2. SCARICA: Le medicazioni nelle ulcere croniche - prima pagina
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aderente, a margini delimitati rispetto alla cute<br />
circostante. A volte si assiste alla comparsa di<br />
piccole <strong>ulcere</strong> alla periferia dell’ulcera primitiva<br />
tipo “satellitosi” con possibile confluenza.<br />
In foto un caso di arteriopatia obliterante su<br />
stesso soggetto diabetico settantenne con lesione<br />
ischemica al quinto dito laterale ed interdigitale,<br />
con onicolisi. La lesione pre-ulcerativa<br />
è stata di natura micotica.<br />
L’ulcera non si realizza quando i meccanismi<br />
di compenso arteriolare e capillare al deficit<br />
irrorativo riescono ad assicurare un flusso<br />
sufficiente per il metabolismo basale. Il perdurare<br />
della situazione ischemica o il suo peggioramento<br />
o l’intervento di condizioni che<br />
improvvisamente ne determinano un precipitoso<br />
aggravamento, finiscono per compromettere<br />
in maniera irrimediabile il precario equilibrio<br />
emodinamico microcircolatorio. D’altra<br />
parte gli stessi meccanismi compensatori,<br />
innescati per bypassare la situazione ischemica,<br />
finiscono per instaurare un furto ematico<br />
locale dall’area ipossica verso aree limitrofe.<br />
Infatti l’apertura di circoli collaterali, possibile<br />
laddove è assicurata una risposta miogenica<br />
parietale e non <strong>nelle</strong> aree ischemiche, peggiora<br />
l’ischemia di queste ultime.<br />
Allo stesso modo la vasoparalisi arteriolare<br />
indotta da metaboliti prodotti dai tessuti ischemici<br />
annulla la capacità contrattile parietale<br />
(vasomotion) ultima ed esigua spinta emocinetica<br />
verso i microvasi. Inoltre il comportamento<br />
funzionale di questi ultimi compromessi<br />
dalla cronica ipossia non facilita gli scambi<br />
ematotissutali.<br />
Ulcera ischemica: quadro clinico diagnostico<br />
Segni e sintomi della vasculopatia periferica<br />
• Cute secca, lucida, sottile, atrofica (per<br />
l’assenza dello strato lipidico sottocutaneo),<br />
assenza di attività dei bulbi piliferi,<br />
unghie spesse e sclerotiche a conformazione<br />
irregolare e crescita lenta<br />
• Polsi arteriosi periferici assenti<br />
• Pallore all’elevazione (ritardato riempimento<br />
venoso)<br />
• Arrossamento dell’arto pendente<br />
• Facile stancabilità nella deambulazione,<br />
claudicatio intermittens<br />
• Ipotermia acrale con senso di freddo<br />
al piede<br />
• Bruciore alle dita<br />
• Crisi vasomotorie ed impotenza (II<br />
stadio)<br />
• Dolore a riposo e notturno (III stadio)<br />
(nel diabetico neuropatico il sintomo<br />
dolore può essere ridotto o assente)<br />
• Comparsa di lesioni trofiche (IV stadio)<br />
• Fissurazioni interdigitali ed <strong>ulcere</strong> di<br />
grandezza variabile solitamente di piccole<br />
dimensioni<br />
• Forma a stampo<br />
• Margini netti<br />
• Fondo poco o niente essudante, necrotico<br />
emorragico<br />
• Gangrena<br />
• Localizzazione solitamente in posizione<br />
acrale, apicalmente alle dita o sul<br />
dorso, sulla parte esterna del piede in<br />
zona perimalleolare, a volte sulla regione<br />
anteriore della gamba<br />
• Un trauma anche lieve o microtrauma,<br />
un banale evento infettivo locale ne<br />
causa spesso l’origine<br />
• Tessuto perilesionale di colore rosso<br />
porpora o bluastro più o meno edematoso<br />
associato alla alterata permeabilità<br />
capillare ed alla prolungata posizione<br />
declive dell’arto per ridurne il dolore<br />
• Molto dolente soprattutto di notte,<br />
esacerbato dalle manovre di cruentazione