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2. SCARICA: Le medicazioni nelle ulcere croniche - prima pagina

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64<br />

5.1. Ancora sulla detersione<br />

L’obiettivo della detersione di una ferita è<br />

quello di sciogliere e lavare i detriti superficiali<br />

<strong>prima</strong> della medicazione.<br />

Questo non deve essere confuso con l’antisepsi,<br />

nella quale l’obiettivo è quello di ridurre il<br />

livello di batteri nel letto della ferita.<br />

La detersione dell’ulcera è sempre necessaria,<br />

ad ogni cambio di medicazione, e può essere<br />

effettuata irrigando la lesione con abbondante<br />

soluzione fisiologica o ringer lattato mediante<br />

una siringa o una spruzzetta sterile, indirizzando<br />

il getto in direzione trasversale, onde favorire<br />

l’asportazione meccanica dei detriti presenti<br />

sul letto della ferita, ma delicatamente.<br />

Elenchiamo vari tipi di detergenti e soluzioni:<br />

Soluzione salina: isotonica salina sempre<br />

appropriata e sicura per detergere una ferita.<br />

Soluzione di ringer lattato: grazie alla composizione<br />

ricca di sali di potassio è in grado di<br />

aumentare il trofismo cutaneo.<br />

Iodopovidone diluito in acqua: ampio spettro<br />

antimicrobico, tossico per i fibroblasti, i globuli<br />

rossi e i globuli bianchi a meno che non<br />

sia notevolmente diluito. Può causare tossicità<br />

da iodio quando usato su ferite con notevole<br />

superficie.<br />

Soluzione di Lugoi (ipoclorito diluito in<br />

acqua): efficace contro stafilococco e streptococco,<br />

facilita il controllo dell’odore e liquefa<br />

il tessuto necrotico. Tossico sui fibroblasti, può<br />

causare erosioni alla cute sana circostante.<br />

Acido acetico: soluzione diluita d’aceto bianco<br />

in soluzione fisiologica (1-2%), può aiutare<br />

nel controllo della Pseudomonas e dell’odore.<br />

Tossico per i fibroblasti, può causare erosioni<br />

alla cute sana perilesionale.<br />

Perossido d’idrogeno diluito in acqua: causa<br />

detersione attraverso un’azione di effervescenza.<br />

Tossico per i fibroblasti, non deve essere<br />

zaffato in tragitti fistolosi per l’alto rischio<br />

d’embolia gassosa e non deve essere usato per<br />

irrigazione forzata a causa dei rischi d’enfisema<br />

sottocutaneo. Non ha potere antisettico.<br />

Agenti detergenti commerciali: la maggior<br />

parte contengono agenti attivi di superficie in<br />

quantità non tossiche per ripulire la superficie<br />

delle lesioni dai detriti.<br />

Ancora una volta attenzione alla sterilità. La<br />

sepsi è fondamentale perché oltre ad avere<br />

una lesione aperta l’ospite è in generale poco<br />

capace di gestire una colonizzazione batterica.<br />

Possono essere sufficienti guanti in lattice non<br />

sterili ma con essi non bisogna avere contatti<br />

con strumentario non sterile come lampade,<br />

micromotori, riuniti, cassetti. Bisogna farsi<br />

aiutare da personale qualificato o preparare<br />

tutto l’occorrente poggiandolo su un telino<br />

sterile e poi iniziare la detersione e la medicazione.<br />

Anche le soluzioni detergenti ed i<br />

disinfettanti dovrebbero essere mantenuti o in<br />

contenitori autoclavabili o nei propri contenitori<br />

originali possibilmente di dimensioni piccole,<br />

in modo da essere sostituiti con una certa<br />

frequenza. Usare poi spruzzette sterili come<br />

siringhe senza ago e mai alambicchi di dubbia<br />

provenienza e la cui punta è esposta agli agenti<br />

esterni o peggio messa sulle lesioni aperte.<br />

C’è da tenere presente che l’applicazione di<br />

una soluzione fredda può provocare vasocostrizione,<br />

con una conseguente riduzione dell’apporto<br />

nutrizionale del tessuto di granulazione,<br />

lo stop della mitosi (ferma al di sotto dei<br />

32°C), comparsa di sintomatologia dolorosa.<br />

E’ consigliabile usare soluzioni a 37°C.<br />

La cute perilesionale deve essere adeguatamente<br />

protetta e si deve evitare la secchezza<br />

usando solo creme idratanti specifiche.<br />

Principi fondamentali di una med. avanzata<br />

1. gestire l’ambiente umido all’interfaccia<br />

con la ferita;<br />

<strong>2.</strong> permettere lo scambio gassoso d’ossigeno,<br />

anidride carbonica e vapore acqueo;<br />

3. garantire l’isolamento termico (35-<br />

37°C);<br />

4. essere impermeabile ai microrganismi;<br />

5. non contenere particelle contaminanti;<br />

6. non aderire e quindi ridurre il trauma al<br />

momento del cambio;<br />

7. essere confortevole;<br />

8. avere alta assorbenza;<br />

9. essere sterilizzabile;<br />

10. essere monouso;<br />

11. avere intervalli di cambio sufficiente-

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