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I TEMPI CAMBIANO<br />

Era già trascorsa la metà del secolo diciottesimo ed a Monteggio, come ai Carlini,<br />

ancora si transitava servendosi del guado e dell'alta pianca. I territori di Silvano e di<br />

Rocca Grimalda continuavano ad essere collegati tra di loro da una modesta pianca e da<br />

una minuscola imbarcazione, la quale funzionava soltanto quando il torrente non era<br />

troppo in secca oppure non era troppo in piena. All'Orba di Molare, invece, il passaggio<br />

da una sponda all'altra veniva effettuato mediante zatteroni espressamente predisposti per<br />

persone, cose od animali.<br />

I tempi moderni premevano però alle porte e fu sì che nell'anno 1856, proprio a Molare,<br />

venne costruito un ponte in muratura composto da tre grosse arcate, il quale ben reggeva<br />

il traffico.<br />

Le acque della diga lo distrussero poi quasi del tutto nell'anno 1935 ma, esso venne subito<br />

ricostruito ed è quello che funziona ancora al giorno d'oggi.<br />

Fu quel ponte, all'epoca, una pregevole iniziativa la quale però, come suoI dirsi,<br />

rappresentava solo una goccia d'acqua in un grande mare poiché di ben altre strutture vi<br />

era ormai bisogno. Un esempio per tutti valga il caso della strada del Turchino, che al<br />

tempo, era poco più di una mulattiera.<br />

Poi tutto ad un tratto, come se i nostri predecessori si fossero svegliati da un lungo sonno,<br />

presa consapevolezza di sé stessi, fu tutto un fiorire di idee di iniziative e di progetti.<br />

Anzi, così tutti assieme, forse persino troppi, perché pur di meglio collegare il Piemonte<br />

alla Liguria vi era chi proponeva carrozzabili di gran classe, ferrovie ovunque, oppure<br />

raddoppi di altre già esistenti.<br />

Anche per la ferrovia Genova - Ovada - Acqui - Nizza Monferrato - Asti vi era chi<br />

proponeva di realizzare il collegamento addirittura a Comigliano, altri a Sampierdarena,<br />

altri ancora altrove.<br />

Intenti a parte, sembrerebbe comunque che le polemiche più roventi circa l'intera<br />

faccenda abbiano avuto luogo tra gli accaniti sostenitori del solo raddoppio della Genova­<br />

Ronco Scrivia ed i propugnatori della linea Genova - Ovada - Acqui - Nizza Monferrato ­<br />

Asti; chilometri 93 circa dei quali, 43 chilometri, la sola tratta Genova-Ovada.<br />

A tal fine, oltre al movimento favorevole di opinione, promosso un po' dovunque<br />

dall'instancabile Edoardo Pizzomi Sindaco di Rossiglione, determinante fu l'operato di<br />

Giuseppe Saracco allora membro del Parlamento Subalpino.<br />

Egli, nato a Bistagno d'Acqui il 9 Ottobre 1821, quindi uomo di nostra terra, diplomatico<br />

di gran classe, lungimirante, con idee ben chiare circa le cose da farsi sostenne, a tutti i<br />

livelli, l'indifferibilità della linea Genova - Ovada - Acqui - Nizza Monferrato - Asti ed<br />

alla fine ebbe partita vinta.<br />

Sbrigate le formalità di rito venne dato corso alla complessa fase esecutiva dei lavori ed il<br />

17 Giugno 1894, il primo treno Genova-Acqui, come una lunga collana di perle scure,<br />

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