2. SCARICA: Le medicazioni nelle ulcere croniche - prima pagina
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3.3. La terapia iperbarica<br />
Non possiamo dimenticare di citare l’ossigeno<br />
terapia iperbarica per l’influenza positiva<br />
sui processi riparativi. In sintesi ricordiamo<br />
che essa è utile: consentendo la replicazione<br />
fibroblastica e la stabilizzazione del collageno,<br />
come battericida e/o batteriostatico per l’effetto<br />
diretto sui batteri anaerobi e per l’incremento<br />
di attività di macrofagi e polimorfonucleati, per<br />
l’attività sul circolo arterioso e venoso aumentando<br />
la concentrazione plasmatica dell’ossigeno<br />
ed il suo gradiente artero-venoso, per il<br />
marcato effetto antiedema che migliora il ritorno<br />
venoso ed il drenaggio linfatico e corregge<br />
l’eventuale vasodilatazione ipossica.<br />
In caso di infezione il trattamento iperbarico<br />
deve iniziare il più precocemente possibile, ad<br />
alta pressione almeno nella fase iniziale. La<br />
<strong>prima</strong> valutazione della lesione deve essere<br />
effettuata dopo 15 sedute. Se l’andamento è<br />
negativo sarà necessario un trattamento demolitivo.<br />
La valutazione finale si effettua dopo 25<br />
sedute mentre i cicli erogati sono di 40 sedute.<br />
L’approccio multidisciplinare è fondamentale<br />
e, anche secondo l’opinione degli esperti, non<br />
può mancare quello podologico.<br />
Case Study 13<br />
Uomo cinquantenne, diabetico, neuropatico.<br />
Sotto una ipercheratosi, dall’apparenza<br />
innocua situata alla III MF, appare una<br />
lesione ulcerativa di natura neuropatica di<br />
grado Wagner 1 (malperforante plantare).<br />
3.4. Il processo di guarigione<br />
<strong>Le</strong> <strong>ulcere</strong> evolvono verso la guarigione attraverso<br />
tre fasi: infiammatoria, granulazione,<br />
riepitelizzazione.<br />
Nella <strong>prima</strong> fase l’infiammazione acuta perilesionale<br />
ha la funzione di limitare l’estensione<br />
del danno; la seconda e la terza fase sono<br />
riparative. Se i margini della lesione sono<br />
vicini o possono essere riavvicinati da punti<br />
di sutura, si ha “guarigione per <strong>prima</strong> intenzione”:<br />
i monconi dei capillari e dei piccoli<br />
vasi interrotti esercitano una reciproca azione<br />
direttiva alla proliferazione endoteliale, fino<br />
ad unirsi con le loro estremità. La circolazione<br />
ritorna gradualmente nella norma ed in<br />
pochi giorni si ha la guarigione.<br />
Se i margini della lesione sono discostati,<br />
come capita spesso <strong>nelle</strong> <strong>ulcere</strong>, o quando<br />
vi è perdita di sostanza, si ha “guarigione<br />
per seconda intenzione”. Caratteristica tipica<br />
della guarigione per seconda intenzione è la<br />
formazione di tessuto di granulazione.<br />
Il processo riparativo inizia dai margini dell’ulcera,<br />
da dove migrano i fibroblasti che<br />
producono la matrice extracellulare e da<br />
dove si formano i nuovi capillari; si produce<br />
L’ulcera viene detersa con soluzione fisiologica<br />
dopo il curettage podologico.<br />
Si nota il classico tessuto fibroso bianco<br />
perilesionale. La lesione va a guarigione<br />
nell’arco di una settimana anche grazie ad<br />
una ortoplastia di riallineamento e di compenso<br />
dell’insufficienza del primo raggio.