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l’esecuzione di RX bilaterale). Ancora più utile ma più<br />

costosa è la risonanza magnetica o la scintigrafia.<br />

L’infezione profonda nel piede del diabetico, nel<br />

vasculopatico, nel paziente anziano può costituire una<br />

minaccia per l’arto inferiore e deve essere trattata inizialmente<br />

in maniera empirica in ambito ospedaliero ed<br />

in maniera aggressiva. Segni e sintomi di infezione profonda<br />

sono febbre, aumento del conteggio dei leucociti,<br />

aumento della proteina C-reattiva, della velocità di sedimentazione.<br />

Essenziale è il debridement chirurgico.<br />

Il necessario approccio multidisciplinare contempla lo<br />

sbrigliamento, l’irrigazione della lesione ed adeguato<br />

dressing (medicazione), apporto vascolare, controllo<br />

metabolico (nei diabetici), trattamento antibiotico sistemico<br />

e la riduzione del carico plantare.<br />

Segni di cellulite, anche in infezione superficiale,<br />

devono essere trattati con grande attenzione perché<br />

l’infezione al piede può estendersi con grande rapidità<br />

soprattutto se la risposta infiammatoria alla noxa patogena<br />

è deficitaria. Ciò è dovuto alla struttura anatomica<br />

del piede divisa in comparti, che permettono all’infezione<br />

di procedere prossimalmente con estrema facilità<br />

e rapidità.<br />

4.1. Clinica podologica<br />

Non è possibile tenere in considerazione solo i segni<br />

di infezione. Tali elementi discriminatori sono poco<br />

affidabili in quanto possono essere attenuati o non<br />

manifestarsi in soggetti in cui sia deficitaria la risposta<br />

immunitaria per età, vasculopatia, edema, neuropatia,<br />

malnutrizione, patologie dismetaboliche (AWMA).<br />

Nei diabetici infatti i segni classici possono manifestarsi<br />

anche solo dopo l’invasione dei tessuti profondi<br />

per l’attivazione della risposta sistemica (Gardner).<br />

Nei diabetici neuropatici inoltre è attenuata o assente<br />

il sintomo nocicettivo. Nella valutazione differenziale<br />

non si può trascurare la possibile compresenza di<br />

fenomeni infiammatori dovuti ad uno Charcot in fase<br />

acuta o a patologie dermo-reumatiche per nulla collegate<br />

a manifestazioni infettive (Bader).<br />

4.2. Trattamento delle ulcere infette<br />

Nelle lesioni croniche sono comuni le infezioni, spesso<br />

provocate da microrganismi anaerobi oltre allo<br />

Stafilococco, Streptococco ed altre specie quali Proteus<br />

e Pseudomonas. Un’infezione superficiale è abitualmente<br />

causata da batteri gram-positivi, mentre le infezioni<br />

profonde sono spesso polimicrobiche ed implicano<br />

batteri anaerobi e gram-negativi.<br />

Può essere necessaria una terapia antibiotica sistemica<br />

intensiva (da rivalutare criticamente ogni due settimane,<br />

EWMA 04). La presenza di cellulite è un importante<br />

segno d’allarme che non va sottovalutato.<br />

Il trattamento delle lesioni infette (qualunque sia la loro<br />

natura) è demandato esclusivamente al personale medico<br />

con terapia medica e la collaborazione del podologo<br />

con competenze (vedi tabella).<br />

Il trattamento delle ulcere ischemiche infette non può prescindere<br />

da una valutazione diagnostica interventistica<br />

per una procedura di rivascolarizzazione, nell’ottica del<br />

risparmio e del miglior recupero funzionale.<br />

Il trattamento dell’ulcera infetta del diabetico non può<br />

prescindere dallo stretto controllo glicometabolico,<br />

dalla neuropatia e dall’ischemia.<br />

Quando i segni di infezione sono lievi ed il processo<br />

cellulitico non si estende oltre i 2 cm (in paziente non<br />

complicato da patologie croniche) può non essere<br />

necessaria l’ospedalizzazione. Come già detto si parlerà<br />

di infezione superficiale.<br />

Quando la cellulite si estende oltre i 2 cm si ha il<br />

flemmone (estensione della cellulite fino al derma, al<br />

tessuto adiposo sottocutaneo ed alle fasce): la terapia<br />

richiede l’ospedalizzazione e come già detto si parlerà<br />

di infezione profonda (vedi foto).<br />

La “sterilizzazione” della lesione mira all’eradicazione<br />

dell’infezione. La terapia medica si sviluppa in particolare<br />

con l’antibioticoterapia sistemica.<br />

La terapia podologica nelle infezioni superficiali,<br />

in sinergia col medico, consiste generalmente nella<br />

rimozione del tessuto necrotico, compresa l’eventuale<br />

ipercheratosi che circonda l’ulcera, sbrigliamento<br />

incruento, detersione/irrigazione, riduzione del carico<br />

pressorio, dressing (medicazione). Nella fase di “sterilizzazione”,<br />

fino a quando non si arriva alla fase<br />

riparativa vera e propria con tessuto rosso granuleggiante,<br />

non è indicata una medicazione occlusiva, ma<br />

si preferisce una medicazione capace di controllare le<br />

secrezioni essudative e che nel contempo permetta un<br />

ricambio frequente. Si utilizzano medicazioni galeniche<br />

con garze sterili ed antisettico eventualmente amplificato<br />

con perossido di idrogeno o diluito con soluzione<br />

fisiologica, garze grasse eventualmente con iodopovidone,<br />

medicazioni all’argento a rilascio lento o al carbone<br />

attivo, adatte nella gestione delle ulcere non-responder<br />

con carica batterica, tessuto necrotico, squilibrio nei<br />

liquidi e margini non proliferativi o sottominati.

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