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affusolata rivolta verso il basso, affogati anch'essi nella detta malta bianca, onde<br />

ottenere facile scivolo sia sui due lati sia sul piano di stramazzo;<br />

• La travatura tutta, di struttura superdimensionata, ad ogni punto di congiunzione era<br />

contraddistinta da un'apposita incisione fatta ad incastro. L'insieme poi era<br />

diligentemente fissato con chiodi di formato gigante, scaldati a fuoco e lavorati a<br />

mano con incudine e martello.<br />

La "pisa", di sicuro fu comunque qualcosa di eccezionale nel suo genere. Ed eccezionale<br />

lo fu certamente poiché, sebbene aggredita a tradimento da quell'onda mostruosa che<br />

soltanto trecento metri più a monte, in quel di Molare, aveva demolito il ponte della<br />

ferrovia Genova-Acqui, resistette a tanta violenza accusando, appena qui e là,<br />

l'asportazione dal suo interno di quantitativi di materiale pietroso.<br />

Essa infatti, veterana di tante secolari battaglie. Bassa. Senza angolature sporgenti. Tutta<br />

acquattata con il pesante ventre strettamente connesso al proprio sott'alveo a motivo delle<br />

poderose palificazioni, si lasciò scavalcare, anche da quell'onda travolgente ed attese che<br />

la stessa esaurisse tutta la sua immane potenza. Dopo di ché, lentamente, riemerse con la<br />

scheletratura intatta, presentando solo le lesioni alla sua parte interna, per cui sarebbero<br />

bastati alcuni interventi di ripristino per essere di nuovo in grado di riprendere la sua<br />

funzione.<br />

Purtroppo non fu così perché i discendenti di quella gente che l'avevano costruita e<br />

sempre l'avevano curata erano quasi tutti morti prima, mentre gli ultimi rimasti, erano<br />

stati trascinati via da quell'onda micidiale.<br />

Quelli che vennero dopo, volsero lo sguardo ad altre fonti di sostentamento per cui la<br />

pisa, ferita e sola, rimase là in mezzo ai sassi del torrente, appena a testimoniare di<br />

un'epoca ormai tramontata e che non era più possibile far rivivere.<br />

Poi, dal dramma dell'acqua si passò al dramma del fuoco ed il mondo intero divenne una<br />

grande polveriera in fiamme.<br />

Anch'io venni chiamato e mi trovai così, mio malgrado, di nuovo coinvolto in un'altra<br />

tragedia che sembrava non dovesse avere più fine.<br />

Quando gli uomini si strinsero di nuovo la mano e ci fu anche il mio ritorno, andai subito<br />

per rivedere l'antica pisa, ma essa non era più là dove un tempo l'avevo lasciata.<br />

Chiesi allora come mai e mi fu detto che pure qui da noi, la gente aveva molto sofferto, in<br />

particolar modo i più diseredati, i quali, oltre a patire la fame, in quei lunghi e gelidi<br />

inverni di guerra, sovente avevano corso il rischio di morire anche di freddo.<br />

Fu così che qualcuno si ricordò della vecchia "pisa" e i più bisognosi, corsero all'Orba di<br />

Monteggio e smontarono fino all'ultimo listello, quell'antico capolavoro che tanto aveva<br />

contribuito a migliorare le condizioni di vita delle generazioni precedenti.<br />

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