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46<br />

controlaterale. In fase acuta il piede di Charcot deve<br />

essere tempestivamente trattato in ambito specialistico<br />

con crioterapia, immobilizzato in gambaletto gessato<br />

o in gambaletto in vetroresina reso inamovibile, per<br />

almeno 90 giorni sotto stretto controllo medico.<br />

Esso in genere coinvolge le articolazioni metatarsotarsali,<br />

compare frequentemente dopo traumi<br />

minori e si presenta in fasi acute periodiche con<br />

calore, tumefazione, edema, arrossamento, talora<br />

accompagnata da dolore, in meno dell’1% della<br />

popolazione diabetica. In particolare una persona<br />

con diabete su 680 sviluppa il piede di Charcot, con<br />

un’incidenza del 9-12% degli individui con documentata<br />

neuropatia diabetica periferica (Registered Nurses’<br />

Association of Ontario). Fondamentale è la diagnosi<br />

precoce dello Charcot in fase acuta.<br />

Infatti nelle fasi acute si assiste ad una progressiva<br />

distruzione delle superfici articolari, lo scafoide appare<br />

spesso frammentato e le articolazioni metatarsofalangee<br />

possono mostrare segni radiologici di fratture<br />

e riassorbimento epifisario con un aspetto a punta<br />

di “matita temperata” e la neoformazione di tessuto<br />

osseo (penciling, vedi RX pagg. 23 e 24).<br />

All’esame obiettivo un piede cubico di Charcot appare<br />

accorciato in lunghezza ed allargato, appiattito, senza<br />

l’appoggio delle dita completamente a griffe (spesso<br />

disarticolate, vedi foto pagg. 42 e 43).<br />

La deformità può essere bilaterale ma si può vedere<br />

uno Charcot anche monolaterale accompagnato da un<br />

piede controlaterale cavo. Dal cavismo di un piede<br />

neuropatico allo Charcot si giunge per riassorbimento<br />

osseo, fratture asintomatiche e crollo delle volte e<br />

sfondamento della tibia nell’astragalo e dell’astragalo<br />

nella sottoastragalica con fratture multiple del calcagno<br />

e per un continuo rimaneggiamento osseo. Ruolo in<br />

questa turba lo ha l’apertura degli shunt artero-venosi<br />

causata dalla neuropatia autonomica.<br />

Si veda ad esempio le foto a lato di una donna diabetica<br />

da 25 anni con importante neuropatia autonomica<br />

e Charcot monolaterale: con lo sfondamento<br />

dell’astragalo, nelle varie fasi acute, si è generata una<br />

lesione ulcerativa plantare.<br />

Le lesioni al mesopiede di un piede di Charcot hanno<br />

spesso elezione chirurgica. Poco possono il riposo e<br />

la terapia podologica se sono presenti prominenze<br />

ossee sporgenti nell’area di appoggio. L’intervento<br />

di chirurgia correttiva (rimozione di teste metatarsali,<br />

esostosi plantare o interventi più complessi di artrodesi<br />

di stabilizzazione) può salvare l’arto.

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