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SCARICA IL VOLUME SU LESIONI CUTANEE ... - prima pagina

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66<br />

tattico per monociti, macrofagi, fibroblasti; stimolo per<br />

la proliferazione dei fibroblasti, del tessuto epiteliale ed<br />

aumento di sintesi di collageno. Svantaggi sono i costi<br />

elevati, la possibilità di sensibilizzazione, la esclusiva<br />

ed univoca competenza delle strutture trasfusionali<br />

nella preparazione e fornitura del gel piastrinico in<br />

quanto è comunque emocomponente ed emoderivato,<br />

anche se utilizzato con modalità nuova ed atipica<br />

essendo un “uso topico”.<br />

c) I prodotti di ingegneria tissutale sono rappresentati<br />

da: fibroblasti eterologhi su supporto biocompatibile<br />

oppure fibroblasti e cheratinociti umani autologhi su<br />

supporto di acido ialuronico. Se questi materiali vengono<br />

ripetutamente applicati sulle zone ulcerate, stimolano<br />

la rigenerazione tissutale attraverso la liberazione di<br />

Caso Clinico 15<br />

In questa ulcera neuropatica in donna sessantenne<br />

diabetica da 20 anni è stato programmato un<br />

curettage podologico settimanale o almeno quindicinale,<br />

detersione ogni due giorni con soluzione fisiologica<br />

ed applicazione di medicazione avanzata occlusiva<br />

a base di schiuma di poliuretano idropolimerico<br />

ad alta assorbenza e matrice modulante di proteasi.<br />

fattori di crescita. L’idea su cui si basa tale metodica è<br />

quella di applicare direttamente la cellula che produce<br />

i fattori di crescita piuttosto che il singolo fattore di<br />

crescita stesso, perché in questo modo si riesce a protrarre<br />

nel tempo l’azione terapeutica, anche in ragione<br />

della molteplicità dei fattori di crescita e della loro<br />

sequenziazione temporale in relazione al processo di<br />

guarigione delle lesioni. Anche in questo caso il limite<br />

maggiore di quest’approccio è determinato dal costo.<br />

d) Per proteggere i fattori di crescita e promuovere<br />

la riparazione delle lesioni croniche è stato introdotto<br />

l’uso di ORC/Collageno come biopolimero. Tale prodotto<br />

attrae cellule verso il sito dell’ulcera, promuovere<br />

la proliferazione cellulare, rimodulare l’eccesso di<br />

proteasi rimuovendo e neutralizzando i fattori nocivi<br />

(proteinati) ed offrendo una guida per la migrazione<br />

cellulare e la deposizione della matrice. Studi randomizzati<br />

e controllati che hanno utilizzato medicazioni<br />

a base di ORC/Collageno hanno descritto una accelerazione<br />

della riparazione tissutale del 33% (Cullen).<br />

A tutte queste tecniche si associano solitamente “medicazioni<br />

occlusive”, che favoriscono la realizzazione di<br />

un microambiente umido sulla lesione, col controllo<br />

di: pH, temperatura, concentrazione di soluti, fattori di<br />

crescita.<br />

La matrice si vede applicata sul fondo della lesione.<br />

Su di essa si applica la medicazione da conformare<br />

per seguire le salienze dell’avampiede deforme.<br />

L’idropolimero deve avere l’assorbenza necessaria a<br />

gestire l’abbondante essudato.<br />

La signora indossa scarpa di classe 3 e plantari a<br />

contatto totale avvolgenti che non sono sufficienti<br />

a condurre a guarigione l’ulcera e non accetta altri<br />

strumenti di scarico più efficaci (gambaletti di scarico<br />

inamovibili, amovibili o scarpe speciali).<br />

L’idropolimero ha permesso di migliorare lo scarico<br />

della lesione (propietà di omeostasi pressoria). Un<br />

ulteriore scarico, aggiuntivo al plantare, è stato realizzato<br />

attraverso ortoplastia di protezione e di parziale<br />

riallineamento della deformità (confrontandosi<br />

col parere del medico curante).<br />

La lesione è da ricondursi alla marcata flessione<br />

dorsale dell’alluce (molto frequente nel piede neuropatico)<br />

che distalizza il pannicolo adiposo sottocutaneo<br />

plantare e scopre la <strong>prima</strong> MF realizzando<br />

un conflitto insanabile senza un meticoloso scarico<br />

ed una attenta stabilizzazione del retropiede (piede<br />

piatto con retropiede in valgo). Ad aggravare il quadro<br />

troviamo una marcata extrarotazione della tibia<br />

bilaterale, maggiore a dx.<br />

In tal caso l’unico presidio utile è quello che garantisce<br />

lo scarico totale (Total Contact Cast) con grucce<br />

e poi alla guarigione scarpa di classe 3 con plantare a<br />

contatto totale avvolgente su calco ed ortoplastia.

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