2. SCARICA: Le medicazioni nelle ulcere croniche - prima pagina
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Ricordiamo che per la prevenzione è essenziale<br />
ribadire ad ogni visita quali siano i<br />
potenziali pericoli e le condizioni che possano<br />
favorire la comparsa di lesioni.<br />
I pazienti infatti tendono a dimenticare ed<br />
uno dei compiti più importanti del podologo,<br />
è rinforzare il messaggio preventivo. Infatti<br />
il lavoro di prevenzione non ha mai fine, per<br />
tutta la vita del paziente e può essere portato<br />
a termine in maniera dignitosa nei 15 minuti<br />
di seduta.<br />
Nella fase di terapia, prevenzione o riabilitazione,<br />
l’eventuale ortoplastia deve sempre<br />
essere progettata con accuratezza e la protesi<br />
in silicone sempre considerata come strumento<br />
sanitario potenzialmente di grande utilità<br />
ma altrettanto pericolosa se trattata con<br />
superficialità o non usata correttamente.<br />
Per tal motivo in presenza o meno di rischio<br />
ulcerativo o di lesione in atto, una ortoplastia<br />
in silicone di protezione o riallineamento<br />
deve essere realizzata nel rispetto della normativa<br />
vigente (marcatura CE come tutti i<br />
presidi sanitari).<br />
Deve essere sempre studiata attraverso una<br />
sua simulazione con feltraggio temporaneo;<br />
una volta realizzata deve essere rivista dopo<br />
24 ore e quindi dopo 2gg, 7gg ed eventualmente<br />
rimodellata o fatta exnovo se i risultati<br />
non sono compatibili con gli obiettivi o con<br />
le previsioni o se presenta imperfezioni.<br />
L’ortoplastia non deve dare fastidio e deve<br />
poter essere alloggiata in tutte le scarpe.<br />
La <strong>prima</strong> ortoplastia su piede complicato<br />
deve sempre essere morbida, confortevole e<br />
sottile. Poi eventualmente sostituita con ortesi<br />
più rigida (shore superiore al 22) ed ancora<br />
più sottile.<br />
Un podologo superficiale o che ritiene di<br />
“non aver tempo” (!?), è preferibile che non<br />
si dedichi a questo tipo di ortoplastie. Il “non<br />
avere tempo” vuol dire solo non desiderare o<br />
non sentirsi in grado di affrontare e risolvere<br />
il problema del paziente, ma solo di rimandarlo<br />
di settimana in settimana con il solito<br />
curettage. Non ci vuole tempo per risolvere<br />
i problemi di ipercarico o di conflitto fra i<br />
raggi. Ci vuole esperienza e metodo.<br />
<strong>Le</strong> ortoplastie presentate in questo volume<br />
sono state realizzate infatti in 15 minuti.<br />
Inoltre il podologo deve curare molto la<br />
comunicazione col paziente ed i familiari<br />
per l’addestramento all’uso delle ortoplastie<br />
e per la sensibilizzazione della necessità di<br />
una corretta igiene e profilassi, una corretta<br />
calzatura della protesi, il suo lavaggio e conservazione<br />
(altri 5 minuti di tempo).<br />
Il podologo impegnato nella prevenzione e<br />
nel trattamento del piede complicato deve<br />
considerare la sua professione come un<br />
impegno continuo, come una continua sfida,<br />
come una continua messa in discussione<br />
delle proprie capacità di analisi (delle deformità<br />
del piede) e di sintesi (dei presidi),<br />
in cui lo studio dei casi clinici deve essere<br />
parte imprescindibile del lavoro. Altrimenti<br />
possono solo presentarsi scottanti delusioni<br />
e pericoli professionali.<br />
In caso di peggioramento della lesione preulcerativa<br />
o ulcerativa o in caso di nuova<br />
lesione o sovrapposizione infettiva invitare<br />
il paziente a recarsi prontamente a<br />
visita medica. In tal modo si condivide la<br />
responsabilità sul caso, si integra la terapia<br />
chirurgica/farmacologica e ci si avvale<br />
di un ulteriore punto di vista, rimodulando<br />
eventualmente gli obiettivi sanitari a breve e<br />
medio termine.<br />
In caso di segni iniziali di macerazione<br />
interdigitale ma con un miglioramento della<br />
lesione pre-ulcerativa o ulcerativa, è opportuno<br />
eliminare il silicone in eccesso negli<br />
spazi interdigitali o sostituire l’ortoplastia in<br />
silicone con altra a shore più elevato (superiore<br />
al 22), con minore porosità, spessori<br />
più ridotti.<br />
Consigliare inoltre di lavare l’ortoplastia la<br />
sera, di asciugare con meticolosità gli spazi<br />
interdigitali e di applicare un fungistatico o<br />
un antimicotico in polvere se del caso.<br />
Reinviare sempre a visita medica (almeno<br />
periodicamente) per condividere la responsabilità<br />
sul caso ed integrare le valutazioni.<br />
Il perdurare di un rischio macerazione interdigitale<br />
deve far ridurre l’applicazione dell’ortoplastia<br />
o sospenderne l’uso.<br />
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