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76<br />

usare bende, cerotti, gancetti o medicazioni adesive<br />

applicate direttamente sulla cute, solitamente molto<br />

sottile e fragile.<br />

E’ possibile bloccare la medicazione con film semipermeabili,<br />

medicazioni avanzate già provviste di fissaggio,<br />

con cerotto di carta che aderiscono alla cute con<br />

maggiore delicatezza nel fissaggio e nella rimozione.<br />

La rimozione dei cerotti di carta dovrebbe avvenire<br />

inumidendo la parte con soluzione fisiologica previo<br />

tamponamento, così come le medicazioni provviste<br />

di fissaggio (con un allungamento nella direzione<br />

della tangente all’area di applicazione in modo da far<br />

penetrare aria e garantire lo scollamento delicato del<br />

film). Queste cautele permettono di gestire il rischio di<br />

generare lesioni da stripping.<br />

Dai margini dell’ulcera inizia generalmente la guarigione:<br />

vanno pertanto “osservati con attenzione e<br />

cruentati con delicatezza” finché il processo di granulazione<br />

non si avvia. Nella fase di riparazione la<br />

medicazione (se avanzata) può eventualmente essere<br />

sostituita anche a distanza di più giorni. Si potrebbe<br />

arrivare anche al cambio una volta a settimana a patto<br />

che non ci sia rischio di infezione, essudato troppo<br />

intenso o troppo povero non gestito nel migliore dei<br />

modi dalla medicazione stessa e non ci sia un deterioramento<br />

della medicazione che incida sulle proprietà<br />

di isolamento dall’ambiente esterno, di omeostasi<br />

termica e pressoria.<br />

Non è mai possibile mantenere la medicazione per più<br />

giorni se si usa una galenica tradizionale (garza sterile<br />

inumidita o medicazioni poco aderenti) che va sostituita<br />

almeno una volta al giorno facendo attenzione al<br />

corretto posizionamento delle garze ed al bendaggio<br />

per garantire buona copertura ed isolamento, ed anche<br />

lo scarico della parte.<br />

5.2. Ancora sull’irrigazione e la detersione<br />

L’obiettivo della detersione di una ferita è quello di<br />

sciogliere e lavare i detriti superficiali <strong>prima</strong> della<br />

medicazione. La detersione non deve essere confusa<br />

con l’antisepsi (utile per ridurre il livello di batteri nel<br />

letto della ferita) o con l’irrigazione. L’irrigazione dell’ulcera<br />

è sempre necessaria, ad ogni cambio di medicazione,<br />

e può essere effettuata irrigando la lesione<br />

con abbondante soluzione fisiologica o ringer lattato<br />

mediante una siringa o una spruzzetta sterile, indirizzando<br />

il getto in direzione trasversale, onde favorire<br />

l’asportazione meccanica dei detriti presenti sul letto<br />

della ferita.<br />

Elenchiamo vari tipi di detergenti e soluzioni:<br />

Acqua di rubinetto: se potabile.<br />

Soluzione salina: isotonica salina sempre appropriata<br />

e sicura, se sterile.<br />

Soluzione di ringer lattato: grazie alla composizione<br />

ricca di sali di potassio aumenta il trofismo cutaneo.<br />

Iodopovidone diluito in acqua o in soluzione fisiologica:<br />

ampio spettro antimicrobico, tossico per i fibroblasti,<br />

i globuli rossi e i globuli bianchi, meno tossico se<br />

notevolmente diluito (1%) (JBI). Può causare tossicità<br />

da iodio su ferite con notevole superficie o cavitarie.<br />

Soluzione di Sodio Ipoclorito: efficace contro stafilococco<br />

e streptococco, facilita il controllo dell’odore<br />

e liquefa il tessuto necrotico. Se molto diluita (0.05%)<br />

mantiene ottime qualità antisettiche e pare sia non (o<br />

poco) tossico sui fibroblasti.<br />

Acido acetico: soluzione diluita d’aceto bianco in soluzione<br />

fisiologica (1-2%), può aiutare nel controllo della<br />

Pseudomonas e dell’odore. Tossico per i fibroblasti,<br />

può causare erosioni alla cute sana perilesionale.<br />

Perossido d’idrogeno diluito in acqua: causa<br />

detersione attraverso un’azione di effervescenza.<br />

Tossico per i fibroblasti, non deve essere zaffato in<br />

tragitti fistolosi per il rischio d’embolia gassosa e non<br />

deve essere usato per irrigazione forzata a causa dei<br />

rischi d’enfisema sottocutaneo. Non ha potere antisettico<br />

(essendo diluito).<br />

Agenti detergenti commerciali: la maggior parte contengono<br />

agenti attivi di superficie in quantità tale da<br />

ripulire la superficie delle lesioni dai detriti. E’ opportuno<br />

assicurarsi di un PH bilanciato e che contenga agenti<br />

non ionici.<br />

Ancora una volta attenzione alla sterilità. L’antisepsi è<br />

fondamentale perché oltre ad avere una lesione aperta<br />

l’ospite è in generale meno capace di gestire un’infezione.<br />

Possono essere sufficienti guanti in lattice non sterili,<br />

indossati su mani lavate, ma con essi non bisogna<br />

avere contatti con superfici contaminate (o sporche)<br />

come lampade, micromotori, riuniti, cassetti. Bisogna<br />

farsi aiutare da personale qualificato o preparare tutto<br />

l’occorrente poggiandolo su un telino pulito e poi iniziare<br />

la detersione, l’irrigazione, la medicazione.<br />

Principi fondamentali di una med. avanzata<br />

1. gestire l’ambiente umido all’interfaccia con la<br />

ferita;<br />

2. permettere lo scambio gassoso d’ossigeno, anidride<br />

carbonica e vapore acqueo;<br />

3. garantire l’isolamento termico (35-37°C);<br />

4. essere impermeabile ai microrganismi;<br />

5. non contenere particelle contaminanti;<br />

6. non aderire e quindi ridurre il trauma al<br />

momento del cambio;<br />

7. essere confortevole;<br />

8. avere alta assorbenza;<br />

9. essere sterilizzabile;<br />

10. essere monouso;<br />

11. avere intervalli di cambio sufficientemente<br />

lunghi.

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