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n.72 - Hod benessere

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12<br />

HHOOODDD 72<br />

ELOGIO ALLA SINGLETUDINE<br />

Soli È bello<br />

INTERVISTA A ROBERTO MESSINA A CURA DI MARINA ROBBIANI<br />

In genere, chi sceglie di stare da solo ci arriva dopo aver scoperto<br />

che era molto più solo quando viveva con qualcuno senza<br />

comunicare. E una volta essersi presi la soddisfazione di aver<br />

detto “basta” a una vita insoddisfacente, la singletudine diventa<br />

un’occasione per esplorare il mondo; un’avventura per superare<br />

difetti, per incontrare in sé e negli altri pregi e doti fino a poco<br />

prima considerati inimmaginabili. Ma è davvero sempre così? Per<br />

avere le idee un po’ più chiare, ne ho parlato con Roberto<br />

Messina, che grazie ai suoi studi e alla sua esperienza, grazie alle<br />

sue provocazioni, ha fatto da maestro marziale (e non solo) a<br />

molte persone. Tanto per cominciare una delle sue regole è:<br />

“Perché non guardi dentro te stesso prima di delegare le tue<br />

responsabilità, e le tue sofferenze, a qualcun altro?”.<br />

Cos’è la solitudine?<br />

Significa innanzitutto non riuscire a stare da soli con se stessi. É uno stato d’animo che si crea<br />

nel tempo e chi lo produce è proprio chi pensa di soffrire di solitudine.<br />

Dunque, chi si sente solo è un emarginato: ma chi lo dice? Di fatto la solitudine non è nient’altro che<br />

uno stato sociale. Le persone sole, a maggior ragione se sono contente di esserlo, spaventano, ci si<br />

domanda come mai uno è così solo, cosa fa, cosa pensa, e poi non avrà niente da dire così solo...<br />

Eppure ho conosciuto tanti che non facevano in tempo a spogliarsi che erano già pronti per uscire di<br />

nuovo. Non riuscivano a stare a casa propria, nel loro ambiente, e pur di non restarci accettavano qualsiasi<br />

tipo di invito e situazione che li tenesse lontani dal pensare. Ma perché se uno pensa, dovrebbe<br />

stare male? Perché ha paura di pensare che è solo. E perché è solo? E cosa possiamo dire a tutte le<br />

persone che vogliono sempre stare in compagnia unicamente perchè si sentono sole? Ad esempio, che<br />

farebbero meglio a rimanere a casa, perchè alla fine la loro solitudine è un atteggiamento mentale.<br />

Pensare che la solitudine sia prima di tutto un male è un errore. Al contrario, se è vero che ce<br />

la creiamo per conto nostro, nello stesso modo in cui ce la siamo creata possiamo smontarla.<br />

Fino a quando non raggiungeremo la consapevolezza che siamo noi gli artefici della nostra situazione,<br />

andremo avanti a pensare che per non rimanere soli è meglio stare sempre in mezzo<br />

agli altri. Quante volte ci si sposa pensando che il matrimonio, un legame, possa dare quell’equilibrio<br />

che prima non c’era? Se prima non c’era, dopo ci sarà ancora meno... Perfino un figlio<br />

può dare l’illusione di non essere soli, con l’aggiunta di ulteriori richieste di devozione perchè<br />

come genitori non “dobbiamo” essere abbandonati. Ed ecco qui che abbiamo trasformato la<br />

solitudine in una serie di pretese a catena.

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