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Maggio 2011 - num. 02 - Sfera Blu

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VENTILCONVETTORI<br />

A BASSO CONSUMO ENERGETICO<br />

di Luca Binaghi<br />

Direttore Commerciale Sabiana SpA<br />

La direttiva europea 2010/31/UE del<br />

19 maggio 2010 sulla prestazione energetica<br />

negli edifici impone (articolo 9)<br />

che entro il 31 dicembre 2<strong>02</strong>0 tutti gli<br />

edifici di nuova costruzione siano edifici<br />

a energia “quasi zero”, vale a dire che<br />

dovranno consumare solo l’energia<br />

che sono in grado di produrre.<br />

L’obiettivo è promuovere il miglioramento<br />

della prestazione energetica<br />

degli edifici obbligando gli Stati membri<br />

dell’Unione Europea a definire i requisiti<br />

minimi di prestazione energetica degli<br />

stessi 1 .<br />

Ogni singolo Stato dunque, non sempre<br />

in sintonia l’uno con l’altro, sta adottando<br />

specifiche tecniche che permettono<br />

di determinare il fabbisogno di<br />

energia termica dell’edificio, sia per la<br />

climatizzazione invernale che per quella<br />

estiva (per l’Italia, UNI TS 11300). A livello<br />

Europeo sono in via di definizione,<br />

per ogni tipologia di componente che<br />

consuma energia, valori minimi di efficienza,<br />

obbligatori per i produttori a<br />

partire da date ormai prossime.<br />

Uno dei sistemi più utilizzati per climatizzare<br />

gli alberghi e, più in generale,<br />

gli ambienti di lavoro quali gli uffici, è<br />

quello che prevede i ventilconvettori<br />

come unità terminali in ambiente e le<br />

unità di trattamento dell’aria per il ricambio<br />

dell’aria.<br />

Grazie alla sua grande versatilità (è<br />

possibile avere una temperatura differente<br />

per ogni postazione di lavoro),<br />

ai ridotti consumi energetici, ai contenuti<br />

livelli sonori e all’elevato comfort<br />

ambientale, oltre all’ottimo rapporto<br />

costo-prestazioni, tale sistema è particolarmente<br />

diffuso non solo nei paesi<br />

mediterranei, soggetti a repentini cambiamenti<br />

delle condizioni dell’aria esterna,<br />

ma anche nella maggior parte<br />

delle nazioni nel mondo.<br />

sommario<br />

04 bluedit / maggio <strong>2011</strong><br />

Le pompe di calore di ultima generazione,<br />

alle quali i terminali sono generalmente<br />

collegati, permettono di<br />

ottenere consumi energetici complessivi<br />

dell’intero impianto perfettamente in<br />

linea con i prossimi requisiti europei 2 .<br />

A partire dal 2009 alcuni produttori<br />

europei di ventilconvettori, tra cui la<br />

nostra società, hanno progettato una<br />

nuova generazione di ventilconvettori<br />

a basso consumo energetico, con motori<br />

elettronici di tipo brushless a magneti<br />

permanenti gestiti da una<br />

scheda inverter, con consumi<br />

elettrici estremamente ridotti.<br />

Rispetto ad un fan coil tradizionale<br />

- termine inglese equivalente a ventilconvettore-,<br />

il consumo elettrico si<br />

riduce sino ad un quarto (a valori inferiori<br />

a 10 W) ed è possibile variare la<br />

portata dell’aria in maniera continua,<br />

con grande beneficio sia dal punto di<br />

vista dei livelli sonori (in media inferiori<br />

di 3dB(A) nell’uso quotidiano), sia dal<br />

punto di vista del controllo della temperatura<br />

in ambiente (con meno oscillazioni<br />

rispetto al valore desiderato).<br />

Inoltre nuove generazioni di sistemi di<br />

regolazione e controllo, ormai in produzione,<br />

rendono tale soluzione parti-<br />

1. Il testo<br />

della Direttiva<br />

è facilmente<br />

scaricabile da Internet,<br />

ad esempio dal sito<br />

del CTI (Comitato<br />

Termotecnico Italiano),<br />

www.cti2000.it.<br />

2. Consiglio, per chi<br />

fosse interessato<br />

ad approfondire<br />

l’aspetto energetico<br />

di tali sistemi, il testo<br />

di Michele Vio, attuale<br />

presidente Aicarr,<br />

e Matteo Rigo,<br />

Impianti idronici<br />

e sistemi VRF-VRV,<br />

un confronto ragionato<br />

in 70 domande, edito<br />

da Editoriale Delfino.<br />

colarmente interessante anche in impianti<br />

con un <strong>num</strong>ero contenuto di ventilconvettori,<br />

consentendo un ritorno<br />

sull’investimento in pochi anni e con<br />

vantaggi immediati sulla qualità della<br />

climatizzazione ambientale. Le prestazioni<br />

dichiarate dai costruttori di ventilconvettori<br />

possono essere certificate<br />

da una società indipendente di diritto<br />

privato chiamata Eurovent Certification<br />

(www.eurovent-certification.com), con<br />

sede a Parigi.<br />

La certificazione attualmente ha carattere<br />

volontario ma è stata scelta<br />

dalla maggior parte dei costruttori europei<br />

per dare ulteriore garanzia al<br />

cliente in merito alla veridicità dei dati<br />

dichiarati a catalogo.<br />

A partire dal <strong>2011</strong>, i fan coil verranno<br />

classificati da Eurovent in base alla<br />

loro efficienza energetica. I migliori<br />

saranno in classe A, i peggiori in classe<br />

G. L’efficienza si ottiene attraverso una<br />

formula matematica che mette in relazione<br />

le prestazioni termiche con i<br />

consumi elettrici, pesandole alle differenti<br />

velocità.<br />

La classificazione è stata studiata in<br />

modo tale che, con l’attuale tecnologia,<br />

soli i ventilconvettori con motori elettronici<br />

soddisfano i requisiti delle due<br />

migliori classi. E’ quindi molto probabile<br />

che nei prossimi anni la domanda di<br />

ventilconvettori con motori elettronici<br />

cresca sino a superare quella con motori<br />

tradizionali, sotto la spinta di una<br />

maggiore sensibilità verso gli apparecchi<br />

a basso consumo energetico,<br />

di un minor costo di produzione e delle<br />

direttive che impongono o incentivano<br />

proprio tali soluzioni.

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