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2. SCARICA: Le medicazioni nelle ulcere croniche - prima pagina

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tissutale. In condizioni di normalità, i rapporti<br />

strutturali e molecolari tra cheratinociti<br />

epidermici e mastociti del derma sono tali da<br />

garantire il corretto trofismo cutaneo.<br />

In presenza di uno stimolo non fisiologico o<br />

una iperstimolazione cutanea, le interazioni<br />

tra mastociti e cheratinociti cambiano alterando<br />

i normali ritmi di rinnovamento ed<br />

esfoliazione dei cheratinociti epidermici. Il<br />

risultato è il progressivo ispessimento dello<br />

strato corneo che realizza una ipercheratosi.<br />

Alterazioni delle proprietà cutanee possono<br />

contribuire ad alterare la biomeccanica e le<br />

pressioni plantari. La cute nella popolazione<br />

diabetica è meno elastica a causa del meccanismo<br />

di glicosilazione non enzimatica delle<br />

proteine. La glicosilazione della cheratina<br />

aumenta nei diabetici, ed è strettamente correlata<br />

al controllo della glicemia.<br />

La xerosi cutanea è un’altra condizione che<br />

si riscontra nei pazienti diabetici, e deriva da<br />

Profilassi nell’ulcera neuropatica<br />

• Asportare le ipercheratosi<br />

• Ridurre l’ipercarico subito almeno con un<br />

feltraggio temporaneo<br />

• Lo scarico adeguato può essere anche il<br />

solo feltraggio temporaneo (in assenza di<br />

lesione di continuo), da mantenere in situ<br />

anche per alcune settimane e fino alla successiva<br />

visita podologica (vedi foto)<br />

• Per una protezione strutturale e per attivare<br />

la fase riabilitativa è fondamentale il<br />

progetto di ortoplastia in silicone<br />

• L’ortoplastia in silicone è spesso necessaria<br />

sull’ulcera neuropatica per attivare<br />

la fase riparativa riducendo o annullando<br />

i conflitti e gli ipercarichi. A volte infatti<br />

tali ipercarichi non sono risolvibili solo con<br />

plantare ortopedico e scarpa speciale.<br />

• Dedicare attenzione all’igiene con acqua<br />

tiepida con bassa concentrazione di disinfettante<br />

clorato (soluzione di Lugoi)<br />

• Asciugare bene e delicatamente fra le dita<br />

• Utilizzare creme specifiche dermoadiuvanti<br />

(p.e. CAPSIPOD, DIAPODIL)<br />

anidrosi causata dalla perdita della funzione<br />

nervosa simpatica secondaria alla neuropatia<br />

autonomica. Tutto ciò conduce verso ipercheratosi<br />

spesse e dure.<br />

Se un’ipercheratosi viene trascurata, la cute<br />

continuerà ad ispessirsi creando quindi una<br />

forza di pressione e confricazione con la<br />

prominenza ossea. <strong>Le</strong> deformità del piede, le<br />

anomalie della deambulazione e la limitata<br />

mobilità articolare sono tutte destinate a sfociare<br />

in un alterato carico biomeccanico del<br />

piede, con elevata compressione plantare e<br />

con un possibile aumento del carico trasversale<br />

non valutabile con la baropodometria e<br />

quindi spesso non risolvibile con i plantari<br />

ortopedici a contatto totale. Sulle dita apicalmente<br />

o dorsalmente o sulla pianta del piede,<br />

molto spesso possono offrire una soluzione<br />

le ortoplastie di protezione metatarsale,<br />

interdigitali e/o sovradigitali. <strong>Le</strong> ortoplastie<br />

in silicone (in Podikon22/44) possono risolvere<br />

l’aumento di carico traversale oltre che<br />

l’ipercarico pressorio, quando modellate in<br />

carico od in carico parziale (vedi III volume<br />

della collana PODOLOGIA), ovvero quando<br />

sono modellate in toto o in parte attraverso<br />

la deambulazione del paziente col silicone<br />

ancora in fase di reticolazione.<br />

In queste zone ispessite e non dolenti, a seguito<br />

del traumatismo ripetuto durante la deambulazione,<br />

si sviluppa un processo di autolisi<br />

infiammatoria ed un ematoma.<br />

In questa fase si avrà un ulteriore ispessimento<br />

cutaneo nella sede di maggior carico, che<br />

si comporta da corpo estraneo e determina la<br />

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