06.06.2013 Views

SCARICA IL VOLUME SU LESIONI CUTANEE ... - prima pagina

SCARICA IL VOLUME SU LESIONI CUTANEE ... - prima pagina

SCARICA IL VOLUME SU LESIONI CUTANEE ... - prima pagina

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

3.4. Terapie complementari: OTI e elettrostimolazione<br />

•Non possiamo dimenticare di citare l’ossigeno terapia<br />

iperbarica per l’influenza sui processi riparativi.<br />

In sintesi ricordiamo che essa è ritenuta da alcuni<br />

Autori utile: consentendo la replicazione fibroblastica<br />

e la stabilizzazione del collageno, come battericida<br />

e/o batteriostatico per l’effetto diretto sui batteri<br />

anaerobi e per l’incremento di attività di macrofagi<br />

e polimorfonucleati, per l’aumento della concentrazione<br />

plasmatica dell’ossigeno ed il suo gradiente<br />

artero-venoso, per il marcato effetto antiedema che<br />

migliora il ritorno venoso ed il drenaggio linfatico e<br />

corregge l’eventuale vasodilatazione ipossica.Ma a<br />

riguardo non c’è unanimità essendoci ancora dubbi<br />

sull’efficacia e sulle indicazioni al trattamento. I<br />

lavori in letteratura sono pochi e con pochi pazienti<br />

e sembrerebbe consigliabile solo nel piede diabetico<br />

ischemico rivascolarizzabile o con ischemia relativa.<br />

Infatti come conseguenza di una revisione Cochrane<br />

(Kranke) e di un documento di health technology<br />

assessment (Hailey) i servizi sanitari di Australia e<br />

Canada non riconoscono tale trattamento.<br />

•L’elettrostimolazione è una tecnologia di recente<br />

generazione basata sulla somministrazione di sequenze<br />

programmate di impulsi elettrici monofasici ad alto<br />

Caso Clinico 14<br />

Donna cinquantenne, diabete scompensato presente<br />

da 15 anni, neuropatia. Ulcera piede sx attiva da<br />

oltre 6 mesi. Si nota il tessuto sclerotico del fondo<br />

della lesione ed il suo aspetto limaccioso e torbido.<br />

Non ci sono segni di infezione ma così non andrà<br />

mai a guarigione. Si noti il tessuto perilesionale<br />

macerato dall’intenso essudato mal gestito dalla<br />

medicazione galenica. La flessione dorsale delle<br />

dita ed in particolare del primo raggio (per la neuropatia<br />

motoria) comporta la distalizzazione del<br />

pannicolo adiposo plantare e la scopertura della<br />

prominenza ossea della I MF con ipercarico.<br />

voltaggio, di ridottissima durata e bassa frequenza. La<br />

modulazione avviene nel dominio delle frequenze e dei<br />

tempi oltre che nella durata della singola frequenza.<br />

L’ampiezza dell’impulso viene prefissata mediante un<br />

controllo remoto dall’operatore in base alla soglia di<br />

sensibilità del paziente e del tessuto stimolato.<br />

Tale terapia per le sue fondamentali caratteristiche<br />

è in grado di influenzare sistematicamente strutture<br />

funzionali sottocutanee producendo degli eventi<br />

determinati e ripetitivi come per esempio la<br />

vasomozione, intesa come attività ritmica pulsatile<br />

dei vasi, attraverso il coinvolgimento degli sfinteri<br />

precapillari del microcircolo. Gli effetti sono: rilascio<br />

di VEGF e b-FGF, azione anti–infiammatoria,<br />

riparazione del tessuto, modulazione del dolore,<br />

modulazione del tono muscolare.<br />

Il controllo della sintomatologia dolorosa è stata<br />

dimostrata anche in patologie croniche quali la<br />

neuropatia diabetica, con risultati anche a 4 mesi dalla<br />

fine del trattamento.<br />

Numerosi test clinici hanno permesso di valutare<br />

l’efficacia in un ampio spettro di patologie acute e<br />

croniche di tipo vascolare, neurologico ed ortopedico<br />

(Barrella, Bevilacqua, Bocchi, Bosi, Conti, Farina,<br />

Janković)<br />

3.5. Il processo di guarigione<br />

Le lesioni evolvono verso la guarigione attraverso tre<br />

fasi: infiammazione, granulazione, riepitelizzazione.<br />

Nella <strong>prima</strong> fase l’infiammazione acuta perilesionale<br />

ha la funzione di limitare l’estensione del danno; la<br />

seconda e la terza fase sono riparative. Se i margini<br />

della lesione sono vicini o possono essere riavvicinati<br />

da punti di sutura, si ha “guarigione per <strong>prima</strong> intenzione”:<br />

i monconi dei capillari e dei piccoli vasi<br />

interrotti esercitano una reciproca azione direttiva alla<br />

proliferazione endoteliale, fino ad unirsi con le loro<br />

estremità. La circolazione ritorna gradualmente nella<br />

norma ed in pochi giorni si ha la guarigione.<br />

Se i margini della lesione sono discostati, come capita<br />

spesso nelle ulcere, quando vi è perdita di sostanza, si<br />

ha “guarigione per seconda intenzione”. Caratteristica<br />

tipica della guarigione per seconda intenzione è la<br />

formazione di tessuto di granulazione.<br />

Il processo riparativo inizia dai margini dell’ulcera, da<br />

dove migrano i fibroblasti che producono la matrice<br />

extracellulare e da dove si formano i nuovi capillari; si<br />

produce così il tessuto di granulazione molto vascolarizzato<br />

che occupa progressivamente il fondo dell’ulcera<br />

che assume il caratteristico colorito sanguigno.<br />

La migrazione del tessuto in neoformazione è molto<br />

più semplice se la superficie dell’ulcera è umida: inoltre<br />

in tal modo si promuove la proliferazione cellulare<br />

e gli scambi gassosi (ossigeno-anidride carbonica) tra<br />

la superficie e l’ambiente circostante.<br />

63

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!