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n.72 - Hod benessere

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14<br />

HOOODD 72<br />

Foto René & Radka<br />

dire niente, si vede. Le persone che<br />

si portano addosso la sensazione<br />

della solitudine, di uno stato di isolamento,<br />

sono ingobbite, chiuse, si<br />

caratterizzano subito per come si<br />

pongono e parlano, per gli argomenti<br />

in genere cupi che trattano.<br />

Tutta questa chiusura determina<br />

uno stare male, così come può rappresentare<br />

una parentesi dovuta ad<br />

un evento momentaneo, difficile<br />

da superare. Ma se si sta bene con<br />

se stessi non c’è alcun bisogno di<br />

lottare, non occorre dimostrare<br />

niente. Smettiamola di piangerci<br />

addosso, qual è il vero problema?<br />

Tu sei single e non hai figli, come vivi tutto<br />

questo?<br />

Mi manca un po’ il fatto di non avere figli.<br />

Considerando però che il figlio è anche una<br />

bellissima attività non retribuita, so che deve<br />

essere una scelta molto consapevole. Perciò,<br />

se da una parte c’è il desiderio di essere<br />

padre, dall’altra mi chiedo se sarei davvero<br />

all’altezza di farlo come si deve. Ma quando<br />

gli anni passano e le esperienze si<br />

susseguono, si fortifica anche un certo<br />

desiderio di predominio su quanto si è<br />

costruito. Un giorno forse comprenderò se<br />

questo desiderio<br />

velato di essere<br />

padre nasce più<br />

per curiosità o per<br />

voglia di paternità<br />

vera e propria,<br />

magari troverò<br />

una donna che<br />

me lo farà<br />

esplodere.<br />

Diciamo che non<br />

è una cosa automatica<br />

e che sono contentissimo di essere<br />

arrivato fino a questo punto così. Non<br />

rimpiango niente perché ho avuto il privilegio<br />

di fare una serie di cose che altrimenti non<br />

sarei mai riuscito a fare, quando si diventa<br />

parte di un nucleo familiare le priorità cambiano<br />

totalmente.<br />

Nathaniel Russel<br />

Nella tua vita hai passato dei periodi in<br />

completa solitudine, è un’esperienza che<br />

consigli?<br />

Sì, è un’esperienza semplicissima che dà<br />

risultati unici. Partirei da qui: arriva un<br />

momento in cui alcune persone non sanno<br />

più a che punto si trova la loro libertà interiore<br />

e di pensiero. Questo succede perché<br />

se la negano, non vogliono pensare e si creano<br />

una serie di situazioni che escludono la<br />

possibilità di riflettere (vedono casa propria<br />

come una prigione da cui scappare ecc.).<br />

Bene, il giorno in cui queste persone fossero<br />

curiose di capire perché si comportano così<br />

potrebbero fare un tentativo e andare in un<br />

bellissimo posto a loro scelta (ad es. esistono<br />

monasteri di diverse religioni che accettano<br />

pellegrini), rimanendoci per qualche giorno<br />

in assoluto silenzio, senza avere relazioni con<br />

nessuno al di fuori di se stessi, senza cellulare<br />

e computer... Sono sicuro che alla fine<br />

scopriranno di sentire cose che pensavano di<br />

non avere nel modo più assoluto.<br />

Quando per i troppi pensieri che ci rimbombano<br />

in testa ci nascondiamo dietro delle illusioni,<br />

non riusciamo più a districarli. Non a<br />

caso le turbolenze che escono da questa<br />

esperienza sono quelle da cui ci si stava allontanando,<br />

sono esattamente quegli eventi<br />

emotivi che si devono integrare, trasmutare.<br />

Questa sorta di “codice del silenzio” è una<br />

vera e propria attività mentale che pone al

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