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n.72 - Hod benessere

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lescenziale, rafforzato dal mondo d’oggi, se non ci si predispone<br />

a vivere intensamente forti legami sentimentali,<br />

parentali, di amicizia e quindi anche alla possibile sofferenza<br />

che deriva da rotture e perdite di questi legami. Questo equilibrio<br />

tra tendenze e dinamiche opposte, come fonte del<br />

<strong>benessere</strong>, è per noi talvolta difficile da comprendere, mentre<br />

è chiarissimo nella cultura cinese antica che vede la compresenza<br />

di due polarità opposte, chiamate yin e yang, all’interno<br />

del medesimo processo. Quindi non solo yin e yang non sono<br />

due realtà che si escludono nella contrapposizione, ma l’uno è<br />

la radice dell’altro e l’uno è dentro l’altro: anche quando lo yang<br />

è al massimo, al suo interno c’è lo yin e viceversa. La salute è<br />

quindi data dall’equilibrio di polarità opposte.<br />

Ma, a ben vedere, anche i greci antichi la pensavano così. Per<br />

Nathaniel Russell,<br />

“Skatecup”.<br />

Ippocrate e Galeno, i due padri della medicina greca, la salute era eucrasìa e la malattia discrasìa,<br />

buona e cattiva mescolanza di diverse componenti vitali fondamentali da loro definite<br />

“umori”. E sia i greci che i cinesi antichi pensavano che l’umore e i sentimenti dipendessero<br />

strettamente dalla salute dell’organismo e dai comportamenti che la persona mette in campo.<br />

I greci praticavano questa cura di sé tramite un insieme di regole e comportamenti - alimentari,<br />

fisici, psichici - chiamato diaita. I cinesi perseguivano lo stesso approccio chiamandolo yangshen,<br />

nutrizione della vita. Entrambi davano un grande rilievo alla regolazione delle emozioni<br />

tramite la meditazione, che i greci antichi chiamavano meléte, che significa “ho cura di me”.<br />

Ho trattato questi argomenti, facendo emergere una storia molto diversa da quella che ci hanno<br />

raccontato per due secoli, in un libro (Bottaccioli F., Filosofia per la medicina. Medicina per la<br />

filosofia. Grecia e Cina a confronto, Tecniche Nuove, Milano 2010) la cui lettura consiglio a chi<br />

volesse approfondire lo studio della sapienza antica in tema di salute fisica e psichica, rintracciando<br />

la trama unitaria che univa, nelle differenze, oriente e occidente.<br />

È<br />

La psicologia, fin dal suo sorgere come scienza autonoma, con Sigmund Freud, ha messo<br />

in luce l’importanza delle prime esperienze di vita nel plasmare la modalità di regolazione<br />

delle emozioni, e quindi le possibili patologie psichiatriche da adulto. In anni più recen-<br />

vero ti, studiosi come John Bowlby (biologo e psicanalista 1907-1990), hanno appro-<br />

che chi fondito lo studio dei legami che si formano tra il bambino e la madre e la<br />

tende alla famiglia nel suo insieme arrivando a tipizzare diversi “stili di attaccamento”,<br />

depressione ha che formeranno la base per lo stile di regolazione delle emozioni che quel<br />

dei conflitti da bambino userà non solo nell’infanzia, ma anche quando sarà adulto.<br />

risolvere con il geni- Per esempio, un bambino che ha avuto nei primi anni di vita una<br />

tore di sesso opposto? relazione con la propria madre e con la propria famiglia caratte-<br />

E che la sua condizione è rizzata da insicurezza, instabilità emotiva, da negazione delle<br />

stata causata, magari fin emozioni oppure da reazioni esagerate ad eventi negativi, da<br />

da piccolo, da un gravi difficoltà della coppia genitoriale oppure da abbandoni, ten-<br />

grosso dolore o derà a costruire una modalità di regolazione delle emozioni e quindi<br />

torto subito e dello stress molto insicura, che, nella definizione di Bowlby, può essere<br />

vissuto in evitante o ansioso-resistente. Nel primo caso, il bambino (e una volta adul-<br />

totale isoto) tenderà ad evitare gli eventi stressanti e la modalità principale di regolamenlazione<br />

delle emozioni sarà la negazione del problema, la chiusura in se stesso.<br />

to... Nel secondo caso, invece, lo stile emozionale, detto anche ambivalente, sarà centrato<br />

sull’ansia di coinvolgere gli altri sviluppando atteggiamenti ambivalenti di tipo conflittuale<br />

che possono alternare chiusura in se stessi e rabbia verso gli altri.<br />

HOOD 777222<br />

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