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Le ruggini ingabbiate I coglioni arrabbiati

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genitali, finiscono, invariabilmente, per considerare l’insieme delle proprie<br />

esperienze amorose come una sorta di insanabile deficit emozionale.<br />

Con la liberalizzazione socialdemocratica dell’orgasmo – e lo sfruttamento<br />

intensivo delle cosiddette “zone erogene” – le pulsioni libidiche sono diventate<br />

il capitale variabile impiegato nella produzione in serie del godimento sessuale<br />

e dei suoi vari surrogati, il cui consumo, artatamente generalizzato, ha lo scopo<br />

terapeutico di diluire lo stress in tanti rivoli di sperma.<br />

Utilizzando il linguaggio dell’economia, si può affermare che la concezione<br />

moderna della sessualità si basa sull’accumulazione privata del piacere, su<br />

un’inflazione degli oggetti sessuali, e sul progressivo immiserimento dei<br />

rapporti amorosi.<br />

L’incapacità di amare ha generato la merce del p r o i b i t o. I cazzi, le fiche in<br />

offerta speciale non sono che la conseguenza della secolarizzazione<br />

spettacolare di buona parte dei tabù sessuali.<br />

La pornografia si fonda sull’ovvietà del proibito e, nel contempo, sul suo<br />

disvelamento autoritario in una coazione a fottere e a farsi fottere, dove<br />

l’ostentazione didascalica delle pratiche erotiche, che è alla base dell’industria<br />

pornografica, si risolve nella centralità “totemica” del cazzo e in uno spaccio al<br />

dettaglio delle nudità femminili.<br />

Se l’erotismo può essere visto come una sublimazione psico-culturale<br />

dell’oscenità – di ciò che viene escluso d’autorità dalla s c e n a dell’economia<br />

morale imperante -, la pornografia ne è invece una grezza e smaccata<br />

“sistemazione” commerciale.<br />

Fondamentalmente, pornografico è il metodo, il compromesso, il rapporto<br />

virtuale che tende a riprodurre il piacere in assenza di una reale volontà di<br />

sentimento.<br />

Bisogna rompere definitivamente con la dialettica divieto/trasgressione di chi<br />

(come Bataille) ha introiettato i sensi di colpa dell’umanesimo vetero-cristiano.<br />

Dunque, bisogna considerare l’osceno come una delle qualità possibili della<br />

rivolta contro il carattere pornografico della società.<br />

L’oscenità diventa un prodotto pornografico quando viene autonomizzata, ai<br />

fini della conservazione sociale, in un settore ben preciso del mercato<br />

capitalista.<br />

Di conseguenza, solo l’oscenità che non è investita di un valore di scambio può<br />

ancora avere una sua valenza sovversiva.

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