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78<br />

Caso Clinico 21<br />

Uomo ultrasessantenne, diabetico da 25, neuropatico.<br />

Ulcera al polpastrello alluce piede dx per flittene<br />

infetto indotto da scarpa incongrua.<br />

Durante la fase di detersione dell’ulcera infetta si è<br />

utilizzata garza imbevuta con soluzione fisiologica e<br />

perossido di idrogeno al 50%. Prima di incidere il<br />

flittene la parte è stata ulteriormente detersa applicando<br />

garza imbevuta con iodopovidone e soluzione<br />

fisiologica al 50%. Le garze applicate esternamente<br />

possono essere le comuni garze sterili, ma attenzione<br />

ad evitare l’applicazione di masse (impattanti)<br />

eccessive. Meglio prevedere medicazioni che favoriscano<br />

lo scarico della lesione. Le garze applicate nei<br />

percorsi fistolosi devono essere “orlate” affinché i fili<br />

di cotone non si sciolgono dalla fibra per restare nell’ulcera.<br />

Alcune medicazioni avanzate permettono<br />

di gestire questo problema nelle ulcere cavitarie.<br />

In generale le fistole dovrebbero essere sempre<br />

aperte e tutta la lesione portata a vista, i flemmoni<br />

e le raccolte purulente incise, drenate e zaffate da<br />

personale competente. L’autonomia del podologo è<br />

limitata ad interventi incruenti.<br />

La scelta delle medicazioni deve basarsi su:<br />

• Classificazione Topografica<br />

• Classificazione dello Stadio<br />

• Classificazione dello Stato<br />

5.4. La medicazione avanzata<br />

Già nel 1962, con la pubblicazione degli studi di<br />

Winter su Nature, la medicazione assume nuovi presupposti<br />

superando il concetto di essiccamento della<br />

ferita ed introducendo quello di “mantenimento di un<br />

microclima umido” ad umidità controllata (Winter).<br />

Non bisogna dimenticare che tutte le cellule del nostro<br />

organismo vivono in un habitat umido veicolo di<br />

nutrimento e mezzo locomotore.<br />

Nel controllo dell’ambiente umido è incluso: sottrarre<br />

umidità per assorbimento se l’essudato è in eccesso,<br />

per evitare macerazione tissutale; donare umidità<br />

immagazzinata nella medicazione, se c’è disidratazione;<br />

gestire i tessuti necrotici e gli scambi gassosi.<br />

Il controllo della temperatura fra i 35° ed i 37°C è<br />

altrettanto importante.<br />

La ricerca sulle medicazioni ha portato all’elaborazione<br />

tecnologica di materiali molto sofisticati. Il<br />

loro utilizzo risulta tuttavia ottimale solo su ferite od<br />

ulcere non infette e previo un attento controllo delle<br />

condizioni al contorno ed all’evoluzione dell’ulcera.<br />

Un ulteriore problema, presente nella medicazione del<br />

piede, è dato dalla difficoltà di eseguire delle medicazioni<br />

perfettamente occlusive visto che la forma del<br />

piede facilita la formazione di pieghe dei materiali<br />

sintetici utilizzati, e quindi di pertugi e canalicoli,<br />

facili vie alla contaminazione batterica o alla troppa<br />

rapida essiccazione superficiale della lesione.<br />

Fondamentale con il dressing è anche l’applicazione<br />

corretta dell’eventuale terapia elasto compressiva.<br />

5.5. Principali tipi di medicazioni avanzate<br />

Oggi possiamo disporre di medicazioni assorbenti, a<br />

bassa aderenza, a base di alginati o di polimeri naturali<br />

o sintetici, films semipermeabili, schiume di poliuretano,<br />

idrogels, medicazioni antibatteriche all’argento,<br />

al carbone, che permettono di offrire soluzioni ad ogni<br />

situazione o problema, e medicazioni biocompatibili<br />

riassorbibili o non, che possono permettere la protezione<br />

dei fattori di crescita endogeni o la “sterilizzazione”<br />

della lesione.<br />

Qui di seguito si esemplificano modalità d’impiego,<br />

vantaggi ed eventuali svantaggi.<br />

5.5.1. Alginati<br />

Gli alginati sono medicazioni <strong>prima</strong>rie costituite da sali<br />

di calcio e/o sodio di due acidi: l’acido glucuronico e<br />

l’acido mannuronico. A contatto con la ferita essudante<br />

si trasformano in un gel idrofilico attraverso un processo<br />

di scambio ionico.

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