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- programmazione della periodicità dei controlli<br />
podologici e degli interventi di supporto di natura<br />
ortesica atti a prevenire le recidive;<br />
- attivazione di uno stretto rapporto con il territorio<br />
(medici di medicina generale, assistenza domiciliare,<br />
ecc.) per la gestione del paziente finalizzata al controllo<br />
delle recidive.<br />
Questo percorso assistenziale ed i protocolli correlati<br />
ed implementati nell’esperienza di Montegranaro, sono<br />
molto simili a quelli proposti da Frykberg e sintetizzati<br />
nelle figure di pag 85. In esse il podologo è definito<br />
“gatekeeper”, guardiano del benessere del piede,<br />
Il servizio di diabetologia della zona territoriale gestisce<br />
la prevenzione e lo screening di base, per la complicanza<br />
del piede diabetico e provvede ad inviare il paziente<br />
nel centro specialistico.<br />
La salute del piede è condizionata anche dalle calzature,<br />
che, se inadeguate, spesso sono causa scatenante delle<br />
lesioni ulcerative e delle deformità dell’avampiede. Per<br />
questo motivo si è reso indispensabile creare una rete di<br />
collaborazione tra i podologi e le aziende calzaturiere<br />
attraverso un percorso di informazione e di ricerca,<br />
finalizzato alla introduzione di nuove tecnologie e sensibilità<br />
in ambito calzaturiero.<br />
Attualmente la Regione Marche é una delle poche che<br />
sta affrontando il problema amputazioni in maniera considerata<br />
soddisfacente (Pagliari).<br />
Nel totale, i pazienti con lesioni e con AOP (Arteriopatia<br />
Ostruttiva Periferica), sono circa l’89%, sia nei diabetici<br />
che nei non diabetici.<br />
Drammatico è l’elevato numero dei pazienti con lesioni<br />
ulcerative giunti all’osservazione nei primi anni di sperimentazione,<br />
e soprattutto la gravità delle loro lesioni.<br />
Infatti i trattamenti in urgenza nei pazienti al 4° stadio<br />
sono stati per il 73% la PTA o trattamento chirurgico,<br />
per l’8% l’amputazione come unica soluzione, per<br />
il 19% il trattamento farmacologico ed il ricovero in<br />
malattie infettive per la terapia medica intensiva o presso<br />
l’U.O. di Chirurgia o Ortopedia per il debridment<br />
chirurgico delle osteomieliti.<br />
Occorre soffermarsi sul tempo medio di permanenza<br />
delle lesioni <strong>prima</strong> dell’invio del paziente al Centro<br />
Sperimentale (tempo medio circa 110 giorni) e sul fatto<br />
che la maggior parte di loro, pur essendo diabetici, sono<br />
stati inviati dal podologo e dal MMG e non dai Centri<br />
antidiabetici. Nel totale, i pazienti con lesioni e con AOP<br />
(Arteriopatia Ostruttiva Periferica), sono circa l’89%, sia<br />
nei diabetici che nei non diabetici: ciò dimostra la scarsa<br />
prevenzione di base rivolta al problema vascolare.<br />
I dati positivi si riscontrano sul tempo medio di guarigione<br />
delle lesioni e sui pazienti che dal 4° stadio sono<br />
ritornati ad un 3° o 2° stadio Fontaine. Guarendo in un<br />
tempo medio di 39 giorni, questi pazienti sono tornati ad<br />
avere una buona qualità della vita, legata ad un miglioramento<br />
della deambulazione, alla riduzione del fattore<br />
di rischio ulcerazione oltre ad aver evitato l’intervento<br />
demolitivo di amputazione.<br />
Ma il rapporto col paziente non finisce con la guarigione.<br />
La riduzione dei fattori di rischio è tale se lo screening<br />
podologico è continuo ed è demandato non solo<br />
ai podologi del centro di Montegranaro, ma è integrato<br />
anche con i podologi presenti sul territorio.<br />
Figure tratte dal Piano Podologico regionale Marche.<br />
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