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SCARICA IL VOLUME SU LESIONI CUTANEE ... - prima pagina

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da garantire il corretto trofismo cutaneo. In particolare<br />

grazie alle cellule di Langerhans, ai mastociti, alle cellule<br />

dentritiche ed ai macrofogi, dottati di recettori di<br />

superficie, la cute è capace anche di riconoscere le specie<br />

patogene e di svolgere una funzione di sorveglianza<br />

immunitaria.<br />

In presenza di uno stimolo non fisiologico o una<br />

iperstimolazione cutanea, le interazioni tra mastociti e<br />

cheratinociti cambiano, alterando i normali ritmi di rinnovamento<br />

ed esfoliazione dei cheratinociti epidermici.<br />

Il risultato è il progressivo ispessimento dello strato<br />

corneo che realizza una ipercheratosi. Da qui nasce<br />

l’importanza della sistematica applicazione di creme<br />

idratanti (che incidano su questo processo) e l’uso delicato<br />

di pietra pomice a piede asciutto.<br />

In uno studio prospettico, randomizzato, controllato in<br />

doppio cieco, l’uso regolare di una crema idratante a<br />

base di Urea al 10% ed acido lattico al 4% “è risultato<br />

essere utile nel trattamento della xerosi moderata-grave<br />

nei piedi dei pazienti con diabete” e si presenta come<br />

prodotto utile nella prevenzione del piede diabetico e<br />

nel piede geriatrico garantendo un “incremento della<br />

risposta cutanea in termini proliferativi, adattative e<br />

proinfiammatori” (Pham).<br />

Da un lavoro preliminare (Valacchi) l’olio di oliva<br />

ozonizzato ad elevate percentuali pare sia utile nella<br />

riduzione delle ipercheratosi, nel controllo del rischio<br />

Profilassi podologica nell’ulcera neuropatica<br />

• Asportare le ipercheratosi con grande cura (Brem1<br />

e 2, Frykberg, Pavicic, Plank, EWMA 04)<br />

• Detergere ed assicurare una buona medicazione<br />

con attenzione allo scarico (Armstrong, Erdemir,<br />

Frykberg, Slater, Steed, EWMA 04)<br />

• Suggerire lo scarico completo della lesione con<br />

riposo, crucce, sedia a rotelle, gambaletto gessato o in<br />

vetroresina o scarpa speciale o almeno lo scarico della<br />

lesione con plantare, scarpa di classe 3, ortoplastia<br />

• In caso di paziente ipovedente, non collaborativo<br />

o non seguito dai familiari si dovrà valutare criticamente<br />

l’uso di gambaletti o scarpe speciali, feltraggio<br />

ed ortoplastia in silicone<br />

• In assenza di lesioni e <strong>prima</strong> di realizzare ortoplastie<br />

in silicone è opportuno effettuare simulazioni con<br />

feltraggi temporanei (vedi foto p. 16 ed a lato).<br />

• L’ortoplastia in silicone può essere applicata (anche<br />

in sede di ulcera), seguendo il protocollo proposto a<br />

pag. 14, per ridurre i conflitti e gli ipercarichi dell’avampiede,<br />

che possono essere apicali, interdigitali,<br />

su interfalangee dorsali (Scirè, Slater) o sul triangolo<br />

d’appoggio plantare anteriore<br />

• Dedicare attenzione all’igiene e asciugare bene e<br />

delicatamente fra le dita con panno di cotone<br />

• Utilizzare creme idratanti su cute integra<br />

infezione e nel trattamento di infezioni cutanee superficiali.<br />

Alcuni Autori suggeriscono l’uso dell’ozono terapia<br />

locale in olio d’oliva, anche su piede complicato da<br />

lesioni acute e croniche, permettendo un sostegno<br />

ai fattori di crescita ed una più rapida guarigione<br />

(Valacchi). Tali considerazioni attendono comunque<br />

di essere provate da lavori scientifici di qualità e che<br />

reclutino un numero adeguato di pazienti.<br />

Comunque in tutte le Linee Guida per la prevenzione<br />

delle ulcere (non solo diabetiche ma anche da pressione)<br />

ruolo fondamentale è dato all’igiene ed all’idratazione<br />

cutanea, anche perilesionale.<br />

La xerosi cutanea è infatti una condizione che si riscontra<br />

nei pazienti diabetici, e deriva da anidrosi causata<br />

dalla perdita della funzione nervosa simpatica secondaria<br />

alla neuropatia autonomica. Tutto ciò conduce ad<br />

ipercheratosi spesse e dure che comportandosi come<br />

corpi estranei, ulcerano il piede.<br />

Alterazioni delle proprietà cutanee possono contribuire<br />

ad alterare la biomeccanica e le pressioni plantari.<br />

La cute nella popolazione diabetica è meno elastica probabilmente<br />

a causa del meccanismo di glicosilazione<br />

non enzimatica delle proteine.<br />

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