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SCARICA IL VOLUME SU LESIONI CUTANEE ... - prima pagina

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20<br />

Tali lesioni si realizzano in soggetti, specie se di età<br />

avanzata, nei quali oltre all’immobilità più o meno<br />

grave si aggiunge il mancato supporto neurotrofico<br />

vasculo-tissutale e carenze alimentari (idrosaline, proteiche,<br />

disvitaminosi). Altre cause sono da imputare<br />

a fattori dismetabolici ed ematologici. Si possono<br />

riscontrare più raramente anche in soggetti giovani;<br />

le cause sono da imputare a deficit neurologici<br />

(es. tetraplegici), portatori di tutori ortopedici,<br />

elastocompressivi o gessati malapplicati ed in grado<br />

di determinare sollecitazioni meccaniche anomale di<br />

trazione e compressione.<br />

Nella foto nella <strong>pagina</strong> precedente il caso di un<br />

paziente con decubito in stato preulcerativo su tallone.<br />

Durante il decubito laterale è consigliata una posizione<br />

a 30°, così da evitare pressioni direttamente sul trocantere.<br />

Si dovrebbero utilizzare alcuni supporti (cuscini<br />

in gel o schiuma) per la protezione delle piccole prominenze<br />

ossee (p.e. gomito, ginocchia, caviglia) al fine<br />

di evitarne il contatto diretto col corpo (vedi figura).<br />

Il decubito prono può essere una posizione alternativa:<br />

per posizionare il soggetto è necessario un cuscino o<br />

un cuneo sotto le gambe perché la caviglia non si stiri<br />

in plantaflessione, ponendo attenzione che la rotula del<br />

ginocchio non sia sottoposta ad attrito.<br />

I dispositivi per la protezione del tallone dovrebbero<br />

scaricarli completamente in modo da distribuire il peso<br />

della gamba lungo il polpaccio senza esercitare nessuna<br />

pressione sul tendine di achille. Il ginocchio dovrebbe<br />

essere leggermente flesso. In carrozzina la profondità<br />

della seduta deve permettere un buon alloggiamento<br />

della coscia, lasciando 3-4 cm liberi <strong>prima</strong> del cavo<br />

popliteo; questo migliora la stabilità e distribuisce il peso<br />

su una maggiore superficie. L’altezza del poggiapiedi<br />

dovrebbe essere regolata in modo che il bacino sia<br />

leggermente flesso in avanti, posizionando le cosce<br />

leggermente più in basso rispetto alla linea orizzontale.<br />

Profilassi podologica in ulcera da pressione<br />

(Brem 1 e 2, Epuap, Pnlg)<br />

• Far movimentare il paziente regolarmente cambiando<br />

posizione ogni 2 ore max (4 ore se si dispone<br />

di dispositivi antidecubito), anche di notte.<br />

• Far utilizzare materassi antidecubito ad aria.<br />

Possono essere utili velli di pecora naturali (alti).<br />

• Evitare l’uso di velli sintetici, di dispositivi circolari<br />

o ciambelle e guanti riempiti d’acqua.<br />

• Far utilizzare cuscini appositi antidecubito (al silicone)<br />

per tutelare il contatto fra le estremità.<br />

• Effettuare una accurata ispezione quotidiana<br />

delle zone esposte a decubito.<br />

• Le lenzuola devono essere controllate più volte al<br />

dì per essere ben distese ed asciutte.<br />

• Praticare almeno 2 volte al giorno spruzzo di olio<br />

idratante (non massaggiare e non usare creme a<br />

base di urea ed acido lattico, alcool o borotalco).<br />

• Non usare prodotti a base alcolica ma solo creme<br />

idratanti, olii idratanti e saponi neutri da applicare<br />

a spruzzo (senza massaggio) su cute integra.<br />

• Dedicare attenzione all’igiene con acqua tiepida e<br />

sapone neutro batteriostatico.<br />

• Asciugare bene con delicatezza (tamponando sulle<br />

zone a rischio), evitare macerazione della cute<br />

Classificazione delle lesioni da decubito (figura in alto e tabella tratta da Pasqualini)<br />

Grado 1 Eritema non palpabile e cute integra. Decolorazione, calore, edema, indurimento sono indicatori<br />

di lesione anche nei soggetti con cute naturalmente colorata.<br />

Grado 2 Parziale perdita di spessore della cute che coinvolge l’epidermide, il derma o entrambi.<br />

L’ulcera è superficiale; ha le apparenze di un’abrasione o di una vescica.<br />

Grado 3 Perdita completa dello spessore della cute dovuta a danno o necrosi del sottocute che si può<br />

estendere anche in profondità, ma senza coinvolgere la fascia muscolare.<br />

Grado 4 Distruzione massiva, necrosi tessutale, danno muscolare, osseo o delle strutture di supporto.<br />

• Le lesioni si presentano più frequentemente su: sacro (36-43%), grande trocantere (12-17%), tallone (11-<br />

12%), tuberosità ischiatica (5-15%), malleoli laterali (6-7%).<br />

• Quelle più difficili da guarire e da prevenire sono le lesioni al tallone.

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