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Isola Nera 1/26 Febbraio 2006 - Il Dialogo

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Assurdo. Stava per sposarsi. D'altra parte egli stesso chiedeva soldi a casa sua. La nostra vita prese<br />

una piega avvilente da far pena.<br />

- Capisco...<br />

- <strong>Il</strong> nostro matrimonio fallì, concludendosi inevitabilmente col divorzio. Mi trasferii da mia sorella<br />

dopo averci rimesso la dote, per affrontar di nuovo una vita amara e miserabile.<br />

- È questo il problema?<br />

- Abbia pazienza. Siamo ancora al passato, ma non la farò lunga. <strong>Il</strong> mio ex-marito, dopo circa un<br />

anno dal divorzio, mi chiese d'incontrarlo. Manifestò il desiderio di tornare a vivere assieme<br />

sostenendo che la vita lo aveva educato e maturato. Mi portò nella pensione di Qasr el-Nil in cui<br />

alloggiava, per pianificare il nostro futuro. Ma non appena ebbe chiuso la porta della stanza mi<br />

strinse al petto ripetendo di non aver gustato più niente dalla vita dopo la nostra separazione...<br />

- E lei ha ceduto?<br />

- Non capivo di aver a che fare con un profittatore e ci mettemmo a organizzare il nostro nuovo<br />

matrimonio. Ci separammo con la promessa che egli sarebbe venuto a parlare con mio zio subito il<br />

giorno seguente.<br />

- Noto che la sua voce s'è abbassata, ha cambiato di tono.<br />

- È vero. Solo in seguito mi fu chiaro che egli mi aveva invitata a incontrarlo avendo già scambiato<br />

ufficiale promessa di matrimonio con un'altra che infatti impalmò una settimana dopo il nostro<br />

incontro. Quello non era stato altro che un puro capriccio ch'egli aveva voluto togliersi prima<br />

d'iniziare la sua nuova vita.<br />

- Che miserabile!<br />

- Già. Ma non voglio approfittare oltre del suo tempo. Arrivederci.<br />

3<br />

- Pronto?<br />

- Shahrazàd.<br />

- Salve.<br />

- Disturbo?<br />

- Al contrario! Continui per favore.<br />

- Stetti da mia sorella per qualche tempo. Ma ben presto cominciai a provare un forte disagio.<br />

- Perché?<br />

- Era una sensazione e non sbagliavo.<br />

- Com'è possibile dal momento che sua sorella aveva condiviso con lei tante sofferenze in passato?<br />

- Era accaduto l'inevitabile.<br />

- Suo cognato?<br />

- Già!<br />

- Era infastidito per la sua presenza in casa?<br />

- Più o meno. Resta il fatto che fui costretta a lasciar la casa per mantenere l'affetto di mia sorella.<br />

- Ho l'impressione che lei non abbia esposto la causa con sincerità. Posso supporre che si trattasse<br />

di gelosia?<br />

- <strong>Il</strong> dubbio della gelosia, per la precisione.<br />

- Tornò da suo zio?<br />

- Era morto. Affittai un appartamentino.<br />

- E come si manteneva?<br />

- Vendetti il vendibile del mio corredo e mi misi a cercare un lavoro qualsiasi. Fu un periodo di<br />

sterile ricerca e di fame. Mi creda, conobbi veramente la fame. La giornata passava senza cibo,<br />

anzi, senza un ricordo di cibo. Mi ritrovai ad un punto tale che avrei accettato anche certi inviti<br />

rivoltimi per strada. Ma non volli cedere, sperando che la pietà di Dio m'accogliesse prima di<br />

perdermi. Spiavo dalla finestra la notte calma, guardavo il cielo mentre dentro di me urlavo: "Dio<br />

misericordioso, ho fame, sto morendo di fame". Quand'ero spossata andavo da mia sorella per<br />

avere un pasto decente, ma nessuno s'informava della mia situazione temendo che la risposta lo<br />

6

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