Quaderno Borgoantico n° 13 - associazione Borgoantico
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92 (le “sovvenzioni ordinarie”, deliberate una volta all’anno in seguito alla “Revisione dell’elenco dei poveri”, verranno distribuite settimanalmente ed anticipatamente da parte di un “Padre dei Poveri” che viene individuato in Luigi Pizzini, eventualmente sostituito da Agostino Marzani) e subito appaiono numerose, nei verbali del Consiglio, le richieste sia di interventi straordinari (di solito originati da cure mediche o da eventi stagionali come le richieste di legna da ardere o di vestiti pesanti all’approssimarsi dell’inverno), che di aumento per le sovvenzioni ordinarie. Scopriamo così che alcune famiglie erano disponibili ad accogliere orfani “a pagamento”, ad esempio quando una famiglia di Sacco chiede l’aumento per il mantenimento di un’orfana, viene deciso di toglierla per affidarla ad una famiglia di Villa che si “accontenta” di f. 0,20 al giorno. In un altro caso, è il Comune di Rovereto che chiede f. 0,40 al giorno per il mantenimento di una giovane “illegittima”: si prova a collocarla presso uno zio di Villa offrendo f. 0,20, ma al rifiuto di questo, si decide di “attivare le pratiche per tradurla all’Asilo delle Traviate di Hall al costo di f. 0,20 al giorno più f. 12 per il viaggio.” Un altro capitolo delle richieste di intervento riguarda il pagamento di affitti soprattutto per “poveri pertinenti” di Villa che abitano fuori zona (Rovereto, Ala, Bolzano, Innsbruck), quasi sempre accompagnate da dichiarazioni dei Comuni di residenza (ed in questi casi sempre approvate), ma spesso rifiutate o quanto meno sospese con richieste di ulteriori informazioni sulla situazione familiare (le somme richieste per pagare l’affitto annuale sono nell’ordine di 10, 15, massimo 20 fiorini). Meno disponibile sembra invece la Congregazione per le “cure balneari”: in qualche caso vengono rifiutate con il parere del dr. Scrinzi (che le giudica di “dubbia utilità”) in altri perché la “famiglia richiedente non è in condizione di assoluta povertà” e comunque si è sempre attenti ad elargire con grande cautela; ad una anziana che chiede il sussidio giornaliero a causa della malferma salute si risponde che “… il Lodevole Consiglio si meraviglia della dimanda fatta, sapendo che la stessa si guadagna il vitto col servire i propri figli che hanno giornaliero guadagno”. È evidente che il “controllo sociale” in un piccolo paese dove tutti sanno tutto di tutti, aiutava anche il lavoro del Consiglio come quando si respinge una richiesta di aiuto perché “… consta al Consiglio che la defunta sorella del petente con disposizione testamentaria ha provveduto pel suo mantenimento vita durante..” o un’altra richiesta viene respinta perché “..avendo ereditato lo scorso anno 500 franchi, questi devono servirgli per almeno tutto quest’anno” ed ancora un altro rifiuto “perché la di lui moglie viene sovvenuta dalla fabbrica”. Queste delibere si intervallano quelle relative all’attività finanziaria ed a quella immobiliare come quando i fittavoli dei Giardini si lamentano per l’affitto troppo alto ed il Consiglio si offre di aggiungere gratuitamente l’usufrutto del bosco (ma “con rispetto delle piante grosse”), segnalando il tutto anche al Comune “a scanso di eventuali dispiaceri” o come quando (nell’ottobre del 1893) si vende il bosco Prealunga a Todeschi Luigi incassando fiorini 365 (la base d’asta era stata fissata a f. 200). Sul “fronte finanziario” si devono scontare anche alcune perdite come quando si deve accettare un abbuono di 60 fiorini su un credito “… viste le condizioni miserabili del debitore e ritenuto che colla esecuzione, nel migliore evento, non si realizzerebbe di più… trattasi di prestito fatto ancora da G.B. Quaderni del Borgoantico 13 Riolfatti e male assicurato”. Ancora per quanto riguarda la finanza, scopriamo che mentre i prestiti rendono di solito il 5% di interessi, i depositi della Congregazione presso la Cassa di Risparmio fruttano il 3,75%, così quando alcuni