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Quaderno Borgoantico n° 13 - associazione Borgoantico

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Quaderni del <strong>Borgoantico</strong> <strong>13</strong> 7<br />

ve nella sua terza lettera all’“Allgemeine<br />

Theaterzeitung”, che porta<br />

quella data, ove informa, tra l’altro,<br />

che “rimarrò qui ancora otto<br />

o nove giorni per poi portare con<br />

me, e in seguito completare, alcuni<br />

disegni già abbozzati; prenderò<br />

quindi congedo dall’amica, per me<br />

indimenticabile, Villa per dirigermi<br />

verso Venezia.”<br />

In realtà il soggiorno a palazzo<br />

Moll, nella “freundliche, mir<br />

unvergessliche Villa” si prolungò<br />

felicemente per ben sette settimane,<br />

fino al giorno dell’imbarco a<br />

Venezia.<br />

È verosimile che il progetto finale<br />

dello splendido parco del palazzo<br />

creato dai baroni von Moll a<br />

Villa Lagarina sia frutto anche<br />

del contributo artistico di Eduard<br />

Gurk. Ne scrive esplicitamente<br />

lo stesso pittore, nella sua lettera<br />

qui più volte citata, pubblicata<br />

dalla “Theater-Zeitung”: “Poiché<br />

il barone Moll vuole apportare<br />

ancora diversi miglioramenti e<br />

abbellimenti nel giardino e nella<br />

casa, ho la possibilità di esercitare<br />

anche qui alcuni miei personali<br />

piccoli talenti nell’architettura e<br />

nel giardinaggio che altrimenti<br />

tengo sempre nell’ombra. In questo<br />

modo è già la quinta settimana<br />

che vivo qui, e non so come il<br />

tempo sia passato.”<br />

Il 12 dicembre 1840, in una stagione<br />

sempre poco clemente per<br />

i naviganti, il pittore salpava da<br />

Venezia, all’Arsenale, sul trabaccolo<br />

“Fortuna” per approdare a<br />

Pirano d’Istria dove lo attendeva la<br />

nave da guerra “Venere”.<br />

In una lettera successiva, la quinta,<br />

inviata da Gurk a Vienna il 24<br />

dicembre 1840, mentre era in attesa<br />

di salpare a bordo della Venere alle<br />

ancore nel porto di Pirano d’Istria,<br />

in prolungata attesa di volgere la<br />

prua verso la Siria, ritorna col pensiero<br />

a Villa Lagarina: “Avevo trascorso<br />

i giorni di attesa a Roveredo<br />

piacevolmente, perché ho avuto<br />

l’opportunità di completare almeno<br />

in parte tre bozzetti di Villa. Tuttavia,<br />

questo ritardo nella partenza<br />

non era previsto. Mi sono anche<br />

Casa Galvagni al “porto” di Villa (sponda sinistra dell’Adige) in un acquerello di Gurk<br />

rimproverato di non aver lasciato<br />

tutti i disegni. All’inizio pensavo<br />

alla possibilità di lavorare a questi<br />

a bordo del vascello, ma ora sono<br />

assolutamente convinto del contrario.<br />

Mi dedico perciò, così da essere<br />

occupato, a fare schizzi di tutte<br />

le singole parti della nave.”<br />

Durante il viaggio avventuroso<br />

verso la Siria, Eduard Gurk ripensò<br />

frequentemente al palazzo di Villa<br />

Lagarina e al suo massimo protettore,<br />

“mein höchster Gönner”,<br />

presso la corte imperiale, il barone<br />

Johann Karl von Moll. Ne è esempio<br />

la lettera che egli invia a Vienna<br />

il 17 febbraio 1841, nell’attesa<br />

di trasferirsi a Beyrut, trovandosi a<br />

bordo della Venere alla fonda nel<br />

porto di Marmaris nell’Egeo, in<br />

faccia all’isola di Rodi.<br />

Eduard Gurk si confida: “Penso<br />

molto spesso alla magnifica dimora<br />

del signor barone von Moll […]<br />

Come posso testimoniare la mia<br />

gratitudine per l’affettuosa accoglienza.<br />

Se possibile desidererei<br />

affrontare il viaggio di ritorno<br />

passando per Villa, per ridonare i<br />

colori vivi della realtà alle amichevoli<br />

immagini dei ricordi.”<br />

Più avanti però, nella medesima<br />

lettera, si rende conto che i programmi<br />

previsti per il suo ritorno<br />

veicolato dalla regia marina<br />

austroungarica, sulle cui navi si<br />

svolgeva il viaggio verso il vicino<br />

Oriente, escludevano l’auspicato<br />

ritorno in terra di Villa Lagarina.<br />

Il contrammiraglio Francesco<br />

Bandiera che ospitava a bordo<br />

dell’ammiraglia “Venere” Eduard<br />

Gurk e sovrintendeva ai trasferimenti<br />

marittimi del pittore, aveva<br />

dato disposizioni affinché, al ritorno<br />

da Gerusalemme, un brigantino<br />

da guerra reimbarcasse due mesi<br />

dopo, al ritorno da Gerusalemme,<br />

il k.k. Hofkammer-Maler portandolo<br />

fino a Costantinopoli. Da<br />

quel porto, Eduard Gurk avrebbe<br />

dovuto proseguire per Vienna con<br />

un Donaudampfschiffen (un battello<br />

per la navigazione sul Danubio).<br />

E Gurk, deluso, fa l’amara constatazione:<br />

“In tal modo sarà difficile<br />

che si avveri la mia aspirazione di<br />

tornare a casa passando per Trieste<br />

e Roveredo.” Roveredo, equivaleva<br />

alla sua “freundliche, mir<br />

unvergessliche Villa”.<br />

Sbarcato sulla costa del Libano,<br />

proseguendo da Beirut a Sidone, il

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