2. SCARICA: Le medicazioni nelle ulcere croniche - prima pagina
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1.1. Primi accenni introduttivi all’argomento<br />
Quando si produce una lesione della cute<br />
inizia a prodursi immediatamente una secrezione<br />
sierosa ricca di proteine che fuoriesce<br />
dalle venule e, dopo qualche minuto, dalle<br />
pareti dei capillari. La produzione di essudato<br />
sieroso è una delle prime manifestazioni<br />
della reazione infiammatoria. L’essudato portandosi<br />
in superficie evapora trasformandosi<br />
in crosta. Quest’ultima di fatto sostituisce<br />
momentaneamente l’epidermide proteggendo<br />
la lesione dagli agenti esterni e mantenedola<br />
ad una temperatura costante fra i 35 ed<br />
i 37°C in cui il processo di mitosi cellulare<br />
raggiunge la sua massima velocità, mentre si<br />
ha il suo blocco al di sotto dei 32°C.<br />
Il successivo processo di guarigione avviene<br />
per scivolamento delle cellule epiteliali<br />
provenienti sia dai margini della lesione che<br />
dalle ghiandole sebacee, sudoripare e dai follicoli<br />
piliferi presenti al di sotto della crosta.<br />
La riparazione tissutale in ambiente umido,<br />
che è la base del wound-care e delle <strong>medicazioni</strong><br />
avanzate, altera necessariamente in<br />
maniera profonda l’ambiente in cui la lesione<br />
fisiologicamente guarisce. Infatti la medicazione<br />
occlusiva impedisce artificialmente<br />
la formazione dell’escara, non consentendo<br />
all’essudato di seccarsi, per cui le cellule epidermiche<br />
migrano più facilmente attraverso<br />
la superficie della lesione. Questo porta alla<br />
guarigione in tempo nettamente inferiore,<br />
in quanto non si presentano ostacoli alla<br />
migrazione cellulare, come di fatto avviene<br />
invece nel loro forzato passaggio al di sotto<br />
dell’escara. Ma la presenza dell’essudato<br />
clinicamente può essere un problema perché<br />
l’ambiente umido si presta più facilmente<br />
allo sviluppo di contaminazioni batteriche e<br />
micotiche. Pertanto in questo tipo di medicazione<br />
è fondamentale la stretta gestione<br />
dell’essudato, consentendo al tempo stesso di<br />
mantenere un ambiente umido a livello della<br />
lesione, ma ad umidità controllata.<br />
La gestione dell’essudato ed il controllo termico<br />
è dunque la chiave di volta del woundcare<br />
ed è l’argomento che prenderà nettamente<br />
più spazio durante tutta la trattazione.<br />
Protocollo podologico al piede complicato<br />
1. Anamnesi podologica<br />
<strong>2.</strong> Esame obiettivo biomeccanico podologico,<br />
include:<br />
- esame biomeccanico dell’arto inferiore<br />
- esame podoscopico podografico<br />
- analisi della deambulazione<br />
- valutazione posturale.<br />
3. Valutazione della deformità, delle zone di<br />
ipercarico, delle lesioni preulcerative, delle<br />
eventuali lesioni ulcerative.<br />
4. Valutazione grado di rischio ulcerazione.<br />
5. Trattamento del piede, include:<br />
- Curettage podologico, ungueale e delle<br />
lesioni preulcerative<br />
- Detersione e medicazione delle eventuali<br />
lesioni ulcerative<br />
- Protezione delle zone di ipercarico con<br />
feltraggio temporaneo come test per l’eventuale<br />
ortoplastia in silicone di protezione/<br />
riallineamento<br />
- Consiglio di eventuali ulteriori esami strumentali<br />
e della medicazione ideale galenica<br />
o avanzata<br />
- Prevenzione complicanze, igiene e profilassi,<br />
creme dermoadiuvanti specifiche<br />
- Consegna di una relazione sintetica con<br />
la terapia podologica/riabilitativa. Bisogna<br />
prevedere l’invio al medico dopo la <strong>prima</strong><br />
visita se si ritengano necessarie indagini<br />
di approfondimento diagnostico o ad ogni<br />
visita ove si valutasse un peggioramento o<br />
la comparsa di lesioni.<br />
6. Rivalutazione del caso a distanza di una<br />
settimana, due settimane, un mese a partire<br />
dal punto 3.<br />
7. All’acquisizione di ogni nuovo esame<br />
strumentale o alla comparsa di una nuova<br />
complicanza, ripetere lo screening podologico<br />
a partire dal punto 4.