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E' in un siffatto contesto di cose e sempre più o meno intorno all'Anno Mille che in Ovada<br />

si incomincia ad avere tracce di un guado in località Recarlini, poi Carlini, adesso<br />

Carlovini, il quale conduceva ad un percorso per "Villa Gruaglia", ora Grillano-Guardia,<br />

come è pure in tale epoca che si parla di un tracciato per Monteggio il quale, proprio in<br />

zona Geirino, si innestava sul percorso Ovada-Villa Gruaglia e proseguiva poi verso<br />

Ponente fino a Monteggio.<br />

In detta località esso si raccordava, a sua volta, con altri percorsi provenienti da area<br />

Belletti ed oltre, da area Priarona ed oltre e con un percorso area Molare ed oltre<br />

avvalendosi di un attraversamento in zona proprio sottostante l'attuale Stazione<br />

Ferroviaria.<br />

Tutti i percorsi trovavano, poi, il loro punto nodale nel guado di Monteggio il quale, a sua<br />

volta, attraverso la Rebba conduceva, volendo, verso l'abitato di Ovada oppure immetteva<br />

nel così detto "grande bosco di Ovada" - attuale piana di Molare - onde proseguire per le<br />

destinazioni preventivate.<br />

Grazie ad una sia pur lenta e graduale evoluzione, i sentieri improvvisati vennero<br />

trasformati in percorsi meglio praticabili ed i guadi, da semplici attraversamenti,<br />

modificati in guadi fissi e talvolta anche custoditi da persone espressamente incaricate.<br />

Con ciò il territorio sito a Ponente di Ovada, a completamento della viabilità di allora,<br />

venne a trovarsi dotato di ben tre distinti guadi. Il più prossimo al centro abitato era quello<br />

detto dei Recarlini, subito più a valle dell'attuale ponte di San Paolo. Più a Ponente il<br />

guado di Monteggio sito nell'omonima località e più a Sud-Ovest quello detto "dei muli"<br />

in zona proprio sottostante l'attuale Stazione Ferroviaria di Molare.<br />

Al guado dei Recarlini confluiva, principalmente, il movimento da e per Villa Gruaglia,<br />

zona Ovest Cappellette, località Santo Stefano e dintorni. Al guado di Monteggio<br />

convergevano i traffici da e per zona Belletti, Priarona, Cremolino ed oltre nonché quelli<br />

di provenienza Sud-Ovest imperniati sull'attraversamento detto "dei muli", diretto verso<br />

Levante.<br />

Oltre al movimento locale, poi, al guado dei muli faceva capo, in maniera quasi esclusiva,<br />

un traffico molto specifico che intercorreva tra le zone anche più estreme del Piemonte e<br />

della Lombardia, con la Liguria di Ponente.<br />

Tale traffico commerciale aveva per oggetto il trasporto nella Riviera Ponentina dei<br />

prodotti tipici del citato entroterra come vino, farina, salumi, formaggi, ecc. ed il recapito<br />

ai luoghi di provenienza dei prodotti tipici della Liguria di Ponente come olive, pesce<br />

conservato, olio di oliva ed altro nonché sale da cucina il quale, in effetti, era poi di<br />

produzione francese. Si, francese e penso sia bene non dimenticare che fino intorno al<br />

1200-1300 il detto alimento, per quanto riguardava l'area del Mediterraneo occidentale,<br />

non veniva prodotto un po' dovunque ma, bensì, soltanto a Tolone di Francia da dove poi,<br />

a mezzo di appositi barconi veniva smistato in magazzini collocati lungo la fascia<br />

costiera, Liguria di Ponente compresa; magazzini ai quali, a loro volta, si rivolgevano<br />

anche i carovanieri Lombardo-Piemontesi per acquistare i quantitativi da trasportare,<br />

unitamente ad altri prodotti, ai luoghi di provenienza durante il viaggio di ritorno.<br />

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