SCARICA IL VOLUME SU LESIONI CUTANEE ... - prima pagina
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Caso Clinico 1<br />
Uomo cinquantenne, diabetico da 15 anni, neuropatico<br />
(al monofilamento 5/9 punti positivi).<br />
Assenza di dolore crampiforme e di claudicatio.<br />
Pressione sistolica caviglia/braccio “non critica”<br />
(da referto medico).<br />
Dalla valutazione clinica si palesano invece segni<br />
di arteriopatia obliterante con polso assente alla<br />
pedidea e debole alla tibiale posteriore, ulcera<br />
ischemica al V dito (lesione preulcerativa di origine<br />
microtraumatica, da ortesizzare subito con plantare<br />
di scarico e scarpa di classe 3 con cappelletto in<br />
setaflex o in pelleflex), segni eritemato-edematosi<br />
sul polpastrello dell’alluce e lateralmente al V dito.<br />
Dagli esami radiografici si evidenzia una sclerosi di<br />
Monckeberg alle arterie digitali, perforanti e plantari<br />
che giustificano i valori erroneamente alti della<br />
pressione caviglia-alluce. Si vede nella RX a sinistra<br />
la traccia dell’arteria perforante fra I e II raggio (la<br />
P1), e le arteriole digitali in particolare del III e IV<br />
raggio. Nella RX a destra si vede l’arteria plantare<br />
sotto il calcagno in tutto il suo percorso. Si noti tra<br />
l’altro lo stato xerosico della cute.<br />
La simpaticectomia lombare è ritenuta una procedura<br />
obsoleta nel trattamento della claudicatio intermittens<br />
e dell’ischemia critica nei diabetici.<br />
Dal momento che sono stati pubblicati eccellenti<br />
risultati a breve e a lungo termine sulla ricostruzione<br />
distale nei diabetici, bisognerebbe promuovere un<br />
approccio ancor più deciso verso le metodiche di<br />
rivascolarizzazione. Tale approccio andrebbe valutato<br />
sempre <strong>prima</strong> di considerare l’ipotesi di un’amputazione<br />
maggiore.<br />
La filosofia che guida oggi la mano del chirurgo<br />
vascolare si basa sul fatto che le moderne tecniche<br />
di by-pass ed angioplastica permettono di<br />
rivascolarizzare anche molto distalmente garantendo<br />
la guarigione di lesioni ischemiche <strong>prima</strong> destinate<br />
alla gangrena. Anche se un atto chirurgico di tal guisa<br />
ha una “resa temporale minore” se effettuata su un<br />
diabetico, già solo il fatto di portare a guarigione una<br />
ulcera giustifica lo sforzo. Una volta guarito anche se<br />
per assurdo eliminassimo il miglioramento circolatorio<br />
conseguito, il paziente non più ulcerato avrebbe<br />
localmente “solo” da esaudire il suo fabbisogno<br />
basale con la possibilità di vivere anni di vita, accorta,<br />
seguita e protetta, ma tranquilla (EWMA 08).<br />
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