debitori chiedono di estinguere anticipatamente i loro mutui, si accetta solo a patto che essi paghino la differenza tra i due tassi per tutto il periodo di anticipo del pagamento. Ci sono anche interventi “estemporanei” come quando il Seminario vescovile di Trento chiede alla Congregazione di fare garanzia per f. 380 “..quale mantenimento per gli anni 94/95 e 95/96 di un chierico, nativo di Villa, qualora egli fatto sacerdote, non pagasse l’anzidetto importo nello spazio di 6 anni”: il Consiglio aderisce alla richiesta “nell’intimo convincimento che il Chierico vorrà corrispondere al suo obbligo”. Nelle “varie” c’è la “supplica” del calzolaio Coser Giuseppe per ottenere lavoro: si terrà in considerazione al momento della distribuzione di indumenti e scarpe ai poveri (come in effetti avviene poco tempo dopo), ma c’è anche la comunicazione del preside che un povero assistito “..ha venduto tutto il suo mobilio (consistente in un armadio, una credenza, due pesi di piuma e vari utensili di rame e di ferro) per f. 1,80, importo che ha subito consumato con una solenne sbornia”. Ora bisogna ricomprare tutto, dopo una solenne “lavata di capo” al povero indisciplinato. Ad aprile del 1895 i Revisori presentano il Resoconto dell’anno prima: la spesa per i poveri è stata di f. 2.700 superando quindi le entrate previste ed intaccando il patrimonio: il Consiglio “.. riconosce le giuste osservazioni e si fa obbligo di diminuire le sovvenzioni”; intanto si ordina all’Amministratore di procedere, al bisogno con atti coercitivi, contro tutti i debitori morosi e poi si sospende
Quaderni del Borgoantico 13 93 l’erogazione di nuovi mutui perché “non ci sono soldi in cassa”. Intanto il Resoconto viene trasmesso al Comune perché “.. voglia concorrere alla spesa maggiore dell’entrata pel mantenimento dei poveri” chiedendo che venga versato il reddito della Fondazione “Santo Monte” spettante a Villa per ripianare la perdita. I risultati della revisione si vedono per tutto l’anno seguente: la lista dei “sussidiati” viene rivista con varie diminuzioni (i sussidi giornalieri passano da f.0,30 a 0,20, da 0,20 a 0,15 e da 0,15 a 0,10) e le richieste straordinarie vengono quasi tutte respinte o rimandate. Si accettano le spese “una tantum” che alleggeriscono il bilancio futuro, come quelle per pagare l’emigrazione in America o il trasferimento a Salisburgo, presso parenti, di poveri “sussidiati”. Si lesina anche sulle spese di manutenzione degli stabili come quando gli affittuari dei Giardini chiedono un aumento per i lavori di sgombero della ghiaia si risponde picche: o così o lasciare perdere il lavoro. Intanto procedono gli atti per giungere alla definitiva sistemazione legale della Congregazione: a seguito di una fitta corrispondenza a più voci (Congregazione, Comune, Luogotenenza di Trento, Sezione di Finanza di Innsbruck), l’Amministratore viene incaricato di preparare un “prospetto dettagliato” di tutti i capitali di proprietà della Congregazione, “..per ognuno segnalando quali documenti ne comprovino la garanzia e quali manchino. Lo stesso Amministratore dovrà anche preparare un prospetto dettagliato di tutti i cambiamenti avvenuti nella sostanza di G.B.Riolfatti, come risulta dal testamento e fino al momento presente”. Nel corso del 1895, la Congregazione assume anche un segretario: si tratta di Giovan Battista Marzani che riceve uno stipendio annuo di fiorini 30. Ad ottobre del 1896 arriva finalmente il Decreto Capitanale che autorizza la Costituzione della Fondazione dr. Riolfatti (Congregazione di Carità): si può dunque approntare quanto prima l’abbozzo del Documento di Fondazione. Lo statuto e l’atto costitutivo del 1897 Nel 1897 si conclude dunque il travagliato percorso di “sistemazione delle carte” della Congregazione: superati i dissidi con il Comune, corrette più volte le bozze di Statuto inviate alla Luogotenenza di Trento e da questa fatte controllare alla Sezione di Intendenza di Finanza di Innsbruck, si arriva finalmente a stendere - il 17 novembre del 1897 – il “Documento