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cadenza provenienti, come talvolta succede, da più zone temporalesche; no, quella<br />

mattina era tutto un lampo, era tutto un bagliore, era un chiarore continuo che non cessava<br />

mai. Era tutto un fuoco vero che ardeva ovunque, come fosse stato alimentato da<br />

quell'acqua che cadeva, sempre più intensa.<br />

Ma l'aspetto più inverosimile e terrificante era quello rappresentato dalle saette che, da<br />

quella massa indefinita, guizzavano verso terra, mentre altre dal basso guizzavano verso<br />

l'alto, altre ancora che percorrevano l'intero arco del cielo. Lo sbigottimento maggiore<br />

però era dato da altre saette ancora, le quali guizzavano quasi raso terra in sembianza di<br />

enormi serpenti alati.<br />

Non fu paura o follia collettiva. Ciò proprio accadde e fummo in molti a recepire quella<br />

sconvolgente sensazione.<br />

Il tuono, a sua volta, sembrava proprio coniato per la circostanza poiché non si<br />

annunciava con il rombo normale, consueto ed intermittente che tutti ben conosciamo ma,<br />

bensì, si diffondeva in un fragore continuo, cupo, lugubre, assordante che provocava<br />

insopportabile tormento, paragonabile a mille macine, che stessero ruotando proprio sopra<br />

alle nostre teste.<br />

Similmente, se non peggio che da noi, le cose andavano nell'alta Valle Orba ove, in tre ore<br />

circa soltanto di pioggia diluviale, il lago di Ortiglieto, già quasi in secca e come detto,<br />

capacità 18.000.000 di metri cubi d'acqua, malgrado l'entrata in funzione dell'intero<br />

sistema di scarico si fece pieno, superò il livello di guardia, raggiunse la linea di pericolo<br />

e le acque, tracimando disordinatamente, in breve provocarono il crollo della Diga che era<br />

stata eretta sul crinale di Sella Zerbino.<br />

Il dramma che era già in atto mutò in tragedia poiché l'enorme massa d'acqua, fino ad<br />

allora colà costretta, prese a fuoriuscire con inaudita violenza, accrescendo via via la sua<br />

forza distruttiva, anche a motivo del dislivello che caratterizzava il suo percorso.<br />

Sopra: L'alta Valle Orba vista dal punto in cui mi trovavo allorché quel tremendo cuneo nero lanciò il suo<br />

primo minaccioso avvertimento. Sul versante di sinistra la zona delle Garrone. Sul versante di destra la zona<br />

di Olbicella ed uno scorcio di Molare.<br />

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