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VIOLENTO NUBIfRAGIO NELL' OVADESE<br />
Una diga del bacino di Orbicella<br />
cede sotto la pressione delle acque<br />
Numerose vittime · Circa 100 case demolite<br />
Ovada, 14.<br />
Un violentissimo nubifragio ha riservato ieri sulla<br />
nostra cittadina e nei dintorni torrenti di acqua, che in<br />
breve tempo hanno causato danni ingentissimi.<br />
L(uragano, cominciato circa alle 6, ha continuato<br />
impetuoso, incessante per ore e ore, raggiungendo il<br />
massimo d'intensità verso il mezzogiorno. L'enorme<br />
quantità d'acqua caduta ha provocato in molti luoghi<br />
frane di varia entità e ha ingrossato particolarmente lo<br />
Stura e in modo impressionante il fiume Orba. I segni di<br />
questa piena improvvisa sono visibili lungo tutto il<br />
corso dei fiumi suddetti. Alberi abbattuti e sradicati<br />
formano una quasi ininterrotta trincea ai margini<br />
dell' alveo; e in vari punti l'acqua ha invaso i sentieri e<br />
le strade, lasciando al suo ritrarsi laghi di melma nera.<br />
Nella vallata dell'Orba non si ricorda a memoria<br />
d'uomo un nubifragio di tale violenza. I tecnici<br />
calcolano che oltre 400 mm. d'acqua siano caduti nel<br />
giro di poche ore.<br />
Il crollo della diga<br />
Verso le ore 13,30, per l'eccessiva massa d'acqua<br />
caduta nella mattinata, il lago artificiale di Orbicella,<br />
sopra MOlare, s'era riempito al grado massimo. La<br />
intensa pressione sfondava la diga laterale del lago,<br />
costruita in un avvallamento del terreno, per optare al<br />
livello della diga principale, alta 40 metri la superficie<br />
dell' acqua. Il crollo del muraglione, alto sette metri,<br />
dava libero sfogo all' acqua, che si rovesciata nella<br />
vallata dell'Orba in circa sette milioni di metri cubi.<br />
L'infuriare della tempesta aveva impedito di<br />
identificare il pauroso boato, che aveva immediatamente<br />
proceduto il crollo, sicchè.nel primo momento, nessuno<br />
si rese conto del pericolo improvviso e terribile. In men<br />
che non si dica, la casa del guardiano della diga è stata<br />
smossa dalle fondamenta e travolta dall'immane flutto.<br />
L e persone che vi trovavano, e cioè il guardiano, la<br />
moglie e due bambini, riuscivano a salvarsi per vera<br />
fortuna. Chi si trovava presso il greto del fiume non potè<br />
fuggire.<br />
Chi si trovava nell'interno delle case aggruppate fra<br />
gli orti e i boschi della valle, non potè uscirne.<br />
Una valanga d'acqua alta, irruente, scendeva lungo<br />
la vallata dellOrba, riempiendo le campagne del suo<br />
grande boato. A ondate successive invase il cavo della<br />
valle, si abbattè sulle case, sui boschi.<br />
Si alzò fino a circa sette metri, sino a sfiorare le case<br />
Cronaca giornalistica.<br />
140<br />
che sorgono al livello della stazione ferroviaria. Ben<br />
presto i flutti, nella loro violenta discesa, invasero gli<br />
abitati di alcune frazioni sottostanti e in principale modo<br />
le frazioni Rebba, Ghiaia, la parte inferiore di<br />
Cremolino, Forelle, e infine la frazione BOrgo sotto<br />
Ovada, sulla sponda sinistra dell'Orba.<br />
Anche la frazione Marchiazza è andata<br />
completamente distrutta.<br />
Le case travolte<br />
Tutto travolgendo e rovinando, l'immensa massa<br />
d'acqua ha invaso la grande vallata dell'Orba, fin sotto i<br />
comuni di Basaluzzo e Fresonara, attraverso gli abitati<br />
di Silvano, Capriata, Predosa, toccando quindi una<br />
estensione di circa 40 km. di lunghezza e circa 2 o 3 km.<br />
di larghezza. Un centinaio di case delle suddette frazioni<br />
furono rase al suolo. Il numero delle vittime, che pare<br />
siano numerose, non è ancora precisato. In prevalenza<br />
esse sono donne e bambini, che non hanno potuto<br />
difendersi dalla violenza delle acque. A un certo<br />
momento spettatori atterriti hanno potuto scorgere nei<br />
flutti una culla con dentro un bimbo di pochi mesi. Oltre<br />
agli annegati e ai travolti dalla corrente, vi sono<br />
numerose vittime sotto le macerie delle case. Vi sono<br />
intere famiglie perite nel disastro.<br />
Lo stabilimento cotoniero dell'ingegnere Brizzolesi,<br />
fermo da qualche anno, è andato distrutto. Sono andate<br />
pure distrutte alcune fornaci e varie piccole industrie.<br />
L'acqua ha invaso in vari punti lo stradale provinciale<br />
Ovada-Novi, arrecando danni notevoli. La strada<br />
Basaluzzo-Predosa è stata rotta in moltissimi punti, e<br />
presenta profondi crepacci. Ha resistito invece il ponte<br />
di Predosa sull'Orba, che era in riparazione in seguito<br />
alle inondazioni del l'anno scorso. La circolazione<br />
stradale Ovada-Novi e Ovada-Acqui, la linea ferroviaria<br />
Ovada-Acqui e la tranvia Ovada-Novi sono state<br />
interrotte per molte ore, perchè l'acqua aveva raggiunto<br />
l'altezza di un metro e cinquanta.<br />
La furia dell'acqua durò circa mezz'ora. Quando le<br />
sponde dell'Orba tornarono ad emergere, apparve un<br />
panorama di rovine. Crollate 35 case a Borgo, 20 a<br />
Ghiaia di Molare, 15 a Rebba e in altre frazioni e paesi<br />
oltre Ovada. Crollati i ponti di Molare (ferroviario e<br />
stradale), quello di Belforte e quello di Ovada sull'Orba.<br />
Distrutti i boschi, distrutti i campi, divelti, confronti i<br />
pali del telefono, del telegrafo, della luce. Un mare di<br />
melma ribollente.