2. SCARICA: Le medicazioni nelle ulcere croniche - prima pagina
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Il processo di guarigione di un’ulcera dipende<br />
principalmente da tre fattori: la riduzione dell’insulto,<br />
la cura della ferita e il buon apporto<br />
di nutrienti.<br />
Ipotizzando la riduzione o l’eliminazione dell’insulto<br />
(p.e. da pressione, microtraumatica,<br />
vascolare), la guarigione delle <strong>ulcere</strong> non può<br />
fare a meno di un’adeguata cura della ferita che<br />
si suddivide in: detersione, rimozione del tessuto<br />
necrotico, uso di <strong>medicazioni</strong> adeguate.<br />
3.1. La detersione dell’ulcera<br />
<strong>Le</strong> lesioni ulcerative guariscono quando sono<br />
“pulite” perciò devono essere libere da tessuti<br />
non vitali come croste e necrosi, da eccessive<br />
secrezioni e da altri detriti. Se la detersione<br />
(debridment o sbrigliamento) è inadeguata,<br />
la guarigione potrebbe rallentare o addirittura<br />
complicarsi con l’infezione.<br />
I metodi di detersione possono essere: a) chirurgici<br />
o para-chirurgici, b) autolitici od enzimatici,<br />
c) meccanici.<br />
a) I metodi chirurgici consistono nell’asportazione<br />
del materiale inerte, infetto o necrotico e<br />
nell’apertura dei tramiti fistolosi eventualmente<br />
presenti. I vantaggi di questa tecnica sono: rapidità<br />
di esecuzione, controllo diretto dell’operatore,<br />
versatilità <strong>nelle</strong> diverse localizzazioni<br />
anatomiche, basso costo. Gli svantaggi sono:<br />
la necessità di dover spesso ricorrere ad una<br />
anestesia locale (specie in <strong>ulcere</strong> ischemiche), i<br />
rischi di sanguinamento e le “complicanze chirurgiche”.<br />
In ogni caso questa tecnica dovrebbe<br />
essere sempre eseguita in ambiente idoneo e da<br />
personale medico e podologo adeguatamente<br />
addestrati. Rientra in questo metodo anche il<br />
curettage podologico delle ipercheratosi perilesionali.<br />
b) Il debridment autolitico implica l’attivazione<br />
dei macrofagi e degli enzimi proteolitici endogeni<br />
(metalloproteasi, elastasi, collagenasi,<br />
desossiribonucleasi, fibrinolisina, etc.) che colliquano<br />
e separano in modo spontaneo tessuto<br />
necrotico ed escara da tessuto sano sul quale<br />
non sono attivi, in particolari condizioni di pH,<br />
umidità e temperatura. I materiali idonei per<br />
questa tecnica sono idrogels, idrocolloidi, etc.<br />
che vengono coperti da film semipermeabili<br />
trasparenti. I vantaggi sono: la facilità d’esecuzione,<br />
l’assenza di algia, la possibilità di gestione<br />
diretta da parte del paziente o dai familiari<br />
in pazienti allettati. Gli svantaggi sono: l’impossibilità<br />
d’applicazione in pazienti ischemici,<br />
su <strong>ulcere</strong> infette, la macerazione del tessuto<br />
perilesionale, l’impossibilità d’uso in pazienti<br />
deambulanti, la possibilità di sensibilizzazione<br />
nei confronti dei componenti, il costo.<br />
Il debridment enzimatico si basa su enzimi<br />
esogeni applicati sull’escara idratata perché gli<br />
enzimi non sono attivi su escara dura e secca.<br />
Non deve essere usato in contemporanea a<br />
detergenti ed antisettici.<br />
c) A questi metodi si aggiunge la metodica<br />
classica di tipo meccanico con garza sterile e<br />
soluzione fisiologica volta, con la delicatezza<br />
opportuna, a rimuovere fisicamente con<br />
spruzzetta e tamponamento i residui organici<br />
presenti sul letto della ferita. Tale detersione<br />
va effettuata ogni qualvolta si effettui la medicazione:<br />
il cambio della medicazione prevede<br />
infatti almeno un’irrigazione od un risciacquo<br />
con soluzione fisiologica o ringer lattato, mentre<br />
il materiale disciolto può essere allontanato<br />
delicatamente con una garza sterile o semplicemente<br />
con l’irrigazione. Attenzione alla sterilità:<br />
la spruzzetta deve essere sterile e monouso;<br />
si preferisce solitamente una siringa sterile usa<br />
e getta.<br />
Se è presente sul fondo della lesione tessuto di<br />
granulazione, esso è molto delicato e potrebbe<br />
danneggiarsi con una detersione troppo violenta<br />
o con l’uso di un disinfettante. La detersione<br />
potrebbe essere invece inefficace se viene usata<br />
poca energia. Il compromesso viene trovato<br />
sulla base delle condizioni dell’ulcera (presenza<br />
di un fondo libero e granuleggiante, di escara<br />
necrotica o di fibrina, di un processo infettivo<br />
in atto) e sulla base delle caratteristiche della<br />
lesione stessa.<br />
La scelta tra la detersione meccanica e le strategie<br />
di trattamento topico, per rimuovere il<br />
tessuto necrotico, è empirica. Non esistono<br />
studi comparativi tra la detersione chirurgica,<br />
rispetto a quella enzimatica, a quella chimica o