo di disturbo spesso conduce<br />
all’acquisto di oggetti, non solo<br />
superflui, ma anche al di fuori delle proprie<br />
possibilità economiche, o che rappresentano<br />
una variante dello stesso<br />
articolo, che spesso finiscono per essere<br />
gettati o regalati.<br />
A grandi linee è possibile distinguere<br />
due tipologie di shopping patologico: lo<br />
46 . <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
shopping patologico come espressione<br />
di patologie quali i disturbi dell’umore<br />
o d’ansia e lo shopping patologico come<br />
espressione di un impulso irrefrenabile<br />
all’acquisto.<br />
Nel primo caso si tratta di un comportamento<br />
compensatorio adottato per<br />
colmare il vuoto o la solitudine, (d’altra<br />
parte a molti è capitato, in condizioni di<br />
assoluta sanità, di concedersi un piccolo<br />
regalo per scacciare la tristezza o il<br />
malumore), nel secondo, invece, di un<br />
Anni ‘enta’<br />
comportamento compulsivo, che cioè<br />
non si può fare a meno di porre in atto.<br />
Nella sindrome di shopping compulsivo<br />
si verifica l’emergere di un bisogno<br />
irrefrenabile che la persona sente di dovere<br />
soddisfare ad ogni costo.<br />
Tuttavia il sollievo dato dall’acquisto<br />
è passeggero e ad esso spesso segue<br />
un sentimento di colpa e di vergogna,<br />
mentre, al contrario, se il comportamento<br />
non viene attuato ne segue un<br />
crescendo di ansia e frustrazione.<br />
Chi è affetto da questo tipo di disturbo<br />
può ritrovarsi a dovere affrontare<br />
situazioni sgradevoli, nelle forme molto<br />
gravi. Possono infatti verificarsi difficoltà<br />
economiche che a volte conducono<br />
fino al dissesto finanziario e tensioni<br />
con i familiari causate dalla mancata<br />
comprensione delle ragioni di un<br />
comportamento che spesso è difficile<br />
riconoscere come problematico e che<br />
quindi spesso viene portato all’attenzione<br />
di uno specialista quando ormai<br />
ha causato ingenti danni psichici e socio-economici.<br />
Salvina Granatelli<br />
Siete entrate negli “enta”? Oppure negli “anta”? Stop: prima di mettervi in testa<br />
idee assurde quali lifting e iniezioni, sappiate che esistono modi in cui il makeup<br />
può aiutarvi a far risplendere il vostro viso togliendo... dieci anni!<br />
Ecco alcune dritte per riuscirci.<br />
Rifinite le sopracciglia. Se non l’avete mai fatto, resterete stupite dal risultato<br />
immediato. Eh no, niente fai-da-te o amica che si improvvisa makeup artist. Provate<br />
a farlo dall’estetista!<br />
Illuminate gli occhi. Usate un correttore illuminante, invece del solito stick un<br />
po’ spento. E ricomprate il piegaciglia della nonna!<br />
Ombretti non perlati. Per l’ombretto, invece, niente iridescenze: servono solo<br />
a sottolineare rughe e piegoline. Usate l’ombretto perlato solo esclusivamente<br />
sotto l’arcata sopraccigliare.<br />
Blush e ancora blush. Per ottenere quel bel colore da “giornata all’aria aperta”,<br />
non dimenticate il blush. Il colore giusto è un rosa pesca, che ringiovanisce ma<br />
non fa effetto mascherone.<br />
Meglio il gloss. I rossetti mat mettono in risalto le rughettine, mentre un bel<br />
gloss con qualche miniglitter dà subito un tono “teen” e fa sembrare anche le<br />
labbra più grandi.
