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n.72 - Hod benessere

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8 La solitudine<br />

HHOOODDD 72<br />

Illustrazione di Elfo (Giancarlo Ascari) • Utopie<br />

nella malattia<br />

PROF. FRANCESCO BOTTACCIOLI<br />

“Sapeva dell’intimo legame fra rabbia e depressione,<br />

sapeva che l’assillo degli scenari apocalittici noceva<br />

alla salute mentale, sapeva che, nel suo caso, l’assillo<br />

si nutriva della frustrazione nei confronti di sua moglie<br />

e della delusione nei confronti di suo figlio.<br />

Probabilmente, se fosse stato davvero solo nella sua<br />

rabbia, non sarebbe riuscito a sopportarla.”<br />

(Jonathan Franzen, Libertà)<br />

Succede sempre più spesso che disagi come ansia e depressione,<br />

sofferenze e disturbi psichici complessi di fronte ai<br />

quali ci sentiamo spaesati e impotenti, ci facciano sentire<br />

soli nella nostra malattia. Siamo fragili e insicuri e questo ci<br />

rende non solo vulnerabili ma ogni giorno più incapaci di<br />

affrontare le difficoltà, la vita. Lo spreco di energia mentale è<br />

tale che facciamo fatica a chiedere aiuto. Inoltre il nostro stato<br />

di crescente disagio e malessere ci fa sentire imperfetti e inadeguati, mettendoci in una condizione che<br />

ogni giorno diventa più inaccettabile. Siamo pronti per cadere nella trappola di quella “famosa” pillola che<br />

rischia di renderci schiavi e di farci scivolare in guai ben più seri (a questo proposito, molti studi hanno<br />

dimostrato che “i pazienti trattati con i farmaci hanno circa il doppio delle probabilità di ricadere in depressione<br />

rispetto a quelli che seguono terapie di tipo cognitivo-comportamentale”).<br />

Ognuno di noi soffre per un motivo diverso, e talvolta ci sembra impossibile farlo capire a un’altra persona.<br />

Allo stesso modo l’idea di un cambiamento - in termini di accettazione ed elaborazione del disagio - fa così<br />

paura che ci nascondiamo al mondo. Ci rinchiudiamo in noi stessi e nella nostra realtà malata. Che fare<br />

allora per liberarci da un’ossessione che ci allontana da tutto e da tutti? Come ritrovare di nuovo fiducia<br />

in noi stessi, nella vita, negli altri?<br />

Il disagio mentale è fonte di forte sofferenza e colpisce una quantità ragguardevole di persone,<br />

ma non è altro da noi, non è una tegola che ci è caduta in testa, non è un “male oscuro”, per<br />

usare il titolo di un libro editorialmente fortunato che ha propagandato la potenza delle pillole<br />

contro la depressione. È parte di noi, è uno squilibrio che può essere anche minaccioso per la<br />

vita e invalidante, che però sollecita un cambiamento e che quindi richiede una terapia complessa<br />

non riducibile a un intervento farmacologico, fosse anche realizzato con sostanze naturali.<br />

Del resto, la costruzione del proprio equilibrio psicologico prevede la presenza di atteggiamenti<br />

e comportamenti che, di per sé, possono appartenere alla sfera della patologia. Per<br />

esempio, non si può essere creativi se non ci si dà la possibilità di mostrarsi curiosi, inconsueti,<br />

trasgressivi e, nel caso, anche bizzarri. Così, non è possibile evolvere dall’egoismo ado-

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