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8<br />

La capacità del podologo di basarsi sulle sue conoscenze per elaborare strategie riabilitative nuove<br />

a nuovi quesiti, e saper dimostrare la loro appropriatezza ed efficacia, permette di associare alla<br />

podologia l’aggettivo Scienza.<br />

Ciò vuol dire che la Disciplina podologica è l’insieme delle CONOSCENZE e delle<br />

METODOLOGIE e degli STRUMENTI tipici del podologo.<br />

Non c’è Disciplina e non c’è Scienza podologica se le conoscenze, le metodologie e gli strumenti<br />

podologici non vengono messe insieme elaborate metabolizzate e rese comuni.<br />

Sbaglia chi pensa che il podologo nasce affettando patate o frutta col bisturi, come si fa al primo<br />

secondo e terzo anno in alcuni CdL in podologia. Sbaglia chi pensa che un podologo si forma<br />

guardando come opera un altro podologo. Non è così che nasce un podologo, così nasce un callista<br />

laureato. Questo è il modo di tramandare le conoscenze attraverso l’emulazione del gesto (come<br />

fanno le scimmie) ed attraverso la sola parola, come nella preistoria, e non attraverso l’elaborazione<br />

di un percorso intellettuale e la metanalisi della letteratura scientifica. Un podologo nasce dalla<br />

creazione di quel background culturale e metodologico in un continuo approfondimento e ricerca<br />

sul percorso curricolare e sulle competenze.<br />

“Disciplina” ha dentro di se contenuti anche filosofici che NON abbiamo la possibilità di far<br />

emergere come hanno fatto bene altre professioni sanitarie non mediche: il concetto di “bisogno<br />

di assistenza” del paziente, per esempio.<br />

In altre parole il grosso lavoro sviluppato dal 2003 sui Volumi PODOLOGIA è il primo ed incerto<br />

passo: “Il ruolo del podologo nell’ambulatorio medico”, “Il trattamento podologico delle lesioni<br />

cutanee”, “La sterilizzazione e la sanizzazione ambientale”, “Le onicopatie”. E quindi il pregevole<br />

testo della Dott.ssa Sara Brasca sull’artrite reumatoide. Poi ci siamo dati l’obiettivo di condividere<br />

queste conoscenze per confrontarci su quello che era scritto ed anche qui ci abbiamo lavorato con<br />

convinzione e con metodo con i Convegni sulle Lesioni Cutanee e sulle Onicopatie. Il risultato è<br />

stato un dibattito serrato ed un confronto aperto, per approdare alla scrittura di volumi più uniformi<br />

e completi e più podologici che stanno per vedere la luce. Ma molta strada resta da fare.<br />

Dobbiamo imparare a fare ricerca, dobbiamo imparare a leggere i lavori di ricerca, dobbiamo<br />

imparare ad usare Linee Guida, dobbiamo imparare a scrivere Linee Guida podologiche.<br />

Dobbiamo costruire il gruppo di lavoro che potrà essere la guida in questo percorso di<br />

approfondimento metodologico.<br />

Questa è l’unica strada da percorrere: scoprire la Evidence Based podology ed i suoi misteri per<br />

superare i limiti della podologia attuale dentro e fuori i nostri CdL, dentro e fuori i nostri studi.<br />

Una sfida che dobbiamo cogliere. E che dobbiamo vincere.<br />

Dott. Gaetano Di Stasio<br />

già Coordinatore pratica Master “Diagnosi e cura piede diabetico”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”<br />

Responsabile Segreteria Scientifica Convegno Nazionale podologico “Lesioni Ulcerative”<br />

Fondatore e Co-Moderatore mailing list PODOLOGIA<br />

Editor in Chief Collana Volumi podologia

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