DIVISION DE HOTELES Y RESTAURANTES<br />
PROYECTOS, SUMINISTROS E INSTALACIONES<br />
FABRICACION PROPIA DE EQUIPOS DE ACERO INOXIDABLE<br />
Av. Victoria c/ Calle Chile, Edf. Domus, P.B., Urb. Las Acacias, Caracas 1040, Venezuela<br />
Telfs. 633.02.56 – 633.37.76 – 633.42.03; Telefax 633.47.36; E-mail: domusca@cantv.net<br />
<strong>Incontri</strong> nº 312 . 47
Sport e tempo libero<br />
Pillole<br />
Amedeo Modigliani<br />
Pittore, nato a Livorno nel 1884.<br />
Minato dalla tubercolosi e sentendosi<br />
in fin di vita, Modigliani avrebbe voluto<br />
viaggiare da Parigi a Livorno, dalla madre;<br />
ma non fece in tempo.<br />
La febbre ormai lo divorava.<br />
La sera del 24 gennaio<br />
1920 un suo amico lo trovò<br />
che tremava in tutte le membra<br />
e rantolava.<br />
Un medico, chiamato in<br />
fretta, ordinò il ricovero in ospedale.<br />
Durante il tragitto Modigliani<br />
mormorò: “Italia, cara<br />
Italia!”<br />
Poi perdette conoscenza.<br />
L’indomani morì.<br />
.<br />
48 <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
Angelo Musco<br />
Attore comico, nato a Catania nel<br />
1872.<br />
A Verona, una sera, non c’è in teatro<br />
che uno spettatore solo.<br />
Il segretario della compagnia teatrale<br />
chiede a quella mosca bianca se<br />
vuole di ritorno il prezzo del biglietto<br />
già pagato, o se desidera che si dia invece<br />
la rappresentazione.<br />
“Dite a Musco – risponde lo spettatore<br />
– che, se ha il coraggio di recitare,<br />
io sono qui per applaudirlo”. “Su<br />
il sipario – fa Musco, commosso. –<br />
Ragazzi, sotto...”.<br />
Qualche anno dopo, quando l’attore<br />
siciliano ebbe raggiunto la celebrità<br />
e la fortuna, gli si presentò una<br />
sera in camerino quel tale spettatore di<br />
Verona, ed i due si scambiarono un abbraccio<br />
pieno di affettuosa cordialità.<br />
Giuseppe Mazzini<br />
Uomo politico, nato a Genova nel 1805.<br />
Spesso il patriota ligure si compiaceva di<br />
giocare tiri birboni alla polizia, che lo cercava in<br />
ogni luogo, senza quartiere. Una volta, a Genova,<br />
si venne a sapere che Mazzini era in città, nel<br />
palazzo di un aristocratico.<br />
Immediatamente, un commissario con una<br />
squadra numerosa di poliziotti circonda la villa<br />
ed esegue una minuziosa perquisizione. Vengono<br />
aperte tutte le stanze, armadi, cassettoni; si<br />
bucano persino con le baionette i materassi dei<br />
letti. Niente.<br />
Allora il Commissario lascia il palazzo, accompagnato<br />
alla porta da un cameriere molto<br />
ossequioso, che lo saluta con un profondo inchino.<br />
Quel cameriere era Giuseppe Mazzini.<br />
Dorando Pietri<br />
Maratoneta, nato a Correggio<br />
(Reggio Emilia) nel 1885.<br />
Nella maratona delle Olimpiadi di Londra<br />
del 1908, Pietri tagliò per primo il traguardo ma<br />
venne squalificato, in quando era stato sorretto<br />
gli ultimi trenta metri del percorso da un<br />
giudice di gara.<br />
Dopo l’arrivo l’atleta italiano era così stremato,<br />
che dovette essere sottoposto da un<br />
medico a tecniche di rianimazione.<br />
Durante la gara, col caldo soffocante, aveva<br />
ingerito pastiglie stimolanti. Il maratoneta emiliano,<br />
che divenne l’eroe delle Olimpiadi londinesi,<br />
faceva di professione il fornaio a Carpi<br />
(Modena).<br />
(‘I più grandi’, L. Artioli)<br />
Alfredo Di Stefano<br />
Calciatore argentino nato nel 1926.<br />
Nel 1953, dopo due stagioni di militanza<br />
nella squadra ‘Millonarios’ di Bogotà, Di<br />
Stefano passò a 27 anni al Real Madrid, formazione<br />