di Fondazione” ed il nuovo Statuto, che firmato da tutti i membri del Consiglio, viene trasmesso alla Rappresentanza Comunale ed alla Luogotenenza, certi – questa volta – dell’approvazione. Lo Statuto non porta modifiche – se non marginali e formali – a quello iniziale, mentre più importante (e sostanzioso) è il Documento di Fondazione che in premessa riporta quasi per intero il Testamento Riolfatti ed i suoi vari legati, ma anche la precisazione di altri capitali che erano pervenuti alla Congregazione: le due famose “obbligazioni” da 100 Fiorini ciascuna, donate da don Zortea nel 1883 50 Fiorini lasciati da don Antonio Miori (cappellano a Villa per molti anni) con il suo testamento del 16/04/1887 1.000 Fiorini che Pedrotti Tomaso di Villa aveva lasciato (con testamento del 6/8/1855) al Comune perché venissero destinati “.. ai poveri oppure a l’ospitale di Villa colla condizione che sia giutato i miei parenti se ne avesse di bisogno”: il Comune – correttamente- aveva individuato nella Congregazione l’ente che poteva dar corso all’intenzione del Pedrotti. Ma il Documento di Fondazione è molto preciso (anzi pignolo, potremo dire, se non sapessimo che dietro ad ogni riga c’è la “longa manus” della Luogotenenza e dell’Intendenza di Finanza), nella individuazione del “Patrimonio di Fondazione” cioè quella parte “intangibile” dei lasciti che non potranno mai venire alienati senza l’autorizzazione delle “Superiori Autorità”. Ecco dunque come viene esposto sinteticamente (ma nel Documento
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(le “sovvenzioni ordinarie”, deliberate<br />
una volta all’anno in seguito<br />
alla “Revisione dell’elenco dei<br />
poveri”, verranno distribuite settimanalmente<br />
ed anticipatamente da<br />
parte di un “Padre dei Poveri” che<br />
viene individuato in Luigi Pizzini,<br />
eventualmente sostituito da Agostino<br />
Marzani) e subito appaiono<br />
numerose, nei verbali del Consiglio,<br />
le richieste sia di interventi<br />
straordinari (di solito originati da<br />
cure mediche o da eventi stagionali<br />
come le richieste di legna da ardere<br />
o di vestiti pesanti all’approssimarsi<br />
dell’inverno), che di aumento<br />
per le sovvenzioni ordinarie.<br />
Scopriamo così che alcune famiglie<br />
erano disponibili ad accogliere<br />
orfani “a pagamento”, ad esempio<br />
quando una famiglia di Sacco chiede<br />
l’aumento per il mantenimento<br />
di un’orfana, viene deciso di<br />
toglierla per affidarla ad una famiglia<br />
di Villa che si “accontenta” di<br />
f. 0,20 al giorno. In un altro caso, è<br />
il Comune di Rovereto che chiede<br />
f. 0,40 al giorno per il mantenimento<br />
di una giovane “illegittima”: si<br />
prova a collocarla presso uno zio di<br />
Villa offrendo f. 0,20, ma al rifiuto<br />
di questo, si decide di “attivare<br />
le pratiche per tradurla all’Asilo<br />
delle Traviate di Hall al costo di f.<br />
0,20 al giorno più f. 12 per il viaggio.”<br />
Un altro capitolo delle richieste di<br />
intervento riguarda il pagamento<br />
di affitti soprattutto per “poveri<br />
pertinenti” di Villa che abitano<br />
fuori zona (Rovereto, Ala, Bolzano,<br />
Innsbruck), quasi sempre<br />
accompagnate da dichiarazioni dei<br />
Comuni di residenza (ed in questi<br />
casi sempre approvate), ma spesso<br />
rifiutate o quanto meno sospese<br />
con richieste di ulteriori informazioni<br />
sulla situazione familiare (le<br />
somme richieste per pagare l’affitto<br />
annuale sono nell’ordine di 10,<br />
15, massimo 20 fiorini).<br />
Meno disponibile sembra invece<br />
la Congregazione per le “cure balneari”:<br />
in qualche caso vengono<br />
rifiutate con il parere del dr. Scrinzi<br />
(che le giudica di “dubbia utilità”)<br />
in altri perché la “famiglia richiedente<br />
non è in condizione di assoluta<br />
povertà” e comunque si è sempre<br />
attenti ad elargire con grande<br />
cautela; ad una anziana che chiede<br />
il sussidio giornaliero a causa della<br />
