SCARICA IL VOLUME SU LESIONI CUTANEE ... - prima pagina
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Ancora da studiare sono i risultati nell’applicazione<br />
di plantari propriocettivi nel trattamento di deficit<br />
posturale, in assenza di polineuropatia diabetica.<br />
In presenza di neuropatia diabetica sono prescrivibili<br />
plantari di scarico, meglio se a contatto totale, in cui<br />
siano ridotti i rischi di spine irritative.<br />
In conclusione nella determinazione del fattore di<br />
rischio ulcerazione in un soggetto diabetico, bisogna<br />
registrare in cartella un commento esplicativo seguito<br />
da un numero sintetico (0, 1, 2, 3), prescrivere la terapia<br />
podologica (crema idratante, prodotti dermoadiuvanti,<br />
presidi sanitari) e la data della successiva visita.<br />
Se il paziente non ha rischio ulcerazione (classe 0) lo<br />
si può vedere a distanza di 2-12 mesi, ma se ha deficit<br />
di appoggio, si può avere l’esigenza di intreventi<br />
podologici ripetuti a breve distanza (anche inferiori al<br />
mese). Se invece il soggetto non ha esigenze particolari<br />
ma ha un fattore di rischio maggiore di 0, dovrà programmare<br />
la sua visita podologica di controllo almeno<br />
4 volte l’anno.<br />
All’aumentare del fattore di rischio (in presenza di<br />
neuropatia, di vasculopatia, di deformità, di pregressa<br />
ulcera) i tempi massimi di controllo si riducono, diventando<br />
anche mensili, se le necessità debbano suggerire<br />
al podologo particolari attenzioni o precauzioni.<br />
2.7.2. In presenza di ulcera al piede<br />
Al palesarsi di una lesione, secondo gli Esperti, è<br />
necessario sfruttare appieno le potenzialità offerte<br />
dalle tecniche e tecnologie podologiche per permettere<br />
al paziente diabetico neuropatico ulcerato<br />
di mantenere almeno una parziale autonomia e<br />
possibilità deambulatoria (Dorresteijn, Frykberg,<br />
Matwa, Valk). Imporre esclusivamente il riposo<br />
per guarire una ulcera neuropatica, non permette<br />
di ripararsi dalle recidive. Se non c’è infezione<br />
il medico, prescritta la terapia, dovrebbe infatti<br />
affidare il paziente ad un podologo competente; il<br />
podologo a sua volta dovrebbe progettare la terapia<br />
podologica analizzando e suggerendo i presidi più<br />
adatti al caso: grucce, sedia a rotelle, gambaletti<br />
(total contact cast, air cast), o in alternativa scarpe<br />
speciali, o ancora in alternativa plantari e scarpe<br />
di classe 3 funzione del tipo di lesione ed eventualmente<br />
ortoplastie. Tutto questo, in sinergia col<br />
parere del medico, potrebbe consentire di mantenere<br />
le autonomie e di camminare, seppur con delle<br />
importanti limitazioni.<br />
In particolare imporre il riposo forzato sarebbe da<br />
evitare, se è possibile, per almeno quattro motivi. In<br />
primo luogo per una contraddizione con la necessità