in cui esplose subito la sua notorietà<br />
a livello mondiale. Prima di essere acquistato<br />
dai madrilisti, vi furono trattative per un suo<br />
passaggio alla Juventus o alla Roma, ma i due<br />
club italiani reputarono troppo alto il prezzo<br />
del giocatore argentino.<br />
Di Stefano militò quindi undici anni nel<br />
‘Real’, vincendo 9 scudetti, 5 Coppe dei campioni,<br />
e aggiudicandosi due volte il ‘Pallone<br />
d’Oro’ europeo (1957 e ’59).<br />
(‘I più grandi’, L. Artioli)
Jim Clark<br />
Corridore automobilistico scozzese,<br />
nato nel 1936.<br />
Campione mondiale di ‘Formula 1, nel 1963 e<br />
1965, è il solo pilota al mondo per il quale è stato<br />
più facile contare le sconfitte che le vittorie.<br />
Clark corse solo su una vettura, la Lotus, per<br />
otto anni. Un primato di fedeltà: come Mazzola con<br />
l’Inter o Rivera col Milan.<br />
Il fuoriclasse scozzese perse la vita nel 1968, nel<br />
circuito tedesco di Hockenheim, durante una gara<br />
di ‘Formula 2’.<br />
Liguria<br />
Sulla cima del Monte di Portofino, i genovesi<br />
posero nel Medioevo un punto di avvistamento<br />
con fuochi. A cura Con di il bagliore Marco Vardabasso delle fiamme esso si<br />
comunicava dalla Enciclopedia con gli altri punti degli di Aneddoti, allerta, e in tal<br />
modo si trasmettevano Ed. Ceschina velocemente e le notizie a<br />
Genova.<br />
dalla Enciclopedia delle Regioni,<br />
Ed. Aristea<br />
Emilia Romagna<br />
Già ricca d’arte e di cultura nel Medioevo,<br />
Bologna fu sede dall’11º secolo<br />
della più antica Università d’Europa.<br />
Per queste alte tradizioni culturali la<br />
città è chiamata ‘la Dotta’.<br />
Lazio<br />
Oltre i segni ‘morti’ della civiltà romana, che<br />
sono i suoi resti visibili in Europa e nel bacino<br />
del Mediterraneo, vi sono tuttora quelli ‘vivi’.<br />
Questi sono, ad esempio, le lingue neolatine<br />
(italiano, francese, spagnolo, portoghese e<br />
romeno).<br />
Lombardia<br />
Sulla guglia principale del Duomo di<br />
Milano, alta 108 metri, venne collocata nel<br />
1769 la statua della Vergine Maria.<br />
La ‘Madonnina’, alta quattro metri e rivestita<br />
di 3.900 lamine d’oro zecchino, è il<br />
simbolo della metropoli lombarda.<br />
Sport e tempo libero<br />
Pillole<br />
Friuli Venezia Giulia<br />
La bora è un vento freddo e secco<br />
proveniente da nord-est, caratteristico<br />
di Trieste. Essendo più pesante<br />
dell’aria mediterranea, corre rasente il<br />
suolo a forti velocità, fino 170 chilometri<br />
orari.<br />
<strong>Incontri</strong> nº 312 311 . 49
Sport e tempo libero<br />
Sport<br />
Italtuffi<br />
Para China los Juegos<br />
Olímpicos de<br />
Pekín son también<br />
una valiosa ocasión para realizar<br />
otro sueño: intentar dejar<br />
de ser un templo mundial del<br />
tabaco que cada año acaba<br />
con la vida de un millón de<br />
personas.<br />
Si en la mayoría de los países<br />
occidentales fumar se ha<br />
convertido en los últimos años<br />
en una verdadera odisea<br />
a causa de las leyes que prohíben<br />
hacerlo en los lugares<br />
públicos, China está todavía<br />
muy lejos de esas restricciones.<br />
El gigante asiático cuenta<br />
con la mayor cantidad de fumadores<br />
del mundo, unos 350<br />
millones, es decir el 26% de la<br />
población china y un tercio<br />
del total mundial.<br />
En China, convidar un cigarrillo<br />
a un invitado sigue<br />
siendo cortés.<br />
Inclusive los deportistas,<br />
como el héroe Liu Xiang, campeón<br />
del mundo y olímpico<br />