malferma salute si risponde che<br />
“… il Lodevole Consiglio si meraviglia<br />
della dimanda fatta, sapendo<br />
che la stessa si guadagna il vitto<br />
col servire i propri figli che hanno<br />
giornaliero guadagno”. È evidente<br />
che il “controllo sociale” in un<br />
piccolo paese dove tutti sanno tutto<br />
di tutti, aiutava anche il lavoro del<br />
Consiglio come quando si respinge<br />
una richiesta di aiuto perché “…<br />
consta al Consiglio che la defunta<br />
sorella del petente con disposizione<br />
testamentaria ha provveduto pel<br />
suo mantenimento vita durante..”<br />
o un’altra richiesta viene respinta<br />
perché “..avendo ereditato lo scorso<br />
anno 500 franchi, questi devono<br />
servirgli per almeno tutto quest’anno”<br />
ed ancora un altro rifiuto “perché<br />
la di lui moglie viene sovvenuta<br />
dalla fabbrica”.<br />
Queste delibere si intervallano<br />
quelle relative all’attività finanziaria<br />
ed a quella immobiliare come<br />
quando i fittavoli dei Giardini si<br />
lamentano per l’affitto troppo alto<br />
ed il Consiglio si offre di aggiungere<br />
gratuitamente l’usufrutto<br />
del bosco (ma “con rispetto delle<br />
piante grosse”), segnalando il<br />
tutto anche al Comune “a scanso<br />
di eventuali dispiaceri” o come<br />
quando (nell’ottobre del 1893) si<br />
vende il bosco Prealunga a Todeschi<br />
Luigi incassando fiorini 365<br />
(la base d’asta era stata fissata a f.<br />
200).<br />
Sul “fronte finanziario” si devono<br />
scontare anche alcune perdite<br />
come quando si deve accettare un<br />
abbuono di 60 fiorini su un credito<br />
“… viste le condizioni miserabili<br />
del debitore e ritenuto che colla<br />
esecuzione, nel migliore evento,<br />
non si realizzerebbe di più… trattasi<br />
di prestito fatto ancora da G.B.<br />
Quaderni del <strong>Borgoantico</strong> <strong>13</strong><br />
Riolfatti e male assicurato”. Ancora<br />
per quanto riguarda la finanza,<br />
scopriamo che mentre i prestiti rendono<br />
di solito il 5% di interessi, i<br />
depositi della Congregazione presso<br />
la Cassa di Risparmio fruttano il<br />
3,75%, così quando alcuni debitori<br />
chiedono di estinguere anticipatamente<br />
i loro mutui, si accetta solo a<br />
patto che essi paghino la differenza<br />
tra i due tassi per tutto il periodo di<br />
anticipo del pagamento.<br />
Ci sono anche interventi “estemporanei”<br />
come quando il Seminario<br />
vescovile di Trento chiede alla<br />
Congregazione di fare garanzia<br />
per f. 380 “..quale mantenimento<br />
per gli anni 94/95 e 95/96 di un<br />
chierico, nativo di Villa, qualora<br />
egli fatto sacerdote, non pagasse<br />
l’anzidetto importo nello spazio di<br />
6 anni”: il Consiglio aderisce alla<br />
richiesta “nell’intimo convincimento<br />
che il Chierico vorrà corrispondere<br />
al suo obbligo”.<br />
Nelle “varie” c’è la “supplica”<br />
del calzolaio Coser Giuseppe per<br />
ottenere lavoro: si terrà in considerazione<br />
al momento della distribuzione<br />
di indumenti e scarpe ai<br />
poveri (come in effetti avviene<br />
poco tempo dopo), ma c’è anche la<br />
comunicazione del preside che un<br />
povero assistito “..ha venduto tutto<br />
il suo mobilio (consistente in un<br />
armadio, una credenza, due pesi di<br />
piuma e vari utensili di rame e di<br />
ferro) per f. 1,80, importo che ha<br />
subito consumato con una solenne<br />
sbornia”. Ora bisogna ricomprare<br />
tutto, dopo una solenne “lavata di<br />
capo” al povero indisciplinato.<br />
Ad aprile del 1895 i Revisori presentano<br />
il Resoconto dell’anno<br />
prima: la spesa per i poveri è stata<br />
di f. 2.700 superando quindi le<br />
entrate previste ed intaccando il<br />
patrimonio: il Consiglio “.. riconosce<br />
le giuste osservazioni e si fa<br />
obbligo di diminuire le sovvenzioni”;<br />
intanto si ordina all’Amministratore<br />
di procedere, al bisogno<br />
con atti coercitivi, contro tutti i<br />
debitori morosi e poi si sospende