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LA PRIMA TREBBIATRICE MECCANICA IN TERRA<br />

aVADESE E LA GRANDE GUERRA 1915-1918<br />

Già sul finire del secolo scorso, anche qui da noi la coltivazione del grano era<br />

abbastanza sviluppata ma i metodi per produrlo, sgranatura compresa, erano ancora quasi<br />

primitivi.<br />

Infatti, il terreno continuava ad essere lavorato con la zappa o con la vanga e soltanto<br />

raramente, già con il bue e con l'aratro, mentre i chicchi da semina si spargevano<br />

semplicemente con il palmo della mano. Per la falciatura poi non vi era scampo e tutti<br />

dovevano effettuarla con un falcetto singolo. La sgranatura infine era l'operazione più<br />

laboriosa e defatigante poiché dovendo essere eseguita su uno spazio adatto, per lo più<br />

sull'aia di casa, richiedeva tutta una serie di operazioni preliminari come:<br />

e preparare adeguatamente l'area prescelta ripulendola del benché minimo ciuffo d'erba,<br />

sassolini in genere e di quant'altro non fosse stato compatibile con i preziosi chicchi di<br />

grano;<br />

• innaffiare con abbondante acqua e per più giorni consecutivi lo spazio prescelto in<br />

modo che il terreno raggiungesse il massimo della compattezza affinché non avesse a<br />

frantumarsi al momento della sgranatura, la quale veniva effettuata con autentici<br />

bastoni che, a loro volta, potevano essere rigidi oppure snodati;<br />

• disporre i covoni di grano in tondo a mo' di largo cerchio, con le spighe tutte<br />

convergenti verso il centro.<br />

In tempi meno remoti, in luogo dell'operazione di battitura era stato introdotto il metodo<br />

della rullatura, il quale, fermi restando tutti i preparativi anzi descritti, consisteva nel far<br />

passare sopra le spighe un grosso rullo di legno intagliato a mo' di ingranaggio che veniva<br />

trascinato a mano da più persone.<br />

L'attrezzo doveva essere passato e ripassato sulle spighe sistemate, come detto, senza<br />

limite di tempo e di fatica fino a quando ognuna non avesse ceduto anche il suo ultimo<br />

chicco dorato. Quasi ironia della sorte, sia in un modo sia nell'altro, le operazioni di<br />

battitura o di rullatura, dovevano essere eseguite nelle ore più assolate della giornata<br />

poiché, era quello l'unico momento in cui la gelosa spiga era più propensa a cedere il suo<br />

prezioso contenuto.<br />

A sgranatura eseguita, ben altre cose necessitavano ancora essere fatte, come quella di<br />

separare i chicchi dalla paglia e dalla pula, da impurità varie e da quant'altro che per<br />

nessuna ragione doveva rimanere frammisto al grano. E forse, in questo risiedeva il<br />

motivo per cui i nostri vecchi, quando la tavola era imbandita ripetevano sempre a noi<br />

piccini: "Mangiate pure a volontà, ma fate in modo che nemmeno una briciola di questo<br />

pane, una volta tanto sudato e benedetto, per disattenzione, ancor oggi possa andare<br />

dispersa".<br />

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