de 100 metros vallas, prestan<br />
su notoriedad a una marca<br />
50 . <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
Ai giochi olimpici<br />
2008, la spedizione<br />
più numerosa della<br />
storia<br />
Mai così tanti. L’Italtuffi si prepara a<br />
partire per le Olimpiadi di Pechino con la<br />
spedizione più numerosa della storia. La Coppa del Mondo<br />
di Pechino, valida come qualificazione alle Olimpiadi, ha<br />
promosso ai Giochi di agosto 8 atleti che si cimenteranno in 5 gare: il primato dei 6 rappresentanti<br />
inviati ad Atene 2004 è superato.<br />
Maria Marconi è una di loro, dopo aver ottenuto la qualificazione<br />
nel trampolino 3 metri, vincendo la gara di recupero<br />
di Coppa del Mondo a Pechino.<br />
L’azzurra ha totalizzato 329,60 punti, precedendo la<br />
sudafricana Jenna Dreyer (291,90 punti) e la messicana Luna<br />
(281,85 punti). Trentesima l’altra azzurra Francesca Dallapè,<br />
Maria Marconi<br />
Vietato fumare!<br />
de cigarrillos.<br />
Sin embargo, y como lo subraya<br />
Ren Mengshan, investigador<br />
en comunicación, los<br />
JO son “un buen medio para<br />
el gobierno para promover<br />
el interés de dejar de fumar y<br />
los beneficios para la salud”.<br />
En todo caso, estos juegos<br />
fueron declarados “no<br />
fumadores”, y el humo estará<br />
prohibido en los lugares donde<br />
serán recibidos los atletas<br />
y los responsables de los JO,<br />
algo que será visto como una<br />
hazaña ante la situación en el<br />
resto del país.<br />
Las autoridades de Pekín,<br />
que en 1996 habían adoptado<br />
medidas sin grandes resultados,<br />
han llegado esta vez a<br />
prohibir el cigarrillo en la mayoría<br />
de los lugares públicos<br />
como restaurantes, escuelas,<br />
hospitales, estaciones de<br />
transporte público, bibliotecas<br />
o museos.<br />
En los hoteles, al menos el<br />
70% de las habitaciones deberán<br />
ser no fumadores.<br />
Desde octubre pasado, los<br />
choferes de taxi de la capital<br />
ya no tienen derecho a fumar<br />
en sus automóviles, al menos<br />
en teoría.<br />
“Apoyamos y felicitamos<br />
al comité organizador de los<br />
JO y a las autoridades de Pekín<br />
por sus medidas.<br />
Los Juegos Olímpicos son<br />
una ocasión valiosa para intentar<br />
cambiar el hábito de<br />
fumar en los lugares públicos<br />
de China y promover a<br />
los atletas como modelos”,<br />
declaró el representante en<br />
China de la Organización<br />
Mundial de la Salud (OMS),<br />
Hans Troedsson.<br />
Señal de que la situación<br />
está evolucionando es que en<br />
la capital se abrió en octubre<br />
pasado el primer restaurante<br />
libre de tabaco.<br />
“Si el “Meizhou Dongpo”<br />
se parece, en el aspecto, a<br />
Pekin:<br />
Mascotta<br />
mania per tutti i gusti...<br />
cualquier establecimiento<br />
chino con su cocina y su arquitectura<br />
tradicionales, su<br />
particularidad es que no hay<br />
ceniceros.<br />
Hemos pensado que tener<br />
un restaurante para no fumadores<br />
sería bueno para<br />
recibir unos JO ‘ecológicos’.<br />
La restauración es en sí misma<br />
una industria basada en<br />
la salud, y un ambiente sin<br />
humo será mejor”, afirma Guo<br />
Xiaodong, uno de los responsables<br />
de esa cadena.<br />
“Al principio perdimos<br />
clientes, pero al darse cuenta<br />
de que eso es bueno para<br />
la salud y que la comida es<br />
siempre igual, los clientes<br />
terminaron por aceptarlo. Y<br />
además hay mucha gente que<br />
quiere comer en un ambiente<br />
sin humo”, explicó Guo.
