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LO SBARRAMENTO DELL'ORBAA MONTEGGIO<br />

Compiendo ora un passo indietro e fermo restando quanto già detto a proposito<br />

delle pianche e del ponte in legno di Molare, vi è da dire che a Monteggio, tenuto conto<br />

della particolare struttura orografica del territorio, si pensò all'opportunità di irrigare a<br />

scorrimento l'intera pianura e di incorporare nella fattoria già esistente persino un capace<br />

mulino ad acqua, tanto più che di esso, già se ne sentiva la necessità a seguito dei<br />

mutamenti in corso nel campo dell'alimentazione la quale tendeva sempre più ad<br />

orientarsi sul consumo di cereali e sempre meno su quello a base di castagne.<br />

Occorreva soltanto individuare il punto giusto in cui captare l'acqua affinché la stessa<br />

potesse giungere, per naturale cadenza, alle terre da irrigare ed alla grande ruota che da<br />

sola avrebbe quindi azionato tutti i congegni del mulino stesso.<br />

La posizione di Monteggio poi, cui facevano capo molti percorsi di quel tempo, facilitava<br />

le cose per tutti, anche per coloro i quali lì dovevano venire a trasformare i chicchi dorati<br />

in candido sfarinato.<br />

Attentamente valutate le cose venne deciso di sbarrare l'Orba più a monte in quel di<br />

Roccabagnata quasi a confine con il territorio di Molare e ricorrendo in larghissima<br />

misura all'ausilio del battipalo venne eseguito un poderoso sbarramento in grado di<br />

soddisfare ampiamente tutte le necessità prima rappresentate. Detto sbarramento, in gergo<br />

chiamato "pisa", sia pure con possibili lievi scostamenti, era strutturato come in appresso:<br />

• da sponda a sponda;<br />

• sviluppo lineare metri 200 circa;<br />

• sviluppo alla base metri 32 circa;<br />

• non trasversale alla corrente ma, bensì, in obliquo orientata SudlEst - Nord/Ovest;<br />

• altezza fuori alveo metri 2 circa;<br />

• larghezza piano stramazzo acque metri 2 circa;<br />

• palificazioni tutte conficcate nel sott'alveo ad una profondità di metri 2,50 circa;<br />

• una fitta serie di tiranti posti a monte con uno sviluppo di metri 16 circa;<br />

• una fitta serie di elementi di spinta collocati a valle con uno sviluppo di metri 16<br />

CIrca;<br />

• tutto lo sviluppo esterno a contatto delle acque, costituito dai tiranti a monte, dagli<br />

elementi di spinta a valle, nonché dell'intero piano di stramazzo, suddiviso in singoli<br />

comparti di ampiezza limitata, strettamente connessi tra di loro a mezzo di appositi<br />

incastri, fissati quindi, con robusta chiodatura;<br />

• l'interno dell'enorme struttura in legno tutto accuratamente riempito da mano esperta<br />

con enormi massi affogati in un'apposita malta bianca sì da costituire un sol blocco<br />

resistentissimo e compatto;<br />

• l'ultimo strato e per tutta la superficie lambita dalle acque, completata a mo' di<br />

selciato con grossi massi quasi tutti di eguale dimensione, formati a cuneo con la parte<br />

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