SCARICA IL VOLUME SU LESIONI CUTANEE ... - prima pagina
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Caso Clinico 6<br />
Donna ultrasessantenne, diabetica da 25 anni,<br />
arteriopatica, neuropatica. Pregresse ulcerazioni<br />
plantari, apicali e dorsali sulle interfalangee prossimali<br />
del V dito piede dx, successivamente amputato<br />
per sovrapposizione infettiva. Secondo prassi la<br />
paziente porta plantare a contatto totale avvolgente<br />
su calco in scarpa di classe 3 con suola morbida e<br />
cappelletto in setaflex/pelleflex.<br />
Lesione ulcerativa neuropatica al secondo dito a<br />
martello piede sx. L’ulcera superficiale è andata<br />
rapidamente a buon fine (già dopo due settimane)<br />
con ortoplastia di protezione in shore 20. Si vede la<br />
lesione in avanzato stato di riepitelizzazione.<br />
Nelle altre due foto un evento microtraumatico al<br />
piede dx estremamente pericoloso, tra l’altro, perché<br />
un evento analogo è stato causa di amputazione<br />
del quinto dito. Il quarto dito, ulcerato per uso di<br />
ciabatta incongrua, è andato a guarigione in pochi<br />
giorni con una ortoplastia di protezione avvolgente<br />
(sempre in shore 20). Ricordiamo che la signora già<br />
porta scarpe con cappelletto in setaflex/pelleflex.<br />
In 5 anni di controlli non c’è stata re-ulcerazione.<br />
Caso Clinico 7<br />
Uomo ultrasessantenne, diabetico da 25 anni, neuropatico,<br />
dializzato da 3 anni.<br />
Lesione sotto al polpastrello dell’alluce per insufficienza<br />
del primo raggio a causa della riduzione del<br />
ROM articolare e la relativa limitazione in flessione<br />
dorsale durante la propulsione sulla I MF. Secondo<br />
prassi il paziente porta plantare avvolgente a contatto<br />
totale su calco in scarpa di classe 3 con suola<br />
rigida a barchetta. Rifiuta gambaletto di scarico o<br />
talus. La lesione ulcerativa non riesce ad andare a<br />
guarigione da oltre 8 mesi. Buono l’apporto ematico<br />
nel distretto.<br />
La terapia podologica si sviluppa su due fronti:<br />
riduzione del microtraumatismo con ortoplastia<br />
in shore 20; applicazione di medicazione avanzata<br />
occlusiva a base di schiuma e matrice modulante di<br />
proteasi. Il cambio della medicazione avviene per la<br />
<strong>prima</strong> settimana ogni giorno (per fronteggiare l’intenso<br />
essudato), poi avviene ogni due giorni facendola<br />
sempre precedere da irrigazioni con garza<br />
sterile e soluzione fisiologica (si nota il problema<br />
della conformabilità della medicazione sulle dita).<br />
L’ortoplastia non è stata più rimossa, se non di<br />
notte andando a letto. Dopo due settimane la lesione<br />
appare detersa ed in avanzata riepitelizzazione.<br />
Dopo 45 gg completamente rimarginata.<br />
Dopo un anno l’ortoplastia è stata sostituita con<br />
una a shore 30 per avere minori spessori e maggiore<br />
resistenza all’usura. L’ortoplastia compensa<br />
l’insufficienza del primo raggio ridistribuendo i<br />
carichi sotto la I MF ed i primi due raggi.<br />
Risolta la lesione il paziente ha indossato scarpe di<br />
classe 1 e plantare a contatto totale e ortoplastia<br />
sostituendo quelle di classe 3 che gli procuravano<br />
intensi fastidi alle articolazioni per la suola rigida<br />
a barchetta.<br />
Nessuna recidiva a distanza di 3 anni.