<strong>Incontri</strong> nº 312 .<br />
51
Sport e tempo libero<br />
La pagina letteraria<br />
.<br />
52 <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
‘La porti un bacione<br />
a Firenze...’<br />
Edoardo Spadaro<br />
Il Ristorante dove<br />
si mangia bene<br />
Salone per banchetti<br />
Musica in vivo<br />
Avenida Principal de El Bosque,<br />
detrás de FEDECAMARAS, Caracas.<br />
E-mail: davittorio@hotmail.com<br />
Telfs: 731.0098 / 731.1755 -<br />
Telefax: 731.0160<br />
Partivo una mattina co’i’ vapore<br />
e una bella bambina gli arrivò.<br />
Vedendomi la fa: Scusi signore!<br />
Perdoni, l’è di’ ffiore, sì lo so.<br />
Lei torna a casa lieto, ben lo vedo<br />
ed un favore piccolo qui chiedo.<br />
La porti un bacione a Firenze,<br />
che l’è la mia città<br />
che in cuore ho sempre qui.<br />
La porti un bacione a Firenze,<br />
lavoro sol per rivederla un dì.<br />
Son figlia d’emigrante,<br />
per questo son distante,<br />
lavoro perchè un giorno a casa tornerò.<br />
La porti un bacione a Firenze:<br />
se la rivedo e’ glielo renderò.<br />
Bella bambina! Le ho risposto allora.<br />
Il tuo bacione a’ccasa porterò.<br />
E per tranquillità sin da quest’ora,<br />
in viaggio chiuso a chiave lo terrò.<br />
Ma appena giunto a’ccasa te lo mgiuro,<br />
il bacio verso i’ccielo andrà sicuro.<br />
Io porto il tuo bacio a Firenze<br />
che l’è la tua città ed anche l’è di me.<br />
Io porto il tuo bacio a Firenze<br />
nè mai, giammai potrò scordarmi te.<br />
Sei figlia d’emigrante,<br />
per questo sei distante,<br />
ma stà sicura un giorno a’ccasa tornerai.<br />
Io porto il tuo bacio a Firenze<br />
e da Firenze tanti baci avrai.<br />
L’è vera questa storia e se la un fosse<br />
la può passar per vera sol perchè,<br />
so bene e’lucciconi e quanta tosse<br />
gli ha chi distante dalla Patria gli è.<br />
Così ogni fiorentino ch’è lontano,<br />
vedendoti partir ti dirà piano:<br />
La porti un bacione a Firenze;<br />
gli è tanto che un ci vò; ci crede?<br />
Più un ci stò!<br />
La porti un bacione a Firenze;<br />
un vedo l’ora quando tornerò.<br />
La nostra cittadina<br />
graziosa e sì carina,<br />
la ci ha tant’anni eppure la<br />
un n’invecchia mai.<br />
Io porto i bacioni a Firenze<br />
di tutti i fiorentini che incontrai.
