SCARICA IL VOLUME SU LESIONI CUTANEE ... - prima pagina
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E’ detto antisettico “ideale”, l’antisettico che risponde<br />
in modo adeguato ai seguenti requisiti:<br />
-attività biocida ad ampio spettro;<br />
-rapidità d’azione ed effetto residuo, cioè lunga persistenza<br />
dell’attività biocida;<br />
-sicurezza d’uso, intesa come innocuità, atossicità per<br />
l’uomo alla concentrazione d’uso;<br />
-istofilia, cioè la compatibilità della sostanza rispetto<br />
ai tessuti viventi;<br />
-facilità di applicazione;<br />
-economicità di gestione.<br />
Ed inoltre dovrebbe avere:<br />
-buona stabilità chimica;<br />
-assenza di fenomeni irritanti o sensibilizzanti derivanti<br />
dall’applicazione dell’antisettico;<br />
-assenza di effetti che ostacolano e ritardano il processo<br />
di riparazione tissutale, la cicatrizzazione, dovuti al<br />
meccanismo d’azione del principio attivo;<br />
-non induzione di resistenze batteriche.<br />
Gli antisettici più usati che descriveremo sono gli<br />
Alogeni e derivati, gli Ossidanti, i Sali di ammonio<br />
quaternario, gli Alcool, i Derivati dell’argento, i<br />
Derivati guanidici, i Metalli pesanti e derivati.<br />
-Alogeni e derivati: Hanno alta affinità per l’idrogeno<br />
per cui lo sottraggono ai substrati proteici, ossidandoli;<br />
inoltre denaturano protidi, glicoproteine e lipoproteine,<br />
combinandosi con i loro gruppi -SH (p.e. composti<br />
del cloro quali Amuchina e Coramina, composti dello<br />
iodio quali i derivati iodoalcolici come Tintura di<br />
iodio, Alcool iodato). Sono assai irritanti, e sono indicati<br />
per cute sana.<br />
Le soluzioni acquose dei composti del cloro sono molto<br />
meno irritanti se a bassa concentrazione (0,05%), ed<br />
hanno ottime qualità disinfettanti. Sono consigliate<br />
dagli Esperti anche in assenza di infezione, per permettere<br />
una detersione della parte trattata podologicamente<br />
in cui può esserci potenzialmente una lesione o una<br />
abrasione (p.e. dopo curettage podologico e/o trattamento<br />
ungueale) per garantire il mantenimento della<br />
“sterilità” o meglio un abbattimento della carica batterica<br />
superficiale. Fondamentale la bassa concentrazione<br />
dell’antisettico ed i tempi ridotti di immersione nei<br />
bagnoli per evitare macerazione (max 5 min).<br />
Gli iodofori (iodopovidone, soluzione da 1 a 10%)<br />
sono sostanze in cui una proteina fa da vettore allo<br />
iodio che vi è legato, cedendolo gradualmente. Sono<br />
solubilizzati in acqua e quindi poco irritanti. Hanno<br />
lunga durata d’azione e penetrano meglio nei tessuti.<br />
Agiscono su gram-positivi, gram-negativi, miceti e<br />
protozoi. Le proprietà vengono mantenute in presenza<br />
di sangue, pus e materiali necrotici. Gli iodofori sono<br />
usati al 50% con H 2 O 2 per amplificare le proprietà<br />
disinfettanti o con soluzione fisiologica per ridurne<br />
l’aggressività. La soluzione di iodoppovidone all’1%<br />
viene descritta dagli Esperti molto sicura e non (poco)<br />
istolesiva (JBI). Dopo l’applicazione e l’essiccazione<br />
(dopo 1, 2 minuti) gli iodofori vanno rimossi dalla<br />
parte perché privati dell’azione antisettica ma ricchi di<br />
carbonio e quindi contaminabili dagli agenti patogeni,<br />
in particolare Pseudomonas aeruginosa (Anderson) e<br />
Pseudomonas cepacia (Craven).<br />
E’ entrata di recente in commercio una soluzione di<br />
ipoclorito di sodio in soluzione fisiologica allo 0.05%-<br />
0.06%. Questo disinfettante non contiene sostanze o<br />
eccipienti organici (basati sul Carbonio) e quindi non<br />
deve essere rimossa dopo l’applicazione mantenendo<br />
un tempo di azione molto lungo. L’assenza di Carbonio<br />
permette alla soluzione salina (soluzione fisiologica<br />
allo 0,9%) e ipoclorito allo 0.05% di non realizzare<br />
sensibilizzazione e di non essere contaminabile.<br />
Tale formulazione di ipoclorito di sodio allo 0.05% in<br />
soluzione fisiologica sterile risulta un buon antisettico<br />
ad ampio spettro, paragonabile ai composti iodati,<br />
perché previene o arresta la crescita dei microrganismi<br />
patogeni sui tessuti viventi, presentando una sua peculiare<br />
caratteristica di isotonicità, cioè di possedere la<br />
stessa pressione osmotica rispetto ai liquidi biologici,<br />
per cui la sua applicazione non determina condizioni<br />
di stress osmotico sulle cellule del flusso sanguigno.<br />
La isotonicità si collega direttamente alla caratteristica<br />
istofila dell’antisettico in quanto pare “non danneggia i<br />
fibroblasti del tessuto di riparazione” (Masina).<br />
I livelli di cloro richiesti per l’azione battericida sono<br />
così bassi da rendere più verosimile un meccanismo di<br />
inibizione enzimatica mirata e specifica che non quello<br />
di un’azione di massa (Piacenza).<br />
Nel passato l’utilizzo diffuso di antibiotici per via topica<br />
ha portato all’insorgenza ed alla diffusione di ceppi<br />
di S. Aureus antibiotico resistenti (Giocoli).<br />
Oggi i MRSA (Methycillin Resistant Staphylococcus<br />
Aureus) sono diffusi in tutto il mondo e sono sempre<br />
più frequente causa di infezioni della cute lesa di origine<br />
sia nosocomiali che comunitarie (Giocoli, Tolan).<br />
Dai test effettuati pare che il sodio ipoclorito allo<br />
0,05% possiede un ampio spettro (con attività battericida,<br />
fungicida, micobattericida e virucida) ed elevata<br />
rapidità d’azione. Ad oggi in letteratura non sono noti<br />
fenomeni di resistenza microbica attiva al sodio ipoclorito<br />
e non sono noti casi di inquinamento. E’ invece<br />
possibile contaminare soluzioni di clorexidina con<br />
Serratia marcescens (Anderson), Burkolderia cepacia<br />
e Pseudomonas aeruginosa (Craven).<br />
Infine negli studi clinici effettuati sul sodio ipoclorito<br />
allo 0,05% (Oie, Cruz, Roveda, Carabelli) pare non<br />
siano stati descritti fenomeni di infiammazione.<br />
-Ossidanti: Hanno la caratteristica di liberare ossigeno<br />
allo stato nascente quando vengono a contatto con<br />
i tessuti organici. Hanno azione antibatterica su gram<br />
negativi, anaerobi, treponemi e tripanosomi. Le particelle<br />
di 0 2 agiscono anche meccanicamente favorendo<br />
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