VisionPoint Veronica Vitale Manolo D'Esposito - brands oi
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originali Apecar della stilista Valeria<br />
Ferlini, che ha trasformato il mitico<br />
veicolo a tre ruote in boutique<br />
itinerante per le proprie collezioni.<br />
Un approccio analogo, ma su dimensioni<br />
decisamente diverse, è<br />
stato adottato da Puma, la celebre<br />
marca di abbigliamento sportivo,<br />
che ha creato lo Shipping Container<br />
Store: una ventina di container a tre<br />
piani, per una superficie totale di<br />
oltre mille metri quadrati, progettati<br />
per essere smontati e rimontati<br />
in diverse parti del mondo.<br />
Philips, invece, ha proposto un<br />
paio di anni fa il Simplicity Store,<br />
allestito per un mese, nel periodo<br />
natalizio, in via Borgonuovo a Milano.<br />
Il primo “temporary store della<br />
semplicità”, come è stato definito,<br />
era dedicato a chi desiderava allontanarsi<br />
per un momento dal caos<br />
cittadino e dalla frenetica ricerca di<br />
regali, per “vivere in prima persona<br />
nuove esperienze di benessere”.<br />
Obiettivo di Philips era infatti<br />
superare l’associazione del brand<br />
con l’ambito degli elettrodomestici,<br />
per far conoscere e sperimentare,<br />
attraverso un percorso sensoriale,<br />
tutta la gamma dei prodotti legati<br />
all’healthcare, al lifestyle e al benessere.<br />
Si è trattato sicuramente<br />
un esperimento ben riuscito, con<br />
3.200 visitatori in meno di un mese<br />
e un effetto a cascata legato al passaparola:<br />
un risultato che conferma<br />
le potenzialità offerte dalla formula<br />
del “negozio a tempo”.<br />
Qualche anno fa Nivea, con un<br />
temporary store pensato per ringiovanire<br />
la propria immagine,<br />
raggiunse l’impressionante cifra di<br />
60.000 visitatori in soli 30 giorni<br />
di apertura, mentre, sul versante<br />
moda, la storica maison Louis Vuit-<br />
<br />
MARKETING<br />
ton lancerà un suo pop up store<br />
direttamente sulla promenade della<br />
Cr<strong>oi</strong>sette, in occasione del prossimo<br />
Festival del Cinema di Cannes.<br />
I fattori strategici per la buona riuscita<br />
di un’azione di questo tipo, un<br />
ibrido tra retail e comunicazione,<br />
sono stati studiati da Francesca<br />
Zorzetto, docente di retail marketing<br />
e autrice – insieme a Francesco<br />
Catalano - di “Temporary Store. La<br />
strategia dell’effimero”. Zorzetto li<br />
ha approfonditi e illustrati in occasione<br />
di Ordine & Extra-Vaganze<br />
2011, convegno promosso a Milano<br />
da POPAI, l’associazione per il<br />
marketing e il retail.<br />
Primo e imprescindibile elemento<br />
di cui tenere conto, nell’elaborare<br />
una strategia che punti a sfruttare<br />
le potenzialità del temporary store,<br />
è l’obiettivo (o gli obiettivi) da<br />
raggiungere.