A l menos cinco mil orquídeas adornaron esta Semana<br />
Santa al Nazareno de San Pablo, una tradición que data<br />
desde hace más de 300 años, en la que los devotos de la Sociedad<br />
del Nazareno de San Pablo seleccionan y acondicionan<br />
las miles de orquídeas que adornan a Dios hijo. Las hay<br />
blancas, amarillas, anaranjadas y la emblemática morada en<br />
sus diversas tonalidades. Cada una va colocada en un pequeño<br />
recipiente en forma cilíndrica que contiene agua y que se<br />
prolonga de manera puntiaguda en uno de sus extremos, usado<br />
para sujetar la flores tanto a un arco que le sirve de respaldo al<br />
Nazareno, como a otros adornos que engalanan la talla.<br />
Venezuela, por contar con tantas especies, ha nombrado a<br />
la Orquídea como la flor Nacional.<br />
Sport e tempo libero<br />
<strong>Incontri</strong> nº 312 . 53
Sport e tempo libero<br />
Cocina<br />
Cheesecake de ricotta<br />
y mascarpone<br />
La ricota (del italiano ricotta, a su vez<br />
del latín recocta, “recocida”) o requesón<br />
es un producto lácteo similar al queso,<br />
obtenido de un segundo procesamiento<br />
del suero lácteo producido como derivado<br />
en la elaboración de quesos de pasta<br />
blanda.<br />
De color blanco, sabor suave y textura<br />
blanda y granulosa, es un elemento crucial<br />
en la cocina italiana, empleándose para<br />
postres y platos salados por igual; es uno<br />
de los rellenos tradicionales para la pasta.<br />
Debido a la herencia italiana, figura<br />
también de manera prominente en la gastronomía de muchos países, entre ellos Venezuela.<br />
La ricotta es optima para rellenar pasta (ravioli, tortelloni, canelones o lasaña) o en postres; mezclada con miel, fruta o frutos<br />
secos, es un tradicional dulce casero. Endulzada, es el relleno principal de los cannoli sicilianos, y uno de los ingredientes clave<br />
en la elaboración de la cassata siciliana.<br />
Los ingredientes:<br />
• 250 gr de Ricotta<br />
• 250 gr de Mascarpone<br />
(se puede cambiar por otro queso)<br />
• 6 huevos<br />
• 100 gr de azúcar<br />
• La raspadura de un limón<br />
• Dos cucharadas soperas de Maizena<br />
• Un poco de azúcar y agua para caramelizar el molde<br />
Preparación de la Cheescake:<br />
Se comienza por preparar una fuente refractaria en la que<br />
quepa el molde que vamos a usar. Se pone con agua en el hor-<br />
.<br />
54 <strong>Incontri</strong> nº 312<br />
no a 250º. A continuación se carameliza el molde y se reserva.<br />
Luego se separan las claras de las yemas. Se montan las<br />
claras a punto de nieve y se le añade poco a poco la mitad del<br />
azúcar, y se reserva. Se baten bien las yemas con el resto del<br />
azúcar, y cuando blanquea se añaden los quesos y la maizena<br />
y se bate hasta conseguir una masa homogénea. Se incorporan<br />
las claras con movimientos envolventes y se pone en el mode<br />
caramelizado<br />
Se pone en el horno al baño maría a 250º durante los primeros<br />
10 minutos, y luego se baja el horno a 180º y se continua la<br />
cocción hasta que esté cuajada. Dependiendo del horno puede<br />
ser de 30 a 45 minutos. Se pincha y cuando el palito sale limpio,<br />
ya está. Se deja enfriar y se desmolda dándole la vuelta<br />
como si fuera un flan. Se puede adornar con fresas. Le ocurre<br />
como a los flanes, que está “más rico” de un día para otro.
<strong>Incontri</strong> nº 312 .<br />
55
.<br />
58 <strong>Incontri</strong> nº 312
<strong>Incontri</strong> nº 312 .<br />
59
.<br />
60 <strong>Incontri</strong> nº 312
<strong>Incontri</strong> nº 312 